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Autore: Masakilgrandepuffo    06/01/2021    0 recensioni
Hallo ~ piacere sono Amy o meglio dire Maddy (?)
questa è la mia prima fic in assoluto quindi.. siate clementi vi prego cc
detto questo..la mia fic è ispirata ad una role che sto facendo con una "Kirino" (si, il mio pg è Masaki)
e questa role mi ha preso così tanto che ho deciso di tramutarla interamente in una storia vera e propria
dal punto di vista di Masa-Chan ☆
so.. spero vi piaccia e buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Kariya Masaki, Kira Hiroto, Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Hantazu Netto 13 Che voi ci crediate o no, anche io ho
un cuore fufufu~
La mia storia inizia a farsi interessante,
non credete?



Il suono della mia nuova sveglia rimbombava insistente nelle mie orecchie, divenuto così insopportabile da farmi mettere la testa sotto il cuscino. Le diedi un pugno così forte, che temetti quasi di averla rotta.
Mi misi seduto sul letto e mi stiracchiai, cacciando un gemito e stropicciandomi poi un occhio ambra. Mi guardai intorno, ancora leggermente intontito, e il mio sguardo cadde sul calendario di famiglia appeso sul muro della mia stanza, perché di famiglia? Era pieno di nostre foto, di mie foto imbarazzanti, un obbrobrio « Dodici... » i miei occhi si spalancarono, il cuore iniziò a battermi furioso nel petto e con uno slancio mi tolsi le coperte di dosso, "Che ore sono!?" mi chiesi e con sguardo ancora perso, guardai l'orologio al mio fianco: le 6:00, fiù! Questa volta puntuale, feci un altro sbadiglio e, gettando uno sguardo allo specchio e notando quanto fossi pessimo quel mattino, uscì dalla camera.
Nel corridoio, Il mio occhio cadde sulla porta semiaperta del bagno, mi fermai, rapito dalla scena che mi si mostrava davanti: Zio Nagumo era intento a sistemarsi quel orribile ciuffo che aveva in testa, cosa c’era di più brutto? "Che vanesio" pensai, anche se non c’era bisogno che glielo dicessi io, c’erano già Hiroto e Zio Suzuno a pensarci. Però la tensione che emanavano il suo sguardo e i suoi gesti tremanti si percepiva fortemente, far parte della giuria doveva essere qualcosa di davvero importante, soprattutto se si parlava di un grande giocatore come lui e di una scuola protagonista di molte riviste e servizi televisivi; in tutta sincerità, lo costrinsi  io ad entrare nella giuria: gli pregai di convincere Ichirouta a farlo partecipare come "Special guest", palesando il fatto che era stato un grande giocatore e che ciò avrebbe spinto i futuri calciatori ad impegnarsi di più durante le selezioni, e che per me, sarebbe stato più facile giocare con un appoggio famigliare, promettendo di non alterare il proprio voto in base alla parentela e per ultimo, ma non per importanza, di credergli in quanto amici di anni... Che c'è!? Mi avevano visto con lui! La mia vera identità era segreta, ricordate!? Un sorrisetto maligno comparve sul mio viso e una risatina alquanto perfida coronava quel momento di irrequietezza dello Zio nel modo perfetto, adoravo vederlo in difficoltà quel buffone, ma nonostante la mia indole dispettosa, gli devo un mare di favori, mi aveva salvato da anni di sopravvivenza scolastica, piena ripugnante falsità, di sguardi pieni di odio premeditato e di bullismo, ancora non ho modo di ringraziarlo; in quel momento, per i miei compagni di scuola ero solo Masaki Kariya-Kiyama, uno studente normale con la passione per il calcio e non: "Masaki il raccomandato" selezionato solo perché fa parte della famiglia Kiyama-Midorikawa della Inazuma Japan. Quanto avevo odiato quel soprannome? Tanto, tanto e tanto! Quell'anno tutto sarebbe cambiato, ma forse... non come avevo progettato. « Stai proprio bene, Zio! » dissì, facendogli un occhiolino e andandomene via, potei giurare di averlo visto avvampare!
