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Autore: Fiore di Giada    02/01/2021    0 recensioni
[Mortal Kombat II: Distruzione totale]
Riusciva a vedere le crepe delinearsi nella loro fiducia.
Si girò e i suoi occhi blu cobalto, lucidi, seri, per alcuni istanti, fissarono i quattro guerrieri.
Era giunto il tempo di abbandonare le maschere.
– Shao Kahn è mio fratello. –
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Se davvero tuo padre è uno degli anziani, come c’entra Kahn? – domandò Jax.
Raiden sentì un nodo serrargli la gola e tacque. La domanda del collega di Sonya aveva riportato alla mente i ricordi di un passato doloroso, che avrebbe voluto eliminare.
Quelle memorie dilaniavano il suo cuore e riaprivano ferite non ancora rimarginate, malgrado i millenni trascorsi.
Chiuse gli occhi e, a stento, trattenne un singhiozzo. In quel momento, risentiva il gelo della sua famiglia stringergli il cuore in una morsa.
Non ricordava alcun atto di affetto verso di lui, malgrado il loro legame di sangue.
Suo padre e suo fratello, in lui, vedevano un debole, non degno di loro, perché era capace di amare.
Coi loro sguardi freddi e crudeli, gli avevano fatto pesare la sua sensibilità e la sua dolcezza.
Eppure, nonostante i suoi presunti difetti, aveva vinto la battaglia per la conquista del trono famigliare.
Per questo, si era guadagnato l’odio eterno di suo padre e di suo fratello.
E, in quel momento, era giunto il momento da lui tanto temuto.
Il tempo della resa dei conti.
Per strappare l’umanità ad un pericolo sempre più incombente, avrebbe dovuto recidere gli estremi, esili legami con la sua famiglia d’origine.
Loro dovevano morire.
Non sento niente., pensò. In quel momento, la certezza di quello scontro non procurava al suo cuore alcun turbamento.
Avvertiva il rimpianto di un affetto mai avuto, ma non era sopraffatto dall’angoscia della loro eventuale fine.
Evidentemente, la sua famiglia era costituita da quei ragazzi terrestri e dalla principessa edeniana Kitana, che avevano saputo circondarlo di rispetto e premure.
Si scosse dai suoi ricordi e, per alcuni istanti, fissò davanti a sé un punto indefinito. Non poteva abbandonarsi a debolezze insensate.
Tanti, troppi pericoli gravavano sull’umanità e, se non avessero sconfitto i combattenti delle tenebre, sarebbe avvenuta una fusione pericolosa tra il regno della Terra e Outworld.
No, non poteva permettere una tale tragedia.
Gli esseri umani gli avevano dato quel rispetto e quel calore a cui anelava e che per tanto, troppo tempo, gli erano mancati.
Non dovevano svanire per le brame di conquista dei suoi famigliari.
E, per la salvezza dell’umanità, era necessario che lui rivelasse ai suoi ragazzi la verità sulle sue origini.
Riusciva a vedere le crepe delinearsi nella loro fiducia.
Si girò e i suoi occhi blu cobalto, lucidi, seri, per alcuni istanti, fissarono i quattro guerrieri.
Era giunto il tempo di abbandonare le maschere.
Shao Kahn è mio fratello. –





   
 
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