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Autore: Domenico De Ferraro    15/01/2021    0 recensioni
Ed io con quel volto angelico quasi demoniaco con quell’aria di chi sa di non sapere , perché le ali non li hanno solo gli uccelli ma anche gli uomini. Osservo tante persone, passare attraverso un sogno metropolitano che si fa conico come una montagna di zucchero filato, come lo scorrere dei pensieri all’incontrario nella loro genealogia insignificante impregnata di rimorsi e risposte vane sulla vita quotidiana. Avrei potuto incontrare chiunque lungo quella strada colorata . Dove i grandi cartelloni pubblicitari s’illuminavano nella calda sera. La vita può avere tante facce come la pubblicità dei cartelloni che scorrono di continuo implacabile nella morsa del freddo, messaggi luccicanti agli occhi dell’anonimo mostro cittadino. Siedo sull’alto di un grattacielo , seduto ammiro il panorama la città distendersi perdersi a vista d'occhio oltre l’immaginazione ed il senso che arrovella la generosa prole delle parole espresse. In solitudine mi scolo un litro di vino poi rutto e grido contro i demoni che transitano nei miei sogni umani , attraverso le strane ipotesi del dovere essere sconfitto da un sistema che si alimenta di sesso ed amori comprati per strada o al supermercato. E con l’appiglio di una dialettica che conduce
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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LEGGENDA DI UN ANGELO CADUTO

 

 

La strada si affolla nel bel mezzo del caos  del nuovo anno,  giunto con tutte i suoi interrogativi e le sue disgrazie passate  . Ed io con quel volto angelico quasi demoniaco con quellaria di chi sa di non sapere , perché le ali non li  hanno solo gli uccelli ma anche gli uomini.   Osservo tante persone,  passare  attraverso  un sogno metropolitano che si fa conico come una montagna di  zucchero filato,  come lo scorrere dei pensieri allincontrario nella loro genealogia insignificante impregnata di rimorsi e risposte vane sulla vita quotidiana.  Avrei  potuto incontrare chiunque lungo quella strada colorata . Dove  i grandi cartelloni pubblicitari silluminavano nella calda sera. La vita può avere tante facce come la pubblicità dei cartelloni che scorrono  di continuo implacabile nella morsa del freddo,  messaggi luccicanti agli  occhi dell’anonimo  mostro cittadino. Siedo  sullalto di  un  grattacielo , seduto ammiro il panorama la città distendersi perdersi a vista d'occhio oltre l’immaginazione ed il senso che arrovella la generosa prole delle parole espresse.  In solitudine mi   scolo  un litro di vino poi rutto  e grido  contro  i demoni che transitano   nei  miei  sogni umani , attraverso  le strane ipotesi del dovere essere sconfitto da un sistema che si alimenta di sesso ed amori comprati per strada  o al supermercato. E  con lappiglio di una dialettica che conduce alla deriva del ridere se stessi. Nel delirio  io , angelo sopravvivo  al mio  sogno serafico .  In quella trasformazione di essere qualcosa altro  che vive nel magma cittadino che mi   trasforma ora in mostro , ora in me stesso  . E la città si riempi e si svuota come fosse un palloncino colorato, gonfiato da un bambino insieme al padre diretto al parco centrale a dar da mangiare alle anatre dello stagno.

 

La mia vita dangelo si potrebbe riassumere in diverse frasi ,  forse stupide in relazione allextrasensoriali che alimenta il mio impegno verso gli umani. Poiché se non ci fossi io quante persone continuerebbe ad essere  infelici nei loro pregiudizi razziali . In molti  non troverebbe la via di casa , altri non sarebbero  costretti  a misurare questa esistenza per gradi . La mia condizione di angelo custode di essere che vive nellaldilà dellimmaginario in quella dimensione psichica che rende un uomo un angelo, a volte  un mostro , un chissà chi che cosa , non si sa.  Mi spinge a ricercare un nesso logico con l’amore e con la banalità degli atti che possono essere vari ed enigmatici per nulla seri come la descrizione fisiologica di un organo . Ma rigettando l’offesa di classe  il senso di ciò che si ricerca alla fine  rimane  sempre in sospeso. Cosi  vado in giro per il mondo  con la mia  santità , sono un angelo senza ali , forse tendenzialmente un demone e  chi sa perché il santo signore delluniverso ha voluto togliermi il dono dellubiquità. Sono cosi costretto ad errare nei sogni  di gente disperata  mi mimetizzo  nellessere tante persone,  ed in ogni essere io alloggio sono la  parte migliore di  quellessere inquieto che non vuole morire.

