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Autore: Arvistloe    10/01/2021    0 recensioni
Tre storie, tre favole molto deckerstar.
Tre storie, tre favole dove realtà, magia, ricordi dolorosi o piacevoli, famiglie speciali o famiglie da schifo, si mischiano, divenendo un bene o un male per qualche personaggio.
Colonna sonora: Sanctuary (welshly arms)
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crossover con il film Labyrinth di Jim Henson

Premessa:
Due sole domande, due perché che forse troveranno una conclusione...chi sa.
Chloe tornerà da Lucifer dopo la morte di Cain?
Perché Lucifer odiava i bambini?

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Dopo la terza stagione.
Los Angeles. Centrale di polizia. Poco prima delle cinque di mattina.

Chloe si sarebbe picchiata da sola, per aver dimenticato il suo passaporto in un cassetto della scrivania alla centrale. Già aveva dovuto penare per convincere Trixie ad andare con lei a Roma, omettendo che lo faceva per trovare risposte alle scoperte fatte su Lucifer. Lucifer che non sperava di trovare.

Lasciata Trixie da sua madre Penelope, Chloe parcheggio un po' lontana dalla centrale di polizia. Entrò nella centrale poco prima dell'alba, sicura che non ci fosse nessuno. Giunta alla sua scrivania si fermò perplessa. Vicino al computer c'era la sua tazza che usava al distretto, coperta da un tovagliolo di carta bianco, con sopra un altro tovagliolo che avvolgeva un dolcetto al limone. Improvvisamente Chloe di ricordò, sentendo un nodo alla gola. Quello era il caffè con dolcetto che gli portava ogni mattina Lucifer. Cercò con tutta se stessa di riportare alla mente le notizie trovate in internet o nei libri sul re dell'inferno.

Fu così presa dai suoi pensieri, in piedi vicino la sua scrivania, fissando la sedia dove si sedeva Lucifer, che non si accorse erano entrate nella centrale Carmen e Natasha, le adatte alla pulizia. Svelta, Chloe si nascose nel laboratorio di Ella. Si sedette sul lettino che Ella aveva dietro uno scaffale. La patologa lo usava quando lavorava fino a notte fonda, non volendo tornare a casa così era addormentata. Da quella posizione nascosta poteva vedere la sua scrivania, sentendo tutto. Decise di attendere lì per poter uscire.

Mentre le due donne procedevano nella pulizia con il loro carrello con loro, si fermarono proprio di fronte il laboratorio di Ella, per pulire le pareti a vetro.

Un ora dopo.

Chloe aveva sempre apprezzato la meticolosità di Carmen e Natasha, ma in quel momento le odiava.

Un po' assonnata, sentì dire Carmen, una donna castana sulla cinquantina, un po' in carne, alla collega Natasha, la sua collega bruna e alta
"Ecco ora mi commuovo. Sta tornando come ogni mattina, puntuale alle sette. Spera che lei si presenti"
Dal laboratorio, Chloe notò Natasha asciugarsi una lacrima, dicendo alla collega
"Pensa, non fa più il playboy. Tutti si aspettavano da anni si mettessero assieme"
Carmen premete una spugna che aveva in mano, dicendo con rabbia
"Tutta colpa di quel Pierce..."
Addolcendo lo sguardo guardando dietro di lei, dicendo
"...nessuno osa toccare quella scrivania, neanche l'ex marito, perché deve restare tutto com'era prima che lei andasse via"

Spostate le due donne, Chloe poté vedere di chi parlavano.

Sorpresa, Chloe si coprì la bocca, sgranando gli occhi. Vide Lucifer come sempre elegantissimo, in piedi davanti la sua scrivania. Lo vide togliersi la giacca, mettendola sulla sua sedia, pulendo con un panno tutta la scrivania, tutti gli oggetti mettendoli allo stesso posto. Dal laboratorio, Chloe si chiedeva dov'era quel re dell'inferno cattivo, senza cuore che credeva di aver conosciuto, come aveva letto nei vari libri.

