«Cosa stai guardando tu? Eh? Fossi in te mi darei una sistemata, sembri uno knarl ubriaco» gracchia.
Si voltano tutti quanti, compresa la piccola peste che sta maciullando la schiena del padre. Muriel ha caldo, sonno, fame e sente che le ginocchia non vanno più; ma loro, come sempre, la trascinano in quelle stupide feste che da qualche tempo a questa parte sono aumentate a dismisura con suo enorme disappunto.
«Cosa c’è cara zia Muriel?» chiede Molly apprensiva.
Muriel storce il naso e comincia a gemere dolorante.
«Che mi chiede a fare? Non lo sai che la mia malattia è una delle peggiori in circolazione?» l’accusa tagliente.
«Già, il vaiolo anzi aspetta, di che si trattava?» chiede lei palesemente in imbarazzo e con il volto arrossato.
Un grido rapace irrompe nel brusio della sala.
«Sapevo che non sei una tipa sveglia già quando hai continuato a far nascere figli, ma non ricordarti la mia malattia è il colmo!» tuona Muriel voltandosi di scatto.
Dannati inetti, pensa con vigore.
Li osserva tutti, nelle loro belle vesti che ciarlano e trangugiano Merlino sa solo cosa senza degnarla di uno sguardo o di una cortesia.
«Tu, vieni qua!» dice riuscendo ad agganciare la più piccola.
Ginevra palesemente annoiata si avvicina verso il suo tavolo guardandosi intorno alla ricerca di qualcuno.
«Zia Muriel» dice.
«Prendimi qualcosa da bere, le forze mi stanno abbandonando» le ordina.
«Hai un calice ricolmo davanti» osserva lei.
«Dannazione, possibile che non vi interessa nulla della mia condizione! Dov’è Potter?  Ah! Ti avrà lasciata per un’altra tipa più famosa!» strepita Muriel.
«Sta arrivando, eccolo Zia Muriel» dice la nipote con gli occhi ridotti a fessure.
Muriel aguzza la vista verso il giovane uomo e ringrazia Merlino, perché dall’aspetto non sembra proprio un eroe o mago potente.
«Come ti sei vestito, dannazione non ti pagano abbastanza?» gli chiede schietta.
«Oh beh, si, ecco mi pagano» balbetta il tizio a disagio.
Muriel alza gli occhi esterrefatta; si chiede come sia riuscita la comunità magica a poggiare sulle spalle di quel tipo tardo la sua salvezza.
«Come sta, Zia Muriel?» chiede ancora lo sciocco.
«Zia? Chi ti dà tutta questa confidenza?» latra Muriel.
«Il mese scorso mi sono sposato con sua nipote, signora» risponde Potter indicando Ginevra che sta arrivando con un calice.
«Presuntuoso anche! Come sto mi chiedi? Sto malissimo, il guaritore al San Mungo mi ha detto che sono spacciata, la mia malattia è gravissima!» afferma con tono tragico.
«Mi dispiace» dice quello di rimando.
«Ah! A chi lo dai a bere? State tutti aspettando che io tiri le cuoia per il danaro!» lo rimbrotta Muriel.
«Di che malattia si tratta?» chiede lui cortese.
Il poco sangue che ha le arriva al cervello e senza ritegno urla: « Ma allora siete tutti scemi qua! Si tratta di una malattia gravissima e senza cure! Mi avevano detto che sei sveglio, sciocco ragazzo!».
«E tu? Chi ti ha detto di portare da bere?» aggiunge irata quando vede  Ginevra arrivare.
Che branco di stupidi!
 
 
 

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Note.
Ciao a tutti! Oggi straordinario ! Questa piccola flash partecipa al contest indetto da Vintage sul forum di Efp, spero vi faccia  sorridere. Un abbraccio.