Videogiochi > Altro
Segui la storia  |       
Autore: KiarettaScrittrice92    01/01/2021    0 recensioni
[Dolce Flirt]
Vanille è una ragazza decisa e grintosa, sempre pronta a mettersi in gioco e dimostrare di sapersela cavare da sola... O almeno lo era prima di trasferirsi.
La sua vita cambia radicalmente quando, nel suo secondo anno di liceo, deve cambiare scuola, ritrovandosi nel Dolce Amoris, un liceo tutt'altro che tranquillo, i cui fioccano ragazzi bellissimi e ragazze non sempre simpatiche.
Chissà, forse quest'avventura la porterà a trovare l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuove conoscenze
 

Prendo un grosso respiro, devo assolutamente calmarmi, se non lo faccio mi sarà impossibile trovare una soluzione per aiutare Nathaniel, ma poi perché lo voglio aiutare? In fin dei conti è capace di cavarsela tranquillamente da solo, uno come lui sono sicura ne uscirà in un battito di ciglia. 
Sono talmente sommersa nei miei pensieri, che la voce improvvisa della ragazza che si appena seduta accanto a me, quasi mi spaventa.
«Ehi, ciao! Non ci conosciamo, vero? Sbaglio o sei la piccoletta che è arrivata qualche settimana fa?» domanda, scrutandomi coi suoi occhi verde smeraldo.
«Ehm... sì - comincio a dire presa alla sprovvista - Sono Vanille.»
Ora che ci penso, mi pare di aver già notato quella ragazza in qualche lezione: di solito se ne sta al fondo della classe coi piedi sul banco a dormire, col suo cappellino calato sul viso.
«Io sono Kim! - si presenta lei con un cenno di saluto - scusa se sono venuta qua, ma qualcuno mi ha fregato il posto.» aggiunge, mi volto subito dietro di me, ed effettivamente al fondo c’è una coppia di ragazzi che chiacchierano in attesa che arrivi il professore.
«Nessun problema.» rispondo con un sorriso.
Forse sarebbe proprio il caso che mi faccia qualche nuova amica oltre ad Iris, passo davvero troppo tempo con i ragazzi di questo liceo. Kim non sembra male: il suo modo sgargiante e casual di vestirsi, la sua pelle scura e i suoi atteggiamenti da ribelle, la rendono decisamente figa ai miei occhi; è il tipico maschiaccio che vorresti come amica, un po’ com’era Vicky al mio vecchio liceo e con lei andavo decisamente d’accordo.
«Allora? Che mi racconti? Come ti trovi qui al liceo?» domanda, non curandosi affatto del professore che è appena entrato nell’aula.
Lancio un’occhiata verso la cattedra, notando che è l’insegnante a cui ho fatto da cicerone la settimana scorsa; mi ero completamente dimenticata che era sua la lezione, nonostante avessi preso dall’armadietto i libri necessari.
«Beh, diciamo che è sicuramente una scuola parecchio movimentata.» scherzo, prendendo il quaderno, pronta a seguire la lezione.
«Se lo dici tu... A parte il botolo peloso della preside che corre in giro a me sembra sempre il solito noioso liceo...» sbuffò la corvina, poggiando i piedi sopra al banco e calandosi di nuovo il cappellino sul viso.
Scuoto la testa, concentrandomi sulla lezione; ho capito che se voglio farmi amica una come lei, la devo prendere in un momento in cui siamo fuori dalla classe, ma prima ancora che possa bloccare la mia lingua, le porgo l’ultima domanda a bassa voce.
«Senti, per caso hai visto una chiave in giro, è sparita quella della sala professori e...» non mi diede il tempo di finire che rispose, non prima di aver sbuffato, come se l’avessi disturbata.
«Mi spiace piccoletta, non ho visto nessuna chiave. Ora però lasciami dormire.»
Con un sospiro, riporto la mia attenzione al professore, decisa a concentrarmi sulla lezione, prima di pensare nuovamente a come trovare la chiave ed aiutare così Nathaniel.

 

Non appena la lezione finisce comincio a sistemare tutto, mentre Kim di fianco a me si tira su con una velocità disarmante, come se non avesse affatto dormito tutta l’ora.
«Alla prossima piccoletta...» dice, facendo un cenno con la mano e allontanandosi.
Aggrotto le sopracciglia, non capisco proprio perché continua a chiamarmi in quel modo; insomma se lo fa Castiel che è decisamente più alto e grosso di me è un conto, ma lei: non sono così piccola in confronto a lei.
