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Autore: Soraya_idk    08/01/2021    1 recensioni
Teen Wolf...but make it Disney
I nostri amati personaggi di Teen Wolf diventeranno studenti della Fairytale Academy, prestigiosa accademia di Beacon Hills, i cui alunni sono figli di personaggi delle favole.
Troveremo:
Scott nei panni del figlio di Aladino e Jasmine,
Stiles come figlio di Cappuccetto Rosso e il figlio del Cacciatore,
Lydia come figlia di Ariel e il principe Eric,
Jackson come figlio di Cenerentola e il principe Carlo,
Isaac come figlio di Aurora e il principe Filippo,
Derek come figlio di Belle e il principe Adam,
Allison come figlia di Biancaneve e il principe Azzurro,
Malia come figlia di Rapunzel e Flynn,
Kira come figlia di Mulan e Li Shang,
Erica come figlia di Alice e il Cappellaio Matto,
e Boyd come figlio di Tiana e il principe Naveen.
Ah...ovviamente non poteva mancare il buon vecchio Peter che sarà il nostro splendido preside ;)
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'enorme cancello della Fairytale Academy si aprì liberando il passaggio a centinaia di nuovi studenti. Quest'anno la scuola accoglierà tra i più famosi e importanti figli dei personaggi delle favole mai conosciuti. Questa coincidenza è dovuta principalmente al fatto che è il primo anno di apertura dell'accademia e quindi dapprima non vi era una selezione tra i normali e gli speciali . Ciò non toglie che i figli dei cattivi, come Malefica, Jafar o Ursula, potessero effettivamente entrare a far parte di questa piccola cerchia di alunni. Certo, il preside della scuola aveva lottato molto per far si che non ci fossero distinzioni, ma i Supremi non glielo concessero. 

Parlando di preside...

"Buongiorno a tutti ragazzi, sono lieto di vedervi così numerosi quest'oggi. Spero di rivedervi tutti integri anche a fine anno." parlò con un ghigno divertito sul volto "Comunque sia, i vostri dormitori vi aspettano. Sono divisi in sezione maschile e sezione femminile. Sarete in due per camera e sul vostro letto troverete gli orari delle lezioni, i regolamenti dell'istituto e l'elenco delle attività extracurricolari. Bene, ho detto tutto. Se avete dubbi o domande rivolgetevi a tutti fuorché a me. Buona giornata e buon inizio di anno scolastico". E detto questo salì l'enorme scala posta al centro dell'ingresso e scomparve dalla vista dei presenti.

A fine discorso vi furono alcuni attimi di silenzio susseguiti da un forte vocio e spintonamenti. Nessuno dei ragazzi infatti aveva la più pallida idea di dove fossero i dormitori e cercavano di farsi spazi tra la folla creando solo più confusione. 

Quando Derek entrò nella scuola ed ebbe la conferma di non avere altre persone intorno, tirò un sospiro di sollievo. Odiava essere circondato da altri esseri viventi in grado di rivolgergli la parola. Era sempre stato un tipo silenzioso, che stava sulle sue. Preferiva la compagnia che offrivano i libri, rispetto a relazionarsi con persone in carne e ossa. Derek era fatto così, molto più simile a sua madre Belle di quanto credesse. Già, Belle. La stessa Belle che riuscì ad innamorarsi della temuta e insensibile bestia che la rese prigioniera nel suo castello. La stessa Belle che spezzò l'incantesimo baciando il suo rapitore e lo fece tornare principe e soprattutto umano. La stessa Belle da cui nacquero tre stupendi figli, Cora, Derek e Laura. 

Quest'ultima gli mancava da tempo. Da quando l'incendio alla baita gliela aveva strappata dalle mani, riempiendolo di sensi di colpa e di notti insonni. Per quanto riguarda Cora, invece, gli sarebbe venuto a mancare la sua continua voglia di chiacchiere fino a tarda sera mentre lui cerca di leggere, l'irrefrenabile voglia di ficcare il naso nei suoi affari personali e la capacità di farlo immischiare nei casini. Beh, forse avrebbe avuto un anno di pace e tranquillità dopo tanto circondato da pagine e pagine di libri mai letti.

O forse no...

Per Stiles arrivare puntuale era sempre stato un problema. Non si spiegava come la sua inseparabile Jeep blu riuscisse a rompersi ogni volta che dovesse rispettare un preciso orario. Forse della magia scorreva nel suo motore. Potrebbe anche darsi, non si è mai troppo prudenti con queste fate. Potresti averle fatto dei torti e non esserti mai scusato e boom...incantesimo. La sua mente continuava a viaggiare nelle sue azioni passate per trovare riscontro di qualche cattiveria fatta a possibili esserini fatati quando si scontrò contro qualcosa di duro. Solo dopo aver schiantato il sedere sul pavimento riuscì a dare forma a quel qualcosa. Era una schiena. E che schiena, se si può dire. Il proprietario di quelle spalle possenti e larghe si girò così da permettere a Stiles di bearsi della sua completa bellezza. Il dio greco era vestito in maniera molto semplice e agibile: maglia verde scuro con scollo a v, jeans neri larghi al punto giusto che gli risaltavano il fondo schiena e una giacca di pelle che aveva sicuramente avuto anni migliori.

La stessa visione paradisiaca non la ebbe allo stesso modo Derek, che guardava dall'alto verso il basso Stiles con sguardo truce. Il castano non si poteva di certo considerare figlio di un re dal suo abbigliamento, piuttosto di un falegname. Indossava una semplice maglietta nera e dei pantaloni scuri, il tutto abbinato ad una camicia a quadri rossi, blu e bianchi aperta.

