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Autore: God_Eden_Imperial    09/01/2021    0 recensioni
Ambientato dopo gli avvenimenti del manga, nella nuova vita dei Baskerville.
Leo, il nuovo Glen, dopo aver sognato la morte di Elliot, si rifugia da uno dei suoi servitori.
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Vincent Nightray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La piccola sveglia sul comodino segnava le due e mezza di notte. Per i corridoi della nuova villa dei Baskerville era caduto il silenzio assoluto. Anche all'esterno i rumori erano lontani, quasi impercepibili. Leo, il nuovo Glen, detestava svegliarsi a quell'ora tarda. Non sentire alcun tipo di suono lo metteva a disagio e lo faceva sentire solo, terribilmente solo e lo detestava. Pensò di prendere uno dei suoi tanti libri e mettersi a leggere, finché il sonno non sarebbe tornato, e così fece. Accendendo la luce nella sua stanza, afferrò il libro che aveva posato sul comodino la sera precedente e, appoggiandosi con la schiena contro i cuscini, si immerse nel suo hobby preferito. Mezz'ora dopo, accorgendosi che quel metodo non stava funzionando, si irritò. Chiuse il libro con forza, sforzandosi di percepire anche il più piccolo rumore oltre la finestra, ma ancora nulla. Nemmeno un misero e fastidioso grillo.

Dato che non aveva voglia di scendere fino in cucina e prepararsi del latte caldo, non poté far altro che rimettersi a dormire. Di nuovo, fallì.
"Ah, dannazione!"
Esclamò prendendo a pugni il cuscino, mettendosi successivamente a fissare il soffitto. Il motivo per cui non riusciva a prendere sonno era a causa dell'incubo che aveva appena avuto. 
Elliot che moriva tra le sue braccia e con il sorriso sulle labbra. Gli diceva che lo amava prima di esalare l'ultimo respiro.
Al ricordo, le lacrime gli riempirono gli occhi e sentì lo stomaco contorcersi in una morsa dolorosa.
"Elliot...perché...?"
Sentiva terribilmente la sua mancanza e non erano rari i momenti in cui uno dei suoi servitori, più di tutti Vincent, lo trovava a piangere, rannicchiato in un angolo della biblioteca. 
In quei momenti la compagnia era l'unica cosa che sembrava farlo calmare però, quando succedeva in piena notte, era un bel problema.
Charlotte una volta lo aveva invitato a dormire insieme a lei, ma l'unico risultato ottenuto, era che per poco il poveretto non soffocò tra il seno della ragazza che lo aveva scambiato per il cuscino durante il sonno.
Con la piccola Lily era ancora peggio. Non solo era sonnambula, ma calciava anche e più di una volta si era ritrovato con dei lividi lungo la schiena.
Sarebbe potuto andare da Gilbert ma, per qualche strana ragione, con lui non riusciva mai ad addormentarsi. Non sapeva spiegarsi il motivo, era così e basta.
"Che servitori inutili..."
Bisbigliò coprendosi gli occhi con un braccio e lasciandosi andare in un paio di singhiozzi. Rimase immobile per qualche minuto finché non scatto fuori dal letto, uscendo dalla camera.
Attraversando il corridoio, illuminato solo dalla fievole luce della luna, raggiunse l'ultima stanza. La porta, come aveva immaginato, non era stata chiusa a chiave, forse per dimenticanza.
Con attenzione, entrò cercando di fare piano per non svegliare la persona beatamente immersa nel mondo dei sogni. Si avvicinò al letto e, spostando le coperte, ci si infilò stringendosi contro l'altro corpo. Il calore lo invase e, alzando il viso verso quello dell'altra persona che non si era accorta della nuova presenza, sorrise. Era rilassato, così diverso da come appariva solitamente che quasi gli sembrava essere tutt'altra entità.
Alzando il braccio della persona addormentata, si accoccolò maggiormente contro il suo petto, sentendo il calore aumentare. Chiuse gli occhi, sorridendo e soffocando le lacrime al nuovo pensiero di Elliot che svanì lentamente, mentre ricadeva nel mondo dei sogni.
Stavolta non ebbe alcun incubo, nessuno che lo soffocava o lo riempiva di calci o lo faceva stare più sveglio di prima.
Dormì tranquillo, come non faceva da molto.

La mattina seguente, i raggi del sole che filtravano dalle tapparelle leggermente abbassate, illuminarono la stanza e la persona a cui apparteneva il letto che, svegliatasi, si sorprese nel trovare Leo lì vicino a se, che continuava a dormire come un bambino.
"Padrone...?"
Sussurrò alzando successivamente il viso in direzione della porta quando Gilbert, bussando un paio di volte, lo chiamò.
"Vince, sei sveglio? Hai visto Leo? Non riusciamo a trovarlo da nessuna parte"
Vincent sorrise, tornando ad osservare il ragazzino attaccato a se che sussurrava ogni tanto il nome di Elliot.
Era così carino e tranquillo, che svegliarlo gli sembrò una cattiveria. Così si sdraiò nuovamente. 
"No Gil, mi spiace, non l'ho proprio visto"

   
 
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