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Autore: Allen Glassred    16/01/2021    1 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e non pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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San Pietroburgo, anno 1592.

Il messaggero se n'è da poco andato da palazzo Meekhiv, lasciando solo il padrone di casa a leggere la lettera che è appena arrivata. Lui si siede su una delle poltrone, rigirandola più e più volte: gli hanno solo detto che viene da Mosca, ma sa benissimo che non può essere di Viktor. Suo fratello non gli scriverebbe mai, non dopo tutto ciò che è successo tra loro. Ripensa un pò agli eventi, e riflette: è vero, lui ha segregato Christine ed addirittura l'ha fatta partorire in una squallida prigione. Ma non è stato il solo a volere questo, oh no. Non è stato il solo a fare il modo che suo nipote nascesse in quel luogo, non è stato il solo a volere Christine lontana da Viktor, e lui lo sa bene. Lo sa, ma ha preferito tacere: suo fratello non gli crederebbe mai. Non crederebbe mai che suo zio, colui che gli ha fatto da padre, sia in realtà un essere tanto vile ed ipocreta, che abbia quella doppia faccia che inganna chiunque. In seguito guarda nuovamente la lettera, e riflette: beh, se non la aprirà non saprà mai chi l'ha scritta. Una volta aperta, riconosce subito la calligrafia, pur non avendola mai vista: è quella della sua Alice, senza ombra di dubbio. Riflette un momento, chiedendosi perchè gli avrà scritto. Che sia successo qualcosa di grave? La legge senza pensarci su ancora, sentendo una leggera morsa proprio accanto al cuore: è inutile, non è riuscito a scordare la sua Alice. Potrebbero passare secoli, ma ormai quella ragazza gli è entrata nel sangue, e non ne uscirà tanto presto, tutt'altro. Quando arriva a metà lettera, rimane tanto sorpreso che quasi lascia cadere tutto a terra: e così, suo fratello è diventato di nuovo padre. Ha sposato la donna che ha sempre amato, ed alla fine hanno avuto due figli gemelli, anche se uno è stato rapito in fine dal Corvo. Suo zio è tornato a sorpresa a palazzo, e questa cosa lo lascia decisamente perplesso: perchè? Perchè Petr sarà uscito allo scoperto proprio adesso? E cosa diavolo vorrà fare il Corvo di suo nipote? Poi arriva verso la fine della lettera: Alice gli chiede di tornare. Di andare a Mosca e conoscere quanto meno sua nipote, di stare vicino a suo fratello in questo momento. Ma lui lo sa: sa bene che non lo può fare. Non avrebbe il coraggio neppure di guardare suo fratello e sua cognata, in oltre finirebbe per creare scompiglio, dati i suoi sentimenti per Alice. Deve restare a San Pietroburgo, concentrarsi sulla sua famiglia e sperare che i sentimenti per quella ragazza si affievoliscano. Ah, sciocchezze. La verità è che non la scorderà mai, e che la promessa che le ha fatto, intente mantenerla prima o dopo. Vuole tornare da lei, ma non in quel frangente. Pensa poi che sua moglie non dovrà sapere nulla di quella lettera, o finirà per ingelosirsi di nuovo. La raccoglie, per poi andarsene nella sua stanza. Ma dimentica la busta, che è scivolata a terra. Stessa busta che viene trovata da sua moglie, Alexandria. La donna non ha mai smesso di nutrire sospetti, vedendo il marito cambiato in quell'ultimo anno: è più freddo con lei, sta sempre più tempo con la figlia e sembra voler evitare lei. Non appena nomina Alice si altera, e le dice di non nominare quella popolana, che il passato deve rimanere tale e che loro si devono solo concentrare sul loro futuro. Ma lei se n'è accorta: si è accorta che Boris ha qualcosa che non va, e che la ragione è proprio la ragazza dai boccoli biondi. Stringe forte quella busta, alterata. In quel momento sente qualcuno tirare la sua gonna, ed abbassando lo sguardo vede la sua bimba: la piccola Olga è cresciuta, ha ormai due anni e mezzo ed ha degli splendidi boccoli color mogano e gli occhi color smeraldo, ereditati da suo padre. La piccola pare piuttosto imbronciata, e sua madre se ne accorge. Nasconde la busta, per poi prenderla in braccio e sedendosi, con lei sulle ginocchia. " Cosa succede, Olga? Perchè sei così imbronciata? ". Chiede, mentre la bimba si aggrappa a lei.

" Dov'è papà? Voglio giocare con lui ". Protesta, mentre Alexandria sospira pesantemente, accarezzando i morbidi capelli della figlia.

