Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Heart    06/01/2021    0 recensioni
Sono passati 3 anni dalla fine del progetto mew. Tutto sembra ritornato alla normalità. Straw,Mina, Lory, Puddy e Pam frequentano ancora il caffè, dove spesso e volentieri passano il loro tempo libero. Fino a che un giorno la tranquillità viene spezzata da una notizia drammatica.
[""] Un solo attimo e la giornata si era trasformata nell’inferno.
Alla fine del disastro s’iniziò a risentire le voci, i vigili del fuoco erano arrivati e anche la polizia e i vari organi statali. Strawberry che grazie ai suoi poteri aveva creato una barriera intorno a lei era illesa, Ringo ne fu felice.
-Tesoro, tu resterai qui. Tra poco arriveranno i soccorsi, io devo andare ad aiutare le altre persone- disse all’improvviso la rossa. La piccola sgranò gli occhi a quell’affermazione, non voleva lasciarla.
-No, ti prego non mi lasciarmi!- Urlò disperata.
-Starò bene, sono una mew mew è il mio compito aiutare gli altri- spiegò, inginocchiandosi per guardarla sul viso.
-Mah- cercò di dire Ringo.
-Ti voglio bene sorellina- disse rialzandosi, prese la spilla e in poco tempo si trasformo in Mewberry. Ringo la vide allontanarsi sempre più…un’altra scossa si fece sentire e chiuse gli occhi.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                             “Attacco a Pam”
 
 
Era una bellissima giornata. La primavera stava per giungere, nell’aria si avvertiva quell’odore delicato dei Sakura.
Ringo era appena uscita da casa e si stava incamminando verso il caffe. Non ricordava che le giornate a Tokyo fossero così luminose. Oramai era passato un bel po’ di tempo, si era affezionata al gruppo mew, loro adesso riuscivano a comprenderla anche se c’era sempre quel silenzioso ma che la tormentava.
Il suo ruolo nella squadra era solo provvisorio, lei non era una mew mew come le altre. Non aveva dna modificato, era un jolly come l’aveva soprannominata Ryan. Il suo potere derivava dalla goccia di acqua mew nel suo ciondolo. Tale mistero era ancora evanescente, ma lei sapeva che tutto era collegato alla sua Berry. Quando giunse all’entrata era ancora presto, così entrò in silenzio per andarsi a cambiare. La divisa era troppo kawaii. Con calma iniziò a sistemare i vari tavoli e cose, aspettando le sue college. Non aveva fatto particolari amicizie, si teneva sempre distaccata per paura. Aveva perso fin troppe persone importanti ed per questo era ancora scottata.
Chiuse un momento gli occhi e ispirò profondamente. L’aria del caffe era rilassante e dolciastro. La sua Berry aveva vissuto tante emozioni in quel luogo, lei non doveva essere lì. Le colpe di quell’accaduto la riempivano di rimpianti e la rendevano debole. Quante volte aveva pianto in silenzio. Quante volte credeva che la vita non fosse buona con lei, ma ogni volta che quei pensieri la dilatavano un dolce e caldo abbraccio l’avvolgeva. Non erano solo i suoi genitori, ma anche la sua nee-chan che vegliava su di lei.
Sorridi mia piccola Ringo. Le aveva sussurrato nella notte Stawberry.
-Buongiorno Ringo. –Una voce gentile la risvegliarono dal suo pensiero. Lory l’era di fronte con un grande sorriso. La neofocena aveva intuito il suo stato d’animo della piccola e non era la sola. –Già pronta per questa giornata? –Domandò per poi andare anche lei a cambiarsi. Pian piano tutte le ragazze furono al suo fianco e quando Ryan girò il cartello da “chiusi” ad “aperto” il tram di ogni giorno iniziò.
 
