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Autore: STAILIST    11/01/2021    0 recensioni
Lo strinsi più forte a me.
Sì, avevo l’ansia e dentro la mia testa mi chiedevo “ansia di cosa stupida idiota? Stai andando a Lecce a divertirti con le tue amiche in una città bellissima”, che avrei poi definito la mia città del cuore, perche sì alla fine ci ho lasciato l’anima.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Quando si chiusero le porte del treno

Sussultai appena la voce dell’altoparlante annunciò l’arrivo imminente del mio treno.

Lo guardai a lungo negli occhi. Avevo gli occhi lucidi.

Lui mi sorrise e mi disse:

“Stai andando in vacanza che le tue migliori amiche! E poi domani è il tuo compleanno… non fare questa faccia dai… mi raccomando, fai la brava.”

“Lo so, lo so… non so che mi prende.”

Ci demmo un bacio intenso. Percepivo tutto il suo amore per me in quelle labbra, eppure invece di farmi tranquillizzare, la cosa mi scosse ulteriormente.

Il treno era ormai arrivato.

Gli diedi un ultimo bacio. Un bacio dolce, come quello di una mamma al suo bambino, perché alla fine io mi sono presa molto cura di lui in questi anni, sono stata la sua parte dolce e sentimentale di un carattere molto serio per essere così giovane. Le sue spalle grandi e petto ampio, rispecchiavano perfettamente una personalità determinata e con i piedi per terra, molto studioso ma anche premuroso. Mi aveva sempre trattata bene. Forse troppo concentrato sul suo futuro e per questo a volte si irrigidiva un po’. Sembravamo ormai una coppia matura, una coppia di adulti con figli.

Anche se io avevo solo quasi vent’anni e lui ventidue, e con una laurea in mano presa da poco, non facevamo quelle follie tipiche delle coppie giovani. Ubriacarsi alle feste insieme, ballare come idioti e finire a scopare nei posti più impensabili. A lui queste cose non piacevano, o meglio, non piacevano più. Io ero decisamente una ragazza più frivola e desideravo tanto invece fare quelle pazzie che fanno sentire liberi e vivi.

Insomma laureato, con sani principi, dedito alla famiglia, ambizioso, il ragazzo perfetto che ogni madre vorrebbe per la propria figlia, o quasi, perché se sapesse che prima di me si scopava una ragazza diversa ogni mese…

Uno studio afferma che l’essere umano in una vita ha in media 7 partner con cui fare sesso. Bene, lui con me era a quota 7 o 8. Non che la cosa mi desse fastidio, perché il passato e passato, però lui per me invece era stato la mia prima volta, il mio primo e unico uomo.

Salii sul treno, le porte si chiusero e immediatamente il treno partì.

Si chiudevano così anche le porte del mio cuore.

Presi posto vicino al finestrino, sistemai la valigia e lo zaino al mio fianco.

Feci un gran sospiro e improvvisamente iniziarono a uscirmi una miriade di lacrime. Scendevano incontrollabili sulle mie calde guance, non c’era modo di fermarle. Decisi di accettarle e lasciarle scivolare via liberamente, mentre gli occhi invece si arrossivano e cominciavano a bruciare.

Mi vibrò il cellulare nella tasca.

“Fai buon viaggio, ti amo”

“Ti amo anche io”

   
 
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