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Autore: Lisbeth Salander    04/01/2021    5 recensioni
Era diventata un’immagine frequente - irrinunciabile - osservarla, al mattino, rannicchiata davanti ad una finestra con la tazza di cioccolata calda tra le mani, avvolta in un maglione troppo largo ad attendere che lui si svegliasse.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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A Marti, 
compagna di risate, storie e chiacchiere,
per tutte le cose che abbiamo in comune
e per quelle che dobbiamo ancora scoprire.

  

La vita si osserva molto meglio da una finestra sola.
F. Scott - Fitzgerald - Il Grande Gatsby

 

Da una finestra sola

 

«C’è qualcosa in particolare che ti manca di Nizza?»
«Il mare»

 

4 gennaio 19971

Era diventata un’immagine frequente - irrinunciabile - osservarla, al mattino, rannicchiata davanti ad una finestra con la tazza di cioccolata calda tra le mani, avvolta in un maglione troppo largo ad attendere che lui si svegliasse.
Per Fleur sarebbe stato il primo compleanno - il ventesimo - lontana da casa, da sua sorella, dai suoi genitori, dalla sua Nizza2 e dal mare di cui non smetteva di raccontare.
Bill aveva pensato a lungo a come colmare le mancanze, ad allenarsi  a riempire quel vuoto pensando alla loro futura vita insieme, a quella in cui sarebbero stati solo loro due e non ci sarebbe stato posto per nessun altro, in cui l’uno sarebbe dovuto bastare all’altro. 
Erano riusciti a fuggire dal caos natalizio della Tana e passare quasi inosservati agli occhi ipercritici di sua madre per tornare nel piccolo appartamento che Fleur aveva preso poco più di un anno prima, quando si era trasferita dalla Francia.
Non così distante dalla Londra magica, a pochi metri da Charing Cross Road, dalla mansarda di Fleur era ben visibile il Tamigi. 
Durante la loro prima notte insieme, lei gli aveva confidato che di aver scelto quella casa per quella ragione, per sentire di meno la mancanza del suo mare, perché quell’unica finestra con la vista sull’acqua rendeva più semplice - aveva detto proprio così, più semplice - la sua esistenza.
Gli aveva raccontato della sua infanzia e della sua adolescenza trascorse a casa dei nonni materni, in una spiaggia poco conosciuta e sufficientemente isolata.
Gli aveva confessato che non c’era nulla che le desse più pace del mare in inverno, dei compleanni in cui, incurante del freddo dei pri
mi di gennaio, scappava a sentire la brezza del mare sul suo volto.
Il mare - gli aveva sempre detto - riusciva sempre a riportarla a casa, a placare ogni sua inquietudine, ad infonderle gioia, persino quand’era in tempesta.
Bill si era domandato più e più volte come quella ragazza di mare avesse scelto di vivere in una città come Londra, e di sposare un ragazzo di campagna come lui.
Si era interrogato tante volte sulla loro relazione che lo aveva travolto in maniera inaspettata. Soltanto troppo tardi aveva scoperto di essersi trovato ingabbiato in un amore e una passione che non avrebbe mai creduto di provare al punto che ogni ostacolo gli pareva minuscolo.
I sette anni di differenza tra di loro, la nazionalità diversa, l’estrazione sociale così lontana sparivano ogni volta che era con lei.
Bastava ritrovarsi da soli, in due, e il mondo sembrava al suo posto. Anche se fuori c’era la guerra, se suo padre era stato quasi ucciso da un serpente, se suo fratello e sua sorella erano in pericolo, se c’erano turni assurdi da rispettare, dal primo momento che si erano trovati era bastata solo lei.
Bill le si era avvicinato piano, attento a non fare rumore, a non distoglierla da quel suo rito quotidiano, dal suo osservare la vita da quell’unica finestra.
Aveva scoperto che provare a guardare il mondo con gli occhi di Fleur riusciva ad alleviare qualsiasi peso.
«Mi mancava questo posto», le disse stringendola a sé prima di baciarla.
«Anche a me. Casa tua è troppo bondèe i
n questi giorni», precisò Fleur, ricambiando la stretta.
«Per questo ti ho proposto di venire qui. Così siamo scappati dal caos».
«È stato un perfetto regalo d’anniversaire, cherie».
«Non è questo il tuo regalo, ovviamente. In realtà, ho una sorpresa per te, anche se non interamente da parte mia».

Le labbra di Fleur si arricciarono in un sorriso compiaciuto, in attesa di saperne di più, prima di poggiarsi su quelle di Bill.
«Per scoprirlo, però, dovrai decidere a vestirti ed uscire di qui».

