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Autore: SpikeJem    13/01/2021    0 recensioni
Accettare di essere la finta fidanzata di Chanyeol, per poi ritrovarsi innamorata e allo stesso tempo proteggere un segreto...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Il servizio fotografico è rimandato Yuna, il presidente sta mandando una macchina per accompagnarti ad una riunione..." Il segretario mi passò un foglio che neanche guardai e sbuffando sospirai. Sarei stata felice di essere già a casa e invece avrei dovuto partecipare a questa riunione improvvisa. All'arrivo dell'auto mi accomodai nel sedile posteriore appoggiando la testa indietro. "Il Presidente", il mio contatto col mondo dello spettacolo, colui che tutti consideravano il mio amante... In soli sei mesi ero già stata su numerose copertine e lavoravo senza sosta. Tutti lo temevano e avevano bisogno dei suoi favori. Arriavati all'hotel in cui si sarebbe svolta questa nuova seccatura, il segretario mi scortò ai piani alti in una suite. Inforcando gli occhiali scuri, lo vidi farsi da parte per farmi passare e appena entrai notai e squadrai le persone che aspettavano. Una donna sulla cinquantina truccata fino al midollo, un'uomo seduto di fronte con delle cartelle in mano e poco distante vidi un ragazzo alto, con un'abito elegante e i capelli biondo platino fermo a fissare il panorama dalla portafinestra. "Buonasera e scusate il ritardo, ci hanno avvisato all'ultimo di questa riunione..." Disse il segretario facendomi segno di sedermi. Annuendo e un piccolo inchino ai presenti, feci come richiesto e aspettai. Il ragazzo si voltò per raggiungere il divano e per un'attimo incontrai il suo sguardo. Era un viso conosciuto, ma non avrei mai immaginato potesse essere Park Chanyeol degli Exo, lo capì una volta che iniziò a parlare la sua manager, la donna truccata. " Allora, per cominciare è giusto che spieghiamo la situazione...." Cominciò dicendo: "Chanyeol è un idol ed è stato fotografato ultimamente con una donna di dubbia fama, abbiamo bisogno che la signorina interpreti per qualche mese la parte della sua fidanzata e che viva sotto il suo stesso tetto, per archiviare lo scandalo.... Ovviamente abbiamo già preso accordi col Presidente per poter concludere il tutto in questa sede..." Sbarrando gli occhi, afferrai gli occhiali togliendomeli dal viso, guardai scioccata prima la donna poi il segretario, che fece spallucce. " Ma... Io? Perchè?" "Signorina Yuna, so che questo le può sembrare qualcosa di improvviso, ma è già tutto organizzato.... il Presidente, dati anche i vostri rapporti e i pettegolezzi è completamente daccordo.... le ho appena mandato un email con tutto il materiale che le serve per svolgere al meglio questo compito... ovviamente qui e adesso deve firmare un contratto di riservatezza, sia lei che Chanyeol..." Mi voltai verso di lui ancora più sorpresa e lo vidi ancora più serio. Il Presidente era impazzito, mi chiesi! Il segretario mi passò il contratto e la penna e mi fece un cenno. Ciò che il Presidente comandava io dovevo eseguire. Firmai riluttante e mi alzai. "Cosa succede adesso?" Chiesi. "Deve uscire con Chanyeol di qui come se foste una coppia.... i fotografi sono già stati avvisati! Andrete via in macchina insieme e lui la accompagnerà dovunque lei desideri andare.... domani mattina come scritto nella email si trasferirà nel suo appartemento, i dettagli può leggerli con calma!" Con calma? Pensai .... Tutta questa storia sembrava uno scherzo. Chanyeol si alzò porgendomi la mano e guardandolo sorpresa e riluttante mi alzai con il suo aiuto. Cosa avrei dovuto fare? Era un completo sconosciuto e dovevo far finta di esserne innamorta? Entrammo in ascensore da soli e allora lì lui si voltò verso di me e incrociando le braccia al petto, mi squadrò dalla testa ai piedi. " E' così fai tutto ciò che ti viene ordinato? Pensavo che avresti rifiutato vedendoti così sorpresa..." Quella battuta insolente e quella confidenza mi lasciò di stucco. Voltandomi a guardarlo lo squadrai anche io e allora decisi di essere cattiva come lo era stato lui. " E tu così belloccio non sai trovarti una vera fidanzata? O ti piace la donna di dubbia fama che devo coprire?" Spento il sorriso sul suo viso beffardo, ci guardammo in cagnesco per un lungo istante, e poi le porte dell'ascensore si aprirono. Chanyeol sorrise divertito di nuovo e con due falcate mi si avvicinò e mi prese per la vita. " Sorridi..." mi sussurrò incollandosi al mio corpo e trascinandomi con lui verso una macchina sportiva. Mi fece salire e andò al posto di guida. Lì per la gioia di alcuni flash che ci sorpresero si avvicinò e con fare ambiguo a pochi centimetri dal mio viso, cosa che