 

Il viaggio che compio nella vita altrui,  trascende ogni dimensione psichica entra nellessere in quella leggerezza che è leggenda .  Qualcosa che anima il vivere in diverse forme plastiche tali da rendere un uomo felice della sua vita. Cosi interpreto la parte di  un padre amorevole con tre figli , con tanti debiti e tanti guaii da risolvere, tante cose  da aggiustare,  cose da mettere a posto che mi fanno rivivere la vita vissuta tra  mille e mille persone senza patria. Gente  senza un luogo felice dove poter dire dessere se stessi. E nellapologia di reato   io immagino  il  loro vivere come prigionieri  in  una bolla di sapone.  La città continua a vivere ad essere quella parte  peggiore o migliore che conduce spesso alla delinquenza,  alla sopraffazione,  alla morte. Non c’è una via sicura,  un luogo preciso dove  poter vivere al sicuro dai demoni che vivono nelloscurità dellesistenza .  Essi  vivono si raggruppano nella vita miserabile di molti individui ,  si trasformano in avvoltoi , in cani randagi,  in bestie assestate di sangue e di sesso. Tutto  coronato da un fiorire di rime,  epigrammi , estremi tentativi di una volontà votata ad essere reclusa nel sistema in cui appartiene.

Sei certo di essere un demone ?

Beh credevo  d’esserlo , oggi non so se sono un angelo o un demone

Sai stamane  sono stato alle poste,  limpiegato mi ha gridato in faccia  senza educazione :
Aspetti il suo turno,   si segga.

E va bene lascia stare ti vuoi incavolare per questo tutto passa

Si , ma no tollero il sistema dell’ipocrisia di classe

Il sistema è bacato ,  compromesso

Già  allora io mi sono sposato un mostro vestito di rosa

Perché dici questo

Perché non so se sono io o mia moglie ad essere un mostro

Siete una famiglia di mostri

Non lo so forse si, forse no

Bisogna stare attenti , abitare vicino a voi  comporta un bel rischio

No,  per carità siamo tranquilli .

Abbiamo solo qualche cadavere chiuso nella cella del frigorifero

nulla più.

E orribile

Si,  ma c’è la luce , così  può respirare e vedere

Chi il cadavere

Non è un cadavere è un demone

Perbacco un demone con le corna

Non so se abbia le corna ma la coda  c’è lha senzaltro

Viviamo in mezzo a tanti demoni

Sembra di si

Anche il guardamacchine è un demone

Un antico demone  a pagamento

Lo pagano  quelli  dellassicurazione Generali

Che delinquenti per queste le polizze vita non durano mai trentanni

E  si , viviamo in un mondo di corrotti

Tanti ratti

Qualche gatto

Io sono deciso ad emigrare

Dove vai, penso  in argentina

Ma c’è la dittatura militare

Si ma le corride le hanno abolite

 

 

 

Questi gelidi giorni non passano mai,  il freddo è  intenso giro per la città con il mio nuovo cappotto cerco di trovare uno scopo alla mia vita cerco di aiutare qualcuno a non saltare dal ponte , aiuto qualche vecchietto a passare la strada con il verde .  Lavoro da diversi giorni ai grandi magazzini , impacchetto e spacchetto , pacchi regali. Sono tanti i regali , tutti sono gentili con me . Io mastico  gomma  da masticare in continuazione , mi piace fare  dei palloncini rosei che poi scoppiano nellaria profumandola. Ed un cherubino vuole che io gioca con lui a biliardino .

