Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Vale__91    10/01/2021    1 recensioni
Una ragazza. Miami. Una villa. La famiglia Depp. Delle vacanze estive molto movimentate, dove una ragazza riceverà da sua madre un regalo che le segnerà la vita.25° CAPITOLO (EPILOGO)
(Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da una parte Jo mi chiedeva di rimanere a sua totale disposizione se le cose si fossero messe male, dall'altra Ben mi suggeriva di lasciare i Depp. Lasciare Jo, Chris, Lily. Andare via, ma via dove?
Mi rigirai nel letto ininterrottamente tutta la notte senza chiudere occhio, con Ben al mio fianco immerso in un sonno a dir poco paradisiaco. Avrei dato qualunque cosa pur di riuscire a zittire i pensieri nella mia testa almeno un minuto ed essere al suo posto. Pensai che forse quel corso di meditazione che mi promettevo di fare da anni mi sarebbe stato utile ora, ma era decisamente troppo tardi per i ripensamenti.
Avevamo passato l’intera mattinata a discutere di che strada avrei potuto prendere data l’ormai imminente direzione verso la perdita del mio anonimato. Nessuna conclusione mi sembrava quella corretta, in un modo o nell’altro avrei compromesso la vita di persone che mi stavano a cuore e il solo pensiero mi rendeva impossibile scegliere chi dover far soffrire di piú.
Mi alzai per andare in bagno e una volta davanti allo specchio crollai in un pianto appena sospirato per non fami sentire da Ben, che in realtá forse non si sarebbe svegliato neanche se fosse crollato l’intero hotel. Guardai i miei occhi stanchi, arrossati e mi passai le mani sulle guance per asciugarmi le lacrime. Come ero potuta capitare in una situazione cosí assurda? Da sempre, nonostante l’egocentrismo ed esuberanza della mia famiglia, mi ero sempre ritenuta una persona che amava la sua tranquillitá e se la teneva stretta. Ora tutto era in bilico e io non riuscivo piú a riconoscermi, in quasi un mese e mezzo da quando avevo conosciuto i Depp la mia vita aveva preso una piega completamente inaspettata.
Tornata in camera scrissi un messaggio a Christie, che non sentivo da un po’, per raccontarle tutto, ma impaurita dall’aggiungere solo altra confusione nella mia testa mi limitai a dirle che mi mancava e che non vedevo l’ora di riabbracciarla. So che avrei sicuramente apprezzato i suoi preziosi consigli, ma qualcosa mi diceva che da questo immenso casino ne sarei dovuta uscire con le mie sole forze.
Mi rimisi a letto e forse per via del mio sfogo in circa una decina di minuti riuscii a chiudere occhio, sonno che duró poco visto che si fece giorno da lí ad un paio di ore.
Il braccio di Ben mi cinse la vita e ancora assonnato mugugnó qualcosa nel mio orecchio. Mi fece sorridere e nonostante il mio umore non fosse dei migliori, mi dissi che era meglio cercare di trovare un po’ di forza per godermi i momenti che passavamo insieme.
Gli lasciai un piccolo bacio sulla mano che mi stringeva e mi avvicinai a lui.
«Buongiorno.» disse questa volta piú chiaramente, ma con la voce ancora roca dal sonno.
«Forse per te... Non ho chiuso occhio.»
Senza dire altro mi stampó un bacio sulla fronte. Averlo lí in quei momenti era sicuramente una camomilla per il cuore.
«Questa ragazza ha bisogno di rilassarsi.» disse continuando a darmi baci sempre piú intensi sul viso e sulle labbra.
Lo ammetto, forse non era il momento giusto per concedersi a coccole e passione, ma non c’é niente che aiuti di piú del sesso al mattino per rilassarsi, e io ne avevo proprio bisogno.
«Meglio?» chiese col mento premuto sul mio braccio.
Il mio sorriso soddisfatto fu la mia risposta e nonostante non si fosse chiaramente risolto nessuno dei miei problemi tra quelle lenzuola, era stato gratificante capire che potevo e dovevo prendermi una pausa dal pensare.
