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Autore: ghxstown    01/01/2021    1 recensioni
Una giornata di novembre...
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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A BOLT FROM THE BLUE ||FRERARD||

***
Durante una giornata di novembre non particolarmente soleggiata, ma neanche particolarmente nuvolosa, Gerard e Frank stavano seduti su una panchina, nel parco della piccola e sconosciuta cittadina di Belleville, New Jersey.

Uno accanto all'altro, i loro corpi che si sfioravano appena.

Entrambi erano impegnati a fissare l'erba appesantita dalla rugiada del primo mattino, senza scambiarsi alcuna parola, godendosi quell'imbarazzante silenzio che aleggiava nell'aria gelida.

Con la coda dell'occhio, Gerard spostò lo sguardo verso Frank, in modo tale da poter intravedere la figura minuta del ragazzo che tanto gli piaceva.     

Le mani erano protette dai suoi adorabili guanti, ritraenti a loro volta delle falangi-scheletro.         
Il suo corpo esile era coperto da un paio di jeans neri attillati ed una semplice felpa nera, probabilmente di qualche taglia più grande, col cappuccio che gli celava le orecchie ed i bei capelli neri, ma che lasciava trasparire ancora il suo profilo dai lineamenti delicati, fini.                   
Il grazioso anellino di metallo che gli ornava le labbra rosee scintillava di una luce anomala, quasi propria. Gli occhi erano perennemente puntati verso il basso.                                                

Dalla sua angolazione era difficile stabilire lo stato d'animo di Frank. Sembrava quasi... avvilito, sovrappensiero. Continuava ad osservare impassibile il suolo, respirando lentamente.

Gerard decise di riportare la sua attenzione al prato ormai umido.

...

Dopo un lasso di tempo indecifrabile, sentì una presenza posarsi leggera sulla sua spalla.     
Qualcosa di confortante, famigliare.

Gerard si voltò piano, cercando di focalizzare la causa di quel peso insolito, incuriosito.

Era Frank.

FRANK.

Il ragazzo in questione ora aveva la testa completamente appoggiata, come se Gerard fosse diventato improvvisamente un comodo cuscino, con la differenza che i cuscini non arrossiscono violentemente davanti ad un'azione del genere.

Sì, Gerard era completamente andato, volatilizzato nel cielo di quella giornata di novembre che non era particolarmente soleggiata, ma neanche particolarmente nuvolosa.

La rimanente parte razionale del suo subconscio si chiese del perché di quel gesto.                             
Insomma, non che gli facesse schifo. Anzi. Ma di solito Frank non amava particolarmente il contatto fisico, anche con le persone a cui voleva bene. 

Lo sapeva, si conoscevano da anni ormai.

E allora perché adesso si comportava così con... lui?

Domanda sui cui però non si soffermò troppo. Decise di lasciare perdere le pare mentali per una volta. In parte, perché ormai la sua mente non era in grado di elaborare una risposta ragionevole. Ma soprattutto, aveva intenzione di godersi quel momento. Lì, sulla panchina, nel parco della piccola e sconosciuta cittadina di Belleville, con Frank, il ragazzo che tanto gli piaceva.

E rimasero lì, accoccolati, in quel silenzio imbarazzante che aleggiava già da tempo, respirando con calma, simultaneamente al ritmo dei loro cuori, che stavano battendo all'unisono, come se si fossero uniti insieme.

Un unico cuore.

Un'unica sensazione.

Un solo sentimento.

...

Ad interrompere quell'atmosfera fu Frank, che con un piccolo gemito spostò la testa dalla spalla-cuscino, per poi volgerla direttamente a Gerard, richiamando l'attenzione di quest'ultimo.

Si ritrovarono così faccia a faccia, uno di fronte all'altro.

Iniziarono a studiare ogni singolo tratto dei loro volti.

Dal cappuccio della felpa di Frank spuntava un ciuffo di capelli corvini che gli carezzava un lato del viso, incorniciandoglielo. L'anellino di metallo che gli adornava le labbra splendeva della sua solita luce particolare.

Gerard aveva i capelli scuri spettinati dall'aria gelida, donandogli un piglio ribelle che gli si addiceva. Le guance erano leggermente colorite, ma Frank non seppe dire se per il freddo o per l'imbarazzo. 

I loro sguardi si incontrarono.

Nessuno dei due lo distolse.

Gli occhi di entrambi brillarono in seguito al quel contatto visivo.

Poi, dal nulla, come un fulmine a ciel sereno (beh, non esattamente sereno...diciamo più un cielo che non era particolarmente soleggiato, ma neanche particolarmente nuvoloso, per essere precisi), si baciarono.

Non fu Gerard a baciare Frank.

Non fu Frank a baciare Gerard.

Si baciarono e basta.

Nessuno dei due aprì gli occhi.

Nessuno dei due si mosse o provò a fiatare.

Solo labbra su labbra, sfuggenti, timide.

Un bacio, nato dal pio desiderio di essere ascoltati.

Di essere compresi.

Di essere amati.

Un bacio.

Punto.

***
xoxo ||s||

   
 
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