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Autore: lunadivergente21dw    13/01/2021    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era di nuovo sulla panchina.
Non poteva farne a meno. Andare lì la tranquillizzava e la faceva sentire vicina ad Ilenia.
La quale lasciava sempre qualche disegnetto in più sul legno della panchina. Quella sera aveva trovato una borsetta termica con dentro una tavoletta di cioccolato fondente alle nocciole, il suo preferito.
C'era anche un bigliettino. "Per il fantasma di Amy, o per chiunque si diverta a farmi credere che ci sia il suo fantasma. Puoi lasciare la borsetta? È l'unica che ho."
Si era un po' intristita a leggere quel messaggio, ma lo strinse comunque tra le mani mentre mangiava la tavoletta di cioccolato. E cominciò a pensare alla sua pazza vita con gli Avengers che non smetteva mai di annoiarla.
Far parte degli Avengers era decisamente stressante, Amy doveva ammetterlo.
Se poi non eri un super soldato, un dio o uno stregone di qualche tipo, trovare tempo per sé era difficile tra una missione e l'altra. Che poi non c'erano mica solo le missioni, dovevano far fronte alle emergenze di tutti i tipi.
Rapine, catastrofi naturali, invasioni aliene, individui con strani poteri che saltavano fuori dal nulla, nuove minacce da organizzazioni super segrete che miravano alla distruzione della società civile come la conosciamo oggi. E molto altro.
Quella mattina erano stati impegnati in qualche posto di montagna molto alto nell'Europa dell'est. C'era stata una valanga e avevano dovuto recuperare tutti i dispersi, poi sono arrivati i giornalisti, come al solito.
Dopo l'orfanotrofio la storia di una nuova aggiunta alla squadra aveva raggiunto anche i notiziari più ficcanaso e Tony continuava a pressarla per una conferenza stampa, ma lei non cedeva. Per questo si trovava giornalisti ovunque quando era in giro con gli Avengers per qualche emergenza.
Proprio mentre teneva a bada una nuova valanga insieme a Wanda, si ritrovò circondata da alcuni giornalisti più temerari. E mentre la tempestavano di domande del tipo -Da quanto tempo fai parte della squadra?- le fecero una domanda assurda -C'è qualche interesse amoroso con Spiderman?- Quella aveva quasi sconcentrato Amelia del tutto.
-Che razza di domande sono??-
-Come hai acquisito i tuoi poteri?- Domandò intanto un'altra giornalista.
Amelia alzò gli occhi al cielo. -Sono stata morsa da un fiocco di neve radioattivo e non posso espormi alla luce del sole, è la mia kriptonite.- Rispose facendo ridacchiare Wanda.
Entrambe sollevarono in aria la neve e Amelia la sciolse. Subito dopo spuntò Strange accanto a loro, il quale aprì diversi portali.
Le due divisero la quantità di acqua per quanti erano i portali e li trasportarono in ciascuno di essi.
-Cosa state facendo?-
-Doctor Strange, come saranno i prossimi giorni?-
Strange guardò la prima giornalista dopo aver chiuso i portali. -Hanno trasformato la neve in pioggia e l'abbiamo distribuita in alcuni dei posti del mondo che in questo periodo soffrono siccità. Il giusto necessario ovviamente, non vogliamo mica causare disastri naturali. Ma se non vogliamo più vedere catastrofi sarebbe meglio che più persone scegliessero uno stile di vita più sostenibile e che certe grandi multinazionali smettessero di servirsi del pianeta come se fosse solo loro- Contiuò guardando verso la piccola telecamera che la giornalista teneva tra le mani. Poi si rivolse al suo collega. -Che domande sono? Ti sembro un meteorologo? O un astrologo?- Poi alzò gli occhi al cielo e sparì in uno dei suoi portali.
Amelia lanciò uno sguardo divertito a Wanda da sotto la maschera, quando un altro giornalista ancora le chiese. -Un interesse amoroso con Falcon?-
Lei fece per andarsene mentre cercava di trattenersi dal rispondergli male quando un'altra le disse. -Almeno dicci come dobbiamo chiamarti-
-Poi mi lascerete in pace?-
I giornalisti si guardarono e alzarono le spalle. -Per qualche giorno-
Amy sbuffò e stava per girarsi quando iron man planò lì di fianco. 
