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Autore: Justice Gundam    11/01/2021    1 recensioni
Reborn, un continente sconosciuto, dove smog nero e piogge acide rovinano ancora di più gli edifici fatiscenti che costeggiano le strade della capitale Reborn City. Intere città ridotte in rovina, Pokemon in fuga, e dietro le scene, un'organizzazione che tira i fili per i propri terribili scopi. Questo mondo ha bisogno di eroi... e sarà qui che, mentre Ash e Misty affrontano il loro viaggio attraverso Unima, accadimenti misteriosi porteranno Vera, Drew, Max ed Hitomi, in una corsa contro il tempo per fermare il Team Meteora e riportare un raggio di luce agli abitanti di quel mondo crudele. (Contestshipping)
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Drew, Max, Nuovo personaggio, Vera | Coppie: Drew/Vera
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: A World Reborn

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

 

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Capitolo 79 – Al punto di partenza 

 

"No, mi dispiace, Eclisse." commentò l'uomo dall'occhio bionico. "Il Team Meteora non accetta dimissioni."

Mentre Astro osservava inorridito Chandelure che si librava in volo senza peso attorno al suo allenatore, Hitomi cercò di intervenire e mandò in campo uno dei suoi Pokemon. "Quello che dice il Team Meteora non vale niente per noi! Presto, Walrein, travolgilo con Surf!" esclamò la bambina, in un'inaspettata dimostrazione di rabbia. Lanciò la sua Pokeball, e il possente Pokemon tricheco ne uscì in tutta fretta, per poi battere una pinna per terra. Con un ruggito, un'enorme ondata di marea scaturì dal terreno sotto di lui, e Walrein cavalcò l'ondata mentre questa si dirigeva verso Sirius e il suo Pokemon Spettro/Fuoco.

Sfortunatamente, il crudele individuo dall'occhio bionico non si lasciò impressionare da quella mossa. Senza mai perdere quel sorrisetto malefico, fece un cenno al suo Chandelure, che si piazzò davanti al suo padrone e usò una mossa Protezione. Una sfera semi-trasparente fatta di pura energia apparve attorno ai due, e l'ondata si abbattè su di essa e scivolò senza fare danni sulla superficie. Sirius restò fermo dov'era, a braccia conserte, mentre la furia della mareggiata si sfogava inutilmente su quello scudo impenetrabile. Finalmente, quando l'ondata si fu esaurita e Walrein si appoggiò sul terreno accanto alla sua allenatrice, il gruppetto di amici di Hoenn potè vedere che Sirius e Chandelure erano rimasti del tutto illesi. Gli unici danni erano stati ai macchinari vicini a loro, che erano stati travolti e in parte demoliti dalla pressione dell'acqua.

"Il Team Meteora è l'unica autorità in tutto il continente di Reborn. I vostri ridicoli sforzi di ricostruire Reborn City sono destinati a concludersi in un fallimento." affermò Sirius, sicuro di avere la vittoria in pugno. Chandelure si librò in volo sopra il comandante del Team Meteora, che schioccò le dita della mano destra mentre il suo occhio bionico si accendeva sinistramente. "Ora permettimi di darti una piccola lezione, bambina. Chandelure, colpiscilo con Energipalla."

"Cosa? Un Pokemon di Fuoco che conosce un attacco di tipo Erba?" esclamò stupefatto Cain, mentre Aya si ritirava di un passo. Chandelure, tenendo su una delle sue braccia tentacolari la sfera di luce che aveva preso da Eclisse, creò una sfera di energia verde davanti a sè e la scagliò ad alta velocità contro il Walrein di Hitomi... e il Pokemon tricheco, troppo goffo e lento per scansarsi, venne colpito in pieno e sbalzato indietro di diversi passi! Riuscì a tenersi in piedi puntando le pinne e la coda per terra, e dopo qualche istante riuscì ad alzare la testa per affrontare di nuovo Chandelure.

"Adesso, Gardevoir!" esclamò Max, e fece un cenno con la mano al suo fedele Pokemon Psico/Folletto, che fluttuava accanto a lui in attesa del momento giusto per intervenire.

"Presto, Alty! Dobbiamo approfittare di questo momento!" Ortilla esortò il suo Pokemon, che spiegò le ali e si lanciò alla carica contro Chandelure. Sirius ghignò sinistramente, convinto che sarebbe stato un gioco da ragazzi respingere un attacco così diretto e prevedibile.

"Vorreste davvero sfidarmi? Poveri sciocchi, non potete nulla contro il Team Meteora!" esclamò il luogotenente del Team Meteora. "Chandelure, usa Palla Ombra per dare loro una lezione!"

Il Pokemon Attiranime alzò un braccio e creò una sfera di ombre turbinanti sopra di esso... ma Gardevoir reagì in maniera inaspettata, utilizzando una mossa Teletrasporto e scomparendo dalla traiettoria del proiettile spettrale, riapparendo poi una frazione di secondo dopo vicino al soffitto e sopra Sirius!

"Adesso ti facciamo vedere noi come si usa una Palla Ombra!" esclamò Max. Si aggiustò gli occhiali, che scintillarono quasi sinistramente alla fioca luce del laboratorio. "Vai, Gardevoir!"

"Con piacere, Max!" arrivò la risposta telepatica del Pokemon Abbraccio. Congiunse le mani davanti a sè, poi le separò e creò a sua volta una Palla Ombra, mentre l'avversario si voltava rapidamente per scagliare la sua. Il risultato dello scontro sarebbe probabilmente stato deciso da chi dei due fosse riuscito a scagliare il suo attacco!

"Alty, usa Spennata!" esclamò Ortilla.

Alty accelerò di colpo e raggiunse Chandelure in un lampo, poi sferrò una serie di beccate che, pur non facendo molti danni al fantasma fiammeggiante, gli fecero sbagliare la mira. La Palla Ombra di Chandelure deviò di colpo ed esplose contro il soffitto, facendo cadere una pioggia di calcinacci... mentre Gardevoir scagliò il suo attacco, che sfrecciò contro il nemico e lo mancò di pochissimo - Chandelure era riuscito a scansarsi appena in tempo con un movimento istintivo e disperato.

Sirius smise di sorridere, irritato per la resistenza che i suoi avversari stavano opponendo. "Tsk... che diamine stai facendo, Chandelure? Toglili di mezzo una volta per tutte!"  esclamò il comandante del Team Meteora. Il Pokemon Attiranime si allontanò di un po' da Sirius, in modo da poter prendere di mira Gardevoir ed Alty al tempo stesso...