-Sono distrutta! –Esclamò Puddy buttandosi sopra una sedia a forma di cuore.
-Non mi sento più i piedi. –Parlò Mina, mentre sorseggiava uno dei suoi the.
-Come se tu avessi fatto chissà cosa, -disse Ringo guardandola storta –hai fatto meno di tutti, sei rimasta più del tempo seduta a dare direttive come se fossi la padrona! –Puntualizzò con le braccia conserte. Quella risposta non fu gradita dalla ragazza e cominciò a ribattere su quell’atteggiamento scontroso. I restanti sospirarono come d’abitudine, notando troppo spesso le immagini con l’amica rosa.
-Smettetela! –Gridò Ryan esasperato. Il ragazzo era diventato più morbido con Ringo, ma il suo atteggiamento era rimasto invariato. Si sentiva colpevole anche se non esternava i suoi pensieri. Le mancava come l’ossigeno, ma rimaneva silente con lo sguardo perso oltre l’orizzonte. Pochi riuscivano a comprenderlo, ma cercavano di dargli spazio. Era stata una scoperta bruciante, la loro amica era in coma ed ancora non si era risvegliata. I dottori non sapevano dare una spiegazione logica, le ferite del corpo erano guarite. L’unica speranza erano le visite continue dei suoi amici.
-Ragazze vi ho portato la merenda, dopo tutto il vostro lavoro ve lo meritate. –Kyle entrò con un carrello pieno di dolci. Il suo sorriso era contagioso per eccetto i due ragazzi che avevano quel macigno nel cuore.
La merenda fu uno schiamazzo e una risata da Lory e Puddy che tentavano di rialzare l’umore della squadra. Mina non degnava uno sguardo alla nuova new entry, Pam aveva gli occhi lontano. I suoi sensi da lupo percepivano qualcosa, ma non riusciva a captare il segnale giusto. Kyle si avvicinò per farle assaggiare un bignè alla crema, i due si fissarono negli occhi, come se quello sguardo valesse più mille parole. La modella prese il dolce e lo mangiò con calma. –Troppo dolce per il mio palato, ma complimenti Kyle. –Disse sorridendogli.
-Sapevo che mi avresti detto la verità. –Il pasticcere le fece l’occhiolino per poi farla arrossire, ma la ragazza prontamente si voltò per non essere fissata con sospetto.
-Io me ne vado. – Pam ruppe il silenzio e si recò verso lo spogliatoio, aveva un impegno a breve, cosi uscii dalla sala grande per poi essere seguita dalle altre che finito le loro mansioni si recarono a cambiarsi. Ryan e Kyle rimasti soli, sospirarono. Era dura. –Stai tranquillo, Ryan. –Il pasticcere ritornò alla sua cucina. I pensieri dell’americano erano molti, come ad esempio il nemico. Non sapevano chi erano o cosa volessero. Ringo era stata una boccata d’aria, ma la cosa che premeva i più era…se tutto quello che era accaduto era correlato. Si grattò la testa e si rifugiò nel laboratorio.
 