Presi un bel respiro profondo, cercando di contenere le ansie e paure che mi stavano divorando, e scendendo le scale, il buon profumo del salmone grigliato, che aveva ormai invaso anche il salotto, fece brontolare il mio stomaco, cercando di  contenerlo nascondendolo tra le mani, arrossendo un po' al pensiero che qualcuno lo avesse sentito, però a un certo punto non riuscì a resistere e chiusi gli occhi, beandomi del profumo speziato che emanava "Ahhh salmone grigliato ~, aspetta... SALMONE GRIGLIATO!?" aprii gli occhi ed entrando subito con passo veloce in cucina, mi fermai appena all'uscio, confuso: Ryuuji ai fornelli con una lunga treccia che cadeva dietro alle spalle, Hiroto che leggeva tranquillamente una rivista calcistica, a proposito... c'era Ardena sulla copertina?, Zio Suzuno come aiuto cuoco ancora troppo inesperto « Cosa sta succedendo qui? » chiesi, continuando a guardarli stranito, mentre il mio sguardo continuava a girare tra i presenti « Buongiorno » mi salutò il rosso, abbassando la rivista e sorridendomi come fa solitamente, seguito dalla risatina di Ryuuji, la classica che fa quando sembro un po' stupido, dovrei prendermela per questo? « Buongiorno tesoro! Lo so, non sarai più abituato a questo tipo di colazione, ma... » poggiò un bel piatto fumante di salmone sul tavolo « Andiamo più tardi a lavoro, quindi chi ha tempo, non aspetti tempo! Fare colazione in famiglia mette sempre di buon umore » i miei occhi guizzavano su ogni piatto presente: riso al vapore, zuppa di miso, paradiso! Una goccia scivolò sul mento, potevo già sentire il sublime sapore del salmone in bocca, ma a rovinare quella deliziosa fantasia fu Zio Nagumo, che con occhi di chi aveva avvistato la sua preda, corse verso di noi, bramando come me quello che c'era sul tavolo, dandomi così una spallata tanto forte da farmi quasi cadere, ricordo ancora bene il dolore « Ahia! HEY, DANNATO! » gli urlai contro, tenendomi il braccio ancora dolorante, « Haruya! » lo richiamarono con tono alterato Hiroto e Ryuuji « La prossima volta cerca di non far trasparire i tuoi movimenti animaleschi, non esisti solo tu, dovresti parlarne alla bestia che è in te » Ryuuji, con una mano sulla fronte sospirò, sapendo bene quello che sarebbe accaduto da lì a pochi secondi, intanto Hiroto era vigile alle spalle dello Zio Tulipano, pronto a fermalo dal uccidere lo Zio Ghiacciolo, io invece... trattenevo a stento le risa, pronto poi per scoppiare e riempire le guance piene delle risate che mi sarei fatto, questa volta Zio Suzuno lo aveva combinato per le feste; ci fu un momento di silenzio, seguita poi dall'esplosione del vulcano Haruya « NON HO MOVIMENTI ANIMALESCHI! SONO ELEGANTE E AGILE COME AI TEMPI! » « Ma se quando giocavi sembravi uno scimmione in cerca delle sue banane » rispose Zio Suzuno con la freddezza che lo contraddistingueva, mentre portava alla bocca, con una calma mai vista per il cibo di Ryuuji, il riso al vapore « STA ZITTO! » ed ecco scatenata la guerra, un vero e proprio commedia per me « F-FERMO, HARUYA! » Hiroto lo tenne ben saldo, mentre l'altro rosso di capelli si dimenava, maledicendo il freddo Zio, stringendo i pugni pronto a strozzarlo, e Ryuuji... beh, la padella era già pronta.

« Continua così Masaki! Ora fa attenzione, sto arrivando »
Goccioline di sudore continuavano a solcare il mio viso rosso, mentre il mio cuore mi tamburellava quasi alla gola, ma nulla di ciò poteva distrarmi dal mio obbiettivo.
« Eccomi! »
Un gol e avrei perso anche questa, non potevo fargli portare a casa un'altra vittoria, dovevo vincere, dovevo vincere! Non volevo più perdere, volevo dimostrare che tutti i miei sacrifici non erano vani.
Improvvisamente... sentì una strana energia fluire dentro di me, che si propagava in ogni centimetro del mio corpo, spingendomi ad accoglierla nel mio cuore, per scatenarla come meglio avrei dovuto.
« Hantāzu netto!* » urlai con tutto il fiato che avevo, dando un nome a quell'energia, alla mia prima mossa, quella che, secondo Hiroto, mi avrebbe portato alla vetta. Avevo deciso di darle una forma,  una grande rete stabile, di un viola acceso.
