Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyPalma    05/01/2021    11 recensioni
|Storia partecipante alla challenge “Let's Hope this Challenge will make this Christmas right” indetta da Asmodeus EFP sul Forum di EFP.
“Ehm, LollyMolly, amore… Ho esteso il mio invito per Natale ad Alastor anche quest’anno”.
“Oh, bene, magnifico! Perché mi sarei dovuta arrabbiare? Alastor è un caro amico e…”
Arthur prese un gran sospiro e poi la interruppe in modo schietto, un atto che lo costrinse a tirare fuori tutto il suo coraggio da Grifondoro. “Perché ho invitato anche la sua… compagna. Ti ricordi che adesso frequenta una donna, no? E ti ricordi anche chi? Molly… Molly, di’ qualcosa…”
Ma sua moglie non disse nulla. Urlò e basta.
“Ti ha dato di volta il cervello? Hai osato invitare Dolores il rospo il giorno di Natale??”

Dolores Umbridge trascorre il Natale alla Tana. Pre-Harry. Dolores/Alastor + Molly/Arthur
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alastor Moody, Arthur Weasley, Dolores Umbridge, Famiglia Weasley, Molly Weasley | Coppie: Arthur/Molly
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Alastor&Dolores'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Ora che lo saprà la mamma mi ucciderà”.
Le risatine di Bill e Charlie si spensero presto nell’udire la voce inquisitrice di Molly.
“Arthur, che cos’è che devo sapere?”
Il povero uomo sussultò sul posto e si fece rosso come i suoi capelli – e non per la vergogna ma per la paura.
“Ehm, LollyMolly, amore… Ho esteso il mio invito per Natale ad Alastor anche quest’anno”.
“Oh, bene, magnifico! Perché mi sarei dovuta arrabbiare? Alastor è un caro amico e…”
Arthur prese un gran sospiro e poi la interruppe in modo schietto, un atto che lo costrinse a tirare fuori tutto il suo coraggio da Grifondoro. “Perché ho invitato anche la sua… compagna. Ti ricordi che adesso frequenta una donna, no? E ti ricordi anche chi? Molly… Molly, di’ qualcosa…”
Ma sua moglie non disse nulla. Urlò e basta.
“Ti ha dato di volta il cervello? Hai osato invitare Dolores il rospo il giorno di Natale??”




 
 
 
Natale con Dolores





 
 
