Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Allen Glassred    16/01/2021    1 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e non pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dimitri cammina solitario per i corridoi di palazzo, riflettendo: è trascorsa poco piùdi una settimana dagli ultimi eventi, e purtroppo pare che Viktor e Christine stiano faticando parechcio a riprendersi dal rapimento di Igor. E d'altra parte, è naturale: non osa pensare a che cosa sarebbe successo se fosse accaduto a lui, se fosse stato al posto del suo signore ed avesse perso suo figlio in quel modo drammatico. Senza considerare che per loro è già il secondo bimbo che gli viene strappato in quella maniera violenta. Il giovane tuttofare si ritrova senza accorgersene nel giardino della tenuta, ormai innevato: è arrovato l'inverno, e la temperatura si è fatta sempre più rigida. Il ragazzo non indossa il soprabito, e per questo rabbrividisce. Qualcuno lo nota sulla soglia, e gli mette uno scialle sulle spalle. E'un tocco delicato, non c'è dubbio che si tratti di una donna. Il ragazzo sorride, per poi voltarsi ed incontrando lo sguardo eterocromatico di Amanda: la ragazza aveva visto il compagno di battaglia rientrare dal giardino, ed aveva capito che vi era andato senza coprirsi adeguatamente, e lo ha voluto aspettare per dargli quanto meno il suo scialle per coprirsi. Il ragazzo la osserva qualche istante, con un sorriso un pò forzato. " Amanda... grazie ". Sussurra, mentre lei lo accompagna in salone, dove non c'è nessuno: oramai è tarda serata, e tutti staranno senza dubbio dormendo. La donna si siede, seguita da lui.

" Dimitri, stai bene? ". Gli domanda così, a bruciapelo e senza troppi giri di parole. Lui ride un pò nervosamente, per poi annuire.

" Ma certo, Amanda. Sto perfettamente ". Fa, per poi vuotare un pò di vodka nel bicchiere e distogliendo lo sguardo dall'amica, che incrocia le braccia.

" Sei un bugiardo, lo sai? Non dovresti mentirmi, non ti hanno mai detto che tenersi tutto dentro fa male? ". Chiede, mentre il ragazzo beve un sorso di vodka, senza risponderle: eppure è vero, qualcosa lo sta tormentando. Amanda sospira, per poi prendere la mano libera di lui tra le sue, guardandolo. Finalmente il bruno ricambia lo sguardo, aspettando che sia lei a parlare. " Non stai bene, e non hai nessuno con cui confidarti ". Intuisce lei, mentre Dimitri si arrende: fa un cenno affermativo con il capo, appoggiando il bicchiere sul tavolo.

" E' vero, ma non voglio farti carico dei miei problemi: sono certo che mi passerà... ". Ma la bionda lo interrompe, mettendogli un dito sul labbro per farlo tacere.

" Ti prego, confidati con me. Non mi costa niente aiutarti, credimi "Gli fa una leggera carezza sul viso, mentre lui arrossisce appena, per poi sospirare: sa che protestare non gli servirebbe, e forse nemmeno vuole: in quel momento, Amanda è la sola a poterlo aiutare. La guarda nuovamente, per poi iniziare il discorso.

" E' che mi sento un perfetto imbecille, Amanda ". Sentenzia, mentre lei sgrana gli occhi: che motivi avrà per dire ciò? Il ragazzo riprende subito a parlare. "Come capo degli Opekun, avevo il dovere preciso di difendere i Meekhiv. Ma ho permesso che il Corvo prendesse Igor, ed ora il mio signore e la signora sono ridotti in quello stato... e mi distrugge! ". Si sfoga, mentre lei lo abbraccia cercando di calmarlo.

" Nonè colpa tua. Nessuno se non il Corvo ha colpe ". Sussurra, ma lui scuote il capo.

" Non riesco a confortare Viktor. Che razza di amico sono, Amanda? Non sono neanche stato capace di proteggere suo figlio, ed ora non sono capace di risollevarlo da questo dramma tremendo ". Fa, mentre lei gli prende il viso tra le mani.

