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Autore: Kotku    05/01/2021    0 recensioni
Quando Gerard Way decide di iscriversi a una battaglia delle band, chiarendo che ovviamente non lo fa solo perchè Frank Iero ha bisogno di un cantante, ci mette poco a mettere in mezzo suo fratello Mikey proponendolo come bassista.
Peccato peró che Mikey, a cui naturalmente nessuno ha chiesto nulla, sia terrorizzato dall'idea di esibirsi davanti a qualcuno e un basso non l'abbia neanche mai preso in mano.
Inoltre, come se non bastasse, l'unica persona disponibile per insegnare a Mikey come mettere due note in fila è quel Pete Wentz della squadra di calcio, che per i gusti del ragazzo sorride anche troppo.
Tra competizioni imminenti, amici invadenti e l'ultimo anno del liceo, Mikey Way è pienamente convinto che lassú ci sia qualcuno e che quel qualcuno lo odi - e stranamente nessuno sembra volergli dare torto.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Cosa significa che non mi puoi insegnare? -
A giudicare dalla manciata di teste che si era girata nella sua direzione, Mikey Way aveva optato per un tono di voce di circa due ottave più alto del solito, cosa di cui, in circostanze normali, si sarebbe parecchio vergognato.
Peccato però che dal giorno prima - il fatidico giorno in cui Gerard aveva deciso che non era più di moda farsi gli affaracci propri - la placida vita di Mikey si fosse trasformata in qualcosa che di normale sembrava non avere niente.
Nonostante l'idea della band fosse a dir poco assurda, Mikey e il suo spirito di autoconservazione avevano deciso che sarebbe stato meglio accettare e farla finita il prima possibile, facendo in modo che Gerard e Iero si mettessero insieme e che quindi Mikey potesse passare il ruolo di babysitter al ragazzo tatuato.
Ovviamente, queste affermazioni erano state fatte dando per scontato che Gabe Saporta, il suo migliore amico dalla tenera età di 13 anni (c'era da precisarlo, vista la situazione), gli insegnasse a suonare il maledetto basso, contando che lui era capace e che lo alternava al microfono ogni venerdì sera al Bunker.
Peccato però che a quanto pareva quel disgraziato non fosse della stessa opinione.
Miguelito, mi amor, hai fatto girare mezza mensa - rise Gabe, continuando a mangiare indisturbato il suo pollo.
- La faccio girare anche tutta se serve a farti dire perché cazzo non puoi insegnarmi tu - borbottò Mikey, lanciando occhiate di fuoco attorno a sé e sistemando nervosamente il collo della felpa.
- Non so neanche i nomi degli accordi, io vado a orecchio - disse Gabe. - Il massimo che posso dirti è tipo "fai le orecchie di coniglio con le dita", non so quanto è utile -
Mikey aggrottò la fronte. - Tu quindi mi stai dicendo che suoni ogni settimana praticamente senza avere idea di quello che stai facendo? -
Gabe alzò le spalle. - Beh, sì. Però, guardando il lato positivo, se ci riesco io puoi farcela pure tu -
Mikey sbuffò, e gli lanciò un'occhiataccia. - Poi ti chiedi perché quella cazzo di band non riesci a portarla manco fuori dal nostro quartiere -
Gabe stava per ribattere, ma fu interrotto dallo sbattere di un vassoio alla sua sinistra, e poi dal tonfo di un corpo che si lasciava cadere sulla sedia. - Mordaci oggi, eh Mikey? -
- Parla come mangi, Ross - borbottò Mikey.
- Sano e con una percentuale quasi insignificante di glutine, quindi? - Ryan Ross sfoggiò un sorrisetto, mentre sistemava il suo pranzo sul tavolo.
- Con la bocca chiusa -
Se Gabe era l'anima della festa e Mikey era il ragazzo della porta accanto, Ryan, il terzo e ultimo componente del loro gruppetto, era il genio.
Leggermente più alto di Mikey, ma non tanto da superare Gabe, Ryan era magro come un fuscello e aveva un portamento elegante che, unito al suo essere taciturno e molto intelligente, lo rendeva stranamente rispettato dal resto degli studenti.