Quella fu la prima, che riuscì a parare di palla.

Quell'energia, sembrava esser sparita e la mia mossa speciale ritornata al suo stato acerbo: una semplice parata. Ero fermo a guardare vagamente il mio riflesso, offuscato dall'immagine di un piccolo me intento a provarci e provarci senza risultati, mentre le mie dita erano immobili sull'ultimo bottone dorato da infilare nel suo apposito spazio della mia nuova e sgargiante divisa blu; svegliandomi da quella trance, il riflesso dei miei occhi mi fece quasi tremare, da quando ero diventato così timoroso?
« Non ora » mi dissi flebilmente, dandomi due leggeri schiaffi su ambedue le guance, infondendomi coraggio e cambiando il mio sguardo in uno determinato, che cacciava fuoco, ma un fuoco fin troppo debole per crederci « Dannazione, Masaki! » strinsi i pugni, guardando il mio riflesso, era il mio sogno e dovevo combattere per averlo, il tutto per tutto! Nonostante non fossi così convinto di me stesso.
« Masaki? Sei pronto? » mi richiamò Hiroto da dietro la porta, su cui aveva picchiettato con le nocche poco prima « Sì  » dissì poco convinto, prendendo poi velocemente la mia tracolla blu scuro e aprendo la porta con uno scatto repentino, incontrai gli occhi color turchese di Hiroto; ci guardammo per un attimo, per poi sorriderci, quello sguardo era una promessa: avrei fatto il possibile, sarei tornato come membro della Kaminarimon.
« Masaki aspetta! Ti ho preparato il pranzo » Ryuuji arrivò con un bento più grande del mio viso e un sorriso amorevole, tipico di lui cucinarmi il pranzo nei suoi momenti liberi, non mi aveva mai lasciato senza « G-Grazie... » dissi facendo un sorriso dubbioso, inarcando le sopracciglia, questa volta era fin troppo pesante e tenendolo pericolante tra il mio braccio e il petto, cercai di aprire la cerniera della mia tracolla, "M-mi sta scivolando!?" i miei occhi si spalancarono cercando di tenere la presa, sentivo che se fosse caduta, sarebbe stata la fine del nostro pavimento e a sollevarmi dai miei pensieri impauriti c'era Ryuuji, con il suo dolce sorriso « Ti aiuto io ».
« Mi raccomando! Fa attenzione! » mi disse dalla soglia della porta il verde, mentre seguivo Zio Nagumo verso la macchina, roteando gli occhi alle sue solite raccomandazioni e rispondendo in tono annoiato « Sì sì... » non potei vederli, ma scommetto che della mia risposta, non furono così contenti « KARIYA MASAKI! » mi richiamò a gran voce Hiroto con poca convinzione, sono e sarò sempre il suo punto debole « Vi voglio bene » mi fermai di scatto, "C-Cosa ho detto!?"  pensai all'istante, mentre il mio viso si faceva pian piano sempre più rosso, quasi stesse per andare a fuoco; fin da piccolino non ero mai stato bravo con i miei sentimenti, segnato da quel abbandono da parte della mia famiglia naturale e da tutte quelle angherie subite, avevo innalzato un muro tra me e il mio cuore, chiamarli "Papà" mi era impossibile, ma una cosa che forse non aveva mai notato dopo quella sera, era quell'atmosfera, quei sorrisi, quelle emozioni: aveva cambiato qualcosa in me, che ci fosse una falla in quel muro apparentemente indistruttibile? Che il mio cuore avesse iniziato a parlare? « Anche noi, tanto » spalancai gli occhi, alzando il volto dapprima rosso e rivolgerlo verso di loro: dei sorrisi dolci e inteneriti, forse quasi commossi, risplendevano sui loro visi, cosa che mi fece illuminare gli occhi « Ci vediamo dopo » dissi infine un po' burbero, abbassando lo sguardo e dandogli le spalle, e fui libero di dare sfogo ad un sorriso, che fu distrutto da un dannato tulipano ficcanaso: « A me non lo dici!? Cattivo Masa-Chaaan! » « E-e sta zitto, stupido! » gli inveì contro, sbuffando subito dopo e entrando in macchina con le risate del rosso fin troppo sguaiate, « Capriccioso come sempre? » mi salutò "Simpaticamente" la Zia Hitomiko,  misi il broncio e incrociai le braccia « Io non sono capri- » « Sì, una peste! Non immagini in casa! » mi interruppe entrando in macchina quel dannato tulipano, facendomi arrabbiare più del dovuto « T-TU... » dissi alzando la voce, mentre stringevo i pugni tremanti dalla rabbia, tutto sotto allo sguardo sorpreso della Zia Hitomiko.
