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Autore: Allen Glassred    12/01/2021    2 recensioni
AVVISO: la fanfiction prende spunto da Labyrinth, tuttavia la trama sarà ovviamente modificata ed alcuni personaggi saranno OOC. Spero comunque che gradirete questa long.
Dopo la morte della sua sposa Sarah, Jareth diventa freddo ed anaffettivo anche verso Toby, suo figlio e Principe di Sottomondo. Ma dopo un litigio, il giovane Principe scappa da Sottomondo e, richiamato da una misteriosa ragazza, finisce per incontrare Brooke Sharpe. Cos'avrenno a che fare la ragazzina e sua madre con il mondo di Sottomondo, e con Jareth? E soprattutto, come mai Hope ricorda moltissimo al Re di Goblin la sua amata moglie che, in punto di morte, gli promise che si sarebbero rivisti? Il Labirinto corre un grave pericolo: riusciranno Brooke e Toby, assieme a Jareth ed Hope, a salvarlo dalla vile minaccia di colui che, dodici anni prima, uccise la Regina Sarah? Non vi resta che scoprirlo! Buona lettura a tutti!
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jareth, Nuovo personaggio, Toby
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Regno di Goblin, qualche anno prima degli eventi narrati.

Re Jareth corre accanto alla giovane donna, riversa a terra e con una vistosa ferita all'addome che non fa altro che grondare sangue. Infuriato da un pugno ad un Goblin che, tuttavia, non pare appartenere alla sua corte e, in seguito, si inginocchia accanto ad ella. La donna lo guarda mentre, ancora sconvolto da quanto accaduto, il Re le fa posare il capo sul proprio grembo. La donna apre gli occhi che dovbeva aver chiuso in precedenza, a causa probabilmente del forte dolore dato dalla ferita infertale da qualcuno di ancora ignoto. " J... Jareth... ". Sussurra solamente la fanciulla dalla chioma corvina: i suoi bellisismi occhi azzurri piuntati in quelli eterocromatici di lui, il suo bellissimo vestito bianco è ora in buona parte macchiato di rosso scarlatto, che va chiaramente ad impregnare anche gli abiti del Re di Goblin.

" S... Sarah, resisti! Non morire, ti prego! ". Fa il giovane dalla chioma bionda: non è da lui un simile comportamento, ma colei che sta lentamente perdendo la vita tra le sue braccia è pur sempre la sua Regina, sua moglie, la madre di suo figlio Toby. " Siamo riusciti a cacciare gli invasori, il Labirinto è salvo! Resisti, ti prego! Non lasciarci! Cosa ne sarà di me e Toby se tu...? ". La donna pone una mano sporca di sangue su quella guantata del marito, respirando seppur a fatica.

" Jareth... ". Ha appena il tempo di dire lei, essendo poi costretta a recuperare le forze ed il respiro prima di proseguire la frase. " Jareth, non ho molto tempo da vicere ormai: la ferita è molto profonda, non si può fare nulla... ". Sussurra la Regina di Goblin mentre, da dietro una colonna, un bimbo di circa sette anni e dalla chioma bionda osserva la scena, agghiacciato: il terrore gli impedisce di muovere anche un singolo muscolo, solo le lacrime cadono incontrollate da quegli occhi così uguali a quelli della madre. " Toby... ". Lo chiama in un sussurro colei che è sua madre. Il bimbo pare scuotersi a quel richiamo, tuttavia non riesce ancora a muoversi dal punto in cui si trova: il suo adorato pupazzo, l'orsacchiotto Lancillotto, è parzialmente macchiato di sangue e lui presenta alcuni graffi in tutto il corpo, per fortuna non molto gravi.

" Toby, vieni ". Fa ad un certo punto suo padre, voltandosi verso di lui ed allungandogli una mano, mascherando le lacrime che ormai, cadono incontrollate dai suoi occhi. Il bambino pare riscuotersi dal suo iniziale torpore e, di lì ad alcuni istanti, muova alcuni passi fino a giungere accanto alla regale coppia. Sarah allunga una mano in sua direzione ed il piccolo, istintivamente, si china per poterle permettere di accarezzargli il viso, per l'ultima volta.

" Figlio mio, avere te è stata la cosa più bella che mi potesse capitare. Ti voglio bene, non dimenticarlo: tua madre sarà sempre al tuo fianco ". Sussurra stanca la Regina, per poi rivolgere uno sguardo carico d'amore al proprio Re. " Jareth... ". Sussurra, attirando così la sua attenzione dato che, in precedenza, il Re di Goblin aveva puntato lo sguardo al figlio.

" Sarah, io... ". Sussurra lui, ma lei lo interrompe prima che possa proseguire: gli posa gentilmente un dito sulle labbra per poi sorridere, seppur sappia che oramai il suo tempo è finito.