 
Il servizio fotografico era finito tardi, erano passati le ventitré di sera e Pam stava ritornando a casa. Il suo appartamento era vicino al parco e aveva deciso di farsi quattro passi per rilassarsi. La sensazione del pomeriggio non voleva cessarle di attenuarsi. Qualcosa sarebbe successo, qualcosa che l’avrebbe cambiata e maturata, ma non riusciva a capire in cosa. All’improvviso si fermò. Appoggiato al palo del lampione stava un ragazzo. La penombra non lo faceva distinguere, ma Pam si avvicinò comunque anche se i suoi sensi l’avvertivano del pericolo imminente.
Il ragazzo si presentava vestito bene ed elegante. Il corpo slanciato e da un comportamento fiero. Quando alzò lo sguardo fissò gli occhi di Pam. I due si fissarono in silenzio, la ragazza ebbe un brivido lungo la schiena e cercò con la mano il ciondolo che portava sempre con sé. Quel ragazzo non era umano, nemmeno lei lo era del tutto, avendo un dna modificato, ma la sua mente le ripeteva “alieno”. Nemmeno il tempo di realizzarlo che il ragazzo si parò di fronte a lei con una velocità sorprendente e spalancò gli occhi.
Pam rimase inerme.
Lo sguardo del suo avversario erano rossi. Due rubini scarlatti.
-Chi sei. –Pronunciò. Aveva un groppo in gola, avvertiva il suo corpo pesante.
Il ragazzo sorrise compiaciuto. –Hai una grande forza, donna. –Mostrando i suoi lunghi denti. –Con me, purtroppo non attacca. Sono molto equilibrato e potente su questo potere e tu cadrai ai miei piedi. –Pam s’innervosì a quell’atteggiamento, chi si credeva di essere? Non metteva in dubbio la sua qualità di potere, ma lei era padrone di se stessa. Con determinazione ruppe quell’incantesimo che la teneva bloccata per poi saltare indietro e trasformandosi, sicuramente le sue amiche l’avrebbero presto raggiunto.
-Non senti freddo con questo costumino? –Prendendola in giro, mentre si avvicinava di nuovo a lei. Pam si sentiva debole, forse il suo potere condizionava i suoi movimenti?
-E ‘inutile cercare di difenderti. Ho il potere di farlo – e con questo alzò la mano e Pam si sentii ruotata. La modella iniziò ad accusare vari fastidi, le girava la testa, il suo corpo non voleva star fermo. Il nemico intanto se la rideva, era troppo facile giocare con la mew lupo.
-Che cosa volete da noi? –Pam aveva la nausea dopo tutti quei giri, quando aveva toccato terra si era permessa di prendere aria come se non ce ne fosse. La sua freddezza l’aiutò a riprendere il filo logico e fare le domande che le servivano per capire, anche se stava male.
-Il mio nome è Yuzen. Siamo qui per conquistare questo mondo, credevo che si fosse capito. –Scherzò alzando le spalle.
-Questo pianeta non è in vendita! –
-Lo vedremo. –
-Fiocco d’energia! –Sfoderò la sua arma e si lanciò contro Yuzen che la fermò con l’indice della mano. Pam era stupida, ma continuò il suo attacco, anche con le mani nude. Non si poteva arrendere, il lupo dentro di sé urlava vendetta.
Il combattimento durò poco, ma per lei fu eterno. Le sue energie erano state sottratte e pian piano iniziò a vedere palline colorate davanti agli occhi, Yuzen accorgendosi del malore della mew, si avvicinò a lei e la morse con impeto al braccio. Pam urlò di dolore, quel dannato le stava rubando tutta l’energia e non solo. Per fortuna quell’attacco venne rilasciato e lei poté di nuovo respirare. Le altre la raggiunsero e la circondarono per proteggerla, intanto mew Ringo le ridava l’energia perse.
-Lascia la nostra amica! –Urlò mew Mina puntando il suo fiocco verso il nemico.
-Non ho paura di voi, ma voi ne dovete avere di me e dei miei compagni. Ci rivedremo presto, mew mew. –E scomparve nel buio fitto.
 
-Pam stai bene? –
-Tranquilla Mina, grazie all’aiuto di Ringo adesso va meglio. –Disse la ragazza, ma dentro di sé si sentiva strana e poi quel morso le bruciava il sangue. Per fortuna la trasformazione si era sciolta e nessuno notò la ferita ricevuta. Quell’alieno era un vampiro oltre tutto, come era possibile?
-E’ meglio che i ragazzi controllano i tuoi parametri –disse Lory apprensiva, ma Pam le disse di no. Stava bene e voleva solo riposare. Così convinse tutte che il giorno dopo si sarebbe fatta visitare.
 
 
Il nuovo giorno arrivò troppo in fretta. Ringo era preoccupata, la sua Berry non le aveva fatto visita nella notte ed era qualcosa di strano. Il cielo era grigio e la primavera sembra che fosse sparita. Il caffe era già aperto, salutò gli altri e si cambiò. Pam ancora non era arrivata e poi apprese che doveva finire prima un impegno e più tardi sarebbe giunta. La mattinata passò tranquillamente, Pam era stata controllata dalla testa ai piedi, stava bene e aveva parlato con la squadra delle informazioni ricevute.
-Tutti con la mania di conquistare questo pianeta! –Puntualizzò Mina.
-E’ un pianeta grande e pieno di risorse. –continuò Lory pensierosa.
-Non possiamo mai stare tranquille, però. –Terminò Puddy con quell’aria da ragazzina.
Ryan non parlò.
 
