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Autore: Carter Blue_93    25/08/2009    5 recensioni
Questa ff la dedico a Rupert Grint il quale ha compiuto 21 anni il 24 agosto.....tanti auguri Rupert!!!!.....ovviamente pairing Emma/Rupert....cosa possono organizzare due "amici" quando in ballo c'è il compleanno di uno dei due?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Emma Watson, Rupert Grint
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un compleanno da non dimenticare

Ok, ho scritto questa ff per dedicarla  a Rupert Grint che ha compiuto 21 anni proprio ieri(veramente ho finito a scriverla alle 0:30, ma ormai è considerato giorno nuovo) per cui auguri Rupert!!!!

p.s:spero che vi piaccia e aspetto una tua recensione Rowena Ollivander!

Un compleanno da non dimenticare

Quando mia madre mi chiese cosa avrei voluto fare il giorno del mio ventunesimo compleanno io risposi che siccome non era una tappa “importante”, del genere “sei maggiorenne, puoi guidare la macchina…ecc”, una semplice cena in famiglia sarebbe andata più che bene……ma non avrei mai immaginato che questa normale e insignificante età diventasse una delle più memorabili della mia esistenza…..

 

23 agosto

Quel giorno mi alzai intorno alle 10, finalmente il sesto film della saga di Harry Potter era uscito nei cinema di tutto il mondo ed era stato presentato in molte città; d’altro canto le riprese per la prima parte del settimo e ultimo capitolo della saga erano già iniziate, ma il regista ci aveva concesso qualche settimana di riposo permettendoci così di ricaricare le batterie.

Passai l’intera mattina a navigare su internet e girare per casa in boxer e canottiera,per mia fortuna mia madre non c’era altrimenti mi avrebbe preso a padellate sulla testa; nonostante tutto però non mi sentivo appagato, come se fai un lavoro ma non dai il massimo ed arrivi a fine giornata che,nonostante tu abbia terminato quel lavoro, sai che potevi fare di meglio e quindi sei insoddisfatto.

Così dopo avermi preparato il pranzo decisi che il pomeriggio sarei andato a farmi un giro in macchina a Londra o qualche città nei dintorni in modo da poter uscire da casa e svagarmi un po’.

Verso le tre mi iniziai a preparare, mi vestii con un paio di jeans neri un po’ aderenti e una maglietta a maniche corte celeste, per sicurezza presi un piccolo ombrello e mi diressi verso il garage dove la mia fedele Mini attendeva di uscire dalla sua “cuccetta”.

Prima di avviare il motore pensai a dove avrei potuto andare:non mi piaceva girare a vuoto, soprattutto perché consumavo benzina e lo ritenevo sciocco….optai per Londra; molti me l’avrebbero sconsigliata per via dell’enorme quantità di gente, dei giornalisti, dei fan e cose così…..ma sono sicuro che se il caro Robert Pattinson è venuto a trovare la famiglia(sulle riviiste scandalistiche locali non si parla d'altro), le ragazze non mi noteranno e i giornalisti saranno appollaiati come avvoltoi intorno alla casa del povero disgraziato; conclusione: si va a Londra!

Dopo una mezz’oretta di viaggio eccomi approdare finalmente nella capitale del Regno Unito, l’ho sempre adorata questa città, così piena di gente e perennemente sorvegliata da cupe nuvole grigio piombo.... però l’odore della pioggia mescolato a quello dello smog non mi è mai piaciuto e dato che qui piove ogni sacrosanto giorno sono molto rare le mie visite.

Trovare il parcheggio per la macchina fu un’altra bella gatta da pelare: ci sono molti parcheggi coperti sparsi per tutta la città, e questo è un bene, il male invece è che non ce ne sono vicino al centro della città, che sia chiaro, io adoro camminare, ma quando sulle mani porti molte buste ingombranti allora si che ti passa la voglia………….contro ogni previsione riesco a trovare un parcheggio che soddisfi le mie aspettative e dopo aver pagato il ticket mi incammino di buona voglia verso una delle tante vie piene di boutique e negozi vari alla ricerca di qualcosa che mi possa interessare.

Nonostante tutto i passanti mi riconoscono, alcuni mi salutano con una lieve nota di timore o euforia isterica, alcuni mi chiedono una foto o un autografo, per lo più ragazze adolescenti…….dopo essermi liberato del pericolo “fan’s attack” riprendo il mio giro e qualcosa attira la mia attenzione: una splendida felpa che dal nero sfuma all’azzurro, senza preoccuparmi di guardare il prezzo entro nel negozio e dopo una decina di minuti ne esco con un sorriso sornione come quello di un bambino a natale.