" Ti amo: sei il solo ed unico uomo che abbia mai amato, incontrarti è stata la cosa più bella che potesse succedermi ". Sussurra quasi priva di forze lei, notando le lacrime di lui e tentando di asciugarle con la mano che ha posto sul suo viso. " Non temere: noi non ci separeremo mai. Io sarò sempre con te e Toby... ". Sussurra, mentre il marito si china lievemente per poterle dare un ultimo bacio, prima che la Regina di Goblin lasci per sempre il mondo dei vivi, gettando il Re nella più totale ed assoluta disperazione e con un solo desiderio: vendicare la morte della sua sposa.


Circa dodici anni dopo Regno di Goblin.

Il Regno ha vissuto anni di pace dopo quel tremendo attacco ai danni di Re Jareth e della Regina Sarah da parte di nemici al momento ignoti. La donna ha perso la vita e, da quel momento, è stato il Re ad occuparsi del figlio Toby, ora diciannovenne e fisicamente identico al padre: i suoi capelli si sono allungati un pò ed hanno un colore biondo del tutto simile a quelli dell'uomo, i suoi occhi invece sono dello stesso azzurro di quelli della madre, che lui non ha mai dimenticato. Il principe di Sottomondo si trova nell'immenso salone del Palazzo, alcuni Goblin fanno come sempre baccano intorno a lui che, ormai, ci è abituato e non ci fa nemmeno più caso. Tra le mani il giovane erede di Jareth stringe la foto di una bellissima donna dall'abito bianco e dalla chioma corvina. " Mamma... ". Mormora il ragazzo, riflettendo: questo è il giorno dell'anniversario della morte di sua madre, ma suo padre non pare nemmeno ricordarselo. Da quando la sua sposa è morta si è chiuso nel suo dolore, divenendo irriconoscibile: con gli anni è diventato freddo anche verso il figlio, non vuole quasi mai parlare della defunta moglie e, se il Principe osa chiedere qualcosa in merito a cosa successe quel giorno, si arrabbia subito e gli ordina di non nominare mai più quell'orribile e funesto evento. Anche quella giornata non pare destinata a volgere in maniera tranquilla e pacata: il giovane dalla chioma bionda sente alcuni passi ma, prima che possa mettere in tasca quella foto, suo padre ha già fatto ingresso nella sala: la sua figura è come sempre impeccabile ed elegante nel suo abito di color blu, lo stesso che indossò quando, molti anni prima, conobbe la moglie e danzò con lei sulle note della loro canzone. Il Re fa per sorpassare il figlio, forse non accorgendosi della sua presenza. Ma non appena gli passa accanto qualcosa attira la sua attenzione: la fotografia che tiene tra le mani, la fotografia della sua amata.

" Di nuovo quella fotografia? ". Chiede un pò seccato il Re, facendo voltare di scatto il figlio. " Toby, sono passati dodici anni da allora: lasciala riposare in pace ". Commenta, facendo intendere che non gradisce che il figlio continui a piangere sul ricordo della madre. Toby scuote il capo: come fa suo padre a rimanere così freddo? Come fa a chiedergli di non piangere per la morte di sua madre? Come fa a non ricordare nemmeno che quel giorno...? Stringe i pugni, riponendo la foto in tasca.

" Ricordi almeno, che giorno è oggi? ". Chiede, mentre il Re si volta di scatto verso di lui. " No? Te lo dico subito: è l'anniversario della sua morte! La morte della mamma, dodici anni fa! Ma tu non sembri nemmeno ricordarlo ". Commenta amaramente il Principe di Sottomondo. A quella frase Jareth fa un passo verso di lui, alzando un dito per poi interromperlo bruscamente.

" Taci, smettila subito! Tu non puoi sapere... non sai nulla di come mi senta io, quindi non proseguire, prima che possa dire cose delle quali mi pentirei! ". Lo rimprovera un pò più severamente suo padre, ma questo non fa altro che infervorare maggiormente Toby.

" Perchè?! Perchè non mi dici cosa successe, quella notte?! Io ho visto morire mia madre sotto i miei occhi, ma questo non sembra importarti! Sei freddo con me, non mi vuoi mai parlare di lei! Non ti importa di ciò che è successo alla mamma, o del mio dolore?! Non desideri che abbia giustizia?! ". Chiede ma, a quelle iltime frasi, suo padre perde la pazienza e, per la prima volta in diciannove anni, gli da uno schiaffo. " Cosa... ". Mormora solamente il principe, portandosi una mano al punto dolorante.