La giornata trascorse serena, tralasciando i vari pensieri dei ragazzi. Ognuno si chiedeva quando il tutto sarebbe finito, ma era un mistero. Forze negative erano sempre pronti a scontrarsi con il bene.
Nel pomeriggio inoltrato, quando la clientela diminuii sì avvertì un tonfo. Tutti rizzarono le orecchie per poi notare una figura per terra.
-Pam! –
Tutti accorsero verso la modella, si notava che la ragazza respirava a fatica ed aveva la febbre alta. La modella un momento prima stava bene e un attimo dopo aveva perso i sensi. Kyle prontamente e preoccupato la portò di sopra e tutti notarono quell’attaccamento, ma non prestarono tante attenzioni. Il moro con l’amico iniziarono a monitorarla e notarono il gonfiore nel braccio.
-E’ un morso! –Esclamo Ryan allarmato. Sicuramente quella febbre era causato da quello, iniziò a rovistare tra le varie bottiglie per trovare qualcosa per la sua amica, ma non aveva nulla contro un morso di un vampiro.
-Perché non fate nulla! –Mina era agitata, la sua Pam soffriva e non si era ripresa dalla perdita dei sensi. Perché si stava verificando del quel fenomeno, prima Stawberry e poi Pam? Che fosse tutto un piano?
-Urlare non serve a niente. –Kyle stava cercando di stare calmo, ma era più preoccupato di tutti. Il biondo conosceva bene e notò il suo attaccamento con la modella, e non perse tempo a capire il reale motivo, ne fu felice.
 I macchinari non riuscivano a rintracciare il nome della tossina, intanto Pam era incosciente e la febbre non voleva diminuire.
 
 
 
Pam stringeva i denti. Sentiva troppo caldo e il suo corpo si stava sciogliendo a quel potere. Era debole e fragile. Quell’affermazione la ruppero. Il suo scudo si era dissolto ed ora, era sola. Nessuno la poteva aiutare. Il passato giunse come un pugno. La sua vita le scorreva come una pellicola infinita. Pianse come poche volte nella sua vita. Credeva che tutto si fosse messo al suo posto. Kyle le aveva illuminato il cammino che da tempo era diventato grigio. L’amore del pasticcere l’aveva ridato la luce smarrita. Tuttavia si accorse che le sue paure erano ancora lì, e solo lei poteva liberarle.
Respira Pam, non sei sola. Si disse. Ma la consapevolezza che lo era la riportarono nel baratro.
 