mi stordì leggermente, mi allacciò la cintura di sicurezza. Dopo poco percorrendo la strada in velocità, si voltò lievemente e sempre col un sorrisetto mi osservò. Sentendomi osservata e tremendamente in imbarazzo, evitai di guardalo. " Dove vuoi che ti accompagno principessa di ghiaccio? " Mi chiese divertito. " A casa del Presidente?" In quel momento mi girai di scatto e lo fissai negli occhi. " Chi ti credi di essere per parlarmi così? Cosa diamine ti avrei fatto? Se volevi che rifiutassi bastava dirlo!" Chanyeol spense il suo sorriso e mi guardò serio. " Non mi piacciono le persone che come te per salire la china si appoggiano ai propri amanti!" Disse disgustato. Fu come un pugno allo stomaco. Probabilmente era quello che tutti vedevano in me, probabilemte lo avrebbero creduto fino alla fine di tutto. " Perchè hai accettato allora?" Chiesi con calma. " Ciò che sono non è affar tuo, e se questo è quello che provi potevi rifiutare!" " Non ho avuto scelta!" Mi rispose stringendo i denti. Alzai le spalle e tornai a guardare il finestrino. " Purtroppo neanche io ho scelta..." Detto questo mi guardò ancora come per scrutare cosa stessi pensando e poi tornò a concentrarsi sulla guida. " Puoi portarmi a casa del Presidente, Chanyeol... è li che sto...." Conclusi e annuendo lui lo fece. Nell'attimo in cui scesi dalla sua macchina, facendo stridere le ruote scomparve. Sembrare una prostituta agli occhi di chi mi guardava mi avrebbe segnato per tutta la vita, questo lo sapevo bene, ma avevo un'unico obbiettivo.... appena terminato il mio compito sarei sparita dalle scene e nessuno si sarebbe più ricordato di me.... La nottata la passai a leggere e rileggere l'email. C'erano dettagli sulle abitudini e sugli spostamenti di Chanyeol, su ciò che amava mangiare o bere, data di nascita, nomi dei suoi animali.... ogni cosa che avrei dovuto memorizzare, ma nulla sulla presunta donna. Chissà chi era? E perchè non poteva avere una storia con lui? Forse ne era innamorato? All'apparenza era una persona brusca, ma aveva gli occhi buoni. Mia nonna diceva sempre che per capire se una persona poteva essere degna di entrare nei nostri cuori avremmo dovuto sempre guardarla negli occhi, quelli non mentivano mai. Scuotendo il capo, mi alzai dal letto e inizia a preparare la mia roba. Non sapevo quanto sarebbe durata tutta questa storia, ma era ciò che il Presidente mi chiedeva di fare e io mi sarei fidata. " Tranquilla, sono sicuro che in paio di mesi finirà tutto.... e poi andremo in America!" Mi disse prima di uscire di casa. Dovevo pazientare ancora, ce l'avrei fatta... potevo farcela... Appena arrivai capii che l'appartamento di Chanyeol era un attico. Entrando mi sorpresi. Era semplice e lineare, alle pareti c'erano foto degli Exo e premi vari sparsi, come strumenti musicali. Un pianoforte al centro della sala e al di là una piscina coperta. Colui che mi scortò in salone, mi disse di essere l'assistente della manager, l'uomo che vidi il giorno prima nella suite, il signor Ming. Chanyeol era nella sua sala musica, mi disse e non voleva essere disturbato. Mi accompagnò nella mia camera e lì non sapendo cosa fare, mi sedetti sul letto e mi guardai intorno. Un letto, un grande armadio, una toletta e la porta del bagno. Niente di personale, di particolare, nulla.... come se nessuno ci fosse mai entrato. Dopo un'ora e dopo aver sistemato la mia roba, sentii bussare. Mi ritrovai davanti proprio lui. " Posso fare qualcosa per te?" Chiesi ancora imbarazzata in sua presenza. Chanyeol sorrise e annuì. " Non hai visto i messaggi?" Lo guardai senza capire. Lui alzò il suo cellulare e mi fece vedere i dettagli di un programma stilato ad arte per noi, apparizioni pubbliche e via dicendo. "Colazione, fra 15 minuti..." " Oh... daccordo.... andiamo!" Dissi senza pansare. Chanyeol scoppiò a ridere e mi guardò dalla testa ai piedi. "E' il caso che ti cambi principessa! I fotografi... ricordi..." Lo guardai ancora senza capire e poi fissai il mio aspetto. Jeans e felpa comoda. " E' una colazione, cosa dovrei indossare?" Chanyeol sorrise soddisfatto e annuì. " Ok, andiamo allora..." Nell'abitacolo dell'ascensore lo guardai attraverso lo specchio mentre era impegnato a leggere qualcosa al cellulare. Indossava pantaloni neri e una camicia sportiva e aveva i capelli pettinati all'indietro trattenuti da un paio di occhiali da sole. Era davvero bello, pensai subito, come poteva essere altrimenti. Alto molto più di me, magro e muscoloso allo stesso tempo, sembrava sicuro di sè. " Posso chiederti chi è?" Dissi senza pensarci. Lui alzò gli occhi a guardarmi. " Non è necessario che tu lo sappia!" I nostri occhi s'incontrarono. " E se dovessero chiedere a me in qualche