"Dovresti guardare avanti quando cammini" disse senza neanche porgere una mano in aiuto al ragazzo ancora mezzo sdraiato in terra.

In quel momento Stiles si risvegliò dalla sua trance e con ben poca agilità riuscì a mettersi in piedi. Si scosse il tessuto dei pantaloni con le mani e poi le porse a Derek presentandosi: "Stiles, piacere!".

Il corvino lo squadrò da capo a piedi sollevando in maniera quasi innaturale le sopracciglia scure, per poi girarsi scuotendo il capo e in completo silenzio dirigersi verso i dormitori sperando di non incrociare più alcun essere capace di respirare.

 

Arrivato a quella che sarebbe stata per tutto l'anno la sua camera, Derek vide affissa alla porta una lavagnetta con su scritto <> e accanto ai loro nomi lo stemma del regno di appartenenza. Constatò che il suo nuovo compagno di stanza venisse dal regno di Aurora e Filippo e che probabilmente fosse proprio l'erede al trono di cui aveva talvolta sentito parlare. Non si stupì affatto quando varcando la soglia la prima cosa che vide furono dei capelli biondi e mossi, quasi ricci, proprio come la regina. Sentendo la sua entrata, Isaac si girò e gli rivolse un modesto sorriso salutandolo cordialmente. Dopo aver ricambiato il saluto, gli occhi verdi e profondi di Derek si spostarono a rassegna della camera. Era molto spaziosa e luminosa, i mobili era di legno scuro con rifiniture più chiare. I due letti erano situati ai due lati opposti della stanza accantonati alle pareti con le testate rivolte verso la porta. Ai piedi di essi vi erano i comodini e al di sopra degli scaffali vuoti. Gli armadi erano molto alti e si trovavano agli angoli più vicini all'entrata. Davanti a lui, in fondo alla stanza, un gradino portava al secondo livello in cui vi era una scrivania sostenuta da sottili, ma robusti tronchi fissati al parquet. Infine una maestosa finestra che faceva entrare la luce solare rendeva l'ambiente più suggestivo e quasi da favola.

Neanche l'avesse letto nel pensiero, Isaac, poggiandogli un braccio sulla spalla, commentò: "Sembra di stare in una stramaledetta favola! Come se non fosse già abbastanza il peso che portiamo sulle spalle per essere prossimi eredi al trono". 

E aveva ragione, aveva dannatamente ragione. Per Derek sostenere il peso di un intero regno sarebbe stato un inferno. Già se lo immaginava, lui che con le persone non voleva avercene a che fare e si ritrovava ad esserne circondato ventiquattro ore su ventiquattro. Sarebbe stato difficile non pensare al suo futuro da re con una camera e una scuola che continuavano a ricordargli da dove appartenesse. Ma non poteva di certo abbattersi per una così futile problematica personale, o almeno non doveva darlo a vedere.

"Tra cinque minuti ci vogliono tutti in mensa. Ti conviene spreparare la valigia in fretta" gli consigliò Isaac al di sopra del suo orecchio. Nonostante odiasse sentirlo attaccato a lui, Derek preferì non partire col piede sbagliato tirandogli una gomitata tra i denti, quindi si scostò leggermente per raggiungere i suoi bagagli lasciati sopra il letto e riprendersi il suo spazio personale. 

 

La mensa era smisurata, con tavole di legno scuro e panchine sparse per tutto lo spazio. Centinaia di ragazzi erano seduti a instaurare nuove amicizie che li avrebbero aiutati a passare il lungo anno di studio senza la famiglia. In piedi vi erano una decina di persone, molto probabilmente professori, data l'età della maggior parte di loro, che scrutavano la scena.

Quando tutti gli studenti ebbero trovato posto, un uomo di carnagione scura richiamò l'attenzione facendo cadere immediatamente il silenzio nella sala.

"Salve a tutti ragazzi, il mio nome è Alan Deaton e sarò il vostro insegnante di Biologia e Arti Magiche. Sono anche il vicepreside di questa scuola, quindi se aveste problemi potete tranquillamente rivolgervi a me".

Il suo sorriso trametteva fiducia e rassicurazione, anche se il suo sguardo era indecifrabile. Alla sua destra vi era un uomo alto, magro ma muscoloso, capelli brizzolati e una leggera a barba. Si presentò come Chris Argent, professore di Difesa personale. Dopo di lui, una donna giovane dai capelli corvini e occhi attenti si identificò come Jennifer Blake, insegnante di Filosofia e Letteratura Inglese. Il professor Finstock invece insegnava Diritto ed Economia ed era il coach della squadra di lacrosse. Sembrava un tipo strambo con i suoi capelli puntati verso l'alto, il tono derisorio e gli occhi verdi propositamente sbarrati, pensò Derek. Seduta sul bordo di una tavolata vi era donna con lineamenti simili a quelli di Argent e infatti risultò essere proprio la sorella nonchè professoressa di Geostoria. Ed infine vi era Harris, un uomo alto e pallido con gli occhiali che emanava aria di superiorità a ogni poro, insegnante di Chimica e Matematica.

"Finchè studierete e non creerete problemi, non ci saranno divergenze fra noi. Ora avete la giornata libera, per ambientarvi e conoscervi. Avete pieno accesso a tutti i piani e le stanze dell'istituto tranne che per i dormitori di noi insegnanti e la zona ovest chiusa per lavori. Ah, alle 19:30 ci ritroveremo nuovamente qui per la cena". 

Queste furono le ultime parole di Alan Deaton, prima di abbandonare la stanza insieme ai suoi colleghi.

   
 
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