-Frost-girl sarà lieta di rispondere a tutte le vostre domande. Avanti-
-Quindi il suo nome è Frost-girl?-
-Intanto sarebbe Frost Woman.- Si intromise Amelia, poi guardò Tony e gli parlò attraverso l'interfono. -Ho chiesto a Jarvis di dirmi le tue idee, ha detto che a volte ci parli un po' e che le scrivi sul tuo diario-
-Leggi il mio diario??-
-No, Jarvis ha solo detto che hai scritto delle idee sul tuo diario.- Poi Tony si rivolse di nuovo ai giornalisti. -Se volete possiamo spostarci al locale a valle e avere una conversazione più tranquilla. Volete della cioccolata calda? Andiamo.-
I giornalisti cominciarono a spostarsi con le loro attrezzature mentre Amelia cercava di tornare dalla squadra, ma Tony la bloccò. -Questa storia è andata avanti già abbastanza, ora vieni. Tutti hanno dovuto farlo, tu non sei la principessina che può fare quello che vuole, muoviti.-
Ad Amelia dispiacque di non poter mostrare a Tony lo sguardo glaciale con il quale lo stava giudicando, ma sembrò che lui capisse lo stesso.
-Scusa, Morgan non mi lascia dormire la notte. Puoi spegnere i capelli? I giornalisti si spaventeranno- Le disse con tono sinceramente dispiaciuto.
Lei non disse niente e superò tutti per andare al locale a valle. Appena la videro entrare i proprietari rimasero a guardarla sorpresi ma lei non si fece intimidire e andò subito al bancone.
-Il signor Stark sarà qui a momenti con alcuni giornalisti. Vorrei ordinare una cioccolata normale per tutti, a parte per il signor Stark.  A lui piace davvero piccante, usate tutto il peperoncino che volete, non siate timidi.-
I proprietari, una signora anziana e un ragazzo più giovane che doveva essere suo nipote, sembravano entusiasti all'idea che Tony Stark arrivasse nel loro negozio per bere una cioccolata, così si misero subito al lavoro e il profumo  fece venire fame ad Amelia. Tanto che ne ordinò altre quattro da portare via una volta finito.
Quando Tony tornò, accerchiato dai giornalisti, trovò Amelia seduta al tavolo che li fissava, così ando a sederle accanto.
-Bene, potete farle tutte le domande che volete. A parte quelle personali ovviamente, quelle non sono ammesse.-
Alcuni  di loro sembrarono dispiaciuti, ma almeno non dovevano più stare fuori al freddo.
Quindi la tortura di Amelia cominciò.
La giornalista le fece la stessa domanda che aveva posto prima. -Come hai acquisito i tuoi poteri?-
Amy sospirò. -Ci sono nata.-
-Come una mutante?-
-Tipo.-
-La tua famiglia cosa ne pensa?- Chiese un altro mentre la cioccolata veniva servita al tavolo.
Lei ripensò per un attimo ai genitori. -Ne sono felicissimi.- Tagliò corto mentre Tony le lanciava un'occhiata.
-Quanti anni hai?-
Tony alzò gli occhi al cielo. -Domande personali. Anche quella di prima era una domanda personale, concentratevi su altro per favore.-
-Non era lei a voler rendere pubblici tutti i dati degli individui con superpoteri qualche anno fa?- Chiese uno dei giornalisti lasciandolo spiazzato.
-Questo è un altro discorso- Disse proprio mentre stava assaggiando la sua cioccolata al peperoncino. Tony fece una faccia strana e lanciò un'occhiata alla ragazza che cercò di non mettersi a ridere.
-Perchè Frost-girl è così importante per lei? C'è una storia tra voi?-
Amelia guardò il giornalista estereffatta pensando alla cosa più adatta da dire in quei casi. -Intanto è Frost Woman e poi: CHE SCHIFO- 
I giornalisti la guardarono e prima che potessero dire qualcos'altro, lei si alzò.
-Sapete benissimo che il signor Stark è sposato e ha una figlia, quindi come vi permettete di fare queste stupide domande?-
Alcuni di loro sembrarono mortificati e si concentrarono sulla loro cioccolata, l'unica cosa buona che avevano fatto da quando li aveva conosciuti.
Ma un uomo che continuava a guardarla con aria di sfida sorrise e si rivolse a Tony. -Signor Stark, la vedo molto attaccata a Frost Woman, ma non nel modo in cui hanno sottinteso i miei colleghi. Non è che è sua figlia? Conoscendo la sua fama da playboy è molto probabile, ma perché nasconderla?-
Vedendo che Tony era sull'orlo di spifferare tutto prese in mano la situazione.
-Secondo voi il signor Stark sarebbe capace di tenere segreta una cosa del genere? Non so se vi ricordate la sua intervista nel 2008 in cui ha svelato la sua identità come Iron man nel giro di due secondi. E poi vi pare che mi obbligherebbe a stare qui di fronte a dei giornalisti rischiando di spiattellare tutto?-
Prima che lui potesse replicare, lei continuò.