Le due addette alle pulizie, passarono a una altra parete di vetro del laboratorio di Ella. Dentro, sempre nascosta, Chloe sentì la castana Carmen dire alla collega
"Un uomo d'oro. Le prepara ogni mattina il caffè, mettendolo sulla scrivania, con un dolcetto. Natasha, puoi non credermi ma io picchierei quella detective…"
Chloe si accigliò
"...era riuscita nel legare a lei il cuore di un uomo straricco, che tutte le donne farebbero pazzie per averlo. Ma ecco lo lascia…"
Scosse la testa
"...donne senza cervello"
Chloe le avrebbe voluto dire chi era in realtà Lucifer. Le avrebbe detto della sua faccia bruciata. Improvvisamente, Chloe ricordò di aver visto vittime di bruciature, con conseguenze peggiori di quelle sul volto di Lucifer. Cercando un appiglio sul perché doveva stargli lontano. Riportò alla mente molti loro casi, la loro amicizia oltre il lavoro. Si sorprese di non trovare nulla degno di essere Lucifer maligno. Invece era un Lucifer diverso da come lo descrivevano tutti. Le tornò alla mente una frase della figlia, che in quel momento aveva un senso

"Mamma quando giudichi Lucifer, usa il cuore ma non il cervello normale, il cervello da detective"

Un ora dopo.

La voce di Ella scosse Chloe. Si accorse di essere rimasta imbambolata, guardando Lucifer per quasi un ora. Si era commossa vedendolo compilare le scartoffie, cosa che sapeva odiava, ma non sedendosi alla sua sedia stando di lato alla scrivania. Cercando di riprendersi, Chloe sperava che vedendola Ella non avrebbe urlato.

Per Ella era un colpo al cuore, vedere ogni giorno Lucifer accanto la scrivania di Chloe, attendendo con infinita pazienza il suo ritorno. Si avvicinò trovandolo indaffarato nel compilare delle scartoffie, dicendole senza alzare lo sguardo
"Signorina Lopez buongiorno. Novità?"
Ella era certa volesse dire se aveva novità su Chloe. Intenerita si precipitò ad abbracciarlo, dicendogli
"Sono certo che tornerà Luci. Gli serve solo un po' di tempo, deve elaborare"

Lucifer annuì di sì, provando un certo conforto dall'abbraccio di Ella. Dal laboratorio, Chloe fu scossa da singhiozzi di pianto, chiedendosi perché si fosse allontanata da Lucifer.

Ella entrò nel suo laboratorio, pregando mentalmente di trovare qualcuno l'amasse come Lucifer amava Chloe. Accese la luce, trovando sul tavolo di metallo in mezzo la stanza un biglietto. Appena lesse il biglietto, si diresse da Chloe abbracciandola felice, dicendole tutta contenta, sedendosi accanto a lei sul lettino
"Vuoi fare una sorpresa a Lucifer? Sarà così felice! Ti ama cosi tanto"
Chloe abbracciò la sua amica, sussurrando con voce rotta
"In realtà ero qui per il passaporto…"
Guardò verso Lucifer sorridendo appena
"...Ella tu non sai tutto di lui"

Ella le disse con un ampio sorriso
"Chloe tu manchi da due settimane. Appena due giorni dopo, io ero molto preoccupata per Lucifer non vedendolo. Sono andata da Linda pregandola di venire con me all'attico. Abbiamo scoperto che si era chiuso nell'attico, lasciando la gestione di tutto a Maze. Per fartela breve, cara Chloe conosco questo grande segreto, che Lucifer è il re dell'inferno. Può essere un po snervante vedere la sua parte bruciata con le ali d'angelo. Ma Chloe cosa cambia? Oltre tutto, resta il mio amico, un quasi fratello. In fondo ci ha detto sempre la verità"

Chloe disse fissando Lucifer che aveva raccolto le scartoffie fatte, portandole all'archivio
"Mia figlia ha sempre detto: mamma Lucifer non è il male, lui punisce il male. Puoi definirlo il direttore di un carcere…"
Chloe si passò una mano sulla faccia
"...Non so cosa pensare. Credevo che essendo una bambina, credesse alle affermazioni di Lucifer di essere il diavolo, come una fantasia. Invece lei lo aveva sempre accettato, Linda lo aveva sempre accettato..."
Guardò Ella con gli occhi lucidi
"...tu lo accetti. Forse io sono l'unica cattiva? Ora vederlo qui, così...pronto per me, difendendo le mie cose...Non so Ella...mi sento in colpa"

Ella le appoggiò una mano sulla spalla destra, rivelando alla sua amica
"Fu di Linda l'idea di farlo venire qui ogni mattina, per tenerlo occupato, facendogli sperare nel tuo ritorno. Ogni tanto viene con me sul campo, aiutando tantissimo durante i casi. Chloe si guarda sempre intorno cercandoti. Non sei cattiva, sei solo spaventata come ero io, Linda e tua figlia. Chloe ora devi dirmi solo cosa vuoi fare? Lascia stare il mondo fuori di qui, quel mondo che non lo conosce. Tu cosa vuoi fare?"

