Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Charlie_Carla    02/01/2021    1 recensioni
Questa è stata la mia prima fan-fiction, scritta già per un altro sito che oramai non esiste più, e che dopo più di 10 anni rileggendola, mi è tornata la voglia di scrivere e di modificarla per i tanti errori che ho riscontrato.
Tante volte ho fantasticato su come potesse continuare la storia della mitica "Lady Oscar."
A dire la verità a me non è mai andata giù la versione originale
(mi riferisco al finale della storia), ed è per questo che finalmente
ho deciso di scriverne una tutta mia.
Per questa storia mi sono ispirata un po' al film "Bella bionda e dice sempre di si", con Kim Basinger e Alec Baldwin, soprattutto per il si! Chi l'ha visto forse comprenderà.
Le fanart sono disegnate da me.
Se volete scrivermi per un suggerimento, un commento, critica, accetto anche gli insulti (però quelli risparmiatemeli).
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino avverso (1)



Lentamente, molto lentamente il cavallo andava, ed in groppa portava lei, che quasi non si rendeva conto di quell'andatura così lenta.
Si sentiva così persa, lo sguardo rivolto verso il basso, nel vuoto e la mente troppo occupata dai mille pensieri che vi si ammassavano.
Stava ritornando a casa, dopo due settimane trascorse in Normandia, ma forse quello era l'ultimo posto dove sarebbe voluta tornare.
Era fuggita via, era scappata per non affrontare ciò che avrebbe temuto.
Nell'ultimo periodo erano successe tante cose, troppe da dover sopportare, capire e dimenticare.
 Non riusciva a rendersi conto di tutte le avversità che il destino le aveva messo contro, senza che lei le avesse chieste o cercate in alcun modo.
L'andatura del cavallo continuava a cullarla in questi suoi pensieri e no, non voleva ritornare a casa, proprio non voleva.
 
Con i pensieri andò a ritroso a ricordare:

André, il suo più caro amico, fratello…
Le aveva rivelato di amarla[1] .
Anzi di averla sempre amata!

Fu un brutto colpo saperlo, specialmente nel modo in cui le fece la sua rivelazione.
Certo, André era stato molto violento, ma Oscar solo adesso riusciva a capire la sua disperazione, anche lei aveva tanto sofferto per Fersen.
Già Fersen, un altro ricordo da dover dimenticare…
Le disse di non amarla, anzi di considerarla come un amico, il suo migliore amico [2] . 
Calde lacrime le bagnarono il viso, pensava all'amore e a quanto facesse soffrire.
Lei no, non poteva pensare a questo, non era nata per amare, né per essere amata. Era nata per combattere, per dare ordini ed obbedire, era stata allevata per questo. Qualunque cosa avessero detto gli altri lei era un uomo, si, Oscar François De Jarjayes, era un uomo!