 
Il luogo in cui si trovava era freddo.
Si teneva le braccia e le gambe strette. Attorno a sé esisteva solo il grigio della paura.
Ogni colore era stato risucchiato dalle sue insicurezze. Le barriere del suo spirito erano state distrutte e come tale, adesso si ritrovava in balia dei sentimenti mai affrontati. Il fulcro del suo malessere si trovava lì, di fronte a lei. Quella sfera conteneva le sue ansie e paure profonde.
Ho paura.                                               
Ho paura. Si ripeteva.
Quella cantilena le dava fastidio, ma non riusciva a risvegliarsi.
Quelle ombre la rincorrevano.
Basta! Gridò con forza. Lei non era fragile o forse sì? Aveva mascherato le sue emozioni fin per troppo tempo, adesso era il momento di affrontarle. Credeva in se stessa, aveva fatto passi da gigante negli ultimi anni. Si era aperta a nuove emozioni, aveva riso e pianto, ma non si era mai abbattuta. Aveva dato fiducia e ne aveva ricevuto. La stretta si allentò, aveva il potere di farlo, perché era Pam ma anche una guerriera.
Il freddo pian piano fu sostituito da un tiepido calore che proveniva da dentro di sé.
Aiutatemi. Il suo grido superò le barriere dello spazio tempo e fu allora che una figura evanescente apparve.
Le lacrime le scorrevano sul viso, cercò di toccarla, ma era inutile.
-Ciao Pam. –La voce era calda e gentile, -non vedevo l’ora di parlare un poco con te. Da quando sono in questo stato solo Ringo riesce a sentirmi. –
-Stawberry. –Cercò invano di non piangere più, ma l’emozioni erano forti e con le sue barriere distrutte non riusciva ad essere la ragazza fredda.
-Non sei sola. E’ il tuo grido mi ha condotto da te, anche se ero già con qui. –Spiegò la rosa. –Questo mio stato non mi permette di essere vera, ma solo spiritualmente. In questo ultimo periodo sono successe tante cose, ed io mi sento diversa. Oh…invece di consolarti, mi sto sfogando. –Disse la ragazza, smuovendo i capelli e ridendo. Pam non ci pensò in un attimo si ritrovò con le sue braccia intorno al suo corpo.
-Non sarai mai sola. La paura che ti circonda svanirà, datti il tempo di lasciar andare, non ti servono più. Nuove sorprese ti attendono e saranno magnifiche. – Le sorrise.
-Di che cosa stai parlando? –La modella era confusa, quale sorprese la stavano aspettando, ma l’amica pose la sua mano sul ventre e dal lì un calore intenso la fece spaventare.
-Non può essere. –
-Non essere tesa. Lei ti porterà una gioia immensa e aprirai un altro capitolo della tua vita. –
Pam sembrava incredula. Solo una volta era capitato, ma già avevano creato qualcosa di così unico. Non sapeva se sorridere o piangere, ma fece entrambe le cose. Scoprirlo in questo modo era inverosimile.
-Perché non avverto nulla. Oh…-fermandosi, la mew rosa stava sorridendo,-la stai proteggendo, non è vero? Ecco perché non ho sintomi. –Affermò guardando la sua amica negli occhi.
Stawberry era cambiata, adesso ne aveva la conferma. Si era evoluta. Il suo sguardo era più maturo e rilassato, la confusione che molte volte la mettevano alla prova era svanita…in quel momento sembrava un angelo.
-Non lo sono. – Le confermò.
-Ritorna da noi, ci manchi. –Stringendole la mano.
-Appena sarà il momento. Devo ancora fare delle cose, ma state tranquilli. Io sarò sempre presente anche se voi non mi sentirete. – Il suo spirito stava per svanire.
-Stawberry ho ancora tante domande senza risposta.  Perché adesso? Che cosa c’è in ballo? – L’amica la fissò seria, ma dalle sue labbra non uscì nessuna parola. Certe domande non dovevano essere svelate.
-Sarai libera delle tue scelte, io sono con te e credo anche loro, ti vogliamo bene. Pam per favore aiuta Ringo. –La voce della rossa scomparve nei meandri di quella dimensione.
-Lo farò. Te lo prometto. –Pam chiuse gli occhi e prese un lungo respiro, era pronta per ritornare dai suoi amici.
Adesso si sentiva meglio.
 
 
 
-Blue che cosa succede? –Disse Yuzen vedendo il compagno aprire gli occhi.
-L’abbiamo persa. Qualcuno la liberata dal mio controllo! –Gridò contrariato, nessuno riusciva a liberarsi così facilmente. Quella sconosciuta forza era riuscita a farlo in poco tempo. Quelle ragazze quale potere avevano a disposizione?
-Tranquillo, presto saranno nelle nostre mani. –
 
 
 
 
 
 
 
 
Buona sera.
Sorpresa.
Buona epifania a tutti. Non sono un fantasma come la nostra Berry, ma reale.
Oggi ho avuto una illuminazione e ho voluto scriverla subito, anche perché poi non avrei più trovato il tempo di scriverla.
Ho già trascritto alcune idee per i prossimi capitoli, che ahimè li avevo ma non li trovo più, per fortuna la storia sta prendendo una linea più concisa e la mia mente non dimentica facilmente alcune cose, anche se alle volte mi lascia un buco in mente.
Ritornando al capitolo, forse non viene compreso bene. Ho dato modo di far sviluppare la storia, dando i primi indizi anche se sono nascosti e pochi. La storia ha una trama ben precisa e pian piano vi svelerò tutto.
 La pazienza è una virtù. J
Nei prossimi vorrei dare più carattere e spessore, sperando di non continuarla tra un anno J cercherò di non abbandonarla.
Ditemi come vi è sembrato, sono pronta alle critiche…so bene che ci saranno gli errori, ma non ho paura.
Grazie di essere giunti qui.
Heart
 
 
 
  
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