" Papà scenderà presto. Che ne dici se intanto mamma ti pettina un pò questi bei capelli? ". Chiede, e la piccola annuisce felice, abbracciandola. Alexandria ricambia il suo abbraccio, per poi alzarsi tenendola tra le braccia. " Forza allora, andiamo ". Fa, accompagnando la figlia e riflettendo: è sempre più sicura che Boris si sia invaghito di quella domestica, ed è altrettanto sicura di dover fare qualcosa quanto prima, per fargliela dimenticare definitivamente. Cos'abbia in mente, non è ancora dato saperlo.

Petr Meekhiv esce dalla stanza dove Christine sta nuovamente riposando, alquanto alterato: pensa e ripensa alla risposta che gli ha dato la giovane. Pensa al modo in cui lo ha affrontato, una cosa inaudita per lui. Lui che è un nobile, umiliato da una serva, o meglio da un'ex serva. Camminando, si accorge che un'altra persona si sta dirigendo nella stanza della contessa. Si ferma un istante a fissarla, mentre la persona in questione lo sorpassa, probabilmente senza nemmeno accorgersi di lui, che la afferra bruscamente per un braccio. " Ma guarda guarda. Ecco qui la mia sguattera preferita ". La schernisce, rivelando che si tratta di una donna, la quale cerca di liberarsi dalla sua presa.

" Lasciatemi. Devo andare da mia figlia ". Fa, rivelando di essere niente poco di meno che Irina. Nonostante le sue proteste tuttavia, Petr non pare del parere di volerla lasciare libera, anzi per dispetto stringe più forte la presa.

" Quanta fretta, eppure ne abbiamo di cose da dirci, o no? Sono trascorsi più di 20 anni, ne saranno successe di cose ". E'quasi ironico. Irina si libera dalla sua presa, tenendosi il polso. Stanca del suo sarcasmo fastidioso lo affronta apertamente.

" Cose che comunque a voi non riguardano ". Precisa, alterata. " Non avete una moglie da cui tornare? O anche la contessa Evitha si è scocciata del vostro atteggiamento? ". Chiede, alquanto arrabbiata. Petr la guarda storto, per poi tornare vicino alla donna.

" Non ti azzardare a fare l'arrogante con me, serva. Ricordati che sei solo una sguattera, nè più e nè meno ". La minaccia, mentre lei non pare spaventarsi.

" Non ho paura di voi, sappiatelo. Non ne ho mai avuta, e mai ne avrò. E non vi perdonerò mai per tutto il male che mi avete fatto, sia a me che alla mia famiglia ". Smeraldo e ghiaccio si incontrano, mentre l'espressione di lui rimane seria, impassibile. Afferra entrambi i polsi di Irina, stringendoli quasi sino a farle male.

" Sei solo una stupida, tale e quale a quel volgare stalliere di tuo marito ". Sibila, mentre lei tenta vanamente di liberarsi dalla presa dolorosa sui suoi polsi. " Con me avresti potuto avere tutto, tutto! Invece hai preferito un volgare straccione. Con me hai fatto tanto la preziosa, ma con lui non ci hai messo molto, eh? ". Chiede, decisamente alterato. Lei libera uno dei polsi da quella presa, ma l'altro rimane ancora intrappolato.

" Chi è il volgare, qui? Un uomo che ha lavorato per mantenere la sua famiglia, che è stato ingiustamente punito dal suo padrone e che ama la sua donna e sua figlia più di chiunque altro, o un uomo che non esiterebbe a tradire la moglie per un banale capriccio, che tratta i figli con freddezza e crudeltà fingendo di essere il buono della situazione agli occhi del nipote? ". Chiede senza paura.

" Avresti potuto avere tutto! ". Comincia a gridare lui, facendole male al polso tanto la stringe. " Una vita da signora, anche se solo da amante! Ma no, tu hai voluto il tuo caro Danilo, eh?! Hai preferito una vita da pezzente miserabile, ed hai condannato anche i tuoi stessi figli ad averla ". Ghigna, ed Irina non capisce il motivo. Vedendo il suo stupore e soddisfatto della reazione della donna, Petr continua il suo discorso. " Una parola, Irina. Mi sarebbe bastata una sola parola per chiedere a Vladimir di dimenticare il suo debito con voi. Di lasciarvi il vostro bambino e di lasciare che viveste tranquilli. Ma non l'ho fatto, e ne vado fiero ". Sputa tutta la verità, con un odio inaudito. Irina lo guarda, da prima shoccata poi infuriata.

" Siete solo un miserabile! ". Risponde a tono, mentre lui finisce la sua confessione.

" Oh si, e non sai quanto ne vada fiero. Non sai quanto sono stato felice quando mio fratello ti ha strappato il tuo caro bambino neonato, quando sei stata costretta a venderglielo pur di estinguere il debito con la mia famiglia. Come sono stato felice di vedere te e quel babbeo soffrire, dopo tutto quello che ho passato io per colpa tua e del tuo rifiuto! ". Fa, mentre a quella frase la mora non ci vede più: con la mano libera fa per dargli un ceffone.