intervista?" "Non sono previste interviste.... e puoi rispondere che ti fidi di me...." " Mi fido...." Parlai senza pensarci e subito dopo abbassai lo sguardo. D'un tratto lui si avvicinò.... " Sembri diversa oggi!" Me lo ritrovai a poca distanza e sorpresa feci un passo indietro. Lui alzò l'angolo della bocca in un sorriso e mi fissò, e lì notai la piccola fossetta che gli si formava sulla guancia. " Ti innervosisco troppo, devi imparare a starmi vicino.... devi abituarti a farti toccare da me e devi toccarmi.... è questo che devono vedere là fuori..." Prendendomi una mano la intrecciò alla mia, e si avvinò ancora di più. I nostri visi furono a pochi centimentri di distanza, tanto che il suo profumo mi inebriò. "Ecco, vedi... immagina che io sia il tuo Presidente..." A quella frase mi si gelò il sangue nelle vene, staccai la mano dalla sua e mi allontanai. "Non è necessario, so recitare stai tranquillo!" conclusi quasi scappando. Fortunatamente arrivammo al parcheggio e finalmente entrammo in macchina per raggiungere un locale in cui avremmo fatto colazione, con flash annessi ovviamente. Per scena, feci tutto come concordato. E la mia recitazione notai, sorprese anche lui. Forse adesso la smetterà di stuzzicarmi. Non lo vidi fino al giorno dopo... Chanyeol passava più tempo dentro la sua stanza della musica che fuori e questo riuscì a farmi ambientare in casa sua. Quel pomeriggio mi concessi anche un tuffo in piscina. L'acqua e il silenzio mi resero serena per molto tempo, fino a che uno spruzzo d'acqua mi anticipò che non ero più sola. Alto com'era mi raggiunse quasi subito e io per la vergogna di essere mezza nuda gli diedi le spalle e mi appoggiai con le mani al marmo scivoloso. " Ti rilassi?" mi chiese. Voltandomi lo vidi troppo vicino e una sensazione strana mi lasciò inebetita. Perchè ero così nervosa in sua presenza? Mi mossi per raggiungere le scalette, ma lui appoggiò un braccio di lato a me e mi bloccò. " Perchè ho il presentimento che tu voglia scappare?" Sorrise e mi fissò negli occhi. " Sei così fedele da non avvicinarti ad altri uomini? Il Presidente è così importante?" Mi venne istintivo dargli uno schiaffo, ma nel cercare di farlo mi sbilanciai e andai sott'acqua.... lui velocemente mi afferrò e mi strinse a se sostenendomi. Tossendo mi aggrappai a lui istintivamente e quando riuscii a riaprire gli occhi, Chanyeol era troppo vicino. " Lasciami andare..." Sussurrai senza fiato sia per la paura, sia per la vicinanza del suo corpo. Un brivido mi attraversò tutta e lui lo notò. Sorridendo mi strinse ancora di più e mi fissò le labbra. " In questo momento non mi va di lasciarti andare..." La sua voce roca e il mio seno incollato al suo petto mi stordirono. Cercando di divincolarmi dalla sua morsa aumentai il nostro avvicinamento e lui fece un sorrisetto compiaciuto. " Ti piace questo gioco? Smettila se non vuoi che stracci quel dannato contratto..." minacciai cercando di sembrare irritata e non nervosa. Chanyeol invece di lasciarmi mi strinse anche con l'altro braccio e finimmo sott'acqua. Bocchaggiando mi avvicnghiai a lui anche con le gambe e quando riuscimmo a riemergere mi ritrovai in una posizione equivoca, ma lui non lasciò la presa. Strinse ancora di più e poi con una mano mi tolse i capelli dal viso mordendosi le labbra. " Hai notato anche tu che fra noi c'è qualcosa che ..." Iniziò dicendo, ma io lo fermai scuotendo il capo. " Tra di noi non c'è proprio nulla, è solo lavoro...." Detto questo i suoi occhi divennero due fessure, e l'attimo dopo mi attirò contro il suo viso e mi baciò. Fu un bacio iroso e quasi senza sentimento a cui cercai di staccarmi, ma poi le sue labbra divennero più docili, più morbide e il bacio più sensuale. Non ebbi la forza di allontanarmi e mi lasciai andare. La sua lingua entrò a duettare con la mia e con le mani mi sostenne la schiena. Il bacio durò più di quanto avrei voluto, e quando ci separammo, a fiato corto senza staccare gli occhi dagli occhi, riuscimmo soltando a cercare di ritrovare la calma. Scesi le gambe dal suo corpo anche lui mi lasciò andare. Senza dire nulla presi la scaletta e una volta fuori dalla piscina mi avvolsi il telo al corpo e scappai per rinchiudermi in camera. Una volta sola, col fiato corto e il cuore che rischiava di uscirmi dal petto accettai il fatto di essere attratta da lui. E per questo dovevo stargli alla larga... Guardai il programma a pomeriggio inoltrato e vidi che avrei dovuto uscire per cena. Dopo quello che era accaduto in piscina mi sentivo in imbarazzo, avevo ceduto, concedendogli il beneficio del dubbio. Mi preparai minuziosamente indossando un abito lungo e scollato e dopo essermi truccata, mi lasciai i capelli lunghi