-Poteri dalla nascita, forte senso di giustizia, mi sono unita alla squadra per difendere i più deboli, età tra i ventisei e i duecentocinquantacinque, nessun legame affettivo con altri membri della squadra, piatto preferito pizza, bevanda preferita cioccolata calda, hobby pattinaggio, celebrity crush Gary Oldman. Grazie per tutte le vostre preziose domande e il vostro tempo. Godetevi la cioccolata.- Disse velocemente per poi dare qualche colpetto al braccio di Tony, il quale capì il messaggio e si alzò per andare a pagare mentre lei recuperava la cioccolata da portare via ringraziando i proprietari. E senza aspettare Tony oltre (che si era dovuto fermare per fare un selfie con i proprietari del locale) uscì e si teletrasportò direttamente nel Quinjet dove li aspettava la maggior parte della squadra.
-Nat, Wanda.- Disse porgendo alle due la cioccolata. Poi andò a sedersi accanto a Bucky che stava osservando da una delle finestrelle Steve e Sam che si tiravano palle di neve. -James-
Lui alzò lo sguardo e accettò la cioccolata con un sorriso. -Ti aspettavo....avamo. Ti aspettavamo. Com'è andata con i giornalisti?-
Amy tirò un sospiro di sollievo quando fece ritirare la tuta nell'ormai familiare braccialetto con il fiocco di neve che portava al polso. -Prima Tony mi dà della "principessina che può fare quello che vuole" perché non volevo parlare coi giornalisti- Disse facendolo ridere.
-Allora anch'io sono una principessina- Commentò sorseggiando la bevanda calda. -Ma almeno Steve non mi ha assillato come Stark ha fatto con te.- La guardò preoccupato. -Dunque?-
Amelia dovette ritornare alla realtà perché stava pensando a quanto sarebbe stato carino con una tiara da principessa. -Dunque... Ah, sì. Prima ha fatto tante storie e poi quando i giornalisti hanno fatto domande a lui, non sapeva come rispondere. Capisco che sia stressato e che probabilmente non dorma la notte ma santo Loki...-
Bucky ridacchiò ascoltandola. -Io non gli farei sentire queste esclamazioni se fossi in te- Mormorò indicando Tony che entrava nel Quinjet con aria spaesata.
Il suddetto andò a sedersi tra i due senza tanti complimenti e lo sguardo perso. -Amelia...-
Lei alzò un sopracciglio. -Tony-
-È stato un disastro...-
Amy annuì -Io non sono andata poi tanto male- Bucky si mise a ridere, facendosi andare di traverso la cioccolata.
Tony gli riservò un'occhiataccia, così lui si allontanò cercando di non ridere ancora.
-Anche tu sei stata un disastro, pensano che tu sia mia figlia-
-Sempre meglio questo piuttosto che pensino che abbiamo una storia, quello sarebbe disgustoso.-
Lui si mise le mai tra i capelli. -Se ci fosse stata Pepper... Lei sa risolvere sempre tutto.-
Amelia sospirò dandogli un colpetto sulla spalla. -Non importa quello che dicono i giornali-
-Invece importa. Il mondo si farà un'opinione di te e l'unica cosa rilevante che hai detto è che ti piace Gary Oldman.-
-Quella è la cosa più importante-
-No.- Disse secco alzando gli occhi al cielo. -Sii seria d'ora in poi. Se il governo dovesse venire a farmi domande su di te...- Si interruppe, non sapendo nemmeno lui dove voleva arrivare.
-Tu non eri in paternità?- Chiese lei all'improvviso. -Non credo che il mondo abbia bisogno di Iron man in questo momento, hanno Frost Woman. Mentre il tuo mondo ha bisogno di Tony.-
Lui sbuffò divertito. -Saggia la ventiseienne... Pensavo ne compissi ventidue quest'anno.-
-Tra un mese sono ventiquattro!- Esclamò lei offesa facendolo ridere.
-Frost Woman di cosa ha bisogno allora?-
Lo sguardo di Amelia si posò per un millesimo di secondo su Bucky, ma per fortuna lui non se ne accorse. -Ha bisogno che Tony ci dia un taglio con la sua mania del controllo perché sta diventando molto pesante. Lei sta bene, salva il mondo con i suoi amici strani ed evita i giornalisti-
-Non ti stresso poi così  tanto-
-No, certo-
Tony sorrise. -E comunque quella cioccolata al peperoncino era deliziosa-
-Ovviamente...-
Amelia alzò gli occhi al cielo ripensando a quella risposta. Probabilmente avrebbe dovuto ordinare della cioccolata bianca per lui.
La cioccolata bianca non è cioccolata. E lui non si meritava la cioccolata in quel momento.
-Oh Ilenia...- Disse rivolta allo spazio vuoto accanto a lei mentre mordicchiava un altro pezzo di cioccolata. -Tony è un idiota a volte... Che dici? Bucky? Beh... forse ho una cottarella per lui.- 
Poi continuò a parlare di Bucky al vuoto, grata che nessuno passasse di lì quella sera.

 
***


-A sinistra!- Esclamò una voce dietro di lei.
