Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Ricorda la storia  |      
Autore: Allen Glassred    05/01/2021    0 recensioni
Justice canta una canzone, una preghiera che spera venga ascoltata dal Padre. E, ad un certo punto, non sarà più sola in questo suo pregare affinchè il Creatore si desti dal proprio sonno.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Perchè arriverò alla destinazione dove, un giorno, curerò il mio cuore.
Gli occhi che vidi dietro quel riflesso, erano solo pezzi di tristezza che avevo preso.
Il presente è macchiato di silenzio e solitudine, ed il mio sogno ha schiacciato la realtà.


Una giovane dalla lunga chioma color lilla rimane seduta, osservando il maestoso ed imamcolato giardino di fronte a lei. Le sue meravigliose ali bianche sembrano quasi essere baciate dalla luce del sole così come la sua lunga chioma. La sua voce è appena udibile mentre, a mani giunte come stesse pregando, canticchia la canzone che le viene dal cuore. " Padre... padre mio, Vi supplico: destatevi dal vostro sonno, i vostri figli e le vostre figlie hanno bisogno di voi ". Sussurra solamente la ragazza dal lungo abito lilla che lascia intravedere le sue spalle perfette, mentre le sue snelle braccia sono coperte da maniche del medesimo colore dell'abito. " Padre, Vi prego: ascoltate la mia preghiera ". Continua la ragazza: il suo scudo è posato accanto a lei, le sue mani ancora giunte in preghiera. Il suo canto è soave seppur sia sottovoce, rivolto solamente a colui che le sta a cuore: Dio, il Creatore e padre suo e di tutte le altre Virtù. " Padre... ". Una lacrima furtiva scende dagli occhi celesti di lei. Lei, che non si accorge che qualcun altro la sta osservando: una bellissima giovane dalle maestose ali bianche, stesso colore del suo lungo abito. Anche i suoi lunghi capelli color azzurro cielo, quasi tendeti al bianco anch'essi sembrano, come quelli dell'altra ragazza, baciati dalla luce solare. La mano destra sorregge una maestosa lancia finemente decorata con dettagli di colore bianco, mentre la sinistra si posa sulla colonna dietro cui è nascosta.

" La sua voce... ". Sussurra solamente, chiudendo gli occhi per poter percepire meglio quel quasi impercettibile canto. " ... la sua voce è così bella... ". Sussurra solamente, incantata. In seguito nota un lieve cambio di tonalità nella voce della sorella: sta evidentemente soffrendo. L'azzurra decide di intervenire: unisce il proprio canto a quello dell'altra ragazza che, capendo di non essere più sola si volta sorpresa. " Justice, perchè sei così triste? ". Sussurra la nuova arrivata. La lilla la guarda per poi riprendere finalmente parola, facendole spazio sulla panchina e spostando lo scudo dall'altro lato.

" Faith, non ti ho sentita arrivare ". Fa solamente, mentre colei che si rivela essere sua sorella si siede accanto a lei. " Dimmi: in che stato giace nostro padre? ". Chiede semplicemente la ragazza. L'altra sospira pesantemente mentre posa a sua volta la lancia.

" Egli seguita a rimanere imprigionato in quel torpore, non sembrerebbe volersi destare ". Le risponde solamente. A quelle parole la giovane dalla chioma lilla giunge nuovamente le mani in preghiera ed in seguito riprende a cantare, sempre a bassa voce.

" Voglio che la mia voce giunga a lui, così da aiutarlo a destarsi ". Sussurra solamente la giovane Virtù. Fede la osserva qualche momento con ammirazione, poi pone le mani su quelle della sorella, unendo nuovamente la propria alla voce di lei.


Justice canta una canzone, una preghiera che spera venga ascoltata dal Padre. E, ad un certo punto, non sarà più sola in questo suo pregare affinchè il Creatore si desti dal proprio sonno.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: Allen Glassred