14/01/2021
0 recensioniSi trovava davanti alla porta dello studio di suo padre con la mano sospessa a mezz'aria proprio come se fosse bloccata dal bussare cosa che inefetti era vera. Alla fine prese tutto il coraggio che aveva e busso cosi forte che si spavento da sola.
«Avanti.» disse suo padre dall'altra parte della porta.
Con il cuore in gola Kya entro nello studio con le gambe che le sembravano di gelatina.
«Kya che bello vederti.» disse Aang alla figlia poi però vide la sua espressione e si preoccupo. «C'è qualcosa che non va?»
«No, io... vorrei parlarti di una cosa.» rispose Kya sedendosi davanti a lui
. Lo sguardo della ragazza vago sulla scrivania che era piana di rotoli e altri documenti, tutta roba da Avatar presumete sopratutto perchè aveva riconosciutto la scrittura di suo zio lì in mezzo.
«D'accordo, cosa vuoi dirmi? Non è successo niente di grave, vero?» chiese Aang preoccupato.
Kya fin da piccola era sempre stata una ragazzina abbastanza vivace per dirla tutta quindi l'Avatar non sapeva cosa presumere da quella discussione sopratutto perchè Kya era sempre stata maggiormente legata a Katara.
«Io...» Kya si morse il labbro non pensava che sarebbe stato cosi difficile dirlo, ma ora non poteva più tirarsi indietro anche perchè prima o poi i suoi genitori l'avrebbero scoperto quindi tanto valeva vuotare il sacco subito e farla finita il più presto possibille.
Nonostante a volte suo padre non fosse sempre il più presente sapeva bene che era più facile parlare con lui piuttosto che con la mamma, raramente si arrabiava rimanendo calmo e paziente in quasi ogni occassione, sua madre invece sebbene fosse amorevole e premurosa quando si arrabbiava faceva paura, perciò pensava che parlarne con il padre per primo fosse una buona idea.
Questo però non diminuiva affatto il suo nervosismo.
«Sicura che vada tutto bene? Preferisci parlare con la mamma?» domando Aang in tono leggermente abbatutto, sapeva che con Bumi e Kya non aveva il migliore dei rapporti e se n'è dispiaceva moltissimo.
Voleva almeno dimostrare ai figli che sarebbe sempre stato lì per loro se avevano bisogno di lui, ma capiva se loro non voleva confidarsi con lui e preferivano Katara.
«No voglio parlare con te, ma...» disse Kya con lo sguardo basso mentre si sedeva alla scrivania davanti ad Aang.
Proprio non riusciva a guardare negli occhi suo padre.
«Kya ascoltami mi stai spaventando, sei sicura che non sia niente di grave perchè da come ti comporti a me non sembra.» disse Aang sempre più preoccupato per l'attegiamento della figlia.
“Ok, ora o mai più forza Kya diglielo e basta.” penso la ragazza facendo un respiro profondo.
«Penso di essermi presa una cotta.» disse Kya completamente rossa in viso per l'imbarazzo.
«Tutto qui?» chiese Aang lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo. «Allora se non sono troppo indiscretto posso sapere il nome del ragazzo fortunato?»
«È questo il punto.» mugugnio Kya. «Non si tratta di un ragazzo.»
Aang guardo la figlia fisso negli occhi per un momento senza dire niente poi alla fine parlo e Kya trattene il fiato aspettandosi il peggio.
«Perdonami, non volevo offenderti.» disse Aang e a tale affermazione Kya rimase sconvolta. «Quindi quall'è il nome di questa ragazza?»
«Insomma... tutto qui?! Ti sta semplicemente bene?!» chiese Kya alzandosi di scatto dalla sedia.
Aang guardò la figlia confusso da quella reazione, sembrava quasi arrabiatta per il fatto che lui non lo fosse.
«Ti piaccione le ragazze non ci vedo niente di strano anzi sono felice che hai trovato il coraggio di confessarmelo.» rispose Aang.
«Come puoi non vederci niente di male? I genitori di Haruka l'hanno chiusa in casa quando gliel'ha detto chiamandola annormale!» strillo Kya scoppiando a piangere.
Lei era lì con Haruka quella volta, quasi un anno prima, e non avrebbe mai dimenticato la scena nonostante volesse farlo con tutta se stessa.
Se aveva cosi paura ad apprirsi con al sua famiglia era a causa di quel momento.
«Non m'importa cosa pensano i genitori di questa ragazza, loro non sono la tua famiglia, ma io si e tu avrai sempre il mio sostegno qualunque cosa accada, va bene?» disse Aang alzandosi e iniziando ad accarezzare i capelli della figlia cosi come faceva quando era piccola.
«Quindi... quindi a te sta bene che mi piacciano le ragazze?» chiese Kya ancora incredulla che fosse stato cosi semplice.
«Certo, i monaci mi hanno insegnato ad accetare l'amore in qualunque sua forma.» disse Aang abbraciando la figlia. «Adesso che n'è dici di farmi quel bellissimo sorisso che hai preso dalla mamma?»
Kya scoppio a ridere mentre le lacrime continuavano a caderle, si strinse di più a suo padre felice che l'accetasse cosi com'era.
«Si chiama Katia, è una dominatrice dell'acqua come me.» disse infine Kya.
«Sarò molto felice di conoscerla appena te l'ha sentirari di presentarcela cioè.» disse Aang.
Kya ridacchiando capendo quanto era statta stupida anche solo a pensare che suo padre o chiunque altro in famiglia non avrebbero acetatto la sua sessualità.
Quella sera Kya parlo anche con sua madre e come il marito anche Katara fu completamente d'appoggio alla figlia cosi come lo furono Bumi e Tenzin quando parlo con loro.
Alla fine avrebbe sempre avuto il suporto e l'amore di tutta la sua famiglia, ma non dimentico mai che il primo a darglierlo fu suo padre.