...ma un istante dopo, con sua immensa sorpresa, si rese conto di non avere più in "mano" la sfera di luce argentata che aveva preso ad Eclisse. Il Pokemon Spettro/Fuoco sgranò gli occhi e si guardò attorno, attratto in particolare da Alty, che adesso volava verso i due uomini del Team Meteora. Astro si era avvicinato al corpo inerte di Eclisse, che giaceva a terra con gli occhi aperti e fissi, come se stesse guardando verso qualcosa di spaventoso che lei soltanto poteva vedere. La giovane donna era chiaramente ancora viva - il cuore batteva, il sangue scorreva nelle vene, la pelle era calda. Eppure si vedeva chiaramente che c'era qualcosa che mancava in lei, come se fosse stata svuotata di ogni energia.

"Che... che cosa stanno facendo...?" si chiese Astro, mentre sorreggeva la sua compagna. Alty stava scendendo verso di loro... e in uno dei suoi artigli, tratteneva quella strana luce d'argento.

Sirius si rese conto solo allora di quello che stava accadendo, e il suo occhio meccanico lampeggiò per la rabbia improvvisa. "Sta... sta cercando di restituire l'anima ad Eclisse!" esclamò il comandante del Team Meteora, lanciando di colpo una Pokeball. "Fermala, Honchkrow!"

"Krrrrrooooow!" con uno stridio acuto, il Pokemon Buio/Volante si gettò verso Alty, le ali spiegate e le zampe circondate da lingue di fuoco nere. Un attacco Nottesferza raggiunse la graziosa Pokemon piumata e la scaraventò a terra, ma ormai era troppo tardi: Alty era già riuscita a raggiungere Astro ed Eclisse, e aveva aperto l'artiglio in modo che l'anima di Eclisse tornasse nel suo corpo. Alty si accasciò a terra, ma riuscì a spostarsi e si sottrasse ad un Attacco d'Ala con il quale Honchkrow cercò di incalzarla. Il Pokemon corvo si levò in volo per tentare qualcos'altro...

"Colpiscilo con Geloraggio, Walrein!" ordinò Hitomi.

Honchkrow stridette per la sorpresa e cercò di spostarsi, ma non reagì abbastanza velocemente, e venne colpito in pieno dal raggio congelante che il Pokemon tricheco scagliò dalle fauci. Con un altro stridio, questa volta di dolore, Honchkrow fu costretto ad atterrare, con uno spesso strato di brina che si depositava sulle sue ali...

...e subito dopo, Eclisse sbattè gli occhi, mormorando qualcosa di incomprensibile.

"Eclisse!" esclamò Astro, quasi non osando sperare che la sua compagna fosse di nuovo con lui.

La ragazza, ancora un po' sconvolta, cercò di dire qualcosa, ma le uscì soltanto un mugolio. Scosse la testa come un brivido, poi si passò la mano sulla faccia, come se questo servisse a riattivare le corde vocali. "Ugh... Mgh... As... Astro... che sta... succ... succedendo? Non... non ho capito... più niente per un attimo..."

"Eclisse!" Astro ripetè il nome della sua compagna e la abbracciò strettamente in un impeto di gioia e sollievo. Eclisse sbattè nuovamente gli occhi, stupita e in parte spaventata. Non aveva ben capito cosa fosse successo, ma provava una sensazione piacevole e al tempo stesso terribile, come se avesse perso il controllo del suo corpo, e lo avesse recuperato all'improvviso.

"Bel colpo, ragazzi!" esclamò Vera.

"Pika!" Sparky corse a vedere come stava Alty, che per fortuna adesso si stava rialzando, anche se il colpo che Honchkrow le aveva sferrato non era stato per niente trascurabile...

Sirius grugnì per la rabbia e fece un passo indietro, stringendo i denti. Non stava andando come lui si era aspettato... ma non se ne sarebbe andato da lì senza essersi preso un premio, o senza almeno aver rovinato la festa a quei bambocci della resistenza...

"Cambio di programma! Honchkrow, vola di nuovo! E tu, Chandelure... usa un attacco Pirolancio verso quei due!" ordinò. Con un cenno del braccio, puntò verso Cain ed Aya, ancora in piedi sul campo di battaglia, con i loro Pokemon a fianco.

"Cos...? Attento, fratello!" esclamò Aya. Chandelure scagliò una palla di fuoco nel momento stesso in cui la ragazza fece spostare il fratello con uno spintone. La fiammata colpì il terreno in mezzo ai due... e Cain lanciò un breve urlo di dolore quando un muro di fuoco si accese tra lui ed Aya, tenendoli separati e provocandogli qualche lieve bruciatura sul viso e su un braccio.

Pietro sgranò gli occhi e corse verso la fiammata. "Aya! Aya, tieni duro! Sto arrivando!"

"Attento!" lo avvertì Ritchie, e cercò di trattenerlo per un braccio. "Non fare mosse azzardate! E' quello che vogliono!"

"Lasciami! Devo andare a salvare Aya..." Pietro cercò di divincolarsi per correre nel pericolo senza tanti perchè, ma a quel punto, Honchkrow era già tornato alla carica! Sparky cercò di fermarlo con un Fulmine, ma Honchkrow eseguì un avvitamento e schivò la scarica elettrica, poi afferrò Aya per le spalle e la sollevò in aria.

"Aaaah!" Aya gridò per la paura e il dolore degli artigli che le affondavano nella pelle. "Che... che stai facendo! Lasciami... lasciami, ti dico!"

"Aya!" esclamò Vera con orrore.

"Aya, no!" fu la volta di Cain.

Pietro cercò di raggiungere la sua fidanzata, ma un altro attacco Pirolancio gli bloccò la strada, e il ragazzo fu costretto ad indietreggiare. "Come ho detto, ci deve essere un cambio di programma." commentò Sirius con un sorriso malvagio. "Credo proprio che prenderò la vostra compagna come ostaggio... almeno finchè non mi avrete consegnato le Quattro Chiavi e non vi sarete arresi!"

Aya emise un grugnito quando Honchkrow la scaricò come un pacco davanti a Sirius. "Ugh! N-no! Non dategli ascolto! Non dovete..."

"Un ostaggio non ha il diritto di dire la sua." tagliò corto il comandante del Team Meteora. Si chinò e afferrò Aya per i capelli, strattonandola dolorosamente in modo da costringerla ad alzarsi da terra. Il Gardevoir di Max provò l'impulso di intervenire... ma si rese subito conto di non avere modo di attaccare Sirius senza rischiare di ferire anche Aya, e che il comandante del Team Meteora non si sarebbe fatto cogliere di sorpresa un'altra volta. Era già tanto quello che erano riusciti a fare...

"Lasciala andare, vigliacco!" ringhiò Pietro, a malapena tenuto a freno da Cain. Il ragazzo dai capelli viola osservava con impotente angoscia, come del resto tutti i suoi compagni, mentre Sirius cominciava ad allontanarsi. "Perchè non la smetti di nasconderti dietro un ostaggio, e non mi affronti in una battaglia di Pokemon? Oppure è proprio vero che sei un codardo?"

"Codardo? Puoi dire quello che vuoi, ragazzino, ma resta il fatto che sono io quello che può dettare le regole in questo momento." affermò Sirius. "E comunque, credimi... sentirmi dire che sono un codardo, per me non è certo un insulto."

"Maledetto... lascia stare Aya!" esclamò Cain.

"Che cosa possiamo fare? Non riesco a trovare un modo di salvare l'ostaggio..." affermò Vera, che pure stava cercando di pensare ad un modo di sottrarre la sua compagna alle grinfie di Sirius.

L'uomo dall'occhio bionico cominciò ad allontanarsi, trascinando con sè l'ostaggio. "Qui abbiamo finito... penseremo più avanti al PULSE e ai nostri amichetti della resistenza! Astro, vieni con me!" ordinò Sirius. Con un cenno del braccio libero, esortò il suo sottoposto a rialzarsi e a seguirlo... ma Astro restò al suo posto, inginocchiato accanto ad Eclisse che ora si stava svegliando del tutto. Il ragazzo fissò il suo superiore con un'espressione di sfida che lui stesso, fino a quel momento, non pensava di essere in grado di mostrare nei confronti di un uomo come Sirius.

Da parte sua, il crudele graduato del Team Meteora prese la cosa con leggerezza. "Quindi... hai deciso anche tu di tradire il Team Meteora, Astro? Va bene, come vuoi... la scelta è tua. Ma le conseguenze... quelle non ti piaceranno per niente. Non ho il tempo di occuparmi di voi in questo momento, ma non abbiate paura. Il tempo e il modo verranno. Per adesso, io mi prendo questo ostaggio. Sapete cosa voglio in cambio!"

"Non dategli nulla!" strillò Aya, un attimo prima di essere trascinata via. "Se il Team Meteora avrà... le Quattro CHiavi... sarà la fine di Reborn..."

Questo fu tutto quello che la ragazzina dai capelli viola riuscì a dire, prima che Sirius e i suoi due Pokemon scomparissero nella galleria oscurata. Una porta automatica si chiuse prima che Vera e Drew riuscissero ad inseguirlo, e il Blaziken di Vera tirò un calcio fiammeggiante alle piastre d'acciaio nel tentativo di demolirle. Ma la porta resse per due... tre... quattro colpi, e solo al quinto cedette e cadde al suolo con un'assordante frastuono metallico.

"Presto! Dobbiamo inseguirlo! Dobbiamo salvare Aya!" esclamò Pietro, già pronto a mandare in campo uno dei suoi Pokemon Roccia.

Pur con riluttanza, fu Cain a bocciare l'idea. "No... non è il caso... quel verme conosce questo posto molto meglio di noi, e non mi stupirebbe se avesse preparato una trappola." affermò.

"Ma... Cain! Come fai a dire questo?" Furente e in preda alla frenesia, Pietro si voltò di scatto verso il fratello della sua amata, afferrandolo strettamente per una manica. "Tu sei suo fratello, maledizione! Come puoi lasciarla in mano a quel branco di criminali?"

"Stai... stai calmo, Pietro! Lo sai anche tu che quel Sirius è un osso duro, e non possiamo rischiare la vita di Aya!" esclamò Max, intervenendo per cercare di matenere la calma. Pietro mollò la presa sulla manica di Cain e fissò il ragazzino con gli occhiali, che non si fece intimorire e rispose a tono. "Per il momento, siamo riusciti a fare qualcosa, no? Se non altro, siamo riusciti a disattivare... o meglio, a far disattivare... il PULSE-Clawitzer, quindi Calcedonia non è più in pericolo. E poi... al momento ci sono altre due persone che hanno bisogno del nostro aiuto."     

"C-come?" balbettò Pietro prima di comprendere cosa volesse dire il ragazzino. Astro ed Eclisse erano ancora lì, e la giovane donna stava cercando di rialzarsi sulle gambe ancora malferme. Astro la aiutò a rimettersi in piedi, e Vera e il suo Blaziken arrivarono subito dopo a fare da ulteriore supporto. "Oh... giusto... è vero, nella concitazione me n'ero quasi dimenticato..."

"Stai... stai bene, Eclisse? Non devi sederti, o sdraiarti?" chiese Astro, mentre la sua complice faceva qualche passo in avanti, giusto per verificare che fosse tutto in regola. Ancora provava quel senso di vertigine e di nausea, ma adesso si stava normalizzando.     

"Ce... ce la posso fare. Grazie, Astro..." rispose lei in un sussurro, per poi rivolgere la sua attenzione a Vera, che cercava a sua volta di reggerla. "E... grazie anche a voi, ragazzi. Anche se fino adesso siamo stati nemici... non avete esitato a salvarmi."

"Era nostro dovere. Non potevamo lasciare che quell'individuo vi facesse del male." rispose Vera in tutta tranquillità, facendo un sorriso accomodante. "Anche se siamo stati nemici fino ad adesso... ho visto che in fondo non sei una persona cattiva, Eclisse."

"Ma allora... come mai una come te lavorava per il Team Meteora?" chiese Ortilla, inginocchiata accanto ad Alty. La graziosa Altaria si era rialzata, ma era piuttosto ammaccata e indebolita, ed Ortilla si stava occupando di lei versandole della pozione curativa sulle piume. "Ti avevano parlato... di quel mondo migliore che propugnano, vero?"

Eclisse annuì lentamente e rabbrividì, un po' per il freddo, un po' per la sensazione particolare data dall'aver avuto l'anima estratta e poi infilata nuovamente nel corpo. "Lord Solaris è stato... molto persuasivo, quando ci ha presentato il suo progetto di trasformare nuovamente Reborn in un luogo sacro." rispose Eclisse. "Come forse avrete già sentito, io sono di Calcedonia. La mia famiglia è ricca, e non mi è mai mancato niente, mentre crescevo. Ma... nonostante questo... o chissà, forse proprio per questo, visto che ho avuto il tempo di leggere, guardarmi attorno e rendermi conto di com'era il mondo di fuori... mi sono resa conto che Reborn è un luogo fatto di disuguaglianze e minacciato da una modernizzazione selvaggia. E ho voluto fare quello che potevo per mettere fine a questo barbaro sfruttamento. Avete visto com'è Reborn City, vero?"

Drew disse di sì con la testa. Era passato già un certo tempo, ma la prima terrificante impressione di Reborn City non si scordava tanto facilmente.

"Ma... come avevamo detto... una volta Reborn non era così." affermò Astro, trattenendo a stento l'impulso di gratitudine che provava nei confronti di quei ragazzi coraggiosi. "Una volta... era il luogo in cui più di ogni altri veniva venerato Arceus, il dio di tutti i Pokemon."

"Sì... quando abbiamo visitato la Chiesa d'Alfa, abbiamo visto qualche accenno al culto di Arceus  in questa regione... più di qualche accenno, in realtà." rispose Max. "E se posso dire la mia, non credo che Arceus sarebbe fiero se vedesse quello che stanno facendo i suoi cosiddetti fedeli."

Eclisse disse di sì con la testa. "Vero. Sapete, dico che quando Arceus è arrivato su questo pianeta e ha iniziato a creare i Pokemon... la meteora sulla quale è giunto sia caduta proprio qui, in un grande cratere sul quale ora sorge Reborn City. Ma immagino che questo lo sapeste già. Poi... non so esattamente quando sia successo... ma una serie di invenzioni e di ritrovati tecnologici rivoluzionari ha fatto sì che Reborn City si sviluppasse senza freni." continuò. "Già da diverso tempo le tradizioni di Reborn stavano man mano venendo messe da parte. E i Pokemon stavano rapidamente lasciando le città, rifugiandosi in luoghi dove non era ancora arrivata la mano dell'uomo. Lord Solaris ha fondato il Team Meteora per fare in modo che Reborn tornasse il luogo di un tempo, dove le tradizioni antiche venivano rispettate e uomini e Pokemon vivevano in armonia... esattamente come a Kanto e ad Hoenn."

Vera, Ritchie e gli altri non poterono trattenere un sorriso nel sentire Eclisse che lodava così i posti in cui erano nati.

"Per diverso tempo, Lord Solaris e i suoi fedeli hanno cercato di far evacuare Reborn City con mezzi che.. beh, non erano proprio leciti, ma almeno non facevano davvero del male a nessuno. Il suo scopo era inoltre quello di ritrovare le Quattro Chiavi, i gioielli che avrebbero aprire il sigillo della meteora di Arceus, e dare accesso al suo grande potere." continuò Astro. "Poi... Lin ha usurpato il suo posto, e i risultati... sono quelli che vedete con i vostri occhi. Anche lei vuole le Quattro Chiavi per accedere al potere di Arceus... con il quale potrà dominare il mondo."

"Certo che per essere una donna tanto misteriosa... quanto ad originalità sta a zero." ironizzò Hitomi.

Sia Astro che Eclisse ridacchiarono brevemente della battuta, prima che Ritchie ponesse una domanda. "Ma... nessuno del Team Meteora sa esattamente chi sia questa Lin o da dove venga, giusto?" chiese il ragazzo di Kanto.

Eclisse scosse la testa e sospirò. "Il Team Meteora vive nel terrore di lei. Lin è spietata e priva di sentimenti umani... a volte ho quasi l'impressione che sia onnipotente." continuò. "L'unica fortuna è che... raramente Lin si degna di gestire personalmente gli affari del Team Meteora. Spesso scompare per una o due settimane... e nessuno sa che cosa stia facendo. Lord Solaris fa del suo meglio per limitare l'influenza di quella donna diabolica, ma per adesso... non è riuscito a fare più di tanto."

"E adesso che entrambi noi abbiamo deciso di abbandonare il Team Meteora... immagino che Lin non risparmierà alcuno sforzo per eliminarci." concluse Astro. Sospirò di nuovo e scosse la testa, rendendosi conto di trovarsi in una posizione molto pericolosa. "Cercheremo... di darvi una mano il più possibile, almeno per rimediare a quello che abbiamo fatto. E cercheremo anche di darvi una mano a salvare la vostra amica. E' anche colpa nostra se è stata rapita dal comandante Sirius."

"Certo che hai cambiato idea abbastanza in fretta." disse Drew con un pizzico di ironia. "Avevi detto che volevi continuare a combattere per il Team Meteora, visto che erano stati loro a darti un tetto sopra la testa."

"E' vero... sapete, io sono rimasto senza famiglia quando ero molto piccolo, e ho vissuto gran parte della mia vita lungo le strade malfamate di Reborn City, nel Settimo Distretto... che è la parte più malfamata della città." spiegò l'ex-Cavaliere Meteora. "Non riesco a ricordare quante notti all'addiaccio ho passato... quante volte ho dovuto andare a letto senza cena, o accontentarmi di qualche avanzo che avevo recuperato qua e là. Ho dovuto rubare, umiliarmi, lottare per sopravvivere. Finchè un giorno non ho provato a borseggiare due agenti del Team Meteora... e sono stato colto con le mani nel sacco."

Astro incrociò le braccia e guardò in lontananza, richiamando alla mente le sensazioni di quell'epoca che gli sembrava ormai così remota. "Credevo che sarei stato bastonato... invece, hanno visto in me del potenziale e mi hanno portato con loro per presentarmi a Lord Solaris. Lui... mi ha sfamato, mi ha dato dei vestiti decenti, e mi ha fatto sentire per la prima volta che la mia vita aveva un senso. Per questo ho voluto aiutarlo a realizzare la sua visione di Reborn. Anche quando Lin ha preso il potere... ho pensato che se avessi continuato a supportare Lord Solaris e lo avessi aiutato a minare l'autorità di quella maledetta... sarebbe andato tutto bene. Ma... ora che ho rischiato di perdere la mia compagna, ho capito quello che voleva dire... che non ha senso un nuovo mondo se non ci sono le persone a cui teniamo."

"Heh... quindi le mie parole hanno avuto qualche effetto, vedo." rispose Eclisse con un sorriso ironico.

"A volte si dice che non ci rendiamo conto di quello che abbiamo finchè non rischiamo di perderlo." affermò Ortilla. Alty si era ripresa quasi del tutto, e adesso svolazzava allegramente accanto alla bambina dai capelli turchini, emettendo delle esclamazioni di gioia. "Se non altro, Astro è riuscito a capire che quello che voleva, alla fine, non era un mondo senza la sua compagna."

"Almeno questa storia è finita bene..." la voce telepatica di Gardevoir risuonò nella mente di Max. "Una macchina PULSE è stata disattivata, e due uomini del Team Meteora hanno deciso di cambiare bandiera. Ma adesso c'è un altro problema. Non siamo riusciti ad impedire a quel Sirius di catturare Aya, e la barriera che separa Calcedonia da Labradorra è ancora lì. Se posso dire la mia opinione, è meglio tornare da Miss Saphira e pensare ad un nuovo piano."

"Sì... credo che tu abbia ragione, Gardevoir. Il Team Meteora non tarderà a reagire a questo smacco." disse Max. "Ragazzi, Gardevoir propone di tornare alla base e parlare di tutto questo con Miss Saphira e le sue sorelle. Dobbiamo architettare qualcosa per salvare Aya."

Ritchie annuì senza esitazione. "Tra l'altro... ho l'impressione che sia il caso di cercare Heather e Shelly. Non abbiamo idea di dove si trovino con esattezza... e temo che il Team Meteora non esiterà a prendere di mira anche loro. Heather in particolare." affermò. "Del resto, ho idea che qui non ci sia nient'altro da fare."

"E voi... siete disposti a venire con noi?" chiese Pietro, rivolto ad Astro ed Eclisse. "Se davvero volete rimediare a quello che avete fatto... credo che sarà con noi che avrete la vostra migliore opportunità."

A quel punto, nessuno dei due ex-uomini del Team Meteora ebbe alcuna esitazione. "Non credo che abbiamo molta scelta, a questo punto..." affermò. "Va bene. Siamo con voi. Portateci pure dal vostro capo."

 

oooooooooo

 

Era una giornata particolarmente fredda nei pressi di Ametripoli... e sia Zel che Blake erano irritati dalle condizioni nelle quali erano costretti a lavorare. Il giovinastro dai capelli azzurrini riusciva ancora a tollerare la temperatura, ma Zel sembrava particolarmente a disagio mentre si guardava attorno, gli occhi fissi verso alcuni grattacieli che svettavano sul cielo grigio.

"Heh... che succede, Zel? Adesso ti vengono in mente dei ricordi?" chiese Zel con pungente sarcasmo. "Faresti meglio a mettere da parte queste sciocchezze. Abbiamo una missione da compiere, e le nostre reclute ci stanno aspettando. Sappiamo per certo che la figlia di quell'idiota di Corey si trova qui... e se c'è lei, allora quasi sicuramente c'è anche l'Anellorubino! E se non c'è... almeno lei saprà dove si trova."

"E... una volta che l'avremo catturata, comandante Blake... come faremo a farla parlare?" chiese Zel, parlando con la voce distaccata e sarcastica di Eve. "Lei odia il Team Meteora, e non si farà convincere da nessuna minaccia o lusinga."

"E noi non ne avremo bisogno." tagliò corto Blake. "Non abbiamo più tempo per la diplomazia. Le estorceremo l'Anellorubino con la forza. Vedrai che una volta che l'avremo sottoposta al... trattamento speciale del PULSE-Hypno, non potrà opporre alcuna resistenza. La sua volontà sarà completamente piegata alla nostra."

"Questo non è..." cercò di dire Eve... ma Zel si prese le tempie con le mani, reprimendo un grugnito di dolore. Scosse la testa, poi riprese a parlare, questa volta con la voce di Zero. "Hmph... maledizione, ancora non riesco a tenere a freno Eve come vorrei. Accidenti a quel suo esperimento..."

"Se hai finito di cambiare personalità nei momenti meno opportuni..." commentò Blake. "Allora sai qual è il compito a cui devi assolvere. Contatta tutti i nostri agenti, e comincia la caccia. Inoltre, conferma se anche l'altra mocciosa... Shelly Citra... è nei paraggi. E se è in giro... avvertimi e la catturerò io personalmente. Sarà uno strumento in più per costringere Heather a collaborare."

Zel annuì rapidamente, mentre con una mano teneva la Pokeball nella quale si trovava la sua ultima creazione. Era il momento di mettere alla prova l'abilità di Toxeon, e di confermare a sè stesso e ai suoi superiori di non essere arrugginito. Dal risultato di questo esperimento sarebbe probabilmente dipeso il suo futuro nel Team Meteora... e a preoccuparlo c'era anche il fatto che, per quanto la voce di Lumi si sentisse sempre più raramente, Eve continuava a cercare di imporre il proprio controllo su quel corpo. Se solo avesse compreso meglio come funzionava quella fusione... ma Lumi ed Eve non si erano mai degnate di collaborare.

Per certi versi, la cosa lo irritava. Per altri... doveva ammettere che avere quelle altre due personalità a condividere il suo corpo non era poi tanto male. Grazie a questo particolare sistema, aveva potuto attingere alle memorie di Lumi e alla genialità di Eve, in modo da mettere entrambe al servizio del Team Meteora. Doveva ringraziare l'inventiva e la disperazione di Eve se era riuscito a costruire le macchine PULSE, e finchè quella tecnologia fosse stata al servizio della sua organizzazione, il suo posto era assicurato. Valeva la pena di prendersi qualche seccatura.

"Molto bene, Toxeon..." disse tra sè, mentre cominciava a dirigersi verso il sentierino spolverato di neve che portava alla periferia di Ametripoli. "Questo sarà il tuo battesimo del fuoco. Cerca di non deludermi, visto che ho speso notevoli sforzi per crearti."

"Tu non hai speso alcuno sforzo!" la voce di Lumi lo colse di sorpresa, facendosi nuovamente sentire dopo tanto tempo. "E' stata Eve a darti quello che ti serviva per creare il povero Toxeon e tutte quelle macchine! Tu non fai altro che sfruttarla!"

"Ugh... silenzio, marmocchia! Non mi interessa quello che pensi tu!" ribattè mentalmente lo scienziato del Team Meteora. "Io userò qualsasi metodo per assicurarmi un posto nell'organizzazione! Tu sei soltanto un residuo di una mocciosa che avrebbe dovuto essere morta già da tempo! E lo devi a me, se sei ancora viva e in grado di rompermi le scatole!"

Lumi si zittì nuovamente, ma Zel/Zero ebbe la netta impressione che lo avesse fatto soltanto per fargli un dispetto... perchè gli fosse chiaro che non aveva alcun controllo su di lei, e che era lei che non si degnava di rivolgergli la parola...

 

oooooooooo

 

Città di Labradorra, il rifugio segreto della resistenza.

Dopo che Astro ed Eclisse ebbero passato un estenuante terzo grado da parte di Charlotte e della sua Ninetales - con la non troppo implicita minaccia di ritrovarsi con il fondo dei pantaloni in fiamme se non fossero stato abbastanza convincenti - Saphira e le sue sorelle avevano ascoltato con attenzione il racconto di Vera e dei suoi compagni, e avevano accolto con sentimenti contrastanti le notizie. Da una parte, il PULSE-Clawitzer era stato disattivato, e non costituiva più un rischio per la popolazione di Labradorra; inoltre, anche se Saphira non si fidava ancora di loro al cento per cento, avere due uomini del Team Meteora dalla loro parte offriva loro la possibilità di venire a conoscenza di informazioni importanti.

Dall'altra... c'era ancora quella dannata barriera che impediva a chiunque di raggiungere la base del Team Meteora a Calcedonia, e non avevano ancora raggiunto il segnale che aveva causato il sonno degli abitanti di Agatipoli. Come se non bastasse, Aya era caduta nelle mani dell'organizzazione terrorista, e adesso il Team Meteora aveva qualcosa in più con cui minacciare la resistenza.

"Mi dispiace... Non mi aspettavo che quel Sirius avrebbe usato un simile trucchetto." affermò Vera, completando il suo rapporto davanti alla sorelle Belrose, Anna e Noel. "Io e il mio Blaziken abbiamo cercato di bloccarlo, ma quel furfante è stato più rapido di noi."

"E' stata soprattutto colpa mia, Vera." continuò Cain. "Avevo io il dovere di proteggere Aya, e non ci sono riuscito. Ma ora non è il momento di fare il gioco delle colpe..."

Dopo aver pensato per qualche istante al da farsi, Saphira si voltò ora verso Laura, ora verso Charlotte, e le sorelle minori restituirono uno sguardo dubbioso ma al tempo stesso fiducioso. La leader della resistenza sapeva cosa volevano dire - che avevano fiducia in lei per trovare una soluzione a questo dilemma, e che era suo dovere pensare ad uno stratagemma per ribaltare la situazione.  Come leader della resistenza, era uno dei suoi doveri più importanti.

"Ditemi..." Charlotte alzò una mano come per chiedere la parola, senza mai perdere quel tono leggero e un po' impertinente che le era proprio. "Visto che stiamo parlando di ostaggi... voi cosa fareste se fossi stata io ad essere catturata, e in cambio della mia vita, volessero le Quattro Chiavi? Come vi comportereste in quel caso?"

Saphira e Laura la guardarono con espressione seria. Era chiaramente una domanda che ronzava da parecchio nella testa della giovanissima esperta di Pokemon Fuoco, e una questione che le toccava molto da vicino...

Invece Vera non si era aspettata la domanda, e dovette fermarsi a pensare per qualche istante prima di rispondere. "Ecco..." cominciò a dire la coordinatrice. "Beh, io ho avuto un po' di esperienza con queste cose, in realtà. Tempo fa... un gruppo criminale chiamato Team Vicious aveva preso Max ed Hitomi come ostaggi... e mi ha costretto a lavorare per loro in cambio della loro salvezza. Quindi... immagino che se il Team Meteora prendesse te come ostaggio, Charlotte... io finirei per dare loro quello che vogliono. Sperando che quei malviventi rispettino la parola data."

Come immaginava, l'espressione di Saphira si era fatta cupa. Da una parte, la leader della resistenza comprendeva il modo di pensare di Vera, ma dall'altra, chiaramente pensava che la ragazzina non fosse nella forma mentale più adatta per gestire un caso in cui ci fossero degli ostaggi in gioco.

Charlotte, da parte sua, sorrise lusingata. "Sai, mi fa piacere che tu tenga così tanto a me, anche se dopotutto non sono altro che un'estranea." affermò. "Anche se... sinceramente, non merito una simile gentilezza. Ma è proprio su questo che il Team Meteora conta. Se si rendono conto di avere controllo su di noi... allora non c'è niente ad impedirgli di chiedere sempre di più, semplicemente tenendo i vostri cari in ostaggio. Per quanto mi riguarda... io so che se il Team Meteora mi catturasse, le mie sorellone sarebbero pronte a combattere e rifiuterebbero qualsiasi trattativa con quei furfanti."

"Anche... se questo volesse dire che la tua vita sarebbe in pericolo?" chiese Ortilla. Non importa quante volte si trovava di fronte alla nuova realtà del mondo di Reborn, non credeva che si sarebbe mai abituata a quelle regole così spietate.

Charlotte sorrise, ma c'era un cenno di mestizia sul suo volto. "Credo che sacrificarmi per il bene di Reborn sia il minimo che io possa fare." risose. "Dopotutto, non credo che una persona come me possa rivendicare il diritto di farsi una vita alla luce del sole come tutti gli altri. In fondo, il Dr. Connal non aveva tutti i torti quando diceva che..."

"Charlotte!" Saphira la interruppe con voce severa. "Non devi mai lasciarti convincere dalle parole di quel verme. Per nessun motivo. Non hai dimenticato quello che ci ha fatto, vero?"

"No... certo che no. Voglio anch'io dargli un cazzotto sulle gengive e dar fuoco al fondo dei suoi calzoni per quello che ha fatto." rispose Charlotte, recuperando in un lampo la sua precedente verve. "E' solo che... aaah, lasciamo perdere, tanto mi dirai quello che mi hai detto tutte quelle volte, vero?"

Saphira disse di sì con la testa. "Hai indovinato. Quindi vedi di non tornare più su quell'argomento, okay?" rispose la leader della resistenza. Vera sbattè gli occhi, chiedendosi cosa volessero dire, ma immaginando che non sarebbe stato gentile chiedere di vicende personali. "Allora, questo è quanto. Non possiamo scendere a patti con quella gente, e non possiamo certo consegnargli le Quattro Chiavi. Tra l'altro, non le abbiamo neanche tutte con noi... e quella barriera che separa Labradorra da Calcedonia resta un grosso problema. Tuttavia, per ogni problema c'è una possibile soluzione."

Saphira guardò in direzione di Astro ed Eclisse, fissandoli con un'espressione che non ammetteva repliche. "Bene. Questa è la vostra possibilità di rendervi utili." affermò infine. I due ex-graduati del Team Meteora ebbero un moto di timore davanti al cipiglio feroce di Saphira, ma non indietreggiarono. "Che cosa sapete di quella maledetta barriera? E' opera di un Pokemon PULSE, non è vero? E come si fa a disattivarla o ad aggirarla?"

Eclisse fece cenno ad Astro di lasciar fare a lei. "In effetti, il comandante Sirius ci ha detto qualcosa. Quella barriera serve ad impedire a chiunque di raggiungere il quartier generale del Team Meteora lì a Calcedonia." affermò la ragazza. "E' lì che si trova uno dei loro PULSE più pericolosi, il PULSE-Clawitzer. Per fortuna, poco fa sono riuscita a disattivarlo, e ci vorrà diverso tempo prima che i miei... colleghi... lo rimettano in funzione. Detto questo, rimane il PULSE più fastidioso... quella barriera è creata da un Mr. Mime sottoposto all'influenza del PULSE, e finchè quella macchina non verrà disattivata, non sarà possibile raggiungere Labradorra."

"Ma ci deve per forza essere un modo per oltrepassare la barriera e raggiungere il quartier generale." affermò Laura. "Devono pur ricevere i rifornimenti, far circolare le reclute e le merci... e fare tutto quello di cui ha bisogno un'organizzazione di grandi dimensioni come la loro. Quindi... com'è che fanno a superare la barriera?"   

"Non ne siamo sicuri al cento per cento." rispose Astro. Non siamo mai stati alla base di Calcedonia. E io non mi intendo di tecnologia o cose del genere."

"Tuttavia, posso ipotizzare che esista una parola d'ordine che consente di oltrepassare la barriera... o che ci sia qualche stratagemma che permette agli autorizzati di raggiungere il quartier generale. Purtroppo, temo di non saperne abbastanza." continuò Eclisse.

Saphira, comprendendo la posizione dei due ex-agenti del Team Meteora, accettò la spiegazione con un cenno della testa. "Sì, capisco... va bene, non ve ne faccio una colpa." rispose. "Questo vuol dire che dovremo cercare qualcun altro per farci dire come arrivare a questo PULSE-Mr. Mime."

"Aspettate un momento!" si sentì una vocina acuta e vivace, proprio mentre Saphira stava per iniziare un altro discorso. Quando Vera e gli altri si voltarono in direzione della voce, videro che Anna era appena entrata nella stanza, tenendo stretta la sua bambola Jirachi... e Noel era appena dietro di lei, e cercava di indurla alla calma. "Signorina Saphira! Signorina Vera, amici! L'abbiamo visto! Sta arrivando una luce nera che cerca di oscurare un'altra luce!" affermò la bambina, con il fare sibillino che ormai tutti associavano a lei.

Drew corrugò la fronte. "Due luci... esattamente, che cosa vorrebbe dire?"

"Anna, potresti essere più chiara?" chiese Noel. "Non credo che Vera e i suoi compagni comprendano molto delle tue profezie..."

"Non sono profezie, Noel! Non essere prepotente!" protestò Anna. "Io e Nostra le vediamo bene, queste cose... Anzi, vediamo che qui ci sono due persone... che non sono nel luogo in cui avrebbero dovuto essere!" La bambina guardò incuriosita in direzione di Astro ed Eclisse, e i due ex-scagnozzi del Team Meteora si chiesero se la bambina li avesse riconosciuti da quando era stata prigioniera della loro organizzazione.

"Ah... se stai parlando di loro, Anna... Astro ed Eclisse hanno deciso di lasciare il Team Meteora e aiutarci. Il loro superiore li ha traditi... e adesso non hanno altra scelta che unirsi a noi." rispose Vera.

Ma la bambina mora scosse la testa, senza peraltro spiegarsi meglio. "No, no, non è questo che volevo dire." rispose. "Nostra mi ha detto che due ali sarebbero dovute cadere, e che una luna sarebbe scomparsa per sempre tra le fiamme... ma non importa, ve lo spiegherò dopo! Stanno venendo! Dovete recarvi alla barriera!"

"Che stia parlando del Team Meteora?" si chiese Max, mentre il gruppo si affrettava a seguire Anna e Noel verso il luogo che la misteriosa bambina stava indicando.

 

oooooooooo

 

"Visto? Ve l'avevo detto che erano qui!" commentò Anna, indicando le persone che si trovavano dall'altra parte della barriera, e che in quel momento li stavano guardando con aria di superiorità. Come Vera immaginava, Sirius era a capo del gruppetto... e aveva con sè Aya, le cui mani erano state legate dietro la schiena. La ragazzina dai capelli viola teneva il capo chino, ma cercava comunque di conservare un po' di dignità e di non far vedere la sua paura al suo aguzzino.

Quello che fece ribollire il sangue nelle vene a Vera, tuttavia, fu vedere che vicino a Sirius c'era qualcun altro che indossava l'uniforme nera del Team Meteora - qualcuno che non avevano più visto da quando lei e i suo Blaziken avevano liberato il PULSE Abra. A parte l'abbigliamento non era cambiato praticamente nulla in lui...

"Ehilà, perdenti. Che effetto fa, vedermi dall'altra parte della barricata? In tutti i sensi?" commentò Fern, squadrando con arroganza il gruppetto di allenatori della resistenza. "Oh? E chi vedo assieme a voi? Quei due perdenti, Astro ed Eclisse? Heh... come potete vedere, il Team Meteora ha già trovato qualcuno in grado di sostituirvi!"

"Davvero sarà in grado di farlo?" affermò Drew, guardando Fern con pungente sarcasmo. "A giudicare dal sostituto, non avete un ufficio reclutamento molto selettivo, voi del Team Meteora."                                 

"Hah! Gli insulti infantili sono l'ultima risorsa del vinto." continuò Fern. "Ma... adesso credo che il mio nuovo capo, che tra l'altro sta facendo un lavoro molto migliore rispetto alla precedente, abbia qualcosa da dirvi."

"E'... è inutile che tu li minacci, verme!" reagì Aya, mentre guardava Cain e Pietro per dire loro di non cedere ad alcun ricatto. "Non avrete le Quattro Chiavi, neanche se minaccerete di uccidermi! A-avanti! Perchè... perchè non ci provi? Non ne hai il coraggio, vero, razza di carogna?"

"Per essere una prigioniera, ne hai di fiato da sprecare, mocciosa." rispose Sirius. Con un ghigno feroce, torse il braccio ad Aya e le strappò un grido di dolore. "Ti consiglierei piuttosto di restartene buona e non fare stupidaggini. Sei nelle nostre mani."

"Aya!" esclamò Cain. Per istinto, corse verso Sirius, ma si bloccò quando Charlotte lo richiamò, e vide di nuovo la barriera di energia semitrasparente che gli impediva di raggiungere Fern e Sirius. "Tsk... maledizione, Fern, non vedi quello che fanno? Come puoi tollerare tutto questo e schierarti dalla loro parte?"   

"L'idea è molto semplice, in realtà." spiegò il ragazzaccio dai capelli verdi, mentre si aggiustava gli occhiali con supponenza. "Io mi metto sempre dalla parte del vincitore. Il Team Meteora sta per creare un nuovo mondo. Ormai non manca molto alla loro vittoria finale. E quando sarà il momento, sarò dove merito: in cima adesso, al fianco del comandante Sirius e della comandante suprema Lin. Hehehee... adesso vi pentite di aver tradito il Team Meteora, vero?" L'ultima domanda era chiaramente rivolta ad Astro ed Eclisse, che assistevano a loro volta allo scambio. "Peccato... come immagino vi abbia detto il comandante Sirius, il Team Meteora non dà seconde possibilità agli incapaci e ai traditori!" 

Hitomi non cambiò espressione, ma si assicurò di farsi una nota mentale di quello che aveva sentito. Fern non aveva parlato di Lord Solaris. Questo voleva dire che era in corso uno scisma all'interno del Team Meteora, proprio come Astro ed Eclisse avevano detto.

"Sirius ha cercato di uccidermi. E c'è quasi riuscito. Perchè dovrei restare fedele ad un'organizzazione a cui non importa nulla della mia vita e di quelle dei miei cari?" rispose rabbiosamente Eclisse.

"Il motivo è semplice, Eclisse... o forse dovrei chiamarti Caitlin?" rispose prontamente Sirius. "I deboli si sottomettono ai forti. E i forti non sono obbligati ad essere riconoscenti. Al massimo, possono essere generosi, se vogliono."

"Certo che per essere un nuovo mondo, non è molto originale." affermò Max con sarcasmo. "L'ultima volta che ho controllato, questa si chiamava dittatura."

"La giustizia sta sempre dalla parte del più forte. Quando Lin dominerà il mondo, tutti dovranno riconoscere che lei è l'incarnazione della giustizia." ribattè Fern. "E la tua cara fidanzatina, Pietro, non è altro che una pedina in questo gioco."

Pietro stava facendo un notevole sforzo per non scagliarsi contro la barriera in un inutile tentativo di oltrepassarla. "Liberate subito Aya! E quando dico subito, intendo... immediatamente! In questo preciso istante!"

"Sì, certo, come no." rispose Fern con arroganza. "Ma se vuoi, le posso dare un bacio da parte tua."

Aya fece un verso di disgusto. "Uuuugh... preferirei baciare un Garbodor piuttosto che te!"

"Ma perchè sei così ostile, mia cara Aya?" chiese sarcastico Fern, contento di vedere che i suoi ex-compagni stavano rivbollendo di rabbia impotente. Era proprio questa la sensazione di trionfo che stava cercando. Finalmente, tutti dovevano riconoscere che era lui ad avere il coltello dalla parte del manico. "Pensavo che a voi ragazze piacessero gli uomini forti. E adesso che faccio parte del Team Meteora, sono un vincente anch'io. Ma... ora che ci fai pensare... nah, era tutto uno scherzo. Non toccherei una megera come te neanche se lei mi pagasse!"

"Fern, non hai la minima idea di quanto sei fortunato che c'è questa dannata barriera tra noi e te." commentò Cain. Il ragazzo dai capelli viola era rimasto calmo, ma c'era qualcosa di terrificante e minaccioso nel tono della sua voce... e se doveva essere sincera, anche Vera era contenta di non dover scoprire cosa avrebbe fatto Cain se ne avesse avuto la possibilità.

Inebriato dalla sua posizione di vantaggio, Fern rise in faccia a Cain. "Hah! Non parlare come se dovesse importarmi qualcosa del fatto che questa barriera ci sia o meno!"

"Beh, credimi... dovrebbe davvero importartene qualcosa!" ribattè prontamente Aya. "Ci sarà sicuramente un modo per superare questa barriera... e quando lo troveranno, mio fratello e i miei amici verranno sicuramente a salvarmi!"

"Improbabile. Anzi, direi impossibile." commentò Sirius, e strattonò Aya in modo da costringerla a seguirlo. "Ma a quanto vedo, le trattative sono giunte ad un punto morto. Perciò, ho deciso di lasciarvi un altro po' di tempo per pensarci su. E mentre aspettate... i nostri agenti a Reborn City riprendono possesso della città, e la popolazione di Agatipoli continua a dormire. Vi lascio con queste considerazioni, signori. Per quando tornerò... spero vivamente che abbiate preso la decisione giusta."

"Un momento."

Una voce femminile piatta e atona intervenne nella discussione. Florinia era appena arrivata sul posto e stava dirigendosi verso la barriera, mantenendo sempre quell'espressione distaccata che le era propria. Vera non poteva dire di essere sorpresa... del resto, come sorella maggiore di Fern,  era coinvolta personalmente in quello che stava accadendo.

Fern non smise di sogghignare, ma diversi membri della resistenza notarono che adesso c'era qualcosa di amaro nella sua espressione. Come se l'arrivo della sorella maggiore gli avesse in parte rovinato il momento della vittoria.

"Confermata presenza di Fern nelle file nemiche." disse la giovane donna. Hitomi rabbrividì nel sentire che la voce di Florinia era ancora meccanica e priva di emozione, come se davvero non le importasse nulla di quello che stava succedendo. "Si richiede al soggetto spiegazione per le sue attuali azioni."

"Aaaah, ma guarda chi si vede, la Flobot." replicò Fern beffardo. "Cos'è, adesso ti sei finalmente resa conto chi di noi due è destinato al potere e alla gloria, e ne sei spaventata? Ormai è troppo tardi, sorella cara. Non c'è posto per te nel Team Meteora, neanche se me lo chiederai in ginocchio."

"Tale richiesta non è mai stata contemplata." arrivò secca la risposta di Florinia. "La presenza di questa unità ha il solo scopo di confermare l'attuale affiliazione del soggetto Fern. Ora che tale informazione è confermata, questa unità non ha ulteriore scopo."

"Tsk... sei sempre stata così, Flobot. Non ti è mai importato niente di me. Ma... ormai non importa più. Ormai non ho più bisogno di te e del tuo gruppo di perdenti." commentò Fern, passando da un tono quasi contrito ad un trionfo feroce. "Adesso vi lasciamo alle vostre riflessioni... e speriamo che farete la scelta giusta non soltanto per il nostro ostaggio, ma anche per voi!"

"Era ora che la smettessi." commentò Sirius, vagamente irritato. "Ora forza... torniamo alla base."

Sirius si voltò e cominciò a condurre Aya verso il loro nascondiglio a Calcedonia, mentre Fern gettava uno sguardo trionfante a Pietro, Cain e Florinia... poi, voltò loro le spalle e se ne andò, ridendo e pavoneggiandosi.          

"Maledizione..." mormorò Saphira tra sè, mentre si prodigava per pensare ad una soluzione. "Che Fern fosse una persona sgradevole, era evidente. Ma non immaginavo che si sarebbe rivelato anche un traditore. Ma è inutile restarci a pensare. Quel che è fatto è fatto. E il problema resta quel maledetto segnale che viene dal PULSE-Hypno di Ametripoli. Dobbiamo fermarlo, in un modo o nell'altro."

I pensieri di Pietro, d'altro canto, erano decisamente più semplici. "Resisti, Aya... io ti salverò... in un modo o nell'altro... e tu, Fern... quando arriverò, prega di non incrociarmi!"

           

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CONTINUA...

 

Note dell'autore: E va bene, lo ammetto... ho voluto sovvertire le vostre aspettative! Eclisse è ancora viva!

Il fatto è che la situazione è un po' diversa da come è andata nel gioco. In questo caso, c'erano ancora un bel po' di Pokemon pronti ad intervenire e ad impedire che il Chandelure di Sirius prendesse l'anima ad Eclisse. Tuttavia, qualcosa è rimasto com'era... e infatti, Aya viene rapita e tenuta in ostaggio dal Team Meteora. E il problema di trovare quel PULSE-Hypno e interrompere il segnale che ha mandato in letargo Agatipoli non è ancora stato risolto. Cosa decideranno di fare i nostri eroi nel prossimo episodio?

Spero comunque che questo capitolo giunga al momento giusto. E che aiuti a riprendere la routine di tutti i giorni. Spero che le vacanze siano state buone per tutti... e che il nuovo anno ci porti bene!

 

  
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