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Autore: Ste_exLagu    13/01/2021    2 recensioni
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Dal testo: Quando sei sociopatico non sempre vuol dire che odi tutte le persone, solo che soffri le interazioni con gli altri. Guardi i tuoi coetanei e non capisci come a loro venga tutto facile, parlare con gli altri, aprirsi e affezionarsi. Non ne sei capace,
e se ti affezioni lo fai in modo poco sano e te ne rendi conto subito, ed è meglio non provare nulla per nessuno che avere una fissazione per qualcuno. Al mio fianco ci sono solo sottoposti, ormai è così da anni, sono solitario in modo spasmodico,
quasi eremitico. Non scegli di essere un eremita, ti ci ritrovi un po' per attitudine un po' perché gli altri non capiscono che non tutti hanno gli stessi tempi.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kyoya Hibari, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mimamoru

Mimamoru

[Proteggere guardando/guardare con attenzione]

Quando sei sociopatico non sempre vuol dire che odi tutte le persone, solo che soffri le interazioni con gli altri. Guardi i tuoi coetanei e non capisci come a loro venga tutto facile, parlare con gli altri, aprirsi e affezionarsi. Non ne sei capace, e se ti affezioni lo fai in modo poco sano e te ne rendi conto subito, ed è meglio non provare nulla per nessuno che avere una fissazione per qualcuno. Al mio fianco ci sono solo sottoposti, ormai è così da anni, sono solitario in modo spasmodico, quasi eremitico. Non scegli di essere un eremita, ti ci ritrovi un po' per attitudine un po' perché gli altri non capiscono che non tutti hanno gli stessi tempi.


Me lo ricordo bene il primo giorno alle medie Nami, ero piccolo di statura, e guardavo il mondo con curiosità, guardavo gli altri come si guarda un documentario, erano tutti così rumorosi. Mi piace essere immerso nel silenzio, mi piace quando tutto è calmo. Ci sono stati dettagli della mia vita di cui mi rendo conto solo adesso, ero solo e mi sentivo maledettamente solo. Sono sempre stato violento e risoluto, ma non ho mai usato per primo la violenza, ho sempre avuto bisogno di una motivazione, o di una scusa, anche banale. “Ti morderò a morte” lo ripeto, e devo dire che ho sempre avuto una certa attitudine a mordere le persone, anche quando ancora non ero avvezzo al tonfajutsu*1 tendevo a finire i miei combattimenti a morsi, i bulli che ci hanno provato quel primo giorno ne hanno ricevuti i danni, un paio portano ancora le cicatrici, come un eterno orologio che ricorda loro il momento in cui sono stati sconfitti, da quello che sembrava poco più di un bambino. Ho fondato il comitato disciplinare per due motivi, uno mi fa incazzare la confusione, il secondo è che mi fanno incazzare i bulli e tutto quello che non permette di concentrarsi sullo studio. Allora ogni giorno mi siedo alla mia scrivania nella sala del comitato e risolvo i problemi. Sto studiando come privatista in un liceo, ma non riesco a lasciare il primo luogo che ho potuto chiamare casa dopo anni, non sono mai stato così a mio agio in nessun altro posto.


Sono sul tetto che aspetto che Hibird torni dal suo giro di perlustrazione della zona e sto guardando il cielo, ripenso a quando sono entrati nella mia vita il decimo boss dei Vongola e i suoi rumorosi sottoposti, la confusione si è moltiplicata, ne sono quasi sempre infastidito, ma poi entro in uno strano stato di calma, e non so quando succede cosa porti a questo, solo che ad un certo punto mi sento cullato da una sensazione calda, a quel punto solitamente me ne vado, dopo qualche minaccia di rito, perché non riesco a fare altrimenti, perché non riesco a gestire quello che implica quella calma. Sono noto per il mio sangue freddo e per la mia attitudine a rimanere concentrato durante i combattimenti, solo che questa calma avvolgente mi fa perdere questa mia attitudine, ne rimango confuso. Quello che mi confonde ulteriormente è il fatto che io ricerchi, la calma e la tranquillità, ma quando la ricevo come un dono inaspettato mi sento travolto e mi innervosisco. In questa calma mi sento protetto ed è una sensazione che non ho mai provato, una sensazione che penso di non aver mai percepito, in una qualche misura sento di non meritarmela.


