Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lulumarlene    08/01/2021    0 recensioni
Scheletri nell'armadio del nostro amato Sirius Orion Black III. Lui, non era il classico tipo che avrebbe potuto possederne. Un carattere spumeggiante, un vero scavezzacollo, un contemporaneo bizzarro poeta della vita in motocicletta. In vita sua, sembrava non avesse lasciato nulla di intentato, nulla che fosse oscuro (apparte la tenebrosa casata e stirpe da cui aveva così poco felicemente ereditato il sangue. l'aspetto esteriore ed il nome). Ma nei suoi rari ed intimi atti di solitudine, cosa aveva inquietato il cuore del nostro selvaggio eroe? Harry trova un vecchio e consunto libro nella stanza di R. A. B. (Regulus Arcturus Black, fratello minore e mangiamorte del nostro amato beniamino). Harry, con avida curiosità, non può fare a meno di notare che tale volume costituisce, sorprendentemente, un intero manoscritto dedicato alla vita segreta di Sirius Black. Buona lettura.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vita segreta di Sirius Orion Black III.

Sebbene i dissapori fra me e mio fratello maggiore furono, per sempre, tanti e frequenti, e le ragioni delle nostre differenze erano tali da non permettermi mai di comprendere la reale natura del suo comportamento, Sirius Black fu per me (non lo seppe mai) fulcro vitale della mia esistenza, una fonte essenziale di sapere, un sinonimo di famiglia, un pilastro importante per la mia crescita personale, una delle ragioni ultime per la mia finale conversione e fu secondo solo a Kreacher.

Tojours pur

Famiglia é uguale a tutto.

Sirius si è sempre distinto per il suo temperamento burrascoso e controcorrente fin dall'infanzia. Ricordo bene le agguerrite liti con mio padre, Sir Orion, con mia madre, Walburga Black. Il culmine fu raggiunto in un estate del '72 in cui, in preda alla disobbedienza e all'avversione più inarrestabile, mio fratello issò immagini di donne e motociclette babbane su ogni parete della sua piccola stanza. Un incantesimo talmente ben impresso da averne impedito la rimozione fino ad oggi. Ovviamente, sono ancora lì, appese, assieme alle bandierine raffiguranti lo stemma della casata di Godric Grifondoro. Grifondoro. Il primo, di tutta una casata Black a fare parte di una fazione studentesca che non fosse Serpeverde. Perfino nostra cugina Andromeda, sebbene anch'essa fu tacciata d'aver gettato disonore, sposando un sanguesporco di nome Tonks, sulla nostra antica stirpe strettamente purosangue, non aveva costituito un'eccezione fino all'arrivo di mio fratello. Mio fratello, non ha mai sposato nessuno, eppure, è come se avesse commesso crimini ben peggiori nei confronti della nostra inestimabile famiglia. Rare volte tentai di avvicinarmi a Sirius per tentare di risolvere ed approfondire il nostro discutibile ed irrisorio legame, ma nonostante ciò la curiosità che mi ha contraddistinto per un esistenza intera, non venne mai meno al desiderio spasmodico di conoscere puntualmente malefatte, piani e marchingegni, del ribelle per eccellenza. La sua piccola allegra officina allestita in garage, la stregata ala in soffitta. (Il cui accesso era consentito attraverso una magica scala a scomparsa ed una sola parola d'ordine per accedervi. Tartufo. La natura delle origini di tale scelta mi furono completamente sconosciute). Sebbene la sua officina, fosse anch'essa difficilmente "fruibile", causa presenza, dovunque, di materiale inaccessibile (che neanche una smaterializzazione di un colossale armadio svanitore avrebbe potuto equiparare) Era la soffitta a richiamare maggiore attrazione e interesse. Cosa nascondeva mio fratello in soffitta? Scritti. Scritti di ogni genere, da una cospicua collezione di Lettere di corrispondenza con un fantomatico gruppo denominato "Malandrini" a buste ricolme di fotografie, alcune a colori, altre dall'artistico ed accattivante effetto seppia, tutte inanimate e di ragazze di cui non ero affatto a conoscenza. Alle spalle della colonna di carta, adagiata sulla scrivania, una pila di riviste babbane di cui ignoravo palesemente l'utilità. A cosa mai potrà servire conoscere la meccanica dei motori, di ingranaggi idraulici, di mezzi di trasporto automobilistici e di altre diavolerie di puro stampo tecnologico ed avveniristico? Un mago diverso. Un essere insolito. Ecco cos'era mio fratello. Ma due oggetti avevano particolarmente destato la mia attenzione: In tutto un laboratorio di vita, maghi e streghe famosi, eran vissuti in quelle mura domestiche, attraverso dei secoli. Tra quelle pareti fredde, tra file di camicie stirate, tra cravatte, tra sciarpe contraddistinte da tinte verdi e argentate (che con Sirius si erano convertite in tinte calde come il fuoco) ed il vento (dapprima freddo e gelido) divenuto di salubre, semplice e genuina boccata, ecco, due specchi. In uno si intravedevano dei castani ciuffi simpatici, accompagnati da due rotondi occhiali dalla sottile montatura, in cui riconobbi le fattezze, di quello strano ragazzo, quell'inseparabile ed appiccicoso amico di nome James Potter. Ma, quello ancora più interessante, era l'altro specchio. Riconoscevo il retrobottega di una improbabile stazione di servizio di periferia, con delle caraffe di caffè fumante e un pittoresco forno illuminato nello sfondo. Poi, di spalle, una lunga cascata di capelli fulvi e dorati. Una giovane con una lunga chioma fluenta, trafficava in quella che aveva tutta l'aria di somigliare ad una piccola cucina. Probabilmente intenta a sfornare delle sublimi torte decorate e a imbottirle, attraverso una sac à poche, con dei fiocchi di crema pasticcera. D'un tratto si volta e scorgo delle piccole lentiggini sulle gote. Gli occhi verdi. Intensi. Con un piglio luminoso e abbagliante. Un viso adornato da labbra chiare e pelle ambrata. Sfortunatamente le sfuggono i servizi pieni di leccornie di ogni genere dalle mani. Un immenso frastuono. Mi ha visto. E l'ho spaventata. Lo sapevo, certo non sono attraente quanto il mio affascinante e conturbante fratello di due anni più grande di me. Ma non pensavo neanche così brutto. Ovviamente, con quelle stupide convinzioni per la testa, non pensai subito che forse la reazione era di sorpresa e che la giovane non mi conosceva per niente. Ma poi dovetti ravvedermi. E lasciai in fretta la soffitta. Prima che anche James, dall'altro specchio, notificasse la mia presenza, scoprendomi. Immaginavo gli occhi di mio fratello sicuramente non tanto felici di vedermi lì. Così corsi, nella "R. A. B." (individuo che ne aveva escogitata un'altra delle sue) e questa volta, l'aveva combinata grossa.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lulumarlene