Molly la detestava, non c’era proprio altro modo di porre la questione. Ci aveva anche provato ad avere un atteggiamento cordiale (sul serio, quando l’aveva vista aveva sfoderato un sorriso e balbettato qualche parola di benvenuto), ma la sua farsa aveva cominciato a vacillare già quando l’altra  donna aveva messo piede in casa e le aveva sventolato davanti il suo regalo.
“Ho portato una bottiglia di sherry, Molly cara, e confido che tu da brava ehm padrona di casa me ne offrirai. Non posso tollerare un’intera giornata qui altrimenti!”
Molly aveva alzato le sopracciglia, sibilato un “orribile rospo!” non appena lei si era voltata per togliersi il mantello e trattenuto un commento acido sulla scelta di un abbigliamento total pink anche il giorno di Natale. Ma poi non aveva potuto fare a meno di sgranare gli occhi vedendo Alastor ridere di gusto per quella clamorosa mancanza di tatto e aggiungere in un grugnito compiaciuto: “Bamboluccia, sei proprio incredibile!”.
E quello era stato solo l’inizio, perché tutte le ore successive semplicemente confermarono quel primo spiacevole impatto. A tavola, Dololores Umbridge non aveva fatto altro che criticare ad alta voce le sue pietanze – “Molly cara, qui non c’è abbastanza zucchero, mi pare”; “Mi dispiace dirlo, ma la zuppa è salatissima”; “La crema di fragole? Ma questo è proprio un ehm tentato omicidio. Io non posso mangiare le fragole, sono allergica, diglielo Alastor che non posso proprio!” – eppure aveva mangiato tutto di buon gusto, compresi i biscotti alla crema di fragole (purtroppo, senza morire).
Dopo pranzo, si era messa a girovagare per la casa e aveva espresso ad alta voce la sua opinione non richiesta – “Non è una casa un po’ piccola per tutte queste persone? So che Arthur guadagna poco, è comprensibile, ma davvero non può permettersi qualcosina di meglio?”; “Che belle queste fotografie, ma chi è la donna vestita da sposa? Oh, tu Molly, davvero? Così ben sistemata non ti avevo riconosciuto, cara!”; “Ehm ehm cosa avete appeso a quell’albero? Non saranno mica oggetti Babbani? Non dovrei giudicare il pessimo gusto degli altri, lo so, ma se vuoi un parere su come coordinare meglio gli addobbi (e in generale un po’ tutto il tuo arredamento) sarei ben lieta di darti una mano, sul serio, non vergognarti!”.
Per non parlare di quando proprio lei si era scoperta essere la causa del pianto convulso di George – “Mamma, la signora rosa ha detto che se non ci comportiamo bene non andremo mai a Hogwarts!” “Sta’ zitto, George, è chiaro che mente. È vero che mente, papà?” – ed era scoppiato a piangere anche Fred.
E in tutto questo, per somma sorpresa di Molly, Alastor aveva continuato a guardarla quasi con ammirazione e a sorridere divertito.
Fu solo durante lo scambio dei regali che l’ira di Molly venne del tutto a galla, in un modo che credeva essere sufficientemente velenoso. Tirò infatti fuori un pacco per (quasi) tutti i presenti e li vide con autentico entusiasmo scartare i preziosi maglioni di Natale a maglia che aveva cucito nei ritagli di tempo di dicembre. Ne aveva fatto uno per ogni figlio (compreso uno a dimensione bambolotto per la piccola Ginny) di colori diversi, uno per se stessa di colore viola con una bella M dorata ricamata sopra, uno per Arthur e anche uno per Alastor – entrambi con una bella A dorata come segno distintivo, ma su uno sfondo verde smeraldo per Alastor e uno sfondo rosso scarlatto per Arthur.
“Perdonami, Dolores, ma non ne ho uno per te. Vedi questi maglioni sono esclusivamente per la famiglia, e tu sei solo… di passaggio, vero? Del resto, vista la tua grande classe in fatto di abbigliamento e arredamento, sono certa che non apprezzeresti qualcosa di semplice e di fatto in casa – ma con amore”.
Tutto il salotto (compresi i gemelli, insolitamente buoni buoni dopo la velata minaccia dell’ospite) era piombato in un silenzio quasi imbarazzato. Tuttavia, mentre Bill e Charlie si scambiavano un’occhiata eloquente, Alastor faceva vagare il suo occhio magico ancora più all’impazzata del solito tra le due donne e Arthur sembrava sul punto di voler intervenire, Dolores si limitò semplicemente a fare un ampio sorriso.
“Oh, come sei… premurosa. È proprio così: trovo i tuoi maglioni troppo… come dire… poco raffinati per i miei gusti, e da parte tua è proprio un complimento non volermene regalare uno”.
“Beh, allora devo essermi espressa male!” sbottò Molly, presa alla sprovvista, e fu solo la nuova – ennesima – risata di Malocchio Moody a spingerla a un cambiamento di rotta. Si alzà infatti all’improvviso in piedi, facendo cadere anche il proprio maglione per terra, e quasi in un solo balzo si ritrovò davanti a lui con le mani appoggiate ai fianchi in un’espressione severa. “Tu adesso vieni subito con me!”