Sul tetto ci sono tutti, Chrome e la ragazza di un'altra scuola compresa, e ci sono i ragazzi, mi sto chiedendo che ci faccia Ryohei visto che si dovrebbe essere diplomato lui e il suo estremo, quel ragazzo riesce a toccare corde che mi fanno agire in un certo modo, quel gruppo complesso mi impaurisce, come quella volta in cui ho ricevuto l'eredità da Alaudi, mi ha provocato, e abbiamo combattuto, è uno sparring partner non male, un boxer con la sua guarda alta si contrappone in maniera decisa all'uso dei tonfa, che sfruttano per la maggior parte delle volte la parte superiore del corpo. C'è Gokudera, quel ragazzo riesce a farmi partire il mal di testa, quello del dopo sbronza, quello che ti viene dopo notti insonni, solo con la sua presenza, lui e la sua maledetta dinamite, ed è come la sua dinamite pronto a colpire, lui e i suoi urletti decimo di qua, decimo di là, odioso, fastidioso, e troppo rumoroso per i miei gusti, di lui apprezzo Uri, che gran bel gattino. C'è Lambo il mini-me di Gokudera, ma vestito da mucca, e con quei capelli da far invidia alla borsa delle ragazze, riesce a tirar fuori di tutto, non mi stupirei ne uscisse un barbecue con tanto di costata dentro, da l cannone custodito in quei capelli siamo stati sbattuti in un futuro inquietante, e io sono arrivato in mezzo ad un combattimento di cui non conoscevo le regole. C'è Kyoko la sorella di Ryohei, una ragazza gentile e posata, in questo gruppo un po' stona, è sempre così maledettamente perfetta, e sempre così ben voluta, ci sono giorni in cui mi sento solo e allora provo invidia nei suoi confronti, lei non è sola, lei ha un fratello che si prende cura di lei, ci sono dei momenti in cui sento il bisogno di qualcuno che mi aiuti a leccarmi le ferite fisiche e dell'orgoglio. C'è la ragazza cosplay dell'altra scuola che anche adesso indossa un vestito che la fa sembrare una carpa Koi, se il guardiano della tempesta e il suo mini-me del fulmine mi fanno sentire esausto nel giro di qualche secondo, tra il loro vociare e le loro armi da fuoco lei riesce a farmi incazzare, ma di brutto, cioè oltre a fare casino ti conci da assurdità e continui ad esternare il tuo amore per qualcuno che manco ti vede? C'è infatti Tsunayoshi che sbava per la femmina di casa Sasagawa, analizzandoli sembra di essere in un film adolescenziale di quarta categoria, nel ruolo del“il migliore amico” innamorato del protagonista, e che pende dalle sue labbra: Gokudera Hayato, nel ruolo della ragazza innamorata di cui il protagonista nemmeno si accorge la cosplayer, nel ruolo della donna amata dal protagonista ma lei non se lo fila Sasagawa Kyoko, nel ruolo della svampita che fa ingelosire tutti Dokuro Chrome, nel ruolo del protagonista tontolone Sawada Tsunayoshi. Devo inquadrare ancora il bambino, Reborn, è stranamente molto smaliziato e molto bravo in tecniche di combattimento e in tutti i campi che cerca di esplorare, e mi farebbe piacere combattere ancora con lui, nel fantomatico film sarebbe la coscienza del protagonista, e anche un po' il suo lato oscuro. Nel ruolo del sole che illumina... che cazzo vado a pensare? Sole che illumina? Non mi sembra di essermi drogato, me ne ricorderei, e non c'è nemmeno Mukuro che possa infettarmi la mente con le sue illusioni, e allora perché Yamamoto mi fa questo effetto? Il mondo sembra un pochino meno ostile quando c'è lui, porta la calma ed è implacabile con la sua katana. Loro fanno chiasso, per la maggior parte sono insopportabili, ma so che sono la mia famiglia, e non solo per la questione mafiosa ma perché accettano che io sia come sono senza provare a cambiarmi, e senza provare a trascinarmi nelle loro riunioni. Dovrei buttare fuori Chrome e la carpa koi, ma non me ne frega niente, adesso sono abbastanza tranquilli, non mi sembra ci siano combattimenti in vista. Hibird torna cantando e mi si posa sulla spalla, adesso posso tornare nel mio ufficio senza che nessuno mi disturbi.

Incontro uno dei miei sottoposti e gli ordino di controllare i Vongola, non si sa mai con loro, ho appena pensato che non ci sono combattimenti in vista, ma solitamente sono proprio queste giornate che diventano l'epicentro di scontri colossali.


Giro a vuoto per il mio ufficio, per quale cavolo di motivo ho trovato Takeshi una luce solare, calda e benevola? Cosa mi prende? In questi giorni mi pesa essere solitario, e non so cosa mi stia succedendo, devo riprendere il controllo, devo tornare quello di sempre. Ora per quale motivo ho chiamato nella mia testa Yamamoto con il suo nome? Devo tornare quello che non prova sentimenti, quello che non ne mostra, quello che come una nuvola solitaria veglia su quei cretini. Il viaggio nel futuro mi ha sconvolto, nei miei standard, naturalmente, ma ho capito che devo proteggere tutta Namimori, perché come base di un'importante famiglia mafiosa diventa il centro di scontri di potere.