Chloe abbracciò Ella, dicendole con un ampio sorriso
"Grazie Ella, grazie. Voglio dirglielo che l'amo, voglio dirgli che il suo aspetto bruciato non mi fa più paura. Voglio vedere le sue ali"

Chloe notò che Lucifer non era ancora tornato alla sua scrivania. Alzatasi dal lettino di Ella per cercarlo, Chloe senti il bisogno impellente di andare al bagno, dicendo alla patologa sua amica
"Non voglio mi veda andare al bagno. Aiutami Ella"

La patologa aprì la porta del laboratorio guardandosi intorno, facendo segno a Chloe di uscire. Di ritorno dall'archivio, Lucifer le vide, seguendo le due donne.

Svelta Chloe entrò nel bagno delle donne, attendendo fuori Ella. L'arrivo di Lucifer la fece sobbalzare. Il re dell'inferno le domandò
"Signorina Lopez, quella entrata in bagno era la detective?"
Ella annuì di si, con un ampio sorriso, dicendogli
"Luci fidati di me. Vai alla scrivania, attendila. Non posso dirti altro"
Lucifer voleva fidarsi.

Qualche minuto dopo.

Appena Chloe si avvicinò alla sua scrivania, Lucifer si alzò in piedi. Quasi tutto la centrale di fermò. Tutte due erano in imbarazzo. Fu Chloe a iniziare
"Lucifer, ti chiedo scusa per essere sparita dopo aver visto quello che sai…"
Lucifer annuì di si, guardandola in ansia con un piccolo sorriso
"...Non meriti questo, sei sempre stato sincero con me…"
Singhiozzo di pianto
"...devi credermi, non mi fa paura quell'altra tua versione. Io…"
Chloe voleva dirglielo, era come un peso che la soffocava
"...io ti amo, ti amo!"
Tutti attendevano la risposta di Lucifer che si avvicinò a Chloe accarezzandole una guancia, dicendole
"Chloe non immagini quanto mi facciano felice le tue parole. Anch'io ti amo"
Il loro bacio fu accompagnato dall'applauso di tutta la centrale, con Ella commossa fino alle lacrime.

Appartamento di Penelope, madre di Chloe.

Trixie seduta nel balcone dell'appartamento, si sentiva profondamente triste. Non voleva partire, lasciando suo padre Dan, la sua amica Maze, ma soprattutto Lucifer. Nel suo cellulare lesse l'ultimo messaggio testuale di Lucifer, dopo il suo dove rivelava che sua madre voleva partire

"Trixie non odiare tua madre. Le serve del tempo per elaborare quello che tu già conosci di me e Maze. Restale vicina, aiutandola dove puoi, per comprendere che non sono un pericolo per lei o per te. Mi mancherai tanto"

Chiuse il cellulare. Improvvisamente sentì il suono di un clacson che conosceva bene. Si affacciò vedendo nel parcheggio la corvette con tettuccio di Lucifer parcheggiare, uscendo dall'auto, mano nella mano Lucifer e Chloe. I due guardarono in alto, salutando una entusiasta Trixie.

Poco dopo.

Penelope aprì la porta a Lucifer e Chloe, spostandosi di lato, per Trixie che corse verso Lucifer, urlando
"Lucifer!"
Con sorpresa di Chloe e Penelope, il re dell'inferno prese in braccio la bambina, dicendo felice a quella piccola umana che piagnucolava
"Tesoro va tutto bene. Io e tua madre ci siamo ritrovati, confermando il nostro amore"
Penelope batté le mani felice, abbracciando la figlia.

Calmata, Trixie chiamò subito Maze, dicendole la splendida notizia, che potevano tornare come prima.

Quella stessa sera.

Chloe e Lucifer decisero di tornare all'appartamento di lei.

Nel parcheggio dell'appartamento di Chloe, Trixie era crollata dal sonno sul sedile posteriore. Una serena Chloe rivelò a Lucifer
"Non dormiva da giorni, così era arrabbiata con me. La prendo in braccio"
Lucifer le disse con un sorriso sereno, guardando Trixie
"Chloe vorrei farlo io. Mi permetti?"
Chloe fu ben contenta.
Con delicatezza, Lucifer avvolse Trixie in un plaid che aveva nel bagagliaio della corvette.Alle proteste di Trixie di essere spostata, Lucifer le rispose ridacchiando
"Lo so, i sedilli della corvette sono proprio comodi"
Quella scena toccò al cuore Chloe che repentinamente si ricordò qualcosa d'importante, correndo accanto Lucifer
"Lucifer, devo avvertirti, la zona dove di trova la scrivania in soggiorno, la troverai con materiale non molto benevolo con te. Ti prego non prenderla male. Ero confusa"
Lucifer sorrise, dicendo rivolto a Trixie, mentre entravano nell'ascensore
"Trixie, tua madre non ricorda una certa demone molto brava nel pulire"
Trixie borbotto qualcosa, mentre Chloe si precipitò nell'appartamento,