- Qual è il dilemma di stamattina? - chiese Ryan, addentando un pezzo di una melanzana che sembrava tutto tranne che invitante.
- Mr Musicista, qui, non può insegnarmi a suonare il basso - fece Mikey, contrariato.
- Non sapevo avessi delle velleità artistiche, tu - disse Ryan, genuinamente sorpreso. 
- E infatti non le ho - rispose Mikey. - Colpa di quel coglione di Gerard come al solito - 
E Mikey spiegò quindi brevemente la vicenda, ignorando le risatine non tanto soffocate di Gabe, e il ghigno divertito che si faceva progressivamente strada sulle labbra di Ryan. 
- È proprio un bel bordello - ridacchiò l'ultimo arrivato, mentre Gabe gli lanciava uno sguardo alla te l'avevo detto
Mikey, in tutto ció, aveva perso ogni speranza. 
Gabe era un animale da palcoscenico, ma Ryan, cazzo, Ryan. Quel ragazzo, per quanto più intelligente della maggior parte della gente che Mikey conosceva e abbastanza benvoluto dall'intero consiglio studentesco, aveva paura perfino di alzare la mano in classe per quanto odiava lo sguardo degli altri su di sé. Almeno lui, in teoria, avrebbe dovuto capire. 
- Siete due stronzi - sussurrò Mikey, prima di finire in un sorso la rimanente acqua della sua bottiglietta e poi accartocciarla con un po' troppa violenza. 
- Dai Miguelito, non te la prendere, lo sai che ti insegnerei se potessi. Anzi, se vuoi ci provo, dai, ti faccio vedere le orecchie da coniglio - Gabe gli rivolse il sorriso incoraggiante più falso che Mikey avesse mai visto, e il ragazzo sprofondò nella sedia. 
- Non posso neanche dirgli di no, capite? - si lamentò. - Cioè, certo che posso, ma non voglio che mio fratello mi odi, o peggio, che mi coinvolga in una cosa ancora più imbarazzante di questa. E poi quel Frank gli piace proprio tanto, e prima se lo scopa, meglio è - 
Ryan aggrottò la fronte, segno che - grazie al cielo - forse stava pensando a qualche soluzione. 
Se Ryan era la mente, Mikey di solito era il braccio, e Gabe, che tanto non aveva neanche un briciolo di vergogna in corpo, era il capro espiatorio.
- Ma delle lezioni private? - propose infatti Ryan poco dopo.
- Se me le paghi tu, certo - rispose Mikey.
A parte che non aveva soldi in generale, ma se anche li avesse avuti, non si sarebbe certo messo a sprecarli per i capricci di Gerard.
- Aspetta, ma pensavi che ti avrei insegnato gratis, quindi? - fece Gabe. - Todo esto non è gratis per nessuno, amigo -
In tutta riposta, Mikey gli tirò addosso la bottiglietta d'acqua accartocciata, che colpí Gabe su una spalla, per poi precipitare a terra e venire raccolta da Ryan, che, ovviamente, era anche un'ecologista (o almeno così diceva. Mikey l'aveva visto buttare la plastica nel sacchetto della carta un sacco di volte, ma non si era mai preso la briga di farglielo notare.).
- Direi che sono fottuto allora. Avessi un basso a casa, potrei guardare dei video su youtube, ma guarda un po', io un basso non l'ho neanche mai preso in mano -
Gabe e Ryan sembravano ormai estranei alla sua disperazione, il primo che salutava una ragazza al tavolo vicino, e il secondo che armeggiava con il telefono.
Mikey non sapeva se spremersi ancora le meningi alla ricerca di una soluzione, oppure rassegnarsi e concentrarsi su qualcosa di più importante, tipo i compiti di chimica che ovviamente non aveva capito, perché neanche Ryan la capiva, chimica, quindi le sue possibilità erano meno di zero.
La prospettiva di Gerard che gli metteva il muso non era allettante, ma di certo non lo era neanche il ridicolizzarsi davanti a un sacco di gente - gente che non era della sua scuola, va bene, ma che sarebbe potuta essere della sua futura università, e quindi no grazie.