Ma io ho tanti di quei problemi che non so dove ho messo la testa.

 

Il gioco della pallina nella buca mi rende nervoso

Io non ricordo  una pallina buona  cherubino

Che mi dai del cretino

Per carità sono educato lo sai,  poi conosco bene tua madre

e tuo padre.

Io non ho padre  e madre sono orfano

Dico li conoscevo a suo tempo

Che manigoldo   ecco perché ti hanno cacciato dal paradiso

Senti bello,  cerca di parlare bene

Io parlo bene sono un cupido io

Io sono un angelo di seconda classe e non tollero rimproveri

Che fico voglio essere come te da grande

Devi crescere

Faro del mio meglio

La città è infestata da demoni

Lo so è difficile vivere in questa città

ieri ho visto un demone  che vendeva teste mozzate.

Oh per carità che orrore

Si testa di minchia

Ma questa è una brutta parola

No

Erano proprie teste di minchia senza un perché

Hanno fatto fuori le loro aspirazioni  da soli

Un suicidio di massa

Hanno  pulito  il cesso di casa senza la candeggina

Che tristezza , siamo condannati a finire nelle fogne

Io non ci scendo laggiù

Io volo via

Ma tu non hai le ali

Si che c’è lo sono irreali ,  anzi virtuali

Che diritto

Lo può dire forte sono un angelo di seconda classe

Io un cherubino,  anzi un cupido.

 

Ecco la vita,  ti mette a dura prova,  ti spinge dentro il fosso ed io avrei voluto essere un buon angelo custode , volare oltre le ingiustizie , andare per il mondo passare,  semmai  il natale a Miami, il capodanno a mosca,  l’epifania a Friburgo. Ma la vita ti trae in  inganno ti mette a volte  una corda  intorno al collo ti  dice stai per morire . Cosi ho cercato di riprendermi le ali che  avevo vendute tanti anni or sono ad un vagabondo di ponte vecchio a Firenze. Era  estate ed ero innamorato  di una ragazza di Milano . Era un estate calda , un  estate che mi faceva volare con  le  ali della fantasia verso qualcosa  d’indefinito che non sapevo cosa fosse in realtà . Ecco tutto quello che ho sperato essere  in quei momenti era essere un uomo a pari di tanti uomini , cosi diedi via le mie ali ed il  mio grigio abito talare .  Non mi feci più  chiamare don,  smisi di dire messa  ed accettai la divisa  del soldato di ritorno dalla guerra , divenni cosi  un uomo qualunque,  un individuo simile del tutto a quello seduto ora davanti a te ai giardinetti pubblici.

 

La mia passata vita  di prelato non è  facile narrare,  credo di aver vissuto tante vite  prima di questa , di essere stato prima un angelo poi un demone poi un operaio metallurgico , un viandante , un  pensatore, un meccanico di auto , un negromante ed un calciatore   inoltre ho venduto l'erba di casa mia al miglior offerente. Qualcuno mi potrebbe giudicare pazzo o forse fuori di senno , perché  ho visto l’America è  sono stato anche a Parigi a trovare mia zio  che di nome faceva barbablù . Ma  la follia ha molti visi , una ipotesi   che cambia e ruota  intorno all’idea della libertà in quella esplorazione fantastica  del volere capire ed aiutare  a tutti costi  gli altri . Ma è molto difficile vendere fumo a chi non fuma , cosi decisi di non essere più chierico  togliere da dosso  la tonaca di sposarmi è diventare una brava persona. Il resto è cronaca di ordinaria follia .  Tutti sanno che  scrivo sul giornalino parrocchiale  mi hanno promosso laico e continuo ad avere  quella faccia d’angelo tra il ridicolo ed l’agnostico per questa fisionomia  mi hanno scritturato per la parte di un angelo alieno in una nota serie televisiva di nome anche gli angeli mangiano fagioli. Se questa non è fortuna , ditemi  voi , cosa è la vita.

 

 

   
 
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