Sto per dirigermi dalla parte opposta della strada quando:

(??): Non ci posso credere!  Cosa vedono i miei occhi: Rupert Grint a spasso per Londra tutto solo in preda a una crisi di shopping!

(Ru):Sempre spiritosa fino all’osso vero Emma ?

Emma Watson: attrice, bella ragazza poco più piccola di età rispetto a me,mia co-star in Harry Potter; al di fuori del lavoro è una ragazza allegra e spiritosa con un carattere determinato ma serio allo stesso tempo.

(Ru):E lei cosa ci fa Miss Watson in giro per Londra?  

(Em): In realtà avevo programmato un pomeriggio di shopping sfrenato ma ora che ti ho incontrato un’altra idea mi ha attraversato il cervello e credimi….è un’ottima idea!

Con sguardo curioso e indagatore allo stesso tempo cercai di capire quale assurda idea aveva elaborato la sua povera testolina malata; lei mi osservava con sguardo divertito e birichino: orribili segni!

(Em):Che ne dici di andare a casa tua?

Per poco non mi venne un infarto: ero abituato ad invitare Emma a casa mia insieme a Daniel, Bonnie  e a volte anche Tom, ma non ero certo abituato al fatto che lei me lo sbattesse sulla faccia in modo così sfrontato….

(Ru): Certo…perché no….me lo dici cosa ti frulla nel cervello?

(Em): Manco morta

(Ru): Grazie tante

(Em): Dovere_ ok, se non la smette  di ghignare le tiro la busta in faccia.

Stranamente il tragitto di ritorno mi sembrò il doppio più lungo rispetto all’andata, la signorina non osò fiatare per tutto il viaggio, neanche quando feci apposta  di prendere male una curva e di rischiare di andare a sbattere….mi sembrava di avere accanto un robot, un perfido robot ghignante.

Arrivati a casa la pazza, ormai non posso fare a meno di chiamarla così, chiude la porta a chiave e mi sequestra le chiavi della macchina…ero prigioniero dentro la mia stessa casa e come cane da guardia avevo una pazza da manicomio che sembrava molto presa dal chiamare qualcuno con il mio telefono…fa pure mi raccomando, questa è casa tua ormai………….. e la mia prigione….sigh.

Dopo una decina di minuti ritorna da me e con gli occhi luccicanti mi dice:

(Em): Ho parlato con tua madre e mi ha detto che per il tuo compleanno puoi fare quello che vuoi dato che i tuoi genitori non ce la fanno a rientrare a casa.

La mia testa assorbe tute queste informazioni così velocemente che non capisco realmente quello che mi ha appena detto Emma: i miei non riescono tornare a casa giusto? E quindi io domani ho la giornata vuota….e fin qui ci siamo…ma la domanda che mi assilla è un’altra: il piano geniale di Emma ha a che fare con il mio compleanno?

(Ru): Tu vuoi passare la giornata con me?

(Em): Se vuoi posso organizzare una festa  o ti posso fare da accompagnatrice se vuoi andare in qualche posto…oppure me ne posso andare anche adesso se hai intenzione di non fare nulla.

L’ultima affermazione la dice con sguardo cupo e questo mi fa capire che questa è l’ultima cosa che vuole e io non intendo deluderla…..m non intendo neanche esaurirmi passando il tempo con un’ Emma in piena crisi creativa e euforica.

(Ru): Qual è il tuo piano?

(Em): Volevo convincere tua madre a lasciarti la giornata libera ma a quanto pare lei mi è venuta incontro…. Per cui…cosa si fa capo?

(Ru): Non eri tu la mente artefice di tutto questo?_ questa ragazza è incredibile, mi ha “rapito”, ha corrotto mia madre a farmi passare una giornata movimentata, perché sono sicuro che sarà così, e poi questa mi viene a dire che non ha in mente nulla?

(Em): Il compleanno è il tuo per cui….

Di colpo un lampo mi attraversa la mente….è davvero disposta a tutto?

(Ru): Ce l’hai con te il passaporto?

(Em): Si

(Ru): E qualche abito di ricambio?

(Em): Consideriamo i miei acquisti come tali devo solo levare le etichette.

Questa volta sono io che lascio Emma a bocca aperta: mi alzo fulmineo dal divano e prendo il cordless dalle mani di Emma, cerco di ricordarmi il numero giusto e prenoto due biglietti in prima classe.

(Ru): Prendi i vestiti e raggiungimi in camera mia.

Emma mi guarda con una scintilla di scetticismo negli occhi ma obbedisce e dopo pochi secondi si presenta sulla soglia della mia stanza, io ho in mano un grosso borsone dove sto infilando alcuni vestiti e due spazzolini nuovi con un piccolo tubetto di dentifricio.