Amelia alzò gli occhi al cielo mentre continuava a correre nel boschetto. -Non serve dirlo ogni volta che passi.-
Steve rise e la superò.
Ma lei sapeva cosa stava per succedere. Difatti poco dopo sentì un'altra voce.
-A sinistra!-
-Ti odio Barnes...- Mormorò mentre le passava di fianco.
Lui per tutta risposta le fece l'occhiolino e continuò a correre.
Come poteva dirgli di odiarlo se anche con un semplice occhiolino le faceva battere il cuore a quel modo? Si fermò un attimo per riprendere fiato mentre lo guardava correre verso Steve.
Già la corsa le aveva fatto mancare il fiato, se avesse continuato a pensare a Bucky le sarebbe di sicuro venuto un infarto. Scosse la testa e decise di camminare.
-Farmi un occhiolino, queste sì che sono mosse subdole Barnes.- Mormoro tra sè e sè per poi zittirsi quando sentì altri passi.
-Alla tua sinistra!-
-Non li prenderai mai Sam-
-Almeno finirò tutto il gelato che è rimasto in congelatore. Sì, proprio quello alla panna e caramello con pezzetti di noci che hai nascosto dietro il sacchetto di broccoli surgelati.-
-Hey! Quello è mio. C'è anche il mio nome.- A quella minaccia Amy ricominciò a correre ma non svelta quanto Sam, il quale l'aveva già superata di un bel pezzo. Subito dopo sentì altri passi e alzò gli occhi al cielo in anticipo.
-Alla tua sinistra!- Esclamò Clint.
-A destra bellezza!- Lo seguì Natasha.
Sospirò. Era snervante stare tra quei super soldati, super spie, super tuttologi e non poter usare i propri poteri durante l'allenamento.
Soprattutto perché era stata lei a suggerire una tranquilla corsetta nel bosco, ma ora stava morendo di caldo e non vedeva l'ora di andare a rivendicare il suo gelato. Però aveva promesso a Steve che avrebbe finito la corsa e lo avrebbe fatto. Anche perché se non lo avesse fatto avrebbe dovuto fare un'altra ora di allenamento.
Poco dopo Wanda la superò e la guardò divertita. Amelia la guardò con circospezione. -So che stai proiettando questa illusione nel mio stupido cervello e in realtà sei da qualche parte a sbaciucchiare Visione-
Come risposta l'immagine di Wanda scomparì del tutto, ma non senza averle fatto la linguaccia prima.
Lei ridacciò ma poi senti qualcun altro raggiungerla. -Steve. Sarà la quinta volta che rifai il giro, non hai nient'altro da fare? Un tatuaggio?-
Bucky rise andandole accanto.
-Ah, quindi è Barnes che vuole deridermi ancora una volta.-
-In realtà ero venuto a farti compagnia, ma se vuoi ti lascio correre da sola-
Amy rimase in silenzio per qualche secondo, indecisa se far vincere l'orgoglio o il cuore.
Alla fine vinse il solito.
-Mi aiuti ad arrivare prima di Sam?- Disse fermandosi.
Bucky si fermò e si voltò a guardarla. -Un buon motivo?-
-Dividerò il mio gelato speciale con te.- Affermò solennemente mentre si aggiustava la coda per poi togliersi le cuffiette dalle orecchie.
Lui d'istinto si sistemò il codino e ponderò la situazione con un'espressione che Amelia trovava adorabile.
-Beh...- a quel punto cercò di fargli gli occhi dolci, sicura che quello non lo avrebbe convinto ma Bucky la guardò con uno sguardo nuovo per mezzo secondo e l'attimo dopo si ritrovò aggrappata con braccia  e gambe alla sua schiena mentre correva attraverso il boschetto dietro il quartier generale.
Per mezzo secondo le sembrò di avere di nuovo tredici anni, stesa sul letto nella sua stanza ad immaginare di essere trasportata attraverso la foresta di Forks in quel modo da Edward Cullen. Ma doveva ammettere che preferiva di gran lunga Bucky.
Infatti approfittò di quei pochi minuti per abbracciarlo, d'altronde aveva una scusa molto plausibile. In più le aveva detto di tenersi forte, era quello che stava facendo.
Tenersi forte e sorridere come una ebete.
Chiuse gli occhi per scolpire nella memoria quel momento e più passavano i secondi più dettagli riusciva a percepire: i capelli di Bucky che le solleticavano la guancia, il profumo di pino mischiato a quello della crema solare, il respiro regolare di Bucky, il ritmo con cui correva e infine il fatto che le teneva la gamba destra più saldamente rispetto a quella sinistra.
Quell'ultimo dettaglio la intristì, si era già accorta altre volte di come temeva di ferire qualcuno col suo braccio ma sperava sempre che prendesse un po' più di fiducia in lui stesso. Doveva capire anche lui che era una delle persone più preziose dell'intero universo.