 

Quando sua zia3, pochi giorni addietro, gli aveva chiesto di passare a trovarla, aveva pensato che avesse problemi alla Gringott e che lui avrebbe dovuto litigare con i folletti per risolverli.
Non avrebbe mai potuto immaginare che gli avrebbe offerto, come regalo per le prossime nozze, il suo cottage in Cornovaglia.
A quanto pareva, il fatto che il primogenito dei Weasley convolasse a nozze era di particolare importanza, dal momento che non si aspettava altri matrimoni in tempi brevi.
Bill non ricordava di aver più pensato a Shell Cottage da molti e molti anni ma lo aveva trovato perfetto per Fleur ed il suo amore per il mare. 
Era perfetto per loro due.
Quando quella mattina di gennaio si erano Smaterializzati lì, su quella spiaggia, Bill aveva avuto la certezza che nessun altro posto avrebbe mai potuto essere la loro casa.
Nonostante il vento freddo, Fleur era rinata non appena aveva realizzato di essere al mare.
Bill aveva notato il suo volto accendersi e non si era stupito nel vederla togliersi le scarpe e correre verso la riva. 
«Mi hai portata al mare», disse lei roteando su se stessa, incurante dell’acqua e del vento che le conferivano un’aria insolitamente disordinata.
«Ti piacerebbe vivere qui?».
Aveva programmato un discorso più articolato, meno essenziale, ma con Fleur era sempre andata così: non era mai riuscito a controllarsi.
Vide gli occhi della futura moglie riempirsi di lacrime di gioia prima di correre ad abbracciarla.

Non importava nulla della brezza pungente o dell’acqua fredda; nulla poteva essere più importante di vedere Fleur così felice.
La trascinò per mano prima di entrare in quella che sarebbe stata la loro futura casa, raccontandole tra un bacio e l’altro di quando da bambini suo padre li portava lì, delle parole della zia.
Entrarono in casa incuranti di lasciare tracce di sabbia e di acqua ovunque, di spargere vestiti sul pavimento con la sola ansia di cercare la bocca e le mani dell’altro, di viversi e amarsi lì dove avrebbero vissuto per sempre.
Se solo Fleur non si fosse fermata, stupita ed incantata dalla sorpresa che Bill le aveva preparato all’interno, Bill avrebbe dimenticato di aver passato i giorni precedenti a preparare il cottage con candele profumate e strani fiori blu che lei amava tanto e ad allestire una sorta di picnic in quella casa priva di mobili.
Fleur era ferma, al centro della stanza, raggiante di felicità come non l’aveva mai vista sino ad ora.
«È tutto perfetto» sussurrò incredula prima di afferrare nuovamente la mano di Bill e scoprire con lui ogni angolo del cottage, di lanciarsi in un’appassionata conquista di ogni stanza.
La loro camera da letto era l’unica stanza ad essere perfettamente ammobiliata. 
Grazie all’aiuto della madre di Fleur, Bill aveva fatto corse contro il tempo per perfezionare il suo regalo di compleanno e arredare la loro camera da letto.
Bill aveva imparato che Fleur era molto diversa da quel che appariva, che le bastava molto meno di quel che si poteva supporre dai suoi modi.
«Da ogni finestra di questa casa si vede il mare», le disse mentre Fleur percorreva incantata la stanza.
«A me basta una finestra sola, se ci sei tu».

 

«Vuoi sapere una cosa?»
«Certo che voglio saperla»
«Di Nizza, non mi manca nemmeno più il mare»


Dopo alcune ricerche, ho notato che non è mai stata divulgata la data di nascita di Fleur e così, in omaggio alla festeggiata di oggi, ho deciso di eleggere questo giorno a suo compleanno.
Nizza è il luogo in cui, secondo il mio headcanon, Fleur ha trascorso la sua infanzia ed adolescenza prima di trasferirsi nel Regno Unito.
3  All'inizio credevo fosse di zia Muriel però cercando viene solo detto che era di una zia e mi sono mantenuta volutamente evasiva sul punto.

Note: la storia è un doppio regalo (natalizio e di compleanno) per Marti Lestrange e partecipa all'iniziativa Una storia tutta per te del gruppo facebook Caffè e calderotti. Ho avuto un piccolo momento di crisi creativa ma, da sempre, ciò che volevo scrivere per te era una Bill/Fleur, con la citazione del tuo amato Fitzgerald che mi è capitata costantemente davanti agli occhi per un mese, come promemoria vivente di una storia che, purtroppo per te, dovevo proprio scrivere.
Spero tanto ti sia piaciuta, anche se sono consapevole che mi sia uscita una storia molto più dolce di quello che avrebbe dovuto essere in origine. 

Fede
   
 
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