" Guardami ". Quasi gli ordina, e lui lo fa senza storie. La ragazza gli scosta i capelli ribelli dalla fronte, per poi parlaredi nuovo. " Tu non hai colpa di niente, sciocchino. Il tuo solo compito ora, è stare vicino al signore e alla signora, nulla di più. Perchè sai, certe ferite come la perdita di un figlio, a volte non guariscono mai: il tempo potrà lenirle, ma mai guarirle del tutto. Ma tu puoi fare una cosa molto importante: puoi restare vicino ad entrambi, aiutarli a stare meglio ". Gli spiega semplicemente. Dimitri annuisce, per poi abbracciarla di slancio, sorprendendola. La ragazza sente come se il suo cuore si fermasse, ma dopo essere arrossita leggermente ricambia l'abbraccio. Si stringe a lui, sentendosi protetta, ed anche Dimitri deve ammettere che è nato in lui una sorta di senso di protezione verso la ragazza: sta bene in sua compagnia, le sue parole gli sono sempre di grande conforto anche nei momenti bui. " Dimitri... ". Sussurra solamente lei, per poi guardarlo: ah, no. Non ci sono parole per ciò che deve esprimere. Non ci sono parole, ma può esserci un solo fatto che potrebbe far capire al giovane tuttofare ciò che lei sente da molto tempo. Arrossisce ancora di più, mentre il loro sguardo si incontra nuovamente.

" Amanda, qualcosa non va? ". Le chiede lui, sorridendo appena. Un sorriso che manda letteralmente in confusione la ragazza, che scuote il capo.

" Ecco io... ". Mormora, per poi deglutire. Deve farlo, pensa: o ora o mai più. Si avvicina lentamente al viso del compagno, ma una risata fuori luogo interrompe il magico momento, seguita da un applauso. Amanda, scoraggiata da questa interruzione sbuffa leggermente, abbasando lo sguardo.

" Che scenetta romantica! Perdonate, non vi volevo interrompere, ma d'altra parte siete qui, in mezzo al corridoio ". Precisa una voce. Dimitri alza lo sguardo verso un ragazzo che ha i medesimi occhi dei Meekhiv, ma i suoi capelli risplendono di un colore biondo. E'vestito in modo abbastanza elegante.

" Vladislav ". Lo chiama per nome Dimitri, rivelando che il ragazzo non è altri che Vladislav, il quarto Opekun. Il ragazzo si limita a guardare entrambi, sogghignando.

" Ragazzi, non per interrompere le vostre questioni amorose, ma avverto una fortissima aura ostile qui a palazzo: ne sapete nulla? ". Chiede, mentre Amanda scuote il capo.

" in effetti, non ne sappiamo nulla. Ma anche noi l'abbiamo percepita, ma credavamo che fosse solo una nostra impressione. Ma ora che anche tu ce lo fai notare... ". Commenta, mentre Vladislav annuisce, seguito da Dimitri.

" A palazzo Meekhiv c'è per certo un traditore. Ragazzi, dobbiamo tenere d'occhio tutti quanti, avete capito? Dalla servitù ai nobili che si avvicineranno a Mylord e Milady, e soprattutto alla piccola Natasha. Non possiamo permettere che perdano anche la figlia ". Sentenzia, trovando il consenso di entrambi i compagni. Una volta accordatisi sul da farsi, Amanda e Dimitri lasciano il ragazzo solo. Il biondo si dirige verso il salone, in cui non trova nessuno a quell'ora. Si guarda attorno, per poi versarsi con noncuranza un bicchiere di vodka, come fosse casa sua. Si siede su una delle poltrone, per poi bere tutto d'un fiato il contenuto del bicchiere. Si sente per un secondo stordito, ma dura non più che qualche secondo. Sospira pesantemente, per poi posare il bicchiere ed alzandosi, andando verso il ritratto della famiglia Meekhiv. Osserva con insistenza il punto in cui è raffigurato Vladimir Meekhiv, per poi ghignare.