" Te lo ripeto un'ultima volta, Toby: non voglio più parlare di quella storia, o di tua madre. E questo è tutto, vedi di accettarlo e non riprendere più questo argomento! ". Gli ordina, per poi dargli le spalle ed andandosene, lasciando il figlio solo ed arrabbiato allo stesso tempo.

" Non è giusto! ". Tuona il Principe, uscita che inevitabilmente fa voltare di scatto Jareth: la stessa frase pronunciata da lei, moltissimi anni prima quando si incontrarono. In seguito il biondo scuote il capo: deve dimenticare. Deve seppellire quei ricordi dentro di sè, per il bene di tutti quanti.

Da qualche parte sulla Terra, nello stesso istante, una ragazzina di circa undici anni si è chiusa nella propria stanza: è sempre la medesima storia. Suo padre non sa fare altro che rimproverarla per qualsiasi cosa e lei, stanca delle sue grida continue, ha deciso di rifugiarsi dove esse non la possono raggiungere: la sua stanza, il suo mondo fatato in cui, immergendosi nelle favole ed indossando i propri bei costumi, può dimenticarsi per un pò dei rimproveri paterni. Nello stesso momento, l'uomo sta parlando con la moglie: una bella donna dalla lunga chioma bionda e dagli occhi azzurri osserva il marito con aria di rimprovero. " Hai esagerato, Romualdo ". Lo rimprovera aspramente, per poi proseguire il discorso. " Brooke ha solamente undici anni, è piccola: non divresti gridarle contro in questo modo, o finirai per farti odiare da lei ". Sentenzia, ed è vero: di questo passo, sua figlia finirà per odiare suo padre, credendo che non la ami. L'uomo si siede su una sedia, ponendosi una mano sul viso esasperato.

" Hai ragione, purtroppo non sono riuscito a controllarmi, ma... ". La donna scuote il capo mentre, di lì a poco, il marito riprende parola. " Hope, io... ". Sta per proseguire, ma un tuono improvviso lo ammutolisce: sta arrivando un temporale, pensa. La moglie recupera il sorriso che le è proprio, quel sorriso che ha fatto innamorare il marito di lei, anni prima.

" Parla con lei, sono sicura che ha solo bisogno di sentirsi dire da te che le vuoi bene, di sentire il tuo affetto. Tutto si sistemerà, siete padre e figlia ". Sussurra, mentre l'uomo annuisce semplicemente.

" Tua figlia è una bimba molto speciale, Hope. Non voglio sia in collera con me: parlerò con lei al più presto ". Sentenzia, mentre la donna riflette: tua figlia, involontariamente l'ha definita solo sua figlia. Come se... il filo dei pensieri della donna viene interrotto dalla voce del marito. " Vado da lei ". Fa, alzandosi e recuperando un sorriso che la moglie gli ricambia subito.

" Va bene, mi raccomando ". Fa semplicemente, mentre lui annuisce per poi salire le scale. Invece, nella mente di Hope Sharpe, l'immagine di un uomo dalla chioma bionda e dagli occhi eterocromatici torna a farsi strada: l'uomo che, anni prima, incontrò e le cambiò per sempre la vita.

Brooke afferra il proprio pupazzo, stringendolo a sè: ne è convinta, suo padre la odia. Per questo la rimprovera e grida sempre contro di lei, per questo si irrita anche solo quando... la ragazzina afferra alcune palline posate sulla propria scrivania, facendole muovere tra le sue mani con maestria ed osservandole con i suoi rari e bellissimi occhi eterocromatici. " Quanto vorrei che il Principe dei Goblin mi portasse via da qui. Lo vorrei davvero ". Mormora. In quel momento, la luce si spegne di colpo nella stanza, un tuono squarcia il cielo dopo che un lampo ha abbagliato la ragazzina. Quando riesce a riaprire gli occhi, una figura misteriosa si palesa di fronte a lei. La ragazzina sgrana gli occhi sconvolta, alzandosi e lasciando cadere a terra il proprio peluches mentre, di riflesso, il ragazzo dagli occhi azzurri la osserva incrociando le braccia. " Tu! Tu sei lui, vero? Tu sei il Principe dei Goblin! ". Commenta la ragazzina, mentre l'altro la osserva qualche momento: quegli occhi! C'è solo una persona che conosca, che possieda gli stessi, identici occhi di quella ragazzina! La vera domanda è: perchè? Perchè quella fanciulla ha gli stessi occhi del colore di quelli del sovrano di Sottomondo? La risposta purtroppo, non arriverà tanto presto. O forse, non è poi così lontana dalla portata di colui i cui occhi vengono inevitabilmente calamitati da quelli di lei. " Il Principe di Goblin... ". Ripete lei, avvicinandosi di un passo seppur ancora sconvolta: il suo desiderio si è dunque avverato? Per saperlo non dovrà attendere a lungo.
   
 
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