Mi alzo dalla sedia, scuotendo appena la testa e accennando un leggero sorriso, di certo in questo liceo non mancano i personaggi. Proprio mentre penso a questo il mio sguardo cade poco più avanti alla porta che dà sul corridoio, facendomi notare la figura slanciata di Lysandro che esce dall’aula. Lo raggiungo, con passo svelto, non so perché ma improvvisamente mi è venuta voglia di parlare con lui.
«Ciao Lysandro!» lo saluto, facendolo voltare.
«Ehi!» risponde lui sbrigativo, non sembra un tono annoiato, ma più che altro come se non fosse molto loquace, ed effettivamente mi aveva dato la stessa impressione venerdì sera.
«Ci siamo visti l’altra sera, ricordi? Sai la storia del fantasma e tutto il resto...» dico, con un tono leggermente imbarazzato sull’ultima frase, forse potevo anche evitare di specificare che più di una volta l’avevo scambiato per uno spettro.
«Ricordo... - mi dice, finalmente con un sorriso, mentre entrami usciamo dalla classe e ci dirigiamo verso gli armadietti che, fortuna vuole, sembrano essere dallo stesso lato - Vanille, giusto?» domanda, facendo un cenno con il dito per indicarmi.
«Esatto.» rispondo io, ricambiando il sorriso.
Improvvisamente ci zittiamo, come se non avessimo null’altro da dirci, ma in realtà ho un milione di domande che vorrei porgli, una più invadente dell’altra. Almeno su qualcosa però devo soddisfare la mia curiosità, è più forte di me.
«Allora tu e Castiel siete buoni amici?» chiedo, pentendomene subito dopo e tirando in dentro le labbra.
«Ci siamo conosciuti qui al liceo un anno fa, ma direi di sì. Ti interessa Castiel?» mi domanda, sollevando il sopracciglio.
«Cosa?! - domando imbarazzata, sperando con tutta me stessa di non essere arrossita in nessun modo - Ma figurati, non m’interesserei mai a quel pallone gonfiato!» esclamo.
«Chi sarebbe il pallone gonfiato?» chiede una voce dietro di noi e nel riconoscere il suo timbro percepisco un brivido lungo la schiena.
«Nessuno.» dico sbrigativa, allontanandomi dai due e dirigendomi verso il mio armadietto.
Arrivata a destinazione faccio per aprire l’anta quando sento il chiaro rumore di qualcuno che ruota la manopola del codice e dopo sbuffa. Socchiudo il mio armadietto, osservando la persona di fianco a me.
«Tu sei la ragazza che disegna in classe!» dico, forse con un po’ troppo entusiasmo.
La ragazza si volta verso di me, guardandomi stralunata: i suoi occhi di un grigio intenso sembrano confusi.
«Mi chiamo Vanille, facciamo il corso di letteratura assieme.» le spiego, chiarendole il motivo per cui la conosco.
«Mi chiamo Violet» risponde lei abbassando lo sguardo e portandosi una ciocca di capelli, tinti di un acceso color viola, dietro l’orecchio, evidentemente imbarazzata.
Mi sorprendo a pensare che sia un classico trovare l’artista timida e introversa. Questo liceo è pieno di maledetti cliché, ma in fin dei conti è meglio così, almeno non riserva troppe sorprese.
«Ti ho visto disegnare durante le lezioni, sei parecchio brava!» mi complimento, sperando di metterla un po’ più a suo agio.
«Grazie. - sorride lei, dopodiché la vedo tirare indietro le labbra, come fosse indecisa sul chiedermi qualcosa - Mi potresti aiutare con l’armadietto? È difettoso e alcune volte non prende bene l’ultimo numero della combinazione.»
«Certo, se non ti crea problemi dirmi la combinazione, posso provarci.» mi offro, avvicinando la mano alla manopola.
Lei mi sussurra a bassa voce il codice e dopo un paio di tentativi riesco ad apriglielo.
«Grazie, sei stata molto gentile.» mi dice lei, tirando nuovamente le labbra in un timido e leggero sorriso.
«Ma figurati, per così poco. - le rispondo - A proposito di cose da aprire, per caso hai visto una chiave in giro?»
Lei storce la bocca, ma poi scuote la testa: «No, mi spiace, non ci ho fatto caso...»
Alzo le spalle, rassegnata, e dopo aver emesso un sospiro, chiudo il mio armadietto.