e bruni sulle spalle per coprirmi almeno un po'. Lui mi fece sapere che mi avrebbe aspettata in macchina davanti l'uscita del palazzo. Quando uscì nella brezza della sera, incontrai subito il suo sguardo di apprezzamento e sentendomi ancora più insicura lo raggiunsi sedendogli subito accanto. "Dove andiamo?" Chiesi per smorzare la situazione. Chanyeol mi fissò e sorrise. "Sei bellissima!" A quelle parole rimasi sorpresa e continuai a fissarlo come una bambina, lui mi strizzò l'occhio e poi mise in moto. "E' una sopresa..." disse ancora... " Ma non saremo soli, il mio collega Sehun ci farà compagnia... dobbiamo pubblicizzare un evento!" Sospirai di sollievo. Almeno non saremmo rimasti soli. Arrivati in uno dei ristoranti più lussuosi di Seoul, Chanyeol mi spiegò che era una cena di beneficienza alla quale lui e Sehun avrebbero dovuto presenziare come testimonial. Una volta entrati, mi presentò il ragazzo bellissimo e alto quasi quanto lui. "Piacere di conoscerla... spero che questo pazzo non la stressi troppo, so benissimo cosa vuol dire vivere con lui!" Mi misi subito a ridere e lo pregai di chiamarmi Yuna. Il ragazzo era molto simpatico e spigliato e la cena fu piacevole. Al momento delle foto di rito i due mi lasciarono al tavolo e sparirono per un po'. Dopo poco Sehun venne a chiamarmi e mi disse che Chanyeol richiedeva la mia presenza per alcune foto e lo raggiunsi. Come sua fidanzata ufficiale feci il mio dovere, ma nel tornare al tavolo mano nella mano, ad un tratto lo sentii irrigidire tutto il corpo. Non feci neppure in tempo a capire cosa stesse accadendo, che una donna avvenente ci venne incontro sorridente. " Finalmente conosco la fortunata che ti ha tolto dalla piazza!" Disse rivolta a lui. La guardai sorpresa per capire se fosse una mia conoscenza. Chanyeol mi si accostò e mi prese dalla vita avvicinandomi con fare nervoso. " Signora Kang.... non sapevo che anche lei avrebbe presenziato!" " Tesoro io sono dove voglio essere, sempre!" La donna puntualizzò l'ultima parola calcandola come a voler dire qualcos'altro. Si voltò poi verso di me e io inchinando la testa mi presentai. " Lei è la moglie di uno dei dirigenti della SM, la mia agenzia..." mi spiegò lui. "Sono felice di conoscerla..." risposi sorridendole. Mi squadrò dalla testa ai piedi e poi guardò Chanyeol come se avessero una specie di codice visivo. Ancora mano nella mano lui mi trascinò praticamente lungo il corridoio e non si accorse che io non riuscivo a stare al passo, così vedendo che non c'era nessuno in giro mi sciolsi dalla sua stretta. " Chanyeol.... ti prego, non riesco a starti dietro!" Si voltò scontroso e su tutte le furie e guardandomi senza vedermi mi urlò contro. "Benissimo allora vai al diavolo..." Mi lasciò lì esterrefatta e come una furia percorse il ritorno da solo. Stravolta, e senza riuscire a capire cosa fosse successo, decisi di non tornare subito al tavolo, ma di andare alla toilette. Anche io avrei dovuto sbollire la rabbia. Chi si credeva di essere quel pallone gonfiato? Pensava davvero di potermi trattare come una pezza da piedi? Nel bagno mi appoggiai alla toletta e iniziaia a tremare d'umiliazione. Perchè dovevo sopportare una tale situazione? D'un tratto la porta si aprì e la donna di prima fece capolino. " Oh tesoro, sembri affaticata forse non ti senti bene?" Mi chiese con tono civettuolo. Scuotendo il capo la ringraziai ma prima che potessi dire qualcosa, si voltò verso il tavolino degli ospiti e mi riempì un bicchiere d'acqua accostandomelo. La fissai sorpresa, ma per evitare equivoci lo presi e lo bevvi, subito dopo lei sparì e io mi sentii strana. Mi appoggiai al muro per un capogiro e senza riuscire a capire cosa mi stava accadendo, cercai di uscire dal bagno, ma appena imboccai la porta vidi tutto nero. Quando riaprì gli occhi vidi Sehun che mi sorreggeva la testa e continuava a chiedermi come mi sentissi, poi lo vidi fare segno verso la parte oppasta, e subito dopo Chanyeol si gettò su di me. "Cosa è successo?" Chiese all'amico. Lui scosse il capo. " Non lo so, l'ho troavata qui... ma portala via prima che arrivi qualcuno!" Chanyeol annuì e mi prese fra le braccia sollevandomi. Fra le sue braccia potei sentire l'accelerazione del suo cuore e il suo nervosismo mentre correva per portermi alla macchina. Appena mi mise sul sedile, mi guardò preoccupato. "Ti porto in ospedale..." disse, ma io riuscii a prenderlo per una mano e lo fermai. " Portami a casa.... i .... giornalisti...." Lui ci pensò un istante e poi annuì. Mi risvegliai sul mio letto ore dopo con lui accanto. Appena mi vide aprire gli occhi, mi prese il viso fra le mani e sospirò di sollievo. " Oh grazie a Dio ti sei svegliata, non sapevo più