Taceva il Cavaliere Del Dragone.
Debole, inerme e nudo al Filo di Excalibur.
Lui era proprio dietro di sé.
Ne percepiva il cosmo brillante, potente, luminoso e devastante.
Il cosmo sacro del cavaliere più vicino ad Atena.
A lei fedele e per lei martire, Shura di Capricorn.
Santo di Spagna.
Devoto alla dea.
Nemico implacabile.
Avvertiva la pienezza del suo cosmo, e con esso l’energia di
Excalibur, nel braccio innestata.
In essa la sua forza.
In essa la sua distruzione.
Chiuse gli occhi e il colpo vibrò deciso e netto, nella luce
e nel silenzio della Decima casa.
La lama di Excalibur.
Giusta e implacabile.
Quando li riaprì, un ghigno beffardo trionfava sul volto di
Shura, dal braccio saettante.
Sorrise lentamente, Shiryu, Cavaliere del Dragone, dando le spalle al
Gold di Capricorn.
“Finisci ciò che hai iniziato”
ribadì deciso, sprezzante.
Non temeva il colpo.
Né colui a cui apparteneva il Taglio Sacro.
Svelto di gambe, e anche di parole, Cavaliere del Dragone.
E il Santo di Spagna obbedì, senza proferir verbo.
Terminò la sua opera e quando Shiryu vide riflessa la
propria immagine, lucente come bagliore di fiamma, di fronte a
sé, capì che tutto era finito.
Si rivolse allora verso il Gold che lo fissava nobilmente impaziente.
“Ottimo lavoro, direi” disse passandosi una mano
tra i folti capelli color dell’ebano.
Il Santo di Capricorn lo guardò con espressione accigliata
“Giuro che questa è l’ultima
volta…Atena punirà prima o poi il mio
sacrilegio…” proferì gravemente.
Il Dragone ghignò beffardo “La prossima volta ti
restituirò il favore…”
“La prossima volta ti raserò i capelli a zero come
ho fatto con Shaka” lo sfidò Capricorn.
“Ricresceranno presto… Ma ora starò
molto più fresco, non ti pare?!”
ribattè l’altro con noncuranza sfiorandosi con il
tocco lieve della dita, i capelli ormai corti, e lanciando
un’occhiata distratta alla chioma superba, recisa dalla Sacra
Lama di Excalibur.
Santo Parrucchiere delle Dodici Case. Aveva scoperto
un’abilità innata nel recidere e
nell’aggiustare le Sacre chiome dei Cavalieri che di lui e
del suo colpo da artista si fidavano ciecamente.
Shura alzò gli occhi al cielo, con un profondo sospiro, come
a cercare conforto nella Dea sua custode
“Dea Atena perdonali…Il mio braccio è
solo il mezzo…Vanità di
cavalieri…”
Lo ammetto, avrei
voluto esordire nel sacro fandom dei Cavalieri con una fic
più degna *si cosparge di cenere*, ma questa flash
è nata così, di getto, in un attimo di follia e
nullafacenza estiva *si nasconde in un cantuccio per evitare insulti*. Spero che il mio
amato Shura, *.* adorato hombresito del mi corazon *.*, non rivolti la
Sacra Excalibur contro di me per aver profanato vigliaccamente e con
mossa furbastra il suo Sacro Braccio. Prometto di dedicare a tempo
debito qualcosa di più adatto alla sua straordinaria figura
e a quella di un altro goldino speciale ^^ Un abbraccio a
tutti da Hime che per i Gold folleggia allegramente ^^