« Eccoci arrivati! » un groppo in gola mi si formò appena vidi la grande Kaminarimon Chūgakkō estendersi ai miei occhi « In bocca al lupo! Mi raccomando, fa il bravo » disse, guardandomi attraverso lo specchietto retrovisore, anche lei con le raccomandazioni? Ero così terribile? « Sì, grazie... » le risposi, prendendo la mia tracolla e aprendo la portiera « Ci vediamo dopo! » detto ciò con un sorriso la macchina sfrecciò per le strade di Inazuma-Cho. lasciandomi in balia di un tulipano ansioso « Ciao... » ricambiai flebilmente, nonostante fosse già ormai lontana. Feci un respiro profondo e mi dissi: « Andiamo! » chiudendo i pugni e donando uno sguardo di sfida all'imponente scuola.
« MASAKIIIII! » una voce fastidiosa mi destò dai miei pensieri, facendomi voltare verso di essa: era Tenma, che mi salutava energicamente con la mano « CIAO! » come non poteva mancare Shinsuke, o il brutto muso, o Shindou e- "Ma ci sono proprio tutti ad infastidirmi!?" Kirino Ranmaru, il solo vedere quel vomitevole colore dei suoi occhi mi faceva rabbia: un celeste chiaro, ma anche carico, vispo e... "Basta guardarlo!" mi ritrovai ad arrossire per i miei stessi pensieri, mentre il suo sguardo strafottente si scontrava col mio, "I suoi occhi sembrano quelli di Barbie, già!" ecco quello che pensai, tentando di calmare il mio cuore che non faceva altro che battere all'impazzata, sicuramente per le selezioni, eh! Quella sfida di sguardi si concluse presto con la mia vittoria! Lui abbassò lo sguardo dopo poco, "Ah! Te l'ho fatta anche questa volta difensore dei miei sti-" aspettate... perché stava arrossendo!? I miei occhi ambra non facevano altro che scrutarlo « Ci vediamo » mi disse sbrigativo in un sussurro lo zio, capendo la situazione, e con un saluto e un sorriso al gruppetto si quasi volatilizzò, lasciandomi in balia di quelle belve, specialmente una « Ehhh!? Conosci Haruya-san!? » mi quasi urlò Tenma, avvicinandosi a me con gli altri « Gli hai chiesto un passaggio!? » seguito a ruota da Shinsuke « Anche ieri siete venuti insieme...mhh... abitate vicini? » chiese Shindou, poggiando il mento tra l'indice e pollice, e mentre pensava io ero un fascio di nervi, tanto che  mi si drizzarono tutti i capelli in testa, quel maledetto mi aveva lasciato da solo, così da evitarsi il terzo grado! « Io... » una perla di sudore solcò la mia fronte e cercando una scusa plausibile da dire, una cascata rosa si posizionò davanti a me « Ragazzi, andiamo! Oggi Masaki è molto nervoso, sappiamo tutti che giorno è oggi. Dopo i provini risponderà alle nostre domande, magari davanti ad un bel piatto di Ramen... »  detto ciò si girò verso di me con sguardo furbo e tentatore, donandomi esclusivamente un sorrisetto beffardo che avrei voluto staccare a morsi, "Che ha intenzione di fare?!" Non mi fidavo per niente di quella bomboniera umana "C'è sicuramente qualcosa sotto!", anche se... non posso negare che quell'invito da parte sua mi piacque... ma no, no e no! Non mi sarei fatto prendere in giro! « Beh, è una fantastica idea! » disse dopo qualche secondo di silenzio Shindou, passando lo sguardo dagli altri a me e posando una mano sulla spalla di Kirino « Sarà anche un modo per festeggiare il tuo arrivo in squadra, Masaki-kun! » « Esatto! e... » prendendosi qualche secondo, prima di ricominciare, Tenma mi guardò con un sorriso incoraggiante sulle labbra e mise poi le mani sulle mie spalle, contatto che io odiai con tutto me stesso, vi prego fatelo allontanare! « Puoi farcela Masaki! Noi crediamo in te e saremo compagni di squadra! Buona fortuna » e con una risatina finale, Matsukaze riuscì a sbalordirmi, lasciandomi lì impietrito e in preda alla luce di ottimismo sgargiante che emanava da tutti i pori, e gli altri... beh anche loro mi sorrisero, sembrava volessero infondermi coraggio, la cosa per un attimo... mi rese felice! Avevo chiuso in un angolo del mio cuore da molto tempo il pensiero che qualcuno potesse davvero essere buono, che potesse... non so...  "Ahhh lascia perdere! Perché farti problemi simili!? Masaki ritorna in te, diamine! Non essere stupido!" scossi lievemente la testa, cercando di scacciare quei pensieri smielati e incorniciati da cuoricini e da "BFF" ovunque « Non ci penso nemm- » si, stavo per declinare, non volevo farmi illudere da parole simili, come se fosse facile illudere qualcuno come me! « Non ammettiamo repliche! E poi offriamo noi stasera, vero? » disse il rosa, girandosi verso gli altri, che annuirono, anche se qualcuno però, sembrava un po' restio: Shinsuke, era palese che stesse contando i soldi che aveva in tasca « R-Ragazzi, ho dimenticato il portafoglio a casa » disse, facendo una risatina falsa quanto la sua espressione da deluso, grattandosi la nuca "Dannato nano!" strinsi un pugno tremante verso di lui « N-Nishizono... » lo chiamai minaccioso a denti stretti, alla faccia dell'amico dolce e fedele, Tenma aveva davvero bisogno di aiuto! Quel nano non era così dolce e tenerello quale sembrava, mon volevo di certo obbligarlo a pagarmi la cena eh, ma spiattellarmi la verità in faccia a quel modo! Che ci aveva preso tutti per scemi!? « O-Okay... » parlò Kirino, facendo una risatina imbarazzata e mettendosi in mezzo a me e quel nano da giardino, per poi girarsi verso la mia direzione e posare quei due occhioni su di me, il mio cuore tremò « Allora, vieni? » sorrise, mantenendo lo sguardo su di me, e con lui anche gli altri fecero lo stesso, speranzosi; deglutii, sentendo un leggero calore pervadermi le guance, "E' troppo vicino!" avrei potuto toccarlo ad un minimo sfioro « Okay okay! » mi allontanai alzando le mani in segno di resa, notando che il viso del rosa si colorava sempre più di rosso « Ci sarò! Ma solo perché mi offrite la cena! Chiaro? » dichiarai, non l'avessi mai fatto... esultarono, soprattutto Matsukaze, che urlando a squarciagola si innalzò in un salto a braccia aperte, che poco dopo mi sovrastò, stringendomi in quella possente e soffocante morsa « L-Lasciami! Non respiro idiota! » Nishizono rise a crepapelle, per poi unirsi agli urli di Tenma, mentre Kirino e Shindou ridevano e si, anche al brutto muso scappò un sorriso.
 La mattina continuò tranquillamente: Le lezioni erano sempre così noiose, ma fortunatamente meno faticose dei giorni precedenti, non ero ma stato una cima a scuola, ma riuscivo sempre a mantenere degli ottimi voti in tutte le materie; Una di quelle che preferisco di più è "Musica ed Arte", i professori alla Kaminarimon erano davvero bravi, anche se un po' squinternati a detta mia, e Shindou non era da meno: avevo scoperto da poco fosse un virtuoso e che il suo strumento preferito in assoluto fosse il pianoforte, l'aveva definito elegante o armonioso, una roba del genere, e quasi mi fece intendere che se non fosse nata la sua passione per il calcio, si sarebbe iscritto al club di musica. Il brutto muso invece, a dispetto di quello che sembrava, le lingue straniere erano le sue preferite "Quanto lo invidio!" al pensiero misi un leggero broncio, un po' invidioso, dato che le lingue erano tra le materia in cui peccavo di più; a Shinsuke sembravano invece piacergli la storia e la scienza, sarà per la sua fissazione per i dinosauri? Il rosa adorava la letteratura, tanto, come se fosse la miglior favola che avesse mai letto, era sempre molto concentrato sulle lezioni, ammetto