cosa fare..." Mi toccai la testa dolente e mi sentii come se dovessi rigettare il mondo. Feci in tempo ad arrivare in bagno che vomitai anche l'anima, ma lui mi fu subito accanto raccogliendomi i capelli e aiutandomi nella mia debolezza. E quando finii mi riprese in braccio e mi portò di nuovo al letto. " Cosa è successo?" Mi chiese preoccupato. " Io... non lo so! Ho incontrato quella donna in bagno .... mi ha dato dell'acqua... subito dopo.... io...." "Cosa?" Gridò sbalordito. Si passò una mano fra i capelli spettinati e sottovoce disse qualcosa fra sè. Poi prese il cellulare e chiamò qualcuno. Sentii in lontananza qualcosa, ma non capii tutto. Parlava di quella donna e che forse mi aveva drogato. Sbarrai gli occhi per la paura e pensai a quello che aveva detto il medico. ( Niente alcol, nessuno sforzo .... di non creare traumi al mio corpo e per nessuna ragioni farmaci o altro.) Mi misi la mano sulla bacca e mi salirono le lacrime agli occhi. Avrei dovuto vedere il dottore, fargli sapere cosa era accaduto altrimenti avrei messo in pericolo l'operazione... Mi alzai a fatica e Chanyeol mi venne incontro. "Cosa fai? Non puoi muoverti..." "Devo andare in ospedale... " Lui mi fissò senza capire. "Non possiamo uscire in questo momento, Yuna.... ti prego torna a sdraiarti..." Mi aggrappai a lui e gli strinsi le braccia. "Chiama il segretario, digli cosa è successo... io non posso.... assumere farmaci o droghe.... io non posso... lui deve contattare il dottor Kim..." "Cosa?" i suoi occhi inorriditi furono l'ultima cosa che vidi prima di svenire ancora. Mi risvegliai a notte inoltrata e mi ritrovai abbracciata a lui sul mio letto. Anche lui dormiva tenendomi stretta a sè e questo mi commosse, se non ci fosse stato chissà cosa sarebbe accaduto? Mi ritornò in mente il dottor Kim e lo scossi leggermente. Non potevo aspettare ancora. Chanyeol si passò una mano sul viso stravolto e mi guardò. " Scusami,non volevo svegliarti, ma ho bisogno di vedere il ...." " E' andato via un'ora fa.... ha detto che dal momento che hai vomitato il peggio è scongiurato... ti ha preso un campione di sangue per capire la situazione e vuole che tu vada da lui appena ti senti meglio...." Il mio cuore si alleggerì di colpo. Chiusi gli occhi speranzosa e lo ringraziai. " Ha chiamato anche il Presidente, vuole che lo richiami!" Dicendo questo fece per alzarsi, ma io lo trattenni istintivamente. " Ti prego.... non andare... resta con me fino a che non mi addormento!" Lui mi fissò negli occhi intensamente e annuendo si sdraiò stringendomi al suo petto, e lì mi riaddormentai tranquilla. Il giorno dopo mi risvegliai da sola col suo profumo ancora sul cuscino... qualcosa nel mio cuore iniziò a farsi strada oltre la preoccupazione. Chi era quella donna? E perchè era così pericolosa? Chanyeol avrebbe dovuto darmi delle risposte questa volta. Chiamai il Presidente appena alzata per non farlo preoccupare e poi mi precipitai dal dottor Kim. Mi disse di riguardarmi e che appena avrebbe avuto le analisi mi avrebbe aggiornato. Quando tornai all'appartamento, trovai il segretario e la manager insieme a Chanyeol ad aspettarmi. " Mi dispiace molto per ciò che accaduto, avremmo dovuto avvisarla che poteva succedere qualcosa del genere..." Mi disse la donna scusandosi. " Questo non è ammissibile, il Presidente è davvero molto arrabbiato e vuole che Yuna torni a casa!" Intervenne il segretario. Io sbarrai gli occhi e d'istinto dissi di no. Chanyeol si voltò a guardarmi e io mi avvicinai a lui. " Non so chi sia per te quella donna, ma sono qui e ci resto.... risolveremo la situazione!" Chanyeol mi passò il suo cellulare e vidi delle foto di lui che mi portava in macchina svenuta la sera prima. Un'altro scandalo... gli ridiedi il cellulare e annuendo mi sedetti accanto. " Non importa, questo non è il solo scandalo che affronto... nella mia situazione, forse restare la tua fidanzata è più conveniente, e per le foto diremo che non stavo bene!" Il segretario annuì e anche la manager si convinse. Una volta rimasti da soli, lui mi guardò preoccupato. " Come ti senti?" "Sto bene..." Dissi abbozzando un sorriso. Chanyeol si passò una mano fra i capelli e chiuse gli occhi. " Potevi morire...." sussurrò. Mi avvicinai e gli toccai una spalla. " Sto bene, non preoccuparti! Ma ti prego raccontami, devo poter affrontare tutto sapendo a cosa vado incontro!" lo pregai. Lui annuì. " Ad una festa mi ubriacai e andai al letto con quella donna... non sapevo fosse la moglie di uno dei dirigenti, ma evidentemente a lei il mio rifiuto non è andato bene.... ha inziato a far uscire foto di noi di un nostro incontro e a ogni evento me la ritrovo davanti... e ora questo! Deve essere una psicopatica!" Quando