-Ti sei addormentata?-
Amy aprì gli occhi, erano fermi alla fine del boschetto.
Ridacchiò imbarazzata. -Potrei abituarmi ad allenarmi così-
-Se Steve ci vedesse ti farebbe rifare la corsa da capo- 
-Com'è il detto? Steve non vede, Steve non duole.-
Bucky sorrise divertito mentre si abbassava leggermente per farla scendere, da vero cavaliere. -Non mi sembrava proprio così in realtà, ma è comunque efficace-
Lei si esibì in un piccolo inchino. -La ringrazio. A chi arriva prima!- Esclamò poi per cominciare a correre verso casa.
Ovviamente lui la stracciò ma non ebbe il tempo di mettere il broncio perché doveva assicurarsi che il suo gelato fosse ancora intero. Arrivò in cucina in tempo per vedere Sam buttare via il barattolo vuoto.
-Dicevi sul serio!-
-Certo che dicevo sul serio, l'altra sera hai mangiato l'ultimo involtino primavera rimasto.- Replicò Sam infastidito, evidentemente quell'involtino era molto importante per lui.
-Quella è la mia missione. Devo mangiare l'ultimo pezzo di cibo che rimane per non mettere in imbarazzo nessuno. Ecco perché ho mangiato l'involtino della vergogna.
-Ti crederei ma mentre lo prendevi mi hai guardato fisso negli occhi con aria di sfida e quando hai finito di mangiarlo mi hai guardato ed eri estremamente soddisfatta. Quindi io mi sono mangiato il tuo gelato.- Decretò lui per poi bere un bicchiere d'acqua e uscire dalla cucina.
Amelia incrociò le braccia e guardò Steve. -Hai visto? Non dici niente?-
-Certo che ti ho vista obbligare il mio migliore amico a farti trasportare fino a qui, dovrei mandarti a fare altro allenamento ora- Disse Steve distogliendo lo sguardo dal suo blocco da disegno.
Natasha e Clint ridacchiarono mentre lei lo guardò sconvolta.
-No. Basta allenamento, mi stanno spuntando gli addominali. Ne faccio troppo. Guardate- Così dicendo si alzò la maglietta per mostrare la pancia. -Visto?-
Nat la osservò bene. -Io non vedo niente, ma non mostrare la pancia che abbiamo due centenari molto sensibili.
Steve e Bucky alzarono gli occhi al cielo.
-Ai loro tempi si mostravano solo le caviglie- Commentò Clint divertito.
-Chissà cosa pensano di te adesso- Continuò Nat. -Cosa dici Barnes?-
Bucky stava bevendo tranquillo un succo di frutta e alzò le spalle. -Niente che ti interessi, Romanoff. E comunque quelli non sono addominali, Steve dovrebbe mandarti a fare altro allenamento-
-Hey!- Protestò lei incredula.
Lui sorrise divertito. -Mi avevi promesso il gelato e ora non ce n'è più-
-Posso prometterti qualcosa di molto meglio.-
-Ovvero?-
Tutti la guardarono incuriositi ma lei alzò le spalle e gli fece segno di seguirla proprio mentre Bruce entrava nella stanza, attirando l'attenzione.
Bucky la seguì in corridoio. -Allora?-
-Sam è andato a farsi la doccia.-
-E quindi?-
-A lui piace bella calda.-
Lui la guardò confuso, non capendo dove volesse arrivare. Stava cominciando a pensare che avesse preso un colpo di sole quando Amy lo trascinò nel corridoio che portava alle camere e gli indicò i tubi scoperti su una parte del soffitto.
-Tubi.-
Amelia annuì entusiasta. -Sollevami.-
Bucky ancora non capiva ma non voleva di certo contraddirla, quindi fece come detto e la sollevò. -Stai solo cercando delle scuse per farti trasportare ovunque?-
Lei sorrise e alzò le braccia per raggiungere i tubi. -Così mi fate arrossire signor Barnes, smettetela di importunarmi e aiutatemi a capire quali sono i tubi dell'acqua- Disse tenendo lo sguardo fisso sui tubi mentre cercava di non arrossire troppo.
In effetti doveva trovare più scuse per stare tra le sue braccia.
Tornò a concentrarsi sui tubi. -Jarvis, quali sono quelli dell'acqua?-
-Non sono autorizzato ad aiutare la squadra a farsi scherzi, è una regola-
-Oh... Va bene, grazie Jarv-
-Di niente Amelia-
Alla fine decise che non valeva la pena stare lì a cercare di capire quale fosse quello giusto, così... Congelò tutti quanti. E qualche secondo dopo sentirono delle urla provenire dalla camera di Sam. -È GHIACCIATA-
Bucky scoppiò a ridere facendola sbilanciare, ma non aveva ancora finito. Si concentrò nuovamente e...