" Non siete nemmeno degno di nominare mio figlio! ". Grida, facendo per dargli uno schiaffo. Ma lui è più rapido e la blocca con una sola mano, spingendola a terra.

" Vedo che non hai perso il vizio, eh Irina? ". Sibila, mentre la donna si rialza da terra.

" Miserabile, non vale la pena di sporcarmi le mani con voi ". Sussurra. " Potete dire ciò che volete, ma il risultato non cambia: io amo mio marito, e non mi sognerei mai di tradirlo con un meschino come voi! Mai! ". Quelle parole hanno il potere di fare infuriare Petr. Senza pensarci su fa per dare uno schiaffo alla donna, ma improvvisamente si trova a sanguinare al viso, mentre un pugnale cade a terra.

" Chi ha osato...". Sibila, mentre qualcuno risponde alla sua affermazione.

" Sono stato io ". Fa, ed Irina riconosce subito che si tratta di suo marito. " E credetemi, la prossima volta che oserete toccare mia moglie solo con un dito, il mio pugnale non si limiterà a ferirvi il viso: le armi non riconoscono nè padroni nè servi ". Detto questo raccoglie il pugnale, mentre sua moglie gli si fionda tra le braccia. Petr si porta una mano al leggero graffio, dove sta un pò sanguinando. Guarda con rabbia e rancore il suo ex dipendente, poi Irina.

" Questa è una promessa: Presto, voi due pagherete tutti gli affronti che mi avete fatto. Tutti ". Sibila, mentre i due lo guardano senza la minima paura. Disgustato dalla scena, lo zio di Viktor se ne va, giurando che la cosa non passerà liscia. Si dirige verso una stanza, dove entra senza nemmeno bussare. Qualcuno è seduto di spalle, e sospira pesantemente.

" Ti pare il modo di entrare, questo? ". Chiede, mentre lui sfoga la sua rabbia.

" Non sono mai stato insultato così! Ferito da un volgare plebeo, senza arte nè parte ". Inizia a gridare, mentre l'altro non si volta ancora.

" Calmati, e raccontami cos'è successo: chi ti ha ferito? ". Chiede, mentre sembra che tra le braccia tenga qualcosa.

" Tuo padre, ecco chi! ". Sbraita Petr. " Mi ha lanciato contro un pugnale, senza il minimo timore ". Continua. L'altro, che si rivela essere Lukas, fa una leggera pausa per poi proseguire.

" Non ti scaldare per questo, vedrai che a tempo debito tutti pagheranno per ciò che ci hanno fatto. Ma adesso mantieni il controllo ". Lo ammonisce, ma Petr non pare voler sentire ragioni.

" Anticipa le tue mosse. Attaccali, facciamola finita una volta per tutte ". Gli uggerisce, ma Lukas fa cenno di no.

" No ". Fa, alzandosi. " Ho in mente altri progetti, ma per attuarli mi serve più potere ". Detto questo, un demone compare al suo fianco, inchinandosi. Lui si volta, ed in braccio tiene proprio Igor, il figlio di Viktor e Christine rapito dal Corvo. " Questo bambino sarà la chiave di volta per la nostra vittoria: nonc i servirà ucciderlo, deve vivere perchè il suo potere ci possa essere utile ". Ghigna, mentre mette il piccolo tra le braccia di quel demone, ordinandogli di nascnderlo in un luogo sicuro. Una volta soli, Petr osserva il nipote acquisito.

" Sei sicuro che aspettare sia una buona idea? Non immagini quanto abbia voglia di vendicarmi ". Fa, mentre Lukas annuisce, andando alla finestra dalla quale entra il suo amato corvo, che si appoggia sulla sua spalla.

" Tempo al tempo, zio. Vedrete che alla fine, entrambi avremo ciò che vogliamo ". Sogghigna malefico, tenendo tra le mani una piuma di corvo: è evidente, Lukas Petrov ed il Corvo sono la stessa persona.


Salve miei fans! Ecco un nuovo capitolo, ma voi diove siete? Avete abbandonato la vostra autrice preferita? :D Scherzi a parte, che ve ne pare del nuovo capitolo? Ecco svelata l'identità del Corvo, finalmente: è niente poco di meno che Lukas! Petr e Danilo si sono scontrati nuovamente, dopo più di vent'anni, e finalmente è emersa una parte della verità sul loro odio reciproco. A cosa porterà l'atto di coraggio del padre di Christine? Boris tornerà mai a Mosca? Coraggio, ditemi che ne pensate :D Ci sentiamo al capitolo nuovo, baci
   
 
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