mi confessò che era andato al letto con lei, i pensieri mi si bloccarono in testa immaginandoli insieme. "Mi dispiace averti messa in mezzo, non immaginavo che tu avessi problemi di salute!" concluse. Mi scossi dai miei pensieri e scossi il capo. " Non ho problemi di salute.... ma non posso dirti di più, scusami!" Mi guardò senza capire e senza potermi spiegare mi alzai per tornare in camera mia. " E' per "lui" allora?" La sua domanda mi bloccò il passo, ma non risposi. Cosa avrei potuto dire? Quel giorno il mio corpo cercò di rigettare il più possibile ogni scoria prodotta da quella droga e mi sentii molto male... rimasi al letto per tutto il tempo e lui non mi disturbò. Il giorno dopo mi trovai la colazione sul comodino con un biglietto. "Sono in sala musica... chiamami per qualunque cosa..." Gli occhi mi si riempirono di lacrime. Mi ero innamorata di lui! Quella consapevolezza mi rese vulnerabile. Come potevo affrontarlo di nuovo conoscendo i miei sentimenti? Come potevo fare finta di provare qualcosa che in verità già provavo? Come lo avrei lasciato andare alla fine di tutto? La sera la sua testa bionda fece capolino sulla porta con un cartone di pizza. "Posso?" Mi chiese entrando. Ci sedemmo sul tappeto e mangiammo insieme. Fu tutto molto tranquillo e io mi sentii molto meglio. Appena finito presi i resti della cena e andai in cucina a sistemarli. D'un tratto mentre iniziai a lavarmi le mani lo sentii dietro di me. Appoggiando le mani al lavabo mi imprigionò al mobilio e appoggiò la testa sulla mia spalla. Sentendomi bloccata dai miei sentimenti, chiusi gli occhi. "Chanyeol... io..." "Shshhh..." Mi zittì mormorando qualcosa e mi fece voltare. I nostri occhi s'incontrarono il tanto che bastò per farmi perdere la ragione. Quando scese sulla mia bocca, ricambiai il bacio. Alzai le mani ancora bagnate e le passai fra i suoi capelli ricambiandolo. Il bacio divenne qualcosa di più e prendomi da sotto le braccia mi issò e mi ritrovai seduta con le gambe aggrappata a lui. La sua lingua giocò con la mia mentre con le mani scese a sollevare la mia maglietta. Rabbrividendo lo sentii sulla mia pelle. Piccole carezze che arrivarono al mio seno. Sospirai beata sulla sua bocca e lo vidi scendere sul mio collo e ancora più giù sul tessuto ormai dilatato dai miei respiri. Mi tolse la maglietta e mi scese le bretelle del reggiseno con i denti, tornando poi a baciarmi. Il mio corpo sembrava fatto per lui. Ogni suo tocco fu una scarica elettrica di emozioni mai provate. Lo guardai col fiato corto e prendendomi in braccio, mi portò verso il divano e li mi distese allontanandosi per togliersi ciò che aveva addosso. Il suo corpo statuario mi lasciò senza parole. Poi si gettò su di me e ricominciò a baciarmi. La sua mano raggiunse i pantaloni del mio pigiama e tirandolo giù mi sfiorò e mi toccò. Un urlo mi uscì dalla gola e iniziai ad accarezzarlo dappertutto. Volevo sentire il suo calore, volevo lui più di ogni altra cosa. Ad un tratto il mio cellulare, abbandonato nella tasca dei pantaloni iniziò a suonare. Chanyeol si bloccò respirando a fatica e mi guardò. Inghiottiendo aria e prendendolo con mani tremanti lo lasciai cadere fra di noi. Sul display comparve il nome del Presidente e lui si alzò di scatto mettendosi a sedere. Il cellulare continuò a suonare e senza sapere cosa fare mi alzai anche io. Mi guardai intorno sconvolta e nervosa cercai di zittire la suoneria. "Mi dispiace..." Dissi. Poi scappai ancora mezza nuda da lui per non vedere la sua espressione disgustata. Mi chiusi la porta alle spalle con dolore guardai il cellulare che ricominciò a suonare. Risposi con voce debole e mi sentii davvero sola e disperata. Stavo per fare l'amore con lui... lo volevo con tutta me stessa. Il sapore della sua bocca, l'odore del suo corpo, le sue mani. Sarei sicuramente impazzita se avessi continuato così. Quella notte sembrò un'inferno. L'orologio puntava le tre del mattino e ancora non riuscivo a non pensare a quanto era successo. Il mio corpo bramava qualcosa che non avrei dovuto volere. Non avrei dovuto desiderarlo così tanto. Mi alzai come una disperata, un'assetata e uscii dalla mia camera senza neanche coprirmi. In fondo al corridoio, nella sua camera, una luce filtrò da sotto la porta e allora mi avvicinai. Come una falena alla luce, non mi resi conto di ciò che feci, fin quando non abbassai la maniglia e mi ritrovai faccia a faccia con lui. Nella penombra i nostri occhi s'incontrarono e fu la fine. Avanzai piano verso il letto in cui era sdraiato con la schiena appoggiata al muro. Stregata dall'odore di buono del suo corpo, iniziai a salire inginocchiata sul letto e allora anche lui si mosse. Si gettò su di me portandomi