Poi, l'ultimo dei suoi pensieri, ma non certo il meno a preoccuparla, anzi era quello che forse la preoccupava più di tutto il resto…
Il Duca Joffrey De Plessis-Bellière[3] .
Un uomo che le incuteva timore.
Era un lontano cugino del Re e da circa un anno risiedeva a corte.
Era un uomo molto potente e riusciva ad ottenere tutto ciò che voleva, da parte sua aveva sempre l'aiuto del Re.
Il Duca aveva anche una grossa fama di libertino, ma era giunta voce che avesse desiderio di sposarsi, in molti si chiedevano con chi? ma lui non ne faceva parola.
Era un uomo molto attraente, quarant’anni, occhi blu, capelli castani lunghi con qualche filo argentato chiusi in una coda, labbra carnose, naso dritto, lineamenti del viso molto marcati e qualche segno di ruga sugli zigomi. La carnagione era olivastra, la figura un po’ robusta ma alta, le spalle larghe, quasi tutte le donne a corte ne erano innamorate.
Ci sapeva fare con le donne, tutte quelle che desiderava erano sue, ma il suo fascino non aveva colpito una persona molto particolare, bella ed irraggiungibile allo stesso tempo.
Da qualche mese aveva messo gli occhi su Oscar, la vedeva tutti i giorni, quando lei si recava a corte per lavoro e non poteva far a meno di restare estasiato da quella figura ambigua, così esile ma tanto forte allo stesso tempo.
Di nascosto da tutti, la raggiungeva nei posti in cui sapeva di trovarla sola e lontani da occhi indiscreti le si avvicinava senza far rumore e ogni volta Oscar, presa alla sprovvista, concentrata come sempre sul suo lavoro, si spaventava, ma egli le diceva di non preoccuparsi che era lì solo per parlare. Sprigionava il suo sorriso più dolce, le faceva molti complimenti, ma ad Oscar non interessavano quei complimenti, tante volte si arrabbiava ma doveva contenere la sua furia omicida, era pur sempre il cugino del Re.
Un giorno, come gli altri, la raggiunse e iniziò ad adularla.
"Signore, non comprendo il perché di tanta ammirazione?!". 
Disse Oscar con voce gelida per non far capire il suo tormento interiore.
"Oh! Madamigella, siete l'essere più bello che io abbia mai visto! E mi è davvero tanto difficile non decantare tanta bellezza!".
Oscar rimase a dir poco sbalordita, aveva gli occhi sbarrati e lo sguardo incredulo, come se non avesse capito quello che le era stato appena detto.
Armatasi di molta forza ed autocontrollo gli rispose: 
"Duca …siete molto gentile, ma non credo che siano complimenti da fare… ad un soldato".
"Oh! Mia cara, avete ragione, ma vedete io non vi vedo e non vi ho mai visto come un soldato, ai miei occhi voi siete e rimarrete sempre una donna! La più bella delle donne, se posso aggiungerlo!".
Le disse il Duca con un sorrisetto compiaciuto, mentre la fissava vedendola un po’ in difficoltà.
Oscar non riusciva a capire, ma dove voleva andare a parare con quel discorso?
 Lei era prima di tutto un soldato, un uomo e non una donna, quei complimenti non li gradiva affatto, anzi la stavano facendo innervosire.
Il Duca non ottenendo risposta parlò per primo, deciso a giocarsi la carta del suo fascino.
"Cosa c'è, Madamigella? Vi ho offeso forse? Se è così, mi dispiace e vi porgo le mie scuse". 
"No, che dite!". Disse lei. " Il fatto è che io non sono abituata a sentirmi dire certe cose, le lusinghe poi…"
Lo disse con tono calmo e freddo, mai e poi mai avrebbe fatto scoprire cosa le ribolliva dentro.
" Si sta facendo tardi ,vi chiedo scusa, ma, il dovere mi chiama!".
"Ma certo, mia cara, andate pure, vi ho recato già troppo disturbo, sapete è così piacevole parlare con voi, ma siete sempre così occupata, che per scambiare quattro chiacchiere vi debbo raggiungere sempre in posti tanto strani!
Mentre sarebbe così bello parlare con voi in un posto… più intimo, come nei miei… appartamenti, oppure in qualunque altro posto vogliate, per me andrebbe bene."

Oscar non sapeva che rispondere."Perché?" Pensava. " Perché? Cosa voleva da lei?"
"Colonnello!". Era la voce di Girodelle, che si accorse del Duca solo quando si avvicinò ad Oscar. "Chiedo scusa se vi ho interrotto, ma colonnello, c'è bisogno di voi, i soldati sono in attesa dei vostri ordini!".
Oscar aveva trovato la soluzione al suo problema, finalmente poteva liquidare quell'uomo senza dare altre spiegazioni, vide il suo sottoposto come un'apparizione venuta a salvarla!
“Grazie tenente, arrivo subito!”
"Duca, vogliate scusarmi!"
Fece un inchino e praticamente scappò via senza attendere risposta.
"Andate!" Disse fra sé il Duca. " Andate pure, ma non scapperete ancora per molto mia cara Oscar, che lo vogliate o no prima o poi sarete mia!"
Oscar molto sollevata, riprese il comando della situazione e dei suoi soldati e sperò tanto di non doverlo incontrare più.
 
 
Nei mesi successivi, per Oscar accadeva l'inferno, quell'uomo se lo ritrovava dappertutto, persino a casa sua a chiacchierare con il padre, era diventato un'ossessione. 
E più lei cercava di liberarsene, di trattarlo in modo freddo, più lui  si avvicinava, finché un giorno, le aveva rivelato di amarla.
Era successo una sera a casa sua, approfittando di trovarsi soli in giardino:
Lui come sempre affermò quanto fosse bella, molto bella!

Oscar, si voltò dall'altra parte, era stanca, non ne poteva più.
"Adesso basta!" Gli disse con rabbia, senza guardarlo in volto. "Basta, vi prego! Io…io, non voglio sentirmi dire queste cose! Io…io, sono un soldato e niente più, non sarò mai una donna!"

