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Autore: Tale Vivo    03/01/2021    2 recensioni
Jaime Lannister non crede ai sogni premonitori, tantomeno se questi lo portano ad affrontare sentimenti e pensieri che non vuole assolutamente affrontare. Questa volta, però, deve ricredersi.
Il titolo del piccolo libro scarlatto era “Il significato dei fiori: tra sogno e realtà” e racchiudeva tutti i fiori conosciuti all’uomo, la loro storia e il loro linguaggio, nella vita reale come nei sogni. Jaime era sicuro che Lord Varys possedesse un libro riguardante il significato dei fiori, perché lo aveva visto più volte utilizzarli per comunicare con i suoi informatori. Tornò al tavolo accanto alla finestra, vi appoggiò il libro, si sedette e si versò un altro bicchiere di vino.
[Questa storia partecipa alla challenge "Solo i fiori sanno" di Pampa 313 sul forum EFP]
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aquilegia

 

Quella notte si svegliò di soprassalto, con il corpo imperlato di sudore e il respiro affannato. Si alzò dal letto e si diresse verso l’ampia finestra, esponendosi alla brezza che soffiava dai giardini. Era la terza notte consecutiva che faceva lo stesso sogno: una stella color zaffiro illuminava un campo di aquilegie azzurre fino a quando i fiori iniziavano a ghiacciare, tutto diveniva buio e freddo, gelido, e i fiori soccombevano. La stella che si spegneva lentamente era l’ultima cosa che Jaime Lannister vedeva prima del brusco risveglio.
Pragmatico e razionale, egli non aveva dato peso a quel sogno la prima volta, ma ora non poteva più evitare di vederlo come un presagio, un avvertimento. Non si era mai interessato dell’esoterismo, della magia o dell’interpretazione dei sogni, quindi avrebbe forse dovuto rivolgersi a qualcuno di esperto, come una maegi o un gran maestro.
Non ho bisogno di una strega o un vecchio che vive tra i libri per dirmi cosa significa il mio sogno — o dovrei forse chiamarlo incubo?
Jaime era consapevole di cosa rappresentasse la stella e il suo colore, come quello dello zaffiro, non lasciava dubbi. Brienne, pensò, versando del vino nel calice che teneva sempre sul tavolo accanto alla finestra. Lo bevve tutto d’un fiato. Poi, col respiro e la mente più calmi, si diresse verso la piccola libreria che aveva in camera, poco distante dal camino, e iniziò a scorrere la mano d’oro sui libri. Si fermò circa a metà.
«Lord Varys, ogni tanto siete prevedibile», sussurrò tra sé e sé, prendendo un libricino rosso con la mano sinistra. I libri di quella libreria erano stati scelti dal Maestro dei Sussurri svariati anni prima, risultato di una scommessa persa tra lui e Jaime, il quale aveva dovuto promettere anche di non sostituirli mai. Ora era lieto di aver perso la scommessa e di aver mantenuto la promessa, che, a onor del vero, non gli era costato poi tanto. Il titolo del piccolo libro scarlatto era Il significato dei fiori: tra sogno e realtà e racchiudeva tutti i fiori conosciuti all’uomo, la loro storia e il loro linguaggio, nella vita reale come nei sogni. Jaime era sicuro che Lord Varys possedesse un libro riguardante il significato dei fiori, perché lo aveva visto più volte utilizzarli per comunicare con i suoi informatori. Tornò al tavolo accanto alla finestra, vi appoggiò il libro, si sedette e si versò un altro bicchiere di vino. Aprì il libro all’indice, cercò “aquilegia” e andò poi alla pagina numero tredici, dove trovò un disegno molto accurato del fiore che riempiva i suoi sogni da giorni. Osservò l’immagine per qualche istante, poi spostò la sua attenzione sulla descrizione: “L’aquilegia è una pianta appartenente alla famiglia delle ranuncolaceae, in natura ne esistono più di settanta specie. Nota anche con il soprannome di amor nascosto o amor perfetto, è una pianta dall'aspetto arioso, con piccole foglie arrotondate e degli steli floreali molto alti, che portano le fioriture sopra il fogliame. Il nome aquilegia ha delle origini piuttosto incerte: per alcuni il termine deriva da aquila, perché i petali del fiore somigliano agli artigli del maestoso rapace; secondo altri, invece, deriva dal termine aquilegium, parola che indicava un tipo di recipiente per l’acqua, dato alla pianta per via della caratteristica forma concava delle foglie che quando piove si riempiono di acqua.
 Per secoli considerata una pianta magica, l’aquilegia è stata utilizzata della streghe pre creare o rompere legami d’amore, questo perché nel culto dei Setti Dei è associata alla Fanciulla, ritenendola legata alla sfera emotiva e all’amore puro.”
Il giovane leone lesse quel trafiletto finché le parole non persero quasi del tutto il loro significato. I suoi pensieri, però, andavano sempre di più verso un’unica direzione, la stessa che da mesi cercava di evitare, perché non voleva cedere all’idea di provare davvero qualcosa per quella donna che sembianze di donna non aveva, imparagonabile a Cersei per bellezza, eleganza, sensualità. Eppure, la sua forza di carattere, la sua intelligenza e il suo senso dell’onore lo attiravano, ora anche più dei capelli biondi e della labbra piene di sua sorella. I suoi sogni confermavano i suoi timori e quella che, al momento, era una delle sue maggiori preoccupazioni, se non la maggiore: Brienne era in pericolo e lui stava male al sol pensiero, e forse, forse, qualcosa quel dolore voleva dire. Sarei partito comunque, avevo dato la mia parola: avrei combattuto per vivi, con o senza Cersei, pensò, cercando di convincersi che, in fondo, non partiva per Brienne.

 

Qualche ora dopo, mentre sistemava le ultime cose sul suo cavallo, Jaime sentì il primo fiocco di neve sulla punta del naso. L’inverno è qui. Guardò verso la finestra della camera della regina e vide Cersei osservarlo dall’alto, come aveva fatto da quando era tornato senza una mano, con il disprezzo che aveva impregnato il loro rapporto negli ultimi mesi, portandolo a marcire e sgretolarsi. Nel momento stesso in cui i suoi occhi incontrarono quelli di sua sorella, dell’unica donna che avesse mai amato, Jaime sentì l’amore per lei svanire completamente, anche l’ultimo pallido ricordo che di esso custodiva gelosamente, e smise di combattere contro se stesso. 












 


Il fiore da me scelto per questa storia è l'aquilegia, il cui significato è "amore nascosto".

NdR: nel sogno Jaime vede una stella color zaffiro. La stella è uno dei simboli di Tarth e il padre di Brienne è chiamato "Stella della sera", da qui e dallo zaffiro (Jaime millanta Tarth come l'isola dei zaffiri per evitare che Brienne subisca violenze quando sono prigionieri) il riferimento a Brienne. Inoltre, anche il colore scelto per il fiore, il quale può essere di diversi colori, ma l'azzurro richiama il colore di Tarth e degli occhi di Brienne.
Riguardo a come Jaime sappia di che fiore si tratti e alla scommessa persa con Varys, preciso che non ho voluto approfondire in questa storia. Per la scommessa con Varys, la trovate in Lavanda, mentre per scoprire come, nella mia versione, Jaime abbia imparato a riconoscere i fiori, vi rimanda alla mia Ricordi di petali gelosi.

 
   
 
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