 
**



Alastor aveva seguito Molly in cucina a metà tra il divertimento e il fastidio. Sapeva di cosa lei voleva parlare (o, perlomeno, presumeva di saperlo), così come sapeva che la sua tolleranza a sentir parlare male della sua fidanzata era stranamente limitata – anche se in cuor suo era consapevole che Dolores si sarebbe meritata parecchie parole velenose. Molly, però, non sembrava avere alcuna intenzione di accusarlo di niente, anzi sul suo volto al posto dell’irritazione che pensava di trovare c’era soltanto una strana preoccupazione.
“Alastor, perdonami, ma devo proprio chiedertelo: hai cominciato davvero a bere così tanto come dicono?”
“Che cosa?” tuonò lui, con l’occhio vero sgranato tanto quello finto ad indicare la sua sorpresa. “Non crederai a queste stupide voci che mette in giro quella scema di Rita Skeeter! Anzi se proprio vuoi saperlo da quando Dolores vive con me sto bevendo anche meno anche di prima!”
“Per l’appunto, Dolores. Dimmi, Alastor, tu sei proprio certo che piuttosto lei non ti abbia fatto bere qualcos’altro e…?”
L’uomo non la fece finire di parlare: lei non aveva nominato esplicitamente la bevanda a cui alludeva ma lui non ne aveva avuto alcun bisogno. “Amortentia? Credi davvero che non mi sarei accorto se qualcuno mi avesse propinato dell’Amortentia? Mi credi forse così poco accorto?”
“Ma no, ovviamente no” si affrettò a rispondere lei, ben consapevole come tutti della vigilanza costante dell’uomo. “Però a tutti, perfino a te, può capitare di essere distratti e… Il punto non è che tu sei poco accorto, ma che quella donna ne sa una più di Morgana!”
Alastor restò in silenzio per un attimo, poi grugnì quasi come assenso ai suoi pensieri e tornò a parlare con una calma insolita. “Senti, Molly, cercherò di spiegartelo una volta per tutte. Vedo perfettamente i difetti di Dolores, e sì, non è proprio bellissima, ha una voce stridula, sa essere odiosa e perfida e talvolta sembra così incapace di provare emozioni come fosse una bambola di porcellana e… Nessuna Amortentia, Molly, capisci? Io la vedo con tutti i suoi difetti, eppure…” Esitò un attimo prima di continuare, e addirittura adesso sembrava perfino imbarazzato. “Eppure vedo anche altro, ecco. È divertente, simpatica, a volte dolce a suo modo e poi è così fragile che… Oh, non guardarmi così, Molly, lo è davvero, per Salazar! E, che ti piaccia o no, lei non è affatto – com’è la stronzata che hai detto prima? Ah, sì – di passaggio. A me fa piacere che tu e Arthur mi consideriate parte della famiglia, ma adesso anche lei è la mia famiglia, va bene?”
Molly rimase a fissarlo con gli occhi sgranati e stranamente a corto di parole. Aprì la bocca per parlare un paio di volte, ma alla fine scosse la testa tornando a stare in silenzio. La sua insolita mancanza di loquacità era del tutto proporzionale all’improvvisa eloquenza del suo amico: da quando Alastor parlava così tanto? E di fatti del cuore poi? Lei Alastor così tanto non lo aveva sentito parlare neanche in una relazione dettagliata su una missione per conto dell’Ordine.
“Vuoi dire qualcos’altro, Molly?” abbaiò lui, tornando a essere più rudemente se stesso dopo la parentesi incredibilmente romantica.
“No, n-nient’altro da aggiungere” replicò lei, ancora mezza imbabolata.
Alastor grugnì soddisfatto da quella risposta e si alzò in piedi, pronto a tornare in salotto dagli altri.
“Oh, un’altra cosa la dico io, piuttosto”. Si fermò sullo stipite della porta e le scoccò un’ultima occhiata. Avrebbe potuto guardarla anche senza voltarsi con il suo occhi magico, si rese conto Molly con ulteriore perplessità, ma era come se lui volesse usare apposta il suo occhio normale. “Tutte queste cose di Doll potresti vederle pure tu se solo le dessi una possibilità. Non ci vuole mica un cazzo di occhio magico per farlo!”



 
**



Molly si lasciò cadere sconsolata sul divano, riempiendosi un bicchierino di Sherry  (non era avvelenato, perlomeno!) e concedendosi qualche momento per spiare ancora la sua antica rivale ai tempi della scuola. Se ne stava lì, seduta al tavolo a rimpinzarsi ancora di dolciumi e a blaterare del suo lavoro con il piccolo Percy, di cui non riusciva a vedere il viso. Doveva andare a salvarlo? Continuò intanto a guardare Dolores con i suoi occhi enormi e sporgenti da elfo domestico ubriaco, il suo rossetto rosa completamente sbavato, la sua risata agghiacciante da bambola trafugata da Magie Sinister… e non riusciva proprio a capire come qualcuno potesse essersi innamorato di lei. Dalla sua prospettiva, non è che ci voleva un occhio magico per scoprire le qualità di quella donna… ce ne volevano proprio due, più uno in mezzo alla fronte capace di sondare l’impossibile!
Eppure.
Eppure, stando semplicemente seduta senza pensare a niente e fissando ogni suo movimento, Molly si accorse di alcuni particolari che non aveva notato prima. Non era solo Alastor a guardarla con occhi adoranti per esempio, ma era anche lei a mostrare per lui una sorta di affetto (il suo sorriso si faceva più sincero e le guance le si coloravano appena quando lui le era vicino); aveva criticato ogni cosa di quella casa, è vero, però non sembrava così difficile intuire adesso un velo di tristezza ogni volta che sferzava un commento acido; i gemelli stavano ancora piangendo, ma Percy, oh, quando si voltò dopo la strana chiacchierata con Dolores aveva un autentico sorriso sul volto e poi le sussurrò all’orecchio: Mi ha fatto tanti complimenti, dice che sono un bravo bambino e che farò strada nella vita, e ha zittito Fred e George, hai visto, mamma? Mi piace, è una donna deliziosa, possiamo tenerla tipo per sempre? – ed era più di quanto avesse mai sentito dire da Percy con entusiasmo sincero su qualcuno, compresi i suoi fratelli.
La svolta decisiva ci fu quando Molly se la ritrovò seduta vicino sul divano.
“Ho mangiato forse un po’ troppo. Esageri con la cucina, sai, Molly cara?” esordì Dolores, sprofondando nella seduta molto poco elegantemente con ancora un muffin in mano.
“Beh, si mangia molto a Natale. Tu a cosa sei abituata normalmente, a pane e acqua?” ribattè, lanciandole un’occhiata che voleva dire: con quel fisico non si direbbe proprio.
Ma Dolores non sembrò cogliere quell’allusione e fece invece una delle sue risatine un po’ nervose. “Non essere sciocca, cara. Io non ho mai festeggiato il Natale in vita mia”.
A quelle parole, Molly si ritrovò per la seconda volta nel giro di un paio di ore senza fiato. Il candore con cui aveva Dolores aveva confessato una cosa gravissima – perché, davvero, che significava non aver festeggiato mai il Natale? – le lasciò addosso una sensazione di inquietudine profonda, del tutto a svantaggio della linea di scontrosità e avversione che aveva continuato a mantenere fino a quel momento.
“Scusami un attimo, Dolores. Devo andare un attimo… Sì, un attimo di là”.
Si alzò quasi di scatto, mossa da uno strano irrefrenabile istinto – pietà? Compassione? – e sempre di scatto si diresse a passo spedito verso la sua camera da letto. Odiava ancora Dolores Umbridge, eppure la odiava un pochino meno in quel momento, tutto qui. Si mise a lavorare prima che potesse cambiare idea e cercò di non pensare all’assurdità che stava facendo; più tardi avrebbe sempre potuto dare colpa allo sherry.
O al Natale.