«Grazie lo stesso. Alla prossima Violet.» la saluto, per poi allontanarmi sentendo appena la sua vocina ricambiare.
Forse devo smetterla di cercare la chiave in questo modo, dubito che otterrò qualcosa continuando a chiedere in giro; in fondo è anche possibile che chiunque l’abbia presa poi l’abbia nascosta, o addirittura persa; ma che altra strategia posso usare per aiutare Nathaniel?
Emetto un’altro sbuffo, dirigendomi verso l’aula della lezione successiva. Proprio sulla soglia c’è una ragazza parecchio minuta; per la sua altezza mi ricorda subito Lety, ma i suoi vestiti da principessina di casa e il suo atteggiamento da smorfiosetta, mentre parla con un’altra studentessa dentro l’aula, mi fanno capire che è completamente diversa da lei.
«Scusa, dovrei passare.» dico gentilmente, non voglio assolutamente farmi altre nemiche a questo liceo, Ambra e le sue seguaci mi bastano e avanzano.
La ragazzina si volta verso di me, mentre un sorrisino ironico le si dipinge in viso.
«E tu saresti?» domanda con un tono stucchevole e maledettamente odioso.
Mi mordo subito la lingua, sapendo che la mia risposta istintiva sarebbe stata alquanto piccata e forse anche cattiva; dopodiché mi rivolgo a lei con tono normale, come non mi fossi accorta che mi ha appena presa in giro.
«Vanille, molto piacere.»
«Karla... - risponde lei, ma non mi dà nemmeno il tempo di controbattere che subito riprende a parlare - Ah, aspetta, Vanille hai detto? Allora sei tu... Ambra mi ha già parlato di te...»
Impallidisco, o almeno sono sicura di averlo fatto perché percepisco perfettamente i sudori freddi lungo la schiena. Questa non me l’aspettavo proprio: perché una come Ambra dovrebbe parlare con una ragazzetta figlia di papà e con l’aria da perfettina? Forse non è così, forse è lei che le va dietro per ammirazione ed Ambra per tenerla buona le racconta qualche gossip, anche se non la considera al livello delle sue ancelle. 
Però che cavolo, doveva raccontarle proprio di me. Scuoto la testa, pensando che molto probabilmente in queste tre settimane Ambra abbia parlato di me a tutto il liceo.
Decido di fregarmene, non m’interessa affatto delle chiacchiere che girano su di me, posso anche essere la nuova arrivata, ma non sono una stupida.
«Bene, sono contenta... Ora potresti farmi passare?» dico, con un tono forse un po’ troppo scocciato. Lei però sembra non offendersi affatto, anzi alza le sopracciglia come a chiedermi se faccio sul serio, dopodiché si sposta dall’uscio della porta, permettendomi di entrare.
Noto Iris che mi fa segno da uno dei banchi sul lato destro dell’aula e la raggiungo, sedendomi di fianco a lei.
«Come mai parlavi con Karla?» mi chiede.
«Nulla... A quanto pare Ambra le ha raccontato di me.» le spiego, tirando fuori il libro e il quaderno per la lezione.
«Ah, non ti preoccupare, Karla è il cagnolino di Ambra, ma non è capace a mordere.» mi dice con una mezza risata, come se avesse tentato di fare una battuta non sapendo se fosse divertente.
Le sorrido di ricambio, leggermente divertita: forse più dal suo comportamento che dalla battuta in sé.
«Comunque, cambiando discorso... - attacca, abbassando leggermente il tono di voce e costringendomi ad avvicinarmi di più a lei - Ho notato che la preside è furiosa negli ultimi tempi, insomma più del solito...»
«Non me ne parlare. Adesso ce l’ha con Nathaniel perché è sparita la sua copia delle chiavi della sala professori.» sospiro, poggiando il mento sulla mano e fissando la lavagna completamente nera.
«Accidenti davvero? - domanda lei, leggermente stupita, mentre le rispondo con un leggero cenno di testa - Beh tranquilla, Nathaniel se la saprà sicuramente cavare, lui è bravo in queste cose.» tenta di rassicurarmi.
«Sì ma vorrei aiutarlo, solo non so come. Insomma, cercare una chiave in un’intero liceo è come cercare un ago in un pagliaio.» sbuffo.
Non abbiamo il tempo di dire altro, perché la professoressa sta entrando proprio ora nell’aula ed entrambe, come quasi tutto il resto della classe, ci zittiamo.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Altro / Vai alla pagina dell'autore: KiarettaScrittrice92