La demone Maze era seduta al bancone della cucina, intenta nel guardare il suo cellulare. Appena vide Chloe si alzò in piedi non sapendo cosa fare. Fu Chloe che l'abbraccio, dicendole
"Puoi non credermi, mi mancavi"
La demone si asciugò una lacrima, ricambiando quel gesto di Chloe, abbracciandola a sua volta.

Lucifer fu felice di vedere Maze e Chloe abbracciate.

Il rumore della porta che si chiudeva, desto le due donne che staccarono il loro abbraccio ridacchiando.

Il re dell'inferno portò nella camera da letto Trixie, aiutando Chloe nel metterle il pigiama. Uscendo dalla camera, Lucifer guardò Trixie dormire serena, osando immaginare un futuro familiare con le due umane preferite. Soprattutto il re dell'inferno aveva quasi dimenticato l'altra bambina del suo passato.

In cucina, Lucifer preparò del tè alla menta, che piaceva anche a Chloe.

I due innamorati, alternavano piccoli baci al sorseggio del tè nella tazza che avevano in mano. Quelle effusioni non erano mai piaciute a Maze, lei preferiva fare sesso, punto. La demone non poteva neanche coprire i rumori amorosi alzando il volume della tv, per non svegliare Trixie. Esasperata, dal divano dove era seduta guardando un film di guerra in tv, Maze disse a Chloe e Lucifer, senza guardarli
"Andate in camera da letto. Trixie non vi disturberà, la controllerò io. Per favore, siete troppo sdolcinati"
Sentendo i due ridacchiare, subito dopo chiudersi la porta della camera di Chloe.

La mattina dopo.

Chloe prima di uscire dalla camera, guardò Lucifer, mezzo nudo che dormiva beato nel letto. Arrossendo, la detective si aggiustò meglio il pigiama, essendo stata poco prima completamente nuda. Sorrise felice, trovando Trixie, anche in pigiama che faceva colazione con Maze. Lo sguardo della detective andò vicino al divano, dove c'era una piccola scrivania. La demone l'aveva proprio ripulita da ogni libro o foglio, tutte le ricerche che aveva fatto su Lucifer. Effettivamente non le dispiaceva non vederli più, sedendosi alla scrivania. La raggiunse Trixie, chiedendole con un gran sorriso, mentre le porgeva la sua tazza con del caffè
"Mamma, tu e Lucifer avete fatto un pigiama party?"
Chloe arrossi leggermente, rispondendo alla figlia
"Si Trixie…"
Guardando Maze che le mostrò tre dita alzate dalla mano destra, muovendo i fianchi mimando un atto sessuale, dicendole
"...no Maze, sette"
La demone sgranò gli occhi, facendo un applauso a Chloe. Curiosa Trixie guardò la demone e sua madre, dicendo perplessa
"Uffa! Come sono complicati gli adulti!"

Nel parcheggio, una donna castana, con lunghi capelli e un trucco sulla faccia molto eccessivo, comparve in una fiammata vicino la corvette di Lucifer. La donna guardò verso l'appartamento di Chloe, sorridendo malignamente. Accanto a lei comparve un Lucifer con lo sguardo basso. Quel Lucifer aveva un collare al collo con un guinzaglio che finiva nella mano di una bambina. La bambina dell'età di Trixie, indossa abiti da Lolita stile vittoriana. Fu la bambina che disse
"Mammina che strano. Noi troviamo la strada per tornare in questa realtà, lui trova una famiglia"
La donna ridacchiò
"Vuol dire che la nostra vendetta lo spezzerà del tutto, come il nostro clone…"
Rivolto all'altro Lucifer tirandogli con forza l'orecchio destro
"...vero Lucifer?"
Annuendo sì il clone. Le due risero, spingendo per terra quel clone, colpendolo freneticamente con dei frustini, mentre la gente passava accanto celati ai loro occhi.

In una altra realtà, nel regno di Goblin, un divertito re guardava attraverso una sfera, dicendo
"Bene, bene. Mi divertirò un sacco"

CONTINUA
   
 
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