forse di averlo guardato solo un paio di volte, solo per... curiosità!; E per finire: Tenma, che tanto mi aveva martoriato con la sua ossessione e ripeto ossessione per il calcio, non ci voleva un genio per capire quanto adorasse educazione fisica, non che io non ne fossi felice di quelle lezioni, ma lui era fin troppo scocciante. Quest'ultimo pensiero, riaffiorò in me quello che stava per arrivate da lì a poco: le selezioni per entrare nel club di calcio della Kaminarimon. Era importante per me, i migliori giocatori dell'intero Giappone erano usciti da quella scuola e, non c'era cosa migliore per chi volesse diventare qualcuno nel mondo calcistico, e io volevo essere quel qualcuno. "Cosa posso offrire alla Kaminarimon che non ha?" avrei potuto rispondere a quella domanda con: la mia velocità, i miei spiccati riflessi, ma... era davvero solo quello che potevo offrirle? Capii di voler essere un difensore nel momento in cui riuscì a trovare una mossa speciale in grado di contrastare un tiro da gol del mio tutore, che mi aveva fatto sentire a mio agio nel posto in cui ero, soddisfatto e fiero di me, penso che i grandi calciatori così capivano il loro ruolo, quando ciò che facevano era ciò che li rendeva felici. Quindi, cosa potevo offrirle se non una delle mie mosse migliori? La ricordo perfettamente, ogni parte e movimento del corpo erano ben impressi nei miei ricordi. Ma come in ogni storia bella che si rispetti, arriva anche la parte brutta che ti rompe: I miei vecchi bastard- compagni di scuola erano troppo stupidi ed invidiosi per capire davvero chi fossi, le loro offese e discriminazioni nei miei confronti e il loro approfittarsi del mio "avere genitori famosi" aveva lasciato una grande cicatrice, mi ero sentito così solo, quella solitudine aveva divorato pian piano quell'acerba mossa speciale, ingoiata insieme a quella che era la mia fiducia nei confronti delle persone. I pomeriggi passati a provarci invano con rabbia e frustrazione si accalcavano nella mia testa, tutte quelle brutte sensazioni di tristezza e apatia mi facevano stringere il cuore, questo era uno dei motivi per cui non avrei voluto trasferirmi, riprovare tutto quel dolore non era nei miei piani di vita, però le cose erano cambiate, Hiroto e Ryuuji avevano assecondato i miei sogni e mi avevano iscritto alla Kaminarimon Chūgakkō, nessuno sapeva della mia famiglia, dovevo solo dimostrare chi era il vero Masaki Kariya, dovevo solo ritornare a stare bene nel mio ruolo. Tutto qui, giusto? "Come posso ritornare a star bene nel mio ruolo?" quel briciolo di speranza che avevo venne di nuovo risucchiato dal mio pessimismo perenne di quella giornata "Dannazione! Da quando sono così pessimista!?" avevo sempre creduto nelle mie capacità eppure... "Sembra essere tutto sparito..." pensai, voltandomi a guardare l'elité della Kaminarimon, mentre un senso di ansia iniziava a impadronirsi di me.
Pulire la classe non era mai stato così lento e straziante, per due motivi: il primo, ovviamente, era il provino per il club di calcio, insomma mancava davvero poco e il mio stomaco non faceva altro che contorcersi bellamente, mentre cercavo di nascondere il mio dolore agli altri pulendo la lavagna, dovevo dimostrarmi tosto! Il secondo invece... « Pronto per il provino? Manca poco » sussultai e riconoscendo quella voce la mia espressione neutra si trasformò in un'espressione rabbia e odio messi assieme. Sentivo il suo respiro e i suoi ciuffi solleticarmi il collo e il viso, facendomi lievemente arrossire, ma questa volta non mi feci prendere alla sprovvista, strinsi i pugni e mi girai di scatto, per poi puntargli il dito e guardarlo dritto negli