 
**



“Molly, dove sei finita? Alastor e Dolores stanno andando via!”
Al richiamo di Arthur, Molly scese le scale di corsa e comparve davanti ai suoi ospiti in partenza con un sorriso ampio (che non si era visto per tutto il giorno) e una massa di lana tra le mani.
“Eccomi, stavo facendo un regalo dell’ultimo minuto, diciamo così” si scusò, anche se con un tono in qualche modo sostenuto, prima di porgere con poca grazia la massa di lana all’altra donna.
Dolores battè le palpebre autenticamente confusa e si scambiò una rapida occhiata con Alastor, che invece sembrava compiaciuto e infatti, ancor prima che la sua compagna aprisse il tessuto, strizzò l’occhio vero all’indirizzo di Molly.
“Oh, ma è… è uno dei tuoi orrendi maglioni, Molly! Ed è per me?”
Molly alzò gli occhi al cielo alla definizione usata, ma sorrideva ancora. “Sì, sì, donna antipatica, il maglione è per te. Nessun altro in questa casa si chiama con la lettera D… E per chi altri avrei mai potuto usare della lana rosa pastello?”
Dolores battè quei suoi occhi da rospo ancora un paio di volte, prima di sorridere anche lei – ed era forse uno dei suoi rari sorrisi sinceri?
“Hem hem. Credevo che li facessi solo per la famiglia…”
“Oh, suvvia. Alastor è della famiglia e a quanto pare voi due siete una cosa seria… quindi fai parte della famiglia anche tu”. Cercò di dire quelle parole con tono casuale, ma la convinzione con cui le sentiva si poteva percepire benissimo anche al di fuori.
“Ti ehm ringrazio. Sei stata molto carina, apprezzo molto questo gesto, pur non apprezzando il maglione, si intende”. Anche quella risposta suonava assolutamente vuota, ma adesso Molly era capace di vedere un pizzico di sincera rinconoscenza in quel mare di acidità cronica.
 



 
“Non è andata tanto male, no? Adesso la Umbridge ti è anche simpatica!”
“Oh, per la Barba di Merlino, Arthur, non fare lo stupido. L’ho fatto solo per Alastor. Io quella donna la detesto!”
“Ma hai detto che fa parte della famiglia…”
Di fronte allo sguardo confuso del marito, Molly si strinse nelle spalle e gli lanciò un’occhiata eloquente.
“Beh, certo che può essere parte della famiglia. Ci vuole sempre il parente scomodo da detestare, no?”
 
 



 











 

NDA: Ci potrebbero essere da dire tante cose da dire su questa storia, ma spero che il tono da commedia natalizia sia arrivato senza troppe spiegazioni. Ci tenevo a mostrare uno spaccato sui miei Dolastor dal punto di vista di Molly, anche perché Dolastor + Weasley sono la mia combo preferita.
E soprattutto ci tenevo a postare questa storia oggi, perché è il primo anniversario di questa mia coppia che, a dispetto di tutto, mi ha dato tantissimo: ebbene sì, la prima storia sui Dolastor l'ho pubblicata proprio l'anno scorso, il 5 gennaio 2020.
Spero di avervi strappato una risata!
   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyPalma