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Autore: Sberlato    11/01/2021    0 recensioni
Un'avvincente Novella sulla nottola
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era uno di quei pomeriggi che solevamo trascorrere fissando le aguzze lancette dell'orologio circolare che sovrastava la nostra abitazione come una futuristica cintura di castità pervasa dai sudori defluenti dei nostri corpi inerti, ma eccitati da un'estenuante attesa;era questa la matrice del nostro godimento:mantenere l'erezione, osservando il giudizio perentorio dell'orologio donatoci dai nostri trisavoli. Il mio fratellino era incline a punzecchiarmi l'interno coscia con un ramoscello che trovammo insieme su una montagna,quando eravamo ancora avvezzi ad accarezzarci i polpastrelli piuttosto che i prepuzi ;per me, questo resta un momento simbolico della gioventù,della fratellanza e dello sviluppo sessuale. Il suddetto ramoscello venne prontamente modellato dal mio fratellino,assumendo i connotati d'un carismatico cacciavite; fu lui il sacerdote dei nostri scambi di fluidi e materia fecale;infatti, per raggiungere lo status inossidabile di coppia nel dna,nella passione ardita e nella mutua fede,decidemmo che non solo il sangue,ma ogni altra componente organica di ciascuno doveva penetrare i tessuti corporei dell'altro. Il racconto più incisivo di tale perversione fu quello del giorno in cui incrociammo una nottola fluttuante sul comignolo della nostra tenuta campestre;ella sembrava rivolgere a noi attenzioni che nemmeno una madre o una vestale carnale avrebbe potuto ipotizzare di offrire al suo figlio prediletto o alla sua bambola delle sevizie. Aveva un piumaggio incrostato di fuliggine e materia organica di minuscoli insetti,che sicuramente aveva intercettato nella ionosfera,durante le sue forsennate planate a ritmo di tuoni e jazz...Mi parve da subito una creatura affabile e con la voglia di scrollarsi il suo infame passato dalle ali(mi riferisco al fatto che per decisione della natura e delle correnti ascensionali,non solo ha dovuto sempre interpretare il ruolo di carnefice dell'entomologia,ma anche come ostentatrice dei corpi delle sue vittime,essendo divenuta assimilabile a un pregiato e sfarzoso albero di natale delle 1000 e uno razze);infatti, faceva trasparire dalla posa del suo becco solenne e dal moto tenero del collo,che fosse intenzionata a dar lustro a queste vittime,questi insetti smarriti nell'atmosfera-divenendo promotrice della concezione per cui nulla sia ornamento migliore di ciò che la natura stessa offre;quindi il suo intento era quello di commutare l'industria della gioielleria con quella di animali sezionati,insetti spappolati , frasche prosciugate- aderenti ai propri corpi;proprio come un diamante sul dito di una racchia in putrefazione o un diadema sul capo di un'anoressica-analoga a uno di quegli iconici scheletri di pirati ritrovati col loro bottino residuo addosso,sopra i propri troni. Vorrei spendere ancora qualche parola per far rilevare cio che il mio caro fratellino ravviso:fu forse questo sofisma della nottola un modo molto subdolo per celare la sua vanità strabordante,che la portava d'ora in ora a mietere nuove vittime,volutamente,per impreziosire il suo ricco vestiario. I nostri tre sguardi s'incrociarono con la stessa fermezza e la stessa intensità dei pistoleri duellanti diretti dalle sapienti mani di Sergio Leone; io,subitaneamente,afferrai il mio pungiglione di corpi cavernosi estasiati e rincorsi la nottola sul tetto,cercando di trattenere la precoce eiaculazione che stava insorgendo,per evitare di cangiare il colore anche d'una sola tegola, portandomi a disprezzare l'assenza di armonia cromatica della nostra amata casa. La nottola dibatteva, strabuzzavo un occhio furente di passione,ansimava e,con una tempestività leggendaria,mi porse l'ano nel momento in cui stavo per rilasciare il mio niveo nettare; inciampai su una tegola e tentai di direzionare il mio telecomando del piacere verso il canale anale dell'uccello;ella,intanto,stava usando le sue penne per rendermi la visuale più agibile.Fu, inizialmente, un concerto sinfonico per entrambi! Il liquido sgorgante era come un balsamo per i suoi reconditi condotti,e il suo capo iniziò a ondeggiare con la stessa grazia commista a sussulti d'una danzatrice del ventre durante un'esibizione all'interno di una stanza elettrificata su ogni millimetro di superficie. A tale soave reazione,realizzai quanto fui egoista nel non riuscire a trattenere il mio sperma,privando il rapporto di quella onerosa reciprocità che i giovani amanti conoscono e da cui non possono prescindere.Decisi che avrei effettuato il rapporto anale con il membro ormai flaccido,per non scontentare la mia partner e,per farle comprendere quanto le sue sudice piume fossero importanti per il mio fallo e per il mio scroto trasandato,avrei continuato a penetrarla in attesa della successiva erezione,per poi eiaculare nuovamente nel suo lauto orifizio. Prontamente, lanciai un'occhiata sinergica -che,vista la sua densità,sembrò includere in sè,oltre alla potenza dello sguardo,anche l'avvaloramento di tutti gli altri quattro sensi-a mio fratello, il quale,consapevole e remissivo,ma anche vagamente oltraggiato, mi lanciò il nostro cacciavite di legno; lo brandii, scorticai involontariamente la base del membro con quelle poche schiere di rovi presenti su d'esso, feci pressione con la mano, in modo da rendere un tutt'uno i due strumenti, gridai graffiando la volta celeste e mi morsi la lingua domata. La nottola era insaziabile;sembrava essere assuefatta a ogni tipo di dimensione,anche a quelle che,considerata il dominio animale a cui apparteneva,rischiavano di lacerarla mortalmente. La spinta del piacere prevalse sulla ratio. Mentre sbraitavo e borbottavo per lenire le mie pene, facevo ruotare il fallo potenziato in tutto il volume dell'animale;i punti cardinali si confusero e miscelarono in quel tripudio d'ebbrezza ,cori d'incitazione e fluidi che stavamo espletando. Imprecando,urlai a mio fratello di cercare un altro ceppo di legno o ramo spesso per corroborare la fonte del piacere della mia metà; egli corse nella selva,inciampò su dei massi aguzzi e attraversò un roveto senza sentirne lo strazio,grazie agli afflussi ineffabili di adrenalina che pompavano in tutti i suoi vasi sanguigni. Quando tornò, il mio cazzo stava per inturgidirsi ma nella sua mano non era presente che sterpaglia annerita da un terriccio fastidioso; qui, la nottola parve parlare; uno squarcio planetario si formò,dandoci l'impressione di esser stati teletrasportati in una sontuosa chimera,tanto quanto percepivamo la coscienza d'esser svegli, lucidi,forse più che mai;il suo becco divenne la star della scena, s'apri e asserì con discola insofferenza:''quindi non t'accontenti di non portarmi un solido arbusto,ma porti al mio cospetto anche quel terriccio-quasi a insinuare che abbia bisogno d'un lubrificante! Follia! Dannazione della tua specie!''. Tornammo alla normalità,anche se frastornati dall'esperienza para mistica che c'aveva appena incalzato. Seppi cosa dovevo fare. Al mio cazzo mancavano approssimativamente due minuti per tornare in attività, e la nottola non riusciva a esser saziata neanche dall'aggiunta delle mie mani nel suo ventre;sapevamo che la precarietà di quell'atto sessuale era destinato a finire col suo lutto;infatti,nel momento in cui avessi ritratto anche solo una mano dalle sue interiora, si sarebbe spappolata come un fuoco artificiale della caratura più pregiata;era la sua forza di volontà congiunta alla mia determinazione nel mantenere l'esatta posizione dei corpi estranei a permetterle di sopravvivere in quel limbo di sfrenata lussuria e erotico dolore. Ad accentuare la suggestione del processo,s'aggiunsero moscerini di Tahiti,zanzare tailandesi e altri sciami d'innocui insetti che,uscendo dagli unici spiragli esistenti di questo agglomerato di cose che era il nostro incontro fisico;questi sciami color pece uscirono con invidiabile simmetria e fecero fischiare le mie orecchie ,suggerendomi qualcosa che non compresi immantinente ;poi,cambiarono formazione,assumendo la fisionomia d'un braciere concavo,che prese possentemente l'interezza del mio scroto e ,percuotendolo,diede al mio bacino un'andatura e una velocità che mai avrei potuto concepire da solo. Ma,come anticipato precedentemente, mi folgorò un pensiero e seppi cosa dovevo fare. Capii ciò lo sciame m'aveva suggerito e non attesi un attimo prima di attuare il piano ,che ormai si stava sostituendo a me-sia a livello di valore che di arbitrio. La simpatica combriccola volante m'aveva rammentato che m'ero rotto un dito,tre settimane prima, durante una convenzionale partita di shangai con mio fratello,che eravamo soliti giocare,usando come "campo di battaglia" il suo sorprendente ano;ciò alimentava il coinvolgimento d'entrambi,altrimenti distraibili dai giochi da tavolo e dal tedio da essi emanato. Il fatto che avessi un dito rotto mi avrebbe permesso di ottenere ulteriore spazio di penetrazione ,poichè pendeva verso il basso,invece di essere aderente ai suoi compagni. Come una ruota di saette infoiata proruppi in una piroetta,atterrando affianco a mio fratello,mossi la nottola come una katana ,scorticando la gola di mio fratello ;sputai alla nottola per avvertirla di assalire la preda,poichè i miei arti erano inabilitati;una sola e esile lacrima cadde sul mio volto,mentre intimavo all'uccello assatanato d'estirpare il fallo della vittima atterrita;quella lacrima fu subito asciugata da un'incontenibile eccitazione che faceva del mio apparato riproduttore la copia in piccola scala d'un'officina idraulica,i cui pistoni scalmanati gridano barbaramente contro i cieli del quartiere industriale del caso. Controllai compulsivamente l'orologio tre o quattro volte nel mentre il mio fedele volatile si stava facendo largo fra le cosce disastrate del mio innocente consanguineo ;e con uno scatto fulmineo erse in alto ,stretto nel becco,quel cazzo,come fosse la tiara d'un papa elogiato da folle di credenti. Lo sputò sul mio avambraccio sudato ,che lo fece rimbalzare minuziosamente nell'interstizio posto tra il mio dito menomato e quello successivo;in quel momento,il mio cazzo si gonfiò
   
 
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