occhi blu confusi « Tu! Dannato stronzo! Come osi chiedermelo!? Dopo tutto quello che hai fatto, mi hai preso in giro bastardo! "E di stuzzicarti come meglio preferisco" pensi che sia scemo!? » continuai a sbraitare, avvicinandomi sempre di più al suo corpo sbattendo i piedi sul pavimento con forza, lui invece si allontanava con velocità, continuando a guardarmi imbarazzato e con una punta di mortificazione nello sguardo, mentre gli occhi dei presenti erano fissi su di noi « E poi? Perché organizzare questa stupida uscita per festeggiare la mia entrata al club, eh!? Qual è il tuo piano Barbie!?» ci fermammo, vedendo Kirino toccare con la schiena il muro, ormai la rabbia aveva preso possesso di me, mi ero stancato di quella situazione, non mi sarei fatto prendere in giro ancora e ancora; avevo già la testa piena di sentimenti confusi ogni volta che ci incrociavamo, figurarsi le prese in giro! « Io non ho nessun piano » mi interruppe, alzando le mani e guardandomi  un po' infastidito « Mi... » il suo sguardo si volse verso quello degli altri ancora fissi su di noi « Ti ho preso in giro e non avrei dovuto, non... » si bloccò, spostando lo sguardo verso il basso, amareggiato e, soprattutto, imbarazzato, quante volte ho detto di quanto Kirino fosse imbarazzato? « Non ho saputo rapportarmi con te, Masaki e mi dispiace, è che... » fu in un attimo e il viso del mio acerrimo nemico divenne rosso come un pomodoro, mentre i suoi occhi si spalancarono; quella volta erano di un blu intenso, avete presente il fondo del mare? Sisi, lo so, in quante storie per adolescenti è stata detta la stessa cosa? Tante, ma credetemi se vi dico... che avrei voluto baciarlo. Improvvisamente i suoi occhi timidi e tremanti si fecero decisi, le sue sopracciglia si accigliarono, era come se una ventata di coraggio l'avesse investito in pieno; io ero lì, bloccato, come se le mie orecchie e il cuore avessero bisogno di ascoltarlo, impedendomi di fare alcun movimento « Masaki io...so che magari può sembrarti strano, ma penso... di avere una-! » tremai appena, furono i miei occhi a spalancarsi a questo giro, ma il forte rumore della porta di classe fece sussultare tutti i presenti e con lo sguardo puntato su di lui, Tenma, affannato e sudato, con un rossore fin troppo accentuato urlò « SONO INIZIATE LE SELEZIONI! » e rimasto come uno stoccafisso pensai: "MA SUL SERIO!?".
"E' da quando ho messo piede in questa dannata città che non faccio altro che essere in ritardo, è una maledizione!" il mio sguardò si rabbui "Chissà cosa voleva dirmi...e se-" trasalii ad un battito secco di mani, che mi portò a puntare lo sguardo su di lui, Endou Mamoru « Ci sono domande ragazzi? » ovviamente no, nonostante tutto ero stato attento; Le prove erano state suddivise in: Partita amichevole, partita amichevole con scambio di ruoli, testando così le nostre capacità al di fuori della zona comfort e, come l'aveva definita Mamoru, "Il vostro cuore!", un uomo un po' troppo di cuore, eh? Bleah, sdolcinato! Consisteva nel far vedere alla giuria la nostra mossa speciale, quella che poteva garantire alla squadra almeno una vittoria, potete immaginare la mia preoccupazione; ero cosciente fin dall'inizio che quella terza prova sarebbe arrivata prima o poi e ora, non dovevo fare altro che impegnarmi e...sperare, avrei fatto l'impossibile per entrare in squadra e realizzare il mio sogno, il mio futuro, però nonostante la mia mente cercasse di mandarmi messaggi positivi, il mio cuore non ne poteva più, in realtà avrei preferito scappare in Messico che fare quelle selezioni, anche se mi sentivo un codardo solo a pensarlo, non che ce ne fosse stata la vera possibilità.