-SIETE IMPAZZITI?? È BOLLENTE! SE SCOPRO CHI È STATO...-
Amy e Bucky scoppiarono in risatine incontrollabili e Bucky la mise giù solo quando si furono rifugiati nella sua camera.
-Ti ucciderà-
-Ne è valsa la pena.-
Bucky scosse la testa ancora divertito. -Non sapevo che sapesse strillare in quel modo-
-Visto? Molto meglio del gelato- Affermò lei ancora ridendo.
-Sì... Anche se avrei voluto anche quello...-
-Possiamo mangiare della macedonia e guardare un film, ma ora devo farmi una doccia. Vieni?-
Lui alzò un sopracciglio con espressione confusa. -A fare la doccia?-
Amelia spalancò gli occhi arrossendo violentemente. -N... no... Intendevo... Dopo vieni a guardare un film? Dopo la doccia?- Balbettò velocemente. -Io la faccio nella mia stanza, tu nella tua.- Aggiunse poi temendo di essere fraintesa un'altra volta. Ma lui sembrava ancor più divertito.
-Certo. Io faccio la doccia in camera mia e tu nella tua. Poi ci guardiamo un film e mangiamo macedonia.- Disse cercando di non ridere.
Lei annuì e uscì velocemente dalla stanza arrossendo sempre di più.


 
***


Amy aveva appena steso altre tre guardie.
Ci stava prendendo gusto. Ogni guardia stesa era una rivincita in più per i suoi genitori.
-Fiocco di neve, hai liberato il piano superiore?- Chiese Clint.
-Sì. E non chiamarmi Fiocco di neve.-
-Va bene Fiocco di neve, vai a vedere se grande Bruce ha bisogno d'aiuto, è lì sotto da un bel po'-
-Va bene, tu che fai?-
-Niente di che, ho appena salvato le chiappe più belle d'America-
Sentirono entrambi sospirare nell'interfono. -Lo sapete che vi sentiamo tutti?-
Wanda ridacchiò. -Pensavo le avesse Natasha le chiappe più belle-
-Lei ha il primato europeo, quelle di Steve non le supera nessuno- Affermò Sam divertito facendo ridere tutti.
Amy sorrise mentre scendeva le scale di corsa. Si guardò intorno pensando a quale corridoio scegliere, ma un boato le indicò la strada.
Raggiunse quello che sembrava un enorme garage sotterranneo dove Hulk stava distruggendo tutto e non stava risparmiando nessuno. Ma proprio nessuno.
Rimase immobile a osservarlo per un po', non si sarebbe mai abituata alla trasformazione di Bruce. Eppure quel gigante verde era lo stesso che quella mattina le aveva dato un cioccolatino alle arachidi dicendole: "Questo ti darà un po' di carica e serotonina".
Mentre avanzava pestò dei vetri rotti e Hulk si girò di scatto verso di lei con aria feroce. Lei alzò di scatto le mani. -Sono io, Amy-
Lui mandò la guardia che continuava a sparargli dall'altra parte del garage e avanzò piano verso di lei.
Indietreggiò lentamente, un po' intimorita. -Quindi hai finito qui? Torniamo dagli altri?- Come risposta ebbe solo un leggero ringhio. -Probabilmente Nat sta arrivando...- Aggiunse speranzosa, ma neanche l'aver nominato Natasha sembrò risolvere la situazione.
La voce nella tuta la fece sobbalzare. -Individuato dispositivo estraneo sul collo di Hulk, allontanati immediatamente Amy.-
-Grazie per l'avvertimento Elsa...- Sì, aveva deciso di chiamare così la tuta, ma nessuno lo sapeva a parte Ned e Peter. -Cosa intendi per dispositivo estraneo?-
-Dev'essere una nuova invenzione Hydra-
Mentre Amy e Elsa avevano la loro piccola conversazione Hulk aveva afferrato una macchina e senza nessun avvertimento lo scaraventò verso di lei.
Amy scivolò a terra per evitarla e si rialzò. -Codice verde, gente. Ripeto: codice verde.-
-Cos'è un codice verde?- Domandò Clint.
-Mi sembrava ovvio ma...- Amy ora stava cercando di non rimanere schiacciata dai pugni di Hulk quindi continuava ad andare da una parte all'altra. -Hulk impazzito. Completamente fuori di testa. Gli hanno fatto qualcosa-
-Arrivano subito rinfor...- La voce di Steve si interruppe ed Amy non capì se fosse un problema di connessione o se fosse successo qualcosa. Comunque non ebbe il tempo di pensarci perché era concentrata a mantenere il campo di forza che sembrava sempre più debole sotto i colpi violenti del gigante.
