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Autore: Lita_85    16/01/2021    5 recensioni
Sequel di " Il privilegio di essere suo" Damon adesso è un uomo sposato, e che ama alla follia sua moglie, farebbe di tutto per lei. Ma sappiamo anche com'è l'altra faccia della medaglia. Lui è menefreghista, idiota ed egocentrico. Come si comporterà mai uno come lui a lavoro? Uno spaccato sulla vita lavorativa di Damon e del suo particolare carattere. 😅 Buona lettura a tutti
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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She's a Bad mama Jama - Carl Carlton

Con in mano la ventiquattrore mi chiusi dietro la porta di casa. Quella mattina ero uscito più presto del solito, volevo arrivare prima al lavoro, dovevo parlare con uno dei cari stagisti che la sera prima mi aveva fatto fare le ore piccole. Anche se dopo la scoperta della gravidanza nei giorni a seguire non avevo dormito molto, la cosa mi teneva abbastanza sveglio. Ero felice ed emozionato, ed ero innamorato pazzo di lei. Avevamo deciso di dirlo a tutti il giorno di Natale, quale giorno migliore. Mi avvicinai al giornale appoggiato vicino al annaffiatoio abbassandomi, quando mi rialzai sentii la voce della signora Miller che mi salutava. Ogni mattina aspettava che prendessi il giornale per salutarmi e guardarmi il sedere. Ed ogni mattina la salutavo con le dita della mano ed un sorriso. Eppure mi aveva visto nascere... Infilai gli auricolari alle orecchie e mi avviai verso la macchina, la mia Chevy Camaro del 1967. Appogiai i ray-ban wayfarer sul naso guardandomi nello specchietto retrovisore pettinando i capelli con la mano destra e sistemando i polsini ingranai la marcia. Per quella mattina avevo optato per un un vestito blu scuro con cravatta rigata sui toni del blu. Con la testa tenevo il ritmo, schioccando le dita, quella mattina dovevo rovinare qualcuno...ed un sorriso diabolico si impadroní del mio volto. Mi fermai ad un semaforo rosso, continuando a tenere il ritmo schioccando le dita quando vidi vicino a me una macchina con delle ragazze che mi fissavano, le salutai con la mano, ed una di loro sprofondò sotto il sedile. Sorrisi ancora una volta e girai verso l'entrata degli uffici. Entrai nel garage sotterraneo e avvicinandomi all'ascensore con il giornale in mano iniziai a dare un'occhiata alle notizie sempre con la musica nelle orecchie  e stringendo il mio labbro inferirore. L'ascensore si fermò due piani prima del mio facendo entrare una signorina tutta curve che mi guardò dalla testa ai piedi. Succedeva spesso, la guardai con uno dei miei sorrisi cordiali ed uscì dall'ascensore, la sentii parlare sotto voce...c'entrava il fondochiena di qualcuno. Sapevo di piacere, ed era una cosa a cui ero abituato, ma ogni volta che succedeva non potevo fare altro che sorridere, non mi dava fastidio, anzi adoravo essere osservato, l'importante era non superare il limite. Oltrepassai la Hall con il mio passo deciso salutando tutti con il mio sorriso, ed al mio passaggio c'era chi si nascondeva o chi mi sbavava dietro. Anche questa era normale amministrazione per me, lo era sempre stata. Entrai nel mio ufficio con la signora Jackson che mi rincorreva. Lei era una signora sulla sessantina che assomigliava molto a Meryl Streep. Tutte le mattine era cosi.

- Oddio signor Salvatore, può fermarsi un attimo? - disse entrando dentro il mio ufficio con il fiatone

- Chi si ferma è perduto mia cara signora Jackson...- dissi sedendomi dietro la scrivania e aprendo la giacca

- Le ho portato tutti i documenti che mi aveva chiesto ieri e ha chiamato già due volte il signor Lucas Parker...- 

- Aaaaaaaaaah il mio stagista preferito! - 

- Posso farlo entrare? - 

- "Deve" farlo entrare! Ho delle cosette da dirgli! - 

Così uscendo dalla stanza si apprestò a farlo entrare

I mio sguardo era fisso su di lui, da qualche minuto, e da qualche minuto non lo ascoltavo più...iniziai a girare l'indice e il medio sulle mie tempie. Parlava da mezz'ora, di come fosse mortificato, che voleva essere un avvocato brillante, che io ero il suo esempio e che voleva essere come me..

- Ok, Lucas, mi