08/01/2021
5 recensioniFar above the moon
«And I'm floating in a most peculiar way»
Ci sono silenzi che Remus conosce bene.
Li avverte nell’aria, come la tensione che precede qualche momento importante, anzi decisivo. Conosce bene anche il suo viso, soprattutto quando è sfigurato dalla rabbia che lo sta divorando dentro. Nessuno può comprendere i suoi di silenzi, come lui.
Quando i primi raggi di quella mattina assolata lo colpiscono, lo sente inveire pesantemente.
«Per Morgana, Peter! Perché non chiudi le tende?!» urla isterico.
Remus lo sta osservando, con un cipiglio divertito e un sorriso sghembo stampato sul volto; James invece dorme ancora. Spesso lo invidia per questa sua capacità di dormire pesantemente a dispetto di ciò che sta succedendo intorno; quando poi alla fine riesce a svegliarsi, con gli occhiali storti e i capelli arruffati blatera un « Che cosa diamine è successo? Non sono riuscito a sentire nulla, ho dormito divinamente!». Dopo un attimo di silenzio, tutti scoppiano a ridere e Remus si perde, inghiottito dal suo sguardo senza opporre resistenza; affoga.
Quella mattina però gli occhi color del ghiaccio di Sirius sono inespressivi.
Remus lo riesce a capire dallo sguardo e una morsa triste lo coglie; vorrebbe avvicinarsi e chiedere cosa sta succedendo ma non ci riesce, le parole muoiono in gola.
Però Sirius lo nota, riesce a cogliere nel suo sguardo ambrato il disperato tentativo di Remus e sorride, per una frazione di secondo.
Lo segue con gli occhi per tutto il giorno, con attenzione mentre prende in giro Peter oppure scherza con James; anche quest’ultimo ha lo strano presentimento che il migliore amico stia nascondendo qualcosa.
Quei silenzi, quelle parole mai pronunciate di Sirius, Remus le conosce bene.
La sua immensa paura è pronunciarle, così da renderle vere e tangibili; Remus vorrebbe ripetergli che, in un modo o nell’altro tutto si aggiusta e si affronta. Anche lui, ha vissuto momenti bui, che ha superato solo grazie a loro; così aspetta, pazientemente che sia a lui a parlarne.
Quella sera di Maggio, Remus si poggia sul piccolo davanzale della finestra che crea uno spiraglio; ne annusa l’aria ormai mite e dolce.
James è fuori con Peter al Campo di Quidditch e Sirius non si sa dove.
Sente dei passi alle sue spalle e un brivido scuote la sua schiena; si volta rapido e lo vede.
Sirius è fermo davanti a lui, gli occhi che emanano una furia cieca e i lunghi capelli ebano sfatti dalla probabile corsa fino al dormitorio.
«Ho scoperto che mio fratello si è unito ai Mangiamorte» sussurra con voce spezzata.
Il volto di Remus si tinge di tristezza.
«In qualche modo lo aiuteremo» tenta flebile.
Sirius scuote la testa, rabbioso; vorrebbe spaccare tutto ciò che lo circonda ma Remus è più rapido.
Attraversa la stanza a grandi passi e senza pensarci lo abbraccia.
Sirius trattiene il respiro e qualche lacrima agli angoli degli occhi; singhiozzando ricambia con vigore la stretta.
Remus conosce bene i silenzi di Sirius, che a volte urlano disperati.
«And the stars look very different today».
Note.
Questa storia partecipa all'iniziativa Scrivimi del gruppo Facebook Caffé e Calderotti indetta da Rosmary. Questa volta Exentia_Dream2 mi ha assegnato questi prompt: Nella storia deve essere presente la coppia Remus/ Sirius e deve essere tutto ambientato durante il loro sesto anno ad Hogwarts. Le frasi in corsivo naturalmente non appartengono a me, bensì a Starman di David Bowie, voglio ricordarlo oggi, nell’anniversario ella sua nascita. Un abbraccio.