Amy tolse solo la parte del costume che le copriva il viso. -Vogliamo parlarne?- Fece finta di non essere tremendamente spaventata dopo il suo ruggito. -Non senti un po' di fastidio al collo? Se tu mi lasciassi solo...- Altro ruggito. -Come non detto.- Cominciò a pensare a come avrebbe potuto toglire il dispositivo senza cadere vittima della forza bruta di Hulk quando sentì dei passi provenire dalle scale.
Si girò per un attimo nella direzione da dove era arrivata e vide Bucky. -Per quanto sia felice di vederti avrei preferito avere qui Nat o Wanda-
Lui alzò gli occhi al cielo. -Sono tutti impegnati di sopra, ho provato a liberarmi il prima possibile per raggiungerti, scusa se ci è voluto un po'.... Cosa succede?-
-Beh...- Dopo un colpo più violento Hulk riuscì a distruggere il suo campo di forza, cadde all'indietro quando le ruggì dritto in faccia.
Uscì dalla sua trance solo quando Bucky le si parò davanti e riformò il campo di forza, questa volta concentrandosi per davvero. -Gli hanno messo qualcosa sul collo, dobbiamo riuscire a toglierlo. Dici che gli altri ce l'avranno ancora per molto?-
Bucky alzò gli occhi al cielo mentre pensava ad un piano. -È bello sapere che hai fiducia in me-
-Io ho molta fiducia in te. Ma Hulk mi ha appena ruggito in faccia... Secondo te mangia le persone? È mai successo?-
Lui la ignorò. -Bruce si sentirà malissimo poi. Stava cominciando a trovare un equilibrio...-
Amelia strinse i denti guardando quello che in realtà era Bruce sbraitare e sbattere i pugni ovunque e si sentì stupida per non aver pensato a come si sarebbe sentito una volta ritrasformato.
-Io lo distraggo e tu gli togli quella cosa. Fammi un portale.-
-Cosa? No. Disapprovato sergente-
Bucky la guardò serio. -Fammi una serie di portali qui intorno, attiro la sua attenzione e salto da uno all'altro mentre tu riporti Bruce tra noi.-
-È troppo pericoloso, aspettiamo gli altri.-
-Non volevo dirtelo ma a quanto pare hanno tirato fuori degli ordigni esplosivi e Sam e Nat sono feriti. Niente di grave.- Aggiunse subito notando la preoccupazione nel suo sguardo.
-Per questo Steve ha smesso di parlare prima? O è ferito anche lui??-
Bucky le scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio per tranquillizzarla. -Sta benissimo. Ora dobbiamo solo far tornare Bruce in sè prima che succeda qualcos'altro di spiacevole.-
Non era per niente convinta, così Bucky le prese il viso tra le mani. -Hai appena detto che ti fidi di me, stavi mentendo?-
Amelia non capì come anche in quel momento drastico riuscì a perdersi nel blu più profondo dei suoi occhi, doveva ammettere di aver buttato giù qualche riga sui suoi occhi ma ora aveva voglia di riempire pagine e pagine con parole e aggettivi che nemmeno conosceva per parlare degli occhi di James Buchanan Barnes. Era consapevole che non sarebbe mai riuscita ad esprimere in parole quello che provava quando lo guardava. O come i suoi occhi rimanevano occhi da sogno anche quando cambiavano a seconda della luce.
Azzurri e splendenti come cristalli oppure bui e profondi come un lago che rispecchia il cielo notturno con tutte le sue stelle.
-Amy? Fiocco di neve?-
Amelia scosse la testa e rafforzò il campo di forza. -Se ti fai male giuro che ti picchio.-
Bucky sorrise e le fece una piccola e impercettibile carezza alla guancia. -Ci proverò, promesso. Ora vai col piano- 
Annuì e creò il primo portale che portava direttamente dietro a Hulk ma non abbastanza vicino per farsi spappolare. Lui lo attraversò e cominciò a sparare in alto per attirare la sua attenzione, cosa che gli riuscì subito.
Hulk cercò di colpirlo ma lui saltò subito su un altro portale finendo alla sua destra e nel mentre anche Amy si spostava con i portali cercando di colpire l'aggeggio che il gigante portava dietro il collo.
Se qualcuno avesse visto la scena da fuori avrebbe pensato che i tre si stessero esibendo in una strana danza dalle origini incerte. E anche ad Amy sembrava così, ma la danza sembrava più qualcosa creata per farle girare la testa. Era difficile rimanere concentrati mentre Bucky rischiava di essere colpito da un momento all'altro e ogni secondo che passava era sempre meno convinta del piano visto che Hulk sembrava solo arrabbiarsi ancor di più.
Cominciò a colpire l'aggeggio con i suoi poteri ma così faceva tornare l'attenzione su di sè. Si abbassò per schivare la manata che il gigante verde le aveva riservato e scivolò a destra verso un portale tornando al fianco di Bucky.
-Oh... Ho sbagliato direzione, scusa.- detto questo ricreò due portali, spinse Bucky in uno e lei prese l'altro così schivarono un altro colpo.