Dentro di Oscar c'era una rivoluzione che stava esplodendo, tremava visibilmente, quell'uomo la stava innervosendo come nessuno aveva mai fatto prima.
Aveva i pugni serrati e lo sguardo ancora rivolto verso il basso.
Il Duca per niente sconvolto da quello sfogo, le si avvicinò di più.
Con lo sguardo malizioso, le mise le mani sulle spalle, la strinse forte e le disse: "Io vi amo!".
Oscar a quella rivelazione non resse, come una furia sentì salire il sangue alla testa ed ebbe un capogiro. 
Il Duca molto preoccupato subito la resse per paura che potesse cadere, la prese sottobraccio e l’accompagnò dentro casa.
André, avendo assistito alla scena, si allarmò, subito andò incontro a loro chiedendo cosa fosse successo. Oscar lo guardò ma non riuscì a proferir parola ed egli pensò subito al peggio."Che lui le abbia fatto qualcosa?". Fu il suo primo pensiero. "Se le ha fatto qualcosa…io giuro che l'ammazzo! Duca o no, la mia Oscar non si tocca!".
Ma prima ancora che potesse aprire bocca il Duca lo precedette:
"Presto!  Aiutatemi, Madamigella all'improvviso si è sentita male!"
André non se lo fece ripetere due volte ed accorse in suo aiuto, la prese in braccio e la sdraiò sul divano del salotto, quando…
"Oh! Signore! Cos'è successo alla mia bambina?". Era la voce di Nanny, che avendo visto Oscar in quello stato quasi rischiava un infarto!
"Nonna, sarà il caso di chiamare il dottore?". Chiese André.
"Si André, mando subito qualcuno!". Così Nanny si avviò a cercare un servo che corresse immediatamente a chiamare il dottore.
” No, fermi…sto bene!”, rispose Oscar con voce flebile. “ E’ stato solo un capogiro, ora sto meglio” disse, mettendosi seduta.

Sarà il caso che tu vada in camera a riposarti” disse André.
Nanny aggiunse: “Si, signor Duca…vogliate scusarci, ma il generale e sua moglie non sono in casa, lui impegnato in una missione e Madame a far da dama di compagnia alla Regina. Noi siamo gli unici responsabili della salute di Madamigella Oscar”.
 Il Duca rimasto impassibile per tutto il tempo dietro ad Andrè, guardando Oscar negli occhi le disse:”Mi dispiace di avervi recato disturbo Madamigella, vi lascio riposare, manderò qualcuno domani per sapere come state.
Vi auguro buon riposo…ci vedremo presto a Versailles”. Fece un inchino e se ne andò scortato da un valletto. "C'è tempo!". Si disse! "C'è tutto il tempo per farti capire che sarai mia!".
Oscar lo guardò andar via e in cuor suo sperò di non rivederlo mai più.
Andrè l’aiutò a salire le scale e aspettò fuori la porta mentre la nonna si prendeva cura di lei.
"È successo qualcosa…ne sono sicuro! Cosa ti ha fatto quel maledetto?!”.
Le mani gli tremavano visibilmente, lui era innamorato di Oscar, da sempre, anche se lei non lo sapeva.
Quando finalmente potè entrare nella stanza di Oscar, la trovò a letto, mentre Nanny le stava sistemando i cuscini dietro la schiena.
La guardò con un'infinita dolcezza, aveva il volto stanco e una faccia indecifrabile, come le sembrava fragile e indifesa la sua Oscar!
"Bambina mia, ti porto qualcosa di caldo?" disse Nanny " Così, ti aiuterà a dormire!".
Lei annuì.

André, era rimasto fermo ed impalato a contemplarla, si era molto preoccupato.
Nanny, vedendolo lì imbambolato gli disse:
"André… svegliati! Non dormire… fai compagnia a madamigella! Io vado a prepararle una cioccolata calda".
André ripresosi dal suo torpore le rispose:
"Si nonna!".
"E non stancarla, ha bisogno di riposare".

Ma André, molto preoccupato le si avvicinò e disse:
"Oscar, come ti senti adesso?"
"Non preoccuparti André, ora sto bene è stato solo un capogiro!".
Non convinto, si sedette sul letto a fianco a lei e disse:
Ci hai fatto preoccupare, sai…la nonna quasi rischiava un infarto!”Disse quasi a voler sdrammatizzare.
Riuscendo nel suo intento, sul viso di Oscar affiorò un timido sorriso, ma non convinto le domandò ancora:
"Allora… cosa è successo? E'… per via del Duca… vero?".
Lei non rispose, anzi s'intristì e abbasso lo sguardo.
"Cosa ti ha fatto quel maledetto! Oscar… Dimmelo che lo ammazzo con le mie mani!".
Oscar rialzò lo sguardo e lo guardò con aria incredula.
Si domandava come facesse a sapere che era per il Duca che si era sentita male.