Una volta preparata la valigia chiamo un taxi e sussurro al conducente un edificio, il tutto tenendo Emma allo scuro, ora è lei che mi fissa con sguardo alquanto preoccupato, sono sicuro che non si aspettava che le dessi così tanto ascolto.

Purtroppo il tragitto dura poco e quando Emma scorge alcuni cartelli incriminanti capisce tutto al volo e il suo sguardo muta dal preoccupato al complice e malizioso, dentro di me ritorna quel velo di paura che mi ha attanagliato lo stomaco fino a qualche minuto fa.

Una volta scesi dal taxi Emma mi sussurra con tono provocatorio:

(Em):È questa la tua idea? Prendere un’ aereo per qualche destinazione a me ignota?

(Ru):Non ti porto in un posto qualunque cara….ti porto in Italia, ho sentito che ci domani sera ci saranno molte stelle cadenti…..

Emma mi guarda molto intensamente per qualche secondo finché non inizia ad esultare per la gioia e a ringraziarmi……in realtà sono io che devo ringraziare questo piccolo terremoto che mi sta forse regalando il mio più bel viaggio della mia vita……ma la felicità dure poco… la gente ha iniziato a fissarci e a riconoscerci, alcuni hanno già in mano il cellulare per scattare foto molto incriminanti.

(Ru): Ok sei felice, ma ora andiamo altrimenti perdiamo l’ aereo e poi stiamo attirando l’attenzione e siccome non siamo delle persone comuni potrebbe essere un danno.

L’imbarco e il volo filano lisci come l’olio….arriviamo in Italia verso le nove di mattina all’aeroporto di Ancona, affittiamo una macchina e ci dirigiamo nella campagna verde smeraldo delle Marche, prenotiamo una stanza in un’ agriturismo, appena entriamo nella stanza ci accorgiamo di un piccolo particolare: il letto è matrimoniale, nonostante la notizia piuttosto shoccante nessuno dei due solleva un gran polverone, abbiamo molta voglia di girare i paesini locali per cui liquidiamo la cosa con un:

(Em & Ru): Ce ne occuperemo quando torniamo.

Passiamo l’intera giornata a visitare i paesi tipici, facciamo pranzo con ottime pietanze e per la cena prenotiamo un tavolo all’aperto che si affaccia sul mare….dopo la cena facciamo una piccola passeggiata sul lungo-mare, camminiamo in silenzio, come se non volessimo rovinare quella pace surreale scandita dallo scrosciare delle onde sulla spiaggia e coronato dalla luna che riflette la sua luce fioca sull’acqua increspata.

Dopo un po’ ci distendiamo sulla morbida e  fresca e sempre in silenzio osserviamo le stelle che imperlano il cielo scuro.

(Em): Sembra surreale vero?

(Ru):Già…ti devo ringraziare…mi hai regalato il più bel compleanno della mia vita sei un’ angelo.

(Em): Chi ti dice che ti abbia già dato il mio regalo?

Guardo Emma smarrito dopo la sua affermazione nei suoi occhi leggo indecisione ma anche determinazione allo stesso tempo….come se nel suo io più profondo stesse combattendo per una decisione importante….non so se riesco ad aiutarla ma voglio provarci….glie lo devo.

(Ru): Se devi dirmi qualcosa non esitare a farlo, perché se non lo fai potresti pentirtene per tutta la tua vita.

Lei si sta torturando le labbra, segno che è molto combattuta, ma si riprende subito e con un po’ di esitazione avvicina il suo volto sempre di più al mio: i nostri respiri si amalgamano come se fossero fatti per stare insieme, i nostri nasi iniziano a sfiorarsi, alcuni ciuffi dei suoi capelli mi sfiorano il viso provocando un piacevole solletico e dopo attimi che sembrano ore le nostre bocche si incontrano, prima timidamente e poi sempre più coraggiose e desiderose di esplorare ogni singola parte e godersi ogni singolo istante.

Ci baciamo per molto tempo, consapevoli che uno sfondo come questo che ci circonda: la luna, il mare e le stelle non si ripresenterà un’altra volta e che la magia di questo momento potrebbe sfumare così come è comparsa.

Quando ci separiamo rimaniamo qualche minuto ad raccogliere il sapore dell’altro che ci è rimasto sulla bocca e cerchiamo di focalizzarlo bene in modo da non dimenticarcene.

(Ru): Credo che il problema del letto matrimoniale sia risolto

(Em): Concordo pienamente

Ci alziamo e mano nella mano diciamo addio a questo paesaggio che ha assistito allo sboccio di quella che potrebbe essere una bella storia d’amore.

        

 

 

   
 
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