" Che peccato che non possiate vedere quanto sono cresciuto, e quanto sono vicino a vostro figlio ". Inizia a parlare con il ritratto, come se questo lo potesse udire e potesse proferire parola. In quel momento anche Viktor sta per entrare in salone, ma preferisce aspettare che l'altro termini il suo monologo: non che sospetti dilui, questo no. In fondo è un Opekun, lo deve proteggere, non pugnalare alle spalle. Ma si è già fidato di Boris una volta, ed ha finito per commettere un errore: meglio prevenire che curare. Vladislav continua il discorso, ignaro che qualcuno lo stia spiando. " E' davvero un peccato, sapete? ". Deride nuovamente quel dipinto inanimato, andando a versarsi un altro bicchiere di vodka, per poi berlo tutto d'un fiato come il precedente. " Se vi foste comportato diversamente, probabilmente a quest'ora sarei qui, a godermi la vita come fanno i vostri legittimi eredi, eh? ". Ride, iniziando a risentire dell'effetto dell'alcool, non essendo abituato a bere troppo. " Invece no. Avete preferito ripudiare il vostro secondogenito, perchè nato da una serva. Ma che bravo padre esemplare ". fa un applauso ironico, bevendo un sorso direttamente dalla bottiglia di vodka che ha preso in mano. " Ma lasciate che vi dica una cosa, mio caro padre: ho trovato comunque il sistema di avvicinarmi ai miei cari fratelli, a dispetto delle vostre aspettative, nelle quali mi avreste visto crescere come un miserabile senza arte nè parte. Ma dopo l'abbandono di mia madre, e soprattutto dopo la vostra dipartita, le cose sono migliorate. Forse dovrei ringraziare quei delinquenti che vi hanno ucciso ". Beve nuovamente, iniziando a barcollare: sta svuotando quella bottiglia in men che non si dica. A quel punto, Viktor decide di intervenire: afferra la bottiglia e la toglie dalle mani dell'altro, che lo guarda sghignazzando. " Fratellino mio! ". Ride di nuovo, quasi finendo per cadere addosso a Viktor, che lo afferra per le spalle prima che finisca a terra.

" Ma non ti vergogni? Un Opekun, un Meekhiv per di più, ridotto in questo stato pietoso. Mi vergogno di avere una parte del tuo stesso sangue ". Lo rimprovera, ma Vladislav si stacca dalla sua presa, barcollando nuovamente ed appoggiandosi al tavolino per non cadere. Riprende la bottiglia che Viktor vi aveva appoggiato, riprendendo a bere.

" Tu potrai dare ordini ai tuoi bei servetti, agli altri Opekun forse, ma non a me. Ricorda che sono anche io un Meekhiv, anche se nostro padre non mi ha mai riconosciuto e quella sgualdrina di mia madre mi ha abbandonato ". Ride, ma in realtà è alquanto alterato. Esasperato, Viktor gli da uno schiaffo, obbligandolo a sedersi con ancora la bottiglia in mano.

" Proprio perchè tua madre ti aveva abbandonato, io ti ho accettato a palazzo e ti ho dato un ruolo molto importante. Ma mi sto chiedendo se ho fatto bene, o se tu sia ancora prigioniero del tuo odio verso quella persona che ormai non esiste più! ". Ed indica il ritratto, proprio nel punto dove sta il padre. Vladislav rimane interdetto qualche istante, per poi sbuffare.

" Ho sentito dire che mia madre ora è qui a palazzo: è vero? ". Chiede, mentre Viktor annuisce, non ha senso tenerglielo nascosto.

" E' vero, lei è qui ". Gli risponde, mentre il biondo ride un pò, evidentemente ubriaco.

" Le voglio parlare. Beh, non ora che sto così, ma appena sarò sobrio la voglio vedere: parlarle faccia a faccia. Voglio la verità dalle sue labbra ". E' determinato, non c'è che dire. Viktor non crede sia opportuno contraddirlo, così annuisce.

" Va bene, ma ora forza: andiamo in camera tua e mettiti subito a letto, prima di stramazzare a terra ". Commenta, aiutando l'altro a rialzarsi e facendolo appoggiare a lui. Il minore lo guarda, per poi parlare.

" Viktor ". Lo chiama, e lui lo guarda un momento. Il biondo sorride appena. " Grazie ". Sussurra, mentre il maggiore sorride appena a sua volta, aiutandolo a camminare.

" Non c'è di che ". Sussurra solamente, riuscendo a condurre Vladislav nella sua stanza e riuscendo a farlo coricare. lo guarda qualche istante, sospirando. Poi esce dalla stanza, sperando vivamente che il ragazzo non sia seriamente intenzionato ad incontrare la madre.


Ta daaan! Salve amici miei! Come state? Ed ecco il capitolo 29. E' un pò corto, ma vedrò di recuperare con il 30. Bene bene, abbiamo così conosciuto un nuovo personaggio: Vladislav, figlio rinnegato di Vladimir. Chi sarà la madre del bel ragazzo dai biondi capelli? Amanda intanto, stava per dichiararsi a Dimitri ma è stata fermata in ultimo. Che stia nascendo l'Amitri? Beh, dovrete aspettare un pò per saperlo :) Ci sentiamo al nuovo capitolo. Vi aspetto numerosi! Baci
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Allen Glassred