André aspettava trepidante una risposta da Oscar e lei nel frattempo non aveva abbassato lo sguardo, anzi, continuava a fissarlo dritto negli occhi senza proferir parola.
Trascorsero dei lunghi istanti senza parlare, ma erano gli occhi a parlare per loro.
Nel frattempo, André le prese la mano e la strinse forte. Voleva farle sapere che lui le era vicino e che non c'era nulla d'aver paura, che poteva parlare tranquillamente.
Oscar a quella stretta non reagì e non distolse lo sguardo dagli occhi di lui.
Il tempo trascorreva e lei non parlava.

D'improvviso André vide spuntare da quegli occhi turchesi due lacrime che piano piano scesero sul suo bel viso.
"Oscar?".
Fu tutto quello che le riuscì a dire, perché proprio in quell'istante sentirono dei passi fuori la porta. Oscar, in tutta fretta si asciugò le lacrime, Andrè lasciandole la mano si alzò dal letto, non distogliendo lo sguardo, poiché ancora non capiva cosa le fosse successo . Nanny entrando dalla porta, disse:
"Eccomi bambina mia, ti ho portato la cioccolata calda, così riuscirai a dormire meglio!".

Oscar prese la tazza che le porse e bevve la cioccolata.
"Ti ringrazio!". Disse. "Ne avevo proprio bisogno".
"Bene, allora adesso ti lasciamo riposare". Rispose Nanny. "Mi raccomando cerca di dormire, e non preoccuparti per domani, farò avvisare che non vai a lavoro".
"Si, Nanny ti ringrazio, proverò a dormire!".
"Cosa???? Oscar che non andava a lavoro????".

Fu il pensiero improvviso che ebbe André.
Oscar anche quando stava malissimo andava a lavoro e adesso, cosa era successo?.
"Su André andiamo, lasciamo riposare Oscar".

La voce della nonna lo riportò alla realtà, si accorse che Oscar mentre beveva la cioccolata lo guardava fisso negli occhi, stando bene attenta a non farsi vedere da Nanny.
"Cosa significa questo Oscar?". Si disse. "Vuoi forse che io non dica alla nonna delle tue lacrime? Di quello che mi hai fatto capire? Se è così io te lo prometto! Però, perché non mi dici apertamente quello che è successo? Oscar, perché non lo fai?".

"André???" Era di nuovo Nanny. "Allora, vogliamo andare??? Possibile, ancora non sei a letto e già stai dormendo???".
Stavolta Nanny si era arrabbiata.
"Oh! Scusa nonna stavo solo pensando, scusami".
Così entrambi lasciarono la stanza.
Oscar finito di bere la cioccolata, si mise sotto le coperte e cercò di dormire, ma le lacrime rifecero la loro comparsa.
 
 
Erano trascorsi  mesi….
Oscar era ritornata a lavoro 2 giorni dopo, tutto sembrava essere ritornato come prima.
Con André, non fece più parola di quello che era successo.
Il Duca non mollava la presa, ma Oscar cercava tutti i modi per non incontrarlo e di non restare mai da sola.
Nel frattempo Oscar dovette fare di nuovo i conti con se stessa!
Capì che si era innamorata del Conte Di Fersen, il suo cuore di donna prese il sopravvento su tutto! Ma poi tutto finì male. [4]
 Lui le disse chiaramente di amare solo la regina e che la considerava il suo migliore amico, questo la ferì nel suo orgoglio!
Così, un po’ per il Duca e un po’ per il Conte, decise di voler lasciare la guardia reale per altri incarichi e di vivere come un uomo!

Chi la prese davvero male fu di certo André. Quando gli rivelò la sua decisione e che non avrebbe avuto più bisogno di lui, Oscar non si sarebbe mai aspettata una reazione così violenta. [5] 

Era scappata via, nessuno doveva sapere ciò che la tormentava, doveva ritrovare la vecchia Oscar, quella che era sempre convinta di essere un uomo e non una donna fragile e debole.
Dalla Regina, riuscì ad ottenere un altro incarico, doveva comandare i soldati della guardia.
Anche se Oscar sapeva che non sarebbe stato facile, avrebbe affrontato questo nuovo incarico come una sfida, una sfida con se stessa, doveva provarci, ormai era decisa!
Il sole stava già tramontando quando Oscar riemerse dai suoi pensieri, il cavallo continuava la sua andatura lenta. Versailles era vicina, presto sarebbe tornata a casa… 
un senso di angoscia l'assalì.

Immagine digitale realizzata con il mio cellulare Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G

 
NOTE 

[1] Non certo nei migliori dei modi. 

[2] Questa sarebbe un'offesa per qualsiasi donna. 

[3] Questo nome l'ho preso dal film-romanzo "Angelica". 

[4] La sapete tutti la storia non è il caso che la racconti.

[5] Anche qui sapete meglio di me cosa è successo.
continua...
 
  
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