Apprezzo quel tonto di Sawada, sta cercando di impostare il suo lavoro in modo da agire meno da organizzazione illegale e malevola, ma più come un'organizzazione paramilitare dedita alla protezione dei civili. Gli alleati si occupano anche di cose losche, ma sempre cercando di non coinvolgere in nessun modo i non affiliati tra le fila di una o dell'altra parte. Fino a quando c'è la calma a Namimori in realtà mi importa il giusto dei traffici di questa o quello cosca.

Devo organizzare una squadra, c'è un gruppo di sbandati che sta portando scompiglio in centro, atti vandalici e piccoli furti, ma ogni notte diventano più arditi. Non ce lo possiamo permettere, ecco devo mettermi a ragionare sul lavoro. Mi siedo alla mia scrivania e leggo qualche scartoffia per distrarmi.

Devo... Vengo interrotto dal bussare alla mia porta. “Avanti” non chiedo chi sia, sarà sicuramente Tetsuya con qualche notizia dal centro, sono seduto compostamente, e non lo faccio di proposito, mi siedo come capita, ma non riesco a non essere rigido, nemmeno quando sono da solo sono completamente rilassato, sono sempre all'erta, sempre pronto a combattere, è come se la mia reazione scappa o combatti fosse sempre in modalità on.

Entra Yamamoto e quasi mi strozzo con la saliva, comincio a tossire fino ad avere le lacrime agli occhi mentre lui mi si avvicina, silenzioso, quasi scivolasse sul pavimento, e il confronto con il mio mentore è quasi istantaneo, se fosse entrato Dino avrei sentito il suo passo risuonare dal corridoio, per la sua mania di presentarsi dopo aver salutato Romario. Yamamoto indossa l'uniforme scolastica, e il suo sorriso, non sarebbe male vederlo vestito solo di quello, comincio di nuovo a tossire e il mio cuore comincia a battere all'impazzata. Questi sentimenti cominciano a farmi innervosire, non capisco il perché di queste reazioni spropositate. “Hibari-senpai” mi apostrofa e io non posso fare altro che guardarlo in faccia, scrutare i suoi occhi scuri così sereni. “Dimmi” riesco a riprendere un minimo di controllo su me, e lui sorride ancora “Ci sono dei vandali in città, e li ho visti bazzicare nella zona del ristorante di mio padre, stanotte ci penserò io” mi propone. Valuto la sua proposta, lui è calmo e controllato, nulla da spartire con Gokudera. “Verrò con te” il tono esce autoritario, non l'avevo nemmeno messo in conto, non capisco quale tasto riesca a premere questo ragazzo dai capelli neri, e dal sorriso sereno. Mi lecco lentamente le labbra e lui mi guarda come se attendesse qualcosa, e mi rendo conto di dover organizzare questa cosa, ero troppo perso nel suo sorriso per rendermi conto di dover continuare il discorso. “Così faremo prima e senza confusione” lui comincia a ridere “Non ti piace proprio la confusione” la sua voce è calda come un temporale in estate, di quelli al tramonto quando ancora c'è il sole. Scrollo la testa a confermare la sua affermazione “Ci troviamo alle 19, loro, solitamente iniziano poco prima delle venti i loro giri, stavo organizzando una squadra quando sei entrato, insieme otterremo lo scopo con minor sforzo.” Lui annuisce “Allora alle diciannove al ristorante della mia famiglia.” mi dice e si dirige alla porta dandomi le spalle, e posso ammirare la sua schiena e le sue gambe e il suo sedere che viene fasciato alla perfezione dai pantaloni della divisa, lui si volta di scatto e mi sento in trappola, il suo sorriso è diverso dal solito. “Allora a dopo senpai” mi saluta e se ne va chiudendo la porta alle sue spalle.




Parole Sparse


*1 Ebbene sì, esiste un'arte marziale specifica per i combattimenti con i tonfa, appunto il tonfajutsu, tipico di Okinawa derivante da un'antica arte marziale cinese che usa degli strumenti simili ai tonfa. Una delle poche arti tradizionali che il mio sparring partner preferito non ha ancora provato su me, ma che ha in mente di provare, e devo dire che proteggermi solo con la katana in legno.
La spada di Yamamoto si trasforma da Shinai a Katana, la prima è una spada di bamboo, usata principalmente nel Kendo, la parte bianca in alto è in pelle e quindi evita che il dolore, quando ti sbatte addosso non sia impossibile da sopportare, il suddetto sparring partner mi ha fatto volare una lente a contatto colpendomi in viso, ma non mi è nemmeno venuto un livido. Per la cronaca era colpa mia che dovevo arretrare e invece sono andato incontro alla spada.
Ma porca di quella puzzola, doveva essere una one shot. Uccidetemi vi prego
  
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