-Te la senti di correre un po' James?- Esclamò creando un paio di portali dietro a lui.
Lui annuì e cominciò  a correre attraverso i portali sparsi per il garage facendo zigzagare Hulk da una parte all'altra cercando di raggiungerlo.
Amy non aspettò oltre e proseguì con la stupida idea che le era venuta in mente. Seguì i due e quando fu abbastanza vicina, Elsa le disse quando procedere. 
Si alzò in aria con l'aiuto della tuta e dei suoi poteri e atterrò sulla schiena di Hulk. Conosceva il rischio che stava correndo ma non riusciva a farlo in altri modi. Se Harry Potter ci era riuscito con un troll di montagna a undici anni, poteva riuscirci anche lei. Forse.
Mentre cercava di rimanere aggrappata cominciò a dar colpi all'aggeggio  cercando di toglierlo.
Bucky si girò per capire come mai Hulk non lo stava più seguendo e spalancò gli occhi osservando la scena davanti a lui.
-Amelia!- Esclamò mentre Hulk cercava di afferrarla.
-Fatto!!- Gli urlò lei con un sorriso mentre saltava giù dalla schiena del gigante con l'aggeggio in mano. Ma Bruce non aveva ancora ripreso il controllo, così riuscì a colpirla spedendola direttamente contro la parete di cemento.
-AMELIA- Si sentì mancare la terra sotto i piedi quando vide il corpo di Amelia cadere esanime a terra e cominciò a correre verso di lei, ma nemmeno con lui Hulk fu clemente.
Anche mentre veniva scaraventato in aria non distolse lo sguardo da lei e fu l'ultima cosa che vide prima di perdere i sensi.







































*scena post-credit*

Tony aprì la porta di casa con un sorriso stanco. -Sono a casa tesoro! Abbiamo combinato un casino coi giornalisti, cosa dicono i media?-
Si aspettava di vedere apparire una Pepper furiosa e invece trovò Happy con un'espressione disgustata. -Sono stanco di essere incastrato a fare il babysitter. Pepper è dovuta andare a lavoro, quindi prendi.- Disse in fretta dandole Morgan che continuava a piangere. -Mi offrirò come baby sitter quando sarà finita l'epoca di popò pupù e vomito.- Continuò prendendo la sua giacca sporca di vomito dal pavimento. -Quindi mentre Pepper lavora tu occupati della piccola. Ho seguito la vicenda al telegiornale, tu non servivi. Prendi seriamente la paternità.-
-Con piacere.- Affermò sorridendo mentre Morgan si calmava. -Il mio mondo ha bisogno di me.-
Happy lo guardò come se si fosse bevuto il cervello. -Sì, quello che vuoi tu... Ora se non ti dispiace vado a vedermi l'ultimo episodio di Downton Abbey con May.-
Tony sogghignò guardando l'amico. -Oh, guardate le serie tv insieme adesso, eh? Peter ne sarà felice-
Lui alzò gli occhi al cielo. -Pensa a tua figlia, non a quelli adottati in giro per il mondo-  Disse in fretta uscendo dalla porta.
Tony ridacchiò e guardò la bambina che sgambettava tranquilla tra le sue braccia.
-Vuoi sentire una storia? C'era una volta, in una galassia lontana...-


















_Angolo autrice

Sono scomparsa di nuovo per due mesi ma non starò qui a inondarvi di scuse inutili (ma giustificate) e andrò dritta al punto.
C'è un po' di azione in questo capitolo, non trovate? Anche se è un po' più corto del solito succedono un bel po' di cose e spero che non vi abbia portato noia.
Cosa ne pensate degli occhi di Bucky?
Che dite? Bucky e Amy come staranno? E Happy?
Scommesse sul prossimo capitolo? Oh, il prossimo capitolo... Spero siate pronti.
Voglio ringraziare come sempre chi ha inserito la storia tra preferite/seguite/ricordate (sì, anche voi nuovi lettori. Siete i benvenuti ^-^), chi legge silenziosamente e chi lascia sempre qualche commento, chi non si dimentica di questa storia nonostante la lentezza e la procrastinazione dell'autrice e chi se ne è dimenticato ma magari un giorno la ritroverà e si metterà a rileggerla. (It's been 84 years...)
Il prossimo capitolo vi aspetterà con trepidazione e io cercherò di darmi una mossa a scriverlo anche se la maggior parte è ancora tutto nella mia immaginazione (che è molto vasta, ve l'assicuro).
Prendetevi cura di voi e mangiate qualche biscotto.
Alla prossima! :3
Oh, buon Natale e buon anno (jumanji!) a tutti in ritardo^-^
   
 
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