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Autore: Sacchan_    08/01/2021    2 recensioni
[Sky - Children of the Light]
[Sky - Children of the Light]
Le avventure di due creature della Luce nel Regno della Luce, dal loro incontro ai successivi.
Raccolta di one-shot autoconclusive ambientate nei regni di Sky.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Incontrarsi è destino, ma separarsi è per il prossimo incontro.

Il loro primo incontro avvenne in modo frenetico, nelle lande desolate di quello che una volta era chiamato il "Deserto Dorato", dove ora le dune di sabbia sono nere tanto quanto la melma di acqua scura che vi scorre attraverso.
Addentrarsi in quel regno da soli era da folli se si era dei principianti, i viandanti preferivano farlo in gruppo di modo che potessero ricaricare la propria luce alare gli uni dagli altri.
Lei non aveva prestato attenzione alle parole dei veterani e vi si era avventurata completamente in solitudine, scoprendo sulla propria pelle perché solo gli esperti esploratori di quel regno girovagassero da soli immuni dai pericoli.
Infine, quando la vide intenta a bruciare una pianta oscura, la prima cosa che notò di lei fu il suo mantello: due colori che andavano dall'arancione a viola, adornati da fili intrecciati color dell'oro.
Molto più elegante della sua misera cappa color rosso, che le era stata data in quanto novizia.
A fare la differenza c'erano poi quelle luci accese sul retro di esso, in corrispondenza della spina dorsale. Più se ne possedevano più si era dotati di ali per volare; maggiori erano le ali per volare e ulteriori erano le capacità di esplorazione all'interno dei regni.
I viandanti esperti questo lo sapevano, proprio grazie a ciò erano capaci di volare sempre più in alto, come se non fosse mai abbastanza raggiungere la più alta quota.
Avvicinandosi proprio al punto dove sorgeva l'enorme pianta, -una pozza piena di quell'acqua nera che aveva cercato di evitare in ogni modo durante il suo pellegrinaggio-, avvertì la propria energia venir risucchiata contro la sua volontà. Strinse i denti e sopportò quell'improvviso indebolimento per cercare di rivolgerle almeno parola per prima.
"Serve aiuto?" Gridò per farsi sentire; lei non era da sola, ma in compagnia di altri due compagni di viaggio tutti concentrati nell'incendiare quell'enorme fiore nato nell'oscurità tra spenta sabbia e acqua stagnante.
Nessuno le degnò attenzione, nemmeno lei; eppure, d'un tratto, il movimento della sua mano, che reggeva una candela si stoppò, assieme al corpo che immobilizzò assorto sul da farsi del momento.
"Brucia." Le rispose lei, senza aggiungere altro, tornando a concentrarsi su quanto stava facendo. Alle sue spalle uno dei suoi compagni urlò la propria voce, compiendo una piroetta su se stesso. Non capì il motivo di quel gesto, tuttavia ebbe come l'impressione che la sua energia fosse stata ripristinata e che avrebbe potuto spiccare di nuovo il volo. Così fece.
Spinse forte il mantello e levitò in alto; le sue capacità di volo lasciarono ancora molto a desiderare e le permisero di raggiungere solo i rami più bassi, capì però che non doveva lasciarsi scoraggiare se voleva essere d'aiuto a quei tre viaggiatori. Tirò fuori dal mantello la propria candela e l'accese appellandosi alla propria energia vitale; fu incredibile il modo in cui la combustione si attivò e la pianta iniziò a estinguersi, ma non doveva perdere la concentrazione perché alla minima distrazione questa minacciava di ricrescere riportando l'intero gruppetto da punto a capo.
Unendo i loro sforzi riuscirono a debellarla e, nel momento in cui questo accadde, capì il motivo per cui quei tre erano così indaffarati nel volerla bruciare a ogni costo.
Con le radici e i bulbi estirpati una grande luce si sprigionò, pronta a essere raccolta.
Dare alle fiamme quei fiori ricoperti di tenebre richiedeva un grande dispendio di energia, ricompensati dall'apparizione della luce che tanto amavano e che, per loro, raccoglierla significava fonte di vita.
Da quasi neonata che era aveva appena imparato una nuova lezione su come sopravvivere in quel Regno, non si accorse perciò di come quei tre si erano spostati velocemente da quell'acqua putrida, tornando coi piedi sulla sabbia dove non potevano più essere bagnati. Con la voce le stavano urlando di uscire velocemente da lì, prima che la sua energia vitale le venisse consumata via di nuovo.
Questo fece: si mosse nella loro direzione per raggiungerli, ma quell'acqua era davvero simile a delle sabbie mobili donandole solo la sensazione di sprofondare ad ogni passo.
Li raggiunse con affanno e finalmente li poté ammirare da vicino.
Non sembravano così anziani, anzi per certi versi era pronta a scommettere che erano nati appena qualche settimana prima rispetto a lei, però era innegabile che fossero più esperti del territorio. Chissà quante volte lo avevano attraversato assieme, coprendosi le spalle a vicenda per non perdere la propria luce alata.
Avrebbe voluto conversare con loro per conoscerli meglio, ma intuì che non era né il luogo né il momento adatto. Inoltre quando li ascoltò confabulare tra di loro non riuscì a capire la lingua che usavano.
Decise però di essere coraggiosa e di non sprecare l'occasione che aveva in mano, lo fece proprio verso di lei: colei che per prima aveva attirato la sua attenzione, sperando così di ottenerne indietro un minimo.
"Ci rivedremo?" Domandò con voce emozionata e tremante, mettendosi in trepida attesa della risposta da parte di quella straniera.
Il sospetto che non parlassero esattamente la stessa lingua venne avvalorato dal tempo di attesa che servì per rispondere a quella semplice domanda. Sperò di cuore di non averla messa in imbarazzo, né di averle recato disturbo ma il risultato fu più sorprendente di quello che si aspettava.
"Incontrarsi è destino, ma separarsi è per il prossimo incontro."
Non ci fu il tempo di capire ed elaborare il significato di quella frase, il cui solo pronunciarla risultava sia ambigua che fin troppo aulica, perché i tre viaggiatori si erano già presi per mano e avevano spiccato il volo in direzione del tempio dell'Anziano, luogo dove quei tre avrebbero sicuramente offerto le proprie preghiere e speranze.
La giovane creatura poté solo osservarli mentre si libravano nel cielo scuro e nuvoloso di quel deserto, generando una scia di luce facilmente avvistabile persino da lontano.



NdA:


A maggio iniziai a giocare a Sky-Children of the Light, spinta dalla curiosità di unirmi ad amici che già ci giocavano. Non pensavo veramente di diventarne dipendente. Ho solo sentimenti d'affetto nei confronti di questo mobile-game e non rimpiango un singolo secondo passatoci sopra. Sky è una esperienza sociale che va provata almeno una volta. Non scherzo dicendovi che lì ci ho trovato una nuova famiglia, e che sopportare il peso del lockdown sarebbe stato più gradevole giocandoci assieme.
In questa raccolta di one-shot autoconclusive ci troverete un tocco di autobiografia. ;)


   
 
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