In effetti a quella cosa dell'università Mikey non ci aveva neanche pensato, perchè non aveva ancora capito se l'NJIT era davvero l'università per lui, o se voleva farsi una vita fuori da Newark e provare New York. Ma in quel momento la sua pubblica umiliazione gli pareva più imminente, era una questione di priorità.
- Trovato - disse Ryan ad un certo punto, bloccando lo schermo del telefono con aria soddisfatta.
- Cosa? - chiese Gabe, che sembrava aver già dimenticato tutto il dramma personale di Mikey.
- Un possibile insegnante di basso per Mirtilla Malcontenta, qui- Ryan ignorò lo sguardo assassino di Mikey, che però cominciava a sollevare la testa speranzoso, e continuò. - O almeno, una persona che sono abbastanza sicuro sia in possesso di un basso e sappia come usarlo -
Mikey fece un sorriso tutto denti. - Spara -
- Hai presente Pete Wentz della squadra di calcio? -
- No? - fece Mikey.
- Sì! - fece Gabe. - Sì che ce l'hai presente! Dai, quello basso con l'eyeliner -
Mikey, alla parola eyeliner, assottigliò lo sguardo. - Quello lí? Quello che aveva litigato con Ferguson lo scorso anno? - 
- Esatto! Vedi che te lo ricordi - Gabe gli fece l'occhiolino.
Mikey era a dir poco perplesso. Aveva in mente la vaga immagine di un tipello abbastanza arrogante che se la prendeva con il professore di matematica - che, era, tra l'altro, mite come una pecorella, di solito -, e ricordava invece con più nitidezza la totale mancanza di voglia di parlare con quel soggetto.
- E come fai a sapere che può aiutarmi? -
- Non lo so. Però so che suona il basso, e che quasi sicuramente ne ha uno. - disse Ryan, e poi, visto lo sguardo interrogativo di Mikey, continuò. - Eravamo molto amici qualche anno fa, tranquillo, sono una fonte certa. Non so se ti chiederà dei soldi, però -
Mikey ci pensò un po' su. Di certo non poteva basarsi su un'impressione di un anno prima per giudicare una persona, e poi era davvero, davvero bisognoso delle lezioni. Quel Paul? Peter? insomma, lui, avrebbe sicuramente capito, una volta spiegata la situazione. E poi, aveva la garanzia di Ryan.
Era vero che il ragazzo poteva essere molto subdolo a volte, ma non avrebbe mai (mai, giusto?) messo Mikey in una situazione troppo del cazzo.
- Sei divertente, amigo - rise Gabe. - Fai pure finta di pensarci -
Mikey, in mancanza di altri oggetti da scaraventargli addosso, fece una pallina con il tovagliolo, per colpirlo in testa. - È anche colpa tua se sono in questa situazione, non pensare che non me la pagherai -
- Io? - Gabe fece una faccia innocente, alzando le mani in segno di resa.
- Tu. Se il tipo non ha un basso da darmi, come minimo mi presti il tuo - disse Mikey in tono fermo, ignorando Gabe che scuoteva la testa (non voleva che nessuno toccasse il suo prezioso e costosissimo Simón). Mikey si rivolse poi a Ryan. - Insomma, dove lo trovo, questo? -

Salve, gente. 
Che dire, mi sono assentata per un sacco di tempo e ho lasciato questa storia un po' in sospeso, perché non sapevo effettivamente quale direzione dovesse prendere, e nel frattempo i cazzo di My Chemical Romance sono tornati. Okay. Va bene. 
Adesso che però ho finalmente uno schema preciso di tutti i capitoli, posso continuare finalmente a scrivere. Non so quanto sporadici saranno i prossimi aggiornamenti, ma mi farebbe molto piacere se mi faceste sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo (che, devo ammetterlo, è un po' corto, ma volevo che l'incontro tra i nostri due personaggi principali fosse in un capitolo a parte). 
Buona giornata, e state a casa, che prima questa roba finisce, prima si può andare al concerto dei Mychem.

 

   
 
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