Ci alzammo poco dopo e decidemmo di andare a fare colazione fuori per goderci quella libertá che forse da lí a breve si sarebbe dissolta con una foto su una rivista scandalistica, le peggiori.
«Tra poco non potrai piú mettere piede al Vivienne Bar senza che ti venga chiesto l’autografo.»
«Ah-ah divertente.»
«Dai non offenderti, lo dico per sdrammatizzare.»
«Ben non ho idea di cosa fare, non so davvero dove sbattere la testa... » dissi mettendomi le mani tra i capelli in un gesto di nervosismo.
«Te l’ho detto ieri che cosa potresti fare.»
«Lasciare i Depp... Lasciare i Depp e poi?»
«E riprendere la tua vita Jen, ecco cosa.» mi disse con uno sguardo serio e convinto di ció che stava dicendo.
Rimasi per un attimo interdetta.
«Riprendere la mia vita? Questa cosa pensi che sia, uno scherzo? Jo mi ha chiesto di restare, io non me la sento di...»
«Ahh il fascino di Johnny Depp.»
«Sai benissimo che non é questo il punto.»
«E qual é il punto Jennifer? Questa non doveva essere un’esperienza estiva per te? L’occasione per capire che fare della tua vita, per avere il tempo di rimettere insieme le idee e scrivere quello che desideri, per provarci, per uscire dalla routine che ha creato per te tua madre. Sono parole tue queste, me le hai dette mentre andavamo in Ohio.»
Il discorso era molto piú che familiare e filava, filava fin troppo bene. Adoravo la presenza di Johnny e i suoi bambini, adoravo aver avuto la possibilitá di conoscere il mio idolo, di lavorare per lui, ma che futuro avrei potuto avere? Era quello che cercavo dalla vita, era questo che mi avrebbe davvero spronata a realizzare ció che volevo diventare o era solo un’esperienza di spinta verso ben altro?
«Ho vissuto nell’ombra di mia madre tutta la mia vita. Lavori cercati da lei, persino una villa a Los Angeles per cui non ho pagato un centesimo. Venendo qui, pensavo questo sarebbe stato il suo “regalo di addio”, che da qui in poi ce l’avrei fatta da sola. Non potevo rinunciare a questa occasione, era troppo grande...»
«E sono sicuro che hai fatto bene ad accettare... Indubbiamente é andata a mio vantaggio.» disse sorridendo.
«Hai ragione, questa doveva essere una breve esperienza, ma forse mi sono lasciata trasportare dagli eventi e ora penso di essere piú persa di prima. Non ho idea di che direzione prendere, e sai qual é la cosa piú assurda? Continuo a pensare che mia madre saprebbe cosa fare.»
«Jen so che non é semplice per te decidere cosa sia meglio in questo momento, ma é uno sforzo che devi fare, nonostante le incognite, nonostante le paure... E nonostante il tuo passato.»
«La foto verrá pubblicata comunque, qualunque cosa io scelga.»
«Non puoi sapere se Vanessa andrá fino in fondo con questa cosa, potrebbe ripensarci. Alla fine ne risentirebbe anche lei, la stampa le starebbe addosso. Anche se cosí fosse Jen, devi riuscire a trovare la forza di vivere la vita che vuoi per te e smetterla di pensare a tutto il resto. Tu, che cosa vuoi?»




«Zia Jen!»
Chris e Lily urlarono in coro venendomi incontro come un treno in corsa. Mi abbassai in ginocchio per abbracciarli e gli occhi mi diventarono lucidi in un’istante.
«Ma quanta energia stamattina!» dissi facendo il solletico ad entrambi.
Appena dietro di loro, Johnny ci guardava sorridente con una tazza di caffé americano fumante in mano.
«Va bene se la zia e papá si prendono qualche minuto?»
I due annuirono e lasciarono la stanza correndo, come al loro solito. Fui tentata dall’urlare di non correre, ma sparirono prima che potessi pronunciar parola.
«Prendi qualcosa da bere?»
«No grazie, arrivo giusto dal Vivienne Bar.»
«Sembri esausta, va tutto bene?»
Le mani sudate, la gola secca. Se volevo dare l’idea di essere sull’orlo di svenire sicuramente ci stavo riuscendo.
«Accetto Jo, continueró a lavorare per te.»
Non potevo credere di aver appena pronunciato quelle parole.
 
   
 
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