Il mio cuore era come una batteria, suonata dallo più sfrenato batterista che ci sia, i miei polmoni non facevano altro che sopperire quei battiti frenetici e la mia mente era un groviglio di fili dai mille colori, ognuno di questi rappresentava i miei mille pensieri. Mentre tutte le povere anime come me effettuavamo il riscaldamento, il mio sguardo vagava tra la folla: Lo sguardo dello Zio fu il primo che vidi, mi stava guardando e notando, sicuramente, la mia preoccupazione, mi regalò un sorriso e un sguardo duro, ma rassicurante, che io ricambia con un cenno della testa; al suo fianco c'era il vice-preside, Fuyukai Suguru, sembrava annoiato e con una punta di risentimento nello sguardo, che ce l'avesse ancora per la questione "Kageyama"? Ancora tutt'ora non si sa nulla, Tenma disse che una delle migliori amiche di sua zia, nonché figlia del preside, lo cacciò per tradimento e per aver messo in pericolo la sua squadra, "Ed è ancora qui? Che strano..." pensai « Oh! » come uno scemo appena caduto dalle nuvole, mi scontrai con il ragazzo che, poco prima, era davanti a me; perché devo sempre fare figure di merda nei momenti meno opportuni!? « Scusa... » erano tutti fermi, uno affianco all'altro, ritti a guardare un punto in comune davanti i loro occhi « Tranquillo! Anche a me succede spesso di essere distratto! » disse, facendo un lieve sorriso e una debole risata, quasi sembrasse felice di aver trovato qualcuno come lui « E' bello non essere il solo! » appunto. Arrossì lievemente alle sue parole, guardandolo con sdegno « I-Io non ero distratto! P-Pensavo solo a come... » ma, dato che la mia concentrazione era stata dedicata totalmente a cercare una posizione da spaccone, non avevo dedicato parte di essa a qualche giustificazione "Figa" da dire « Sii? » chiese il ragazzo dai capelli lilla, portandosi un dito sul labbro inferiore e guardandomi con una curiosità innocente quanto disarmante, borbottai senza avere effettivamente una risposta, tuttavia fui graziato da Kami: la voce fin troppo alta di Endou richiamò i nostri sguardi « Bene ragazzi! Ora ci divideremo in squadre, quindi venite qui e decidiamo insieme, forza! » era così entusiasta ed aveva un perenne sorriso che quasi mi inquietava, anche se nel vedere Kazemaru, anche lui presente alle selezioni, quel sorriso enorme sembrava la cosa più bella del mondo. Kazemaru era lì come giudice, parlava spesso con una delle mie insegnanti: Haruna Otonashi, bella e intelligente, tanto che era consulente tattico per il club di calcio, sicuramente era un aiuto prezioso « Masaki-kun? » mi chiamò l'allenatore « Difensore » risposi con un gesto quasi involontario della testa, ora la mia attenzione doveva focalizzarsi su di me e solo su di me, però durante le spiegazioni del mio - si spera - quasi allenatore, i miei occhi non poterono non cadere su il diavolo: Akane Yamana, che portava Kirino lontano dal gruppo; i miei occhi si spalancarono leggermente e le mie sopracciglia si corrucciavano, non mi accorsi di aver girato totalmente la testa verso i due, finché il manone di Endou non mi si posizionò davanti agli occhi « Masaki-kun, ti voglio concentrato! » « Sì, mi scusi allenatore » mi morsi lievemente il labbro inferiore e la mia testa iniziò a vagare, facendo il possibile per mantenere una stabilità, non potevo giocarmi il futuro! Anche se...
Sentivo gli schiamazzi del gruppo dell'infermeria fin dal mio posto, soprattutto quelle di Tenma e Shinsuke, erano felici e quando videro il mio sguardo posarsi su di loro, mi fecero una grande sorriso e mi dedicarono un pollicione, urlando il mio nome. Ciò mi fece sorridere, erano così buff- "NONONONO" pensai, cercando di contenermi e smisi subito di farlo, guardandoli con uno sguardo omicida degno di un killer pluridecorato, ma con un accenno di rossore sulle guance; Il suono di un fischietto rieccheggiò nelle orecchie, la partita era cominciata ed io, stavo per avere un infarto.




LEGGETE PER FAVORE!
Eh beh, ci avreste mai creduto? Io no
Scherzo suvvia, sapete la mia promessa: Finirla! Non posso di certo abbandonare il nostro piccolo combina guai.
Tornando a noi, si molte cose sono cambiate nel mio modo di scrivere, sì ci sono fin troppe incongruenze, alcuni nomi sono cambiati, lo so lo so e lo so.
Vi spiego in breve, questa storia è stata la prima a cui io mi sia mai dedicata fermamente e sono passati 7 anni (piango ;;), le incongruenze sono dovute alla me piccola del passato, che scriveva fin troppo di getto per i miei gusti, i nomi son cambiati: *Rete da caccia, diventata Hantazu Netto, cioè il suo equivalente giapponese, giusto che sia così.
Per il resto... beh grazie per coloro che apriranno questo capitolo, per coloro che ancora seguono la mia storia, per coloro che commenteranno. EFP rimarrà per sempre il mio sito preferito per fan fiction.
Grazie per tutto, ci si vede al prossimo capitolo minna!

  
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