le braccia sopra la testa. I suoi occhi lucidi e carichi di promesse sorrisero. Il secondo dopo mi tolse ciò che aveveo addosso lasciandomi nuda sotto di lui e mi baciò. Accadde tutto come se fossimo sempre stati insieme, come se fossimo plasmati l'uno all'altra e quando entrò in me, mi sentii completa. Innamorata di lui e innamorata del suo tocco, del suo corpo, del suo respiro.... La mattina dopo mi svegliai ancora nuda, stretta a lui e col suo braccio intorno alla vita. Cercando di muovermi per potermi alzare, lo sentii stringere di più. " Dove vuoi andare?" La sua voce calda mi fece rabbrividire di piacere. Mi fece rigirare fra le sue braccia e mi sorrise ancora assonnato. " Lo sai che oggi non ti muoverai dal mio letto, vero?" Al solo pensiero il mio corpo reagì di piacere e lui se ne accorse. "Mmmm... " Grugnì sul mio collo... Con una mano scese fra le mie gambe e un sospiro uscì dalle mie labbra, mentre iniziò a succhiarmi un capezzolo. "Oddio... ti prego..." "Cosa? Dimmi cosa vuoi che ti faccia..." mi sussurrò con voce roca. Lo guardai negli occhi e lo baciai con passione. Un'attimo dopo mi ritrovai su di lui. Non avrei lasciato quel letto neppure per tutto l'oro del mondo. E ci accorgemmo di doverlo fare solo quando i morsi della fame furono più forti. Le settimane a seguire furono idilliache, passammo più tempo nel suo letto o in ogni dove avessimo voglia di fare l'amore, che a seguire il programma della sua manager, con la scusa che io ancora non stavo bene. Una sera mentre Chanyeol era sotto la doccia, chiamò il Presidente. Voleva cenare con me. Non avrei saputo come spiegarlo a lui, ma non avrei potuto rifiutare di incontrarlo. Solo una volta pronta ad andare glielo feci presente. Chanyeol alzò gli occhi dalla sua chitarra e mi guardò inferocito. "Stai scherzando? Vuoi andare da lui?" Abbassai gli occhi e li chiusi nella speranza che potesse comprendere. " Ti spiegherò tutto al mio ritorno, te lo prometto..." cercai di dire. Ma lui si alzò come una furia venendomi incontro e prendendomi il viso fra le mani mi fissò negli occhi. " Non sopporto l'idea che lui ti possa toccare come faccio io... che lui possa..." "Chanyeol... no... ti prego... non lo fare...." Le sue mani scesero sul mio corpo accarezzandomi e mi baciò con veemenza. Ricambiai il bacio e poi mi allontanai per guardarlo. " Puoi aspettare il mio ritorno, ti prometto che al mio ritorno ti dirò di più..." Lui scosse si il capo e si allontanò. Non avrei potuto dire la verità senza parlarne prima col Presidente. Lui avrebbe capito, gli avrei detto la verità e gli confessato cosa provavo. Il Presidente mi stette ad ascoltare e alla fine della cena mi diede la sua benedizione. La data della partenza doveva essere decisa ancora, ma avrei potuto risolvere prima la situazione. Quando rientrai all'appartamento però andò tutto male. In casa c'era una festa con troppa gente e troppe ragazze nude. Cercai con lo sguardo Chanyeol e alla fine lo trovai in piscina. Era circondato da ragazze in topless e ne stava baciando una. Il cuore mi si fermò in petto. Come un ragazzino aveva fatto tutto solo per ferirmi e ci era riuscito. Appena i nostri occhi s'incontrarono lui si staccò dalla ragazza spalmatagli addosso e alzò la bottiglia di birra che aveva in mano verso di me, in segno di brindisi . Mi voltai andandomene e mi rinchiusi in camera. Ore più tardi non sentii più nè musica nè le voci impazzite della festa, ma ne sentii un paio. Solo la sua e quella di una ragazza. Piansi per tutta la notte e la mattina non ebbi il coraggio di uscire dalla mia camera per non vedere con chi lui avesse passato la notte. Uscii nel pomeriggio e mi catapultai direttamente alla porta di uscita, ma Chanyeol mi sbarrò la strada rientrando. Ci guardammo e per un secondo vidi il ragazzo odioso dei nostri primi incontri. Ma il sentimento che provavo per lui mi fece rinsavire. Mi fermai. "Ti sei divertito stanotte?" Gli chiesi. Odiai il solo pensiero di lui con un'altra, e odiavo lui per avermi fatto del male. " E tu ti sei divertita col Presidente?" Mi rispose irritato. Tornai sui miei passi e andai verso il salotto. Estraendo una foto dalla mia borsa gliela gettai sul divano. Lui non si mosse all'inizio, poi però la guardò. Una bambina e il Presidente vi erano raffigurati. Guardò la foto e poi me. "Che significa?" " Il segretario sta vendo a prendere la mia roba... ti avevo chiesto di aspettare, non di ubriacarti e portarti al letto la prima che ..... che hai trovato!" "Cosa?" I nostri occhi s'incontrarono e io riuscii a ricacciare indietro le lacrime. " Il Presidente è mio padre!" Dissi con una punta di dolore nella voce. Lo vidi sgranare gli occhi e allora spiegai. " E' stata tutta una montatura per non far sapere la verità... mio padre... lui... non sta bene, ha bisogno di un trapianto di midollo e per non farlo sapere a chi vuole rimuoverlo dalla sua posizione ha fatto credere.... che noi... che io fossi un'altra cosa... appena si ristabilirà diremo la verità!" "Tuo padre?" Chanyeol fece qualche passo verso di me, ma io alzai una mano per fermarlo. " Tra un paio di giorni partiamo per l'America.... ora devo andare, giù c'è l'auto che mi aspetta!" Chanyeol mi sbarrò la strada con gli occhi ancora increduli. " Mi dici tutto questo e vuoi andare via?" "Cosa dovrei fare? Sicuramente il tuo letto avrà ancora odore di quella persona con cui hai... hai... passato la notte..." "Ero ubriaco.... noi non...." "E' sempre la solita scusa, vero? Eri ubriaco!" Dissi con calore. Lui si passò una mano fra i capelli nervosamente. "Ascolta, mi dispiace.... ho fatto una cazzata, ma non andare via, parliamone!" Scuotendo il capo sentii di non poter più trattenere le lacrime. Mi si avvicinò e mi strinse fra le braccia. " Posso spiegare..." Un singhiozzo mi uscì senza riuscire a trattenermi, e mi allotanai da lui senza guardarlo. Fu un intenso attimo di silenzio, poi Chanyeol si andò a sedere sul divano. " Il midollo.... sei tu il donatore?" Lo guardai mentre una lacrima rigava il mio viso. " Adesso devo andare.... " " Hai sganciato una bomba e adesso vorresti lasciarmi così?" Urlò rialzandosi. I nostri occhi incontrandosi fecero scintille. " Non riesco neanche a guardarti pensando che hai fatto l'amore con un'altra..." " Non è successo niente, ero ubriaco.... mi sono addormentato appena ho sentito che non eri tu...." Il petto mi fece così male sentendo quelle parole. Come avrei potuto credergli? " Non andare via.... non tagliarmi fuori dall'operazione!" Scossi il capo e mi avvicinai per abbracciarlo. Lo strinsi forte a me per ricordarmi ogni dettaglio del suo calore, del suo profumo e poi scappai alla porta. Avrei dovuto affrontare tutto da sola come progettato, e se tutto fosse andato bene, allora sarei ritornata. Seduta in macchina mi augurai che lui trovasse il biglietto sul mio letto. Avevo paura dell'operazione, anche se i medici dicevano che sarebbe andato tutto bene. Gli avevo scritto cosa provavo per lui... doveva saperlo.... Un piccolo semplice pezzo di carta, con scritto "Saranghe..." Quella notta mi arrivò un suo messaggio. " Mi ami? Allora perchè sono qui da solo?" Piansi così tanto che mi addormentai devastata. Gli avevo mentito e non lo avevo ascoltato, e probabilmente la cosa più ingiustata sarebbe stata non farlo partecipe di cosa accadeva nella mia vita. Chanyeol era sensibile e dolce. Poteva sembrare rude e pignolo, ma a me aveva dimostrato il suo lato vero e sincero, questo il mio cuore lo sapeva. Una settimana dopo, e una settimana senza di lui, in America il mio stato ansioso arrivò a livelli drastici. Avevo paura di non rivederlo mai più e avevo paura che mio padre non ce la potesse fare. Non lo avevo più sentito e anche il mio cellulare era rimasto chiuso dopo quella notte. Se solo avessi sentito la sua voce o avessi letto un'altro messaggio non avrei avuto più il coraggio di partire. Il giorno dell'operazione, mio padre mi rassicurò e mi abbracciò forte. Mi promise di risolvere tutto al nostro ritorno e io gli sorrisi, ma prima di farmi addormentare, chiamai il segretario e gli consegnai una lettera. Volevo che "Lui" avesse qualosa da ricordare se non mi sarei più svegliata. Quando riaprii gli occhi ore dopo... sentii una pressione sulla mano. Era tutto molto sfocato e io molto confusa, ma il suo profumo mi svegliò completamente. Non potendo credere ai miei occhi, appena incontrai i suoi scoppiai a piangere. Chanyeol mi sorrise e mi si avvicinò piano per accarezzarmi il viso. " Pensavi davvero che non avrei mosso mari e monti per trovarti? Ti amo anche io..." Lo abbracciai e ringraziai il vielo di essere viva. Mi disse che mio padre stava bene e che tutto si sarebbe risolto. Lui era lì con me e questa era l'unica consapevolezza che mi sarebbe bastata. Giorni dopo, tutto fu dimenticato. Mio padre tornò in Corea a finire il suo periodo di riposo e io e Chanyeol restammo in America per viverci da soli. Una vacanza e una storia senza paura di fotografi o interruzioni. Ci amavamo e insieme eravamo felici. Guardando il Grand Canyon lo abbracciai stretto. " Potremmo restare in America?" Lui mi sorrise e scosse il capo. " Naaa .... non mi importa cosa diranno.... io ti amo e non mi importa di nulla..." "Ti amo anche io..." Mi baciò così a lungo che quello fu uno dei più bei ricordi.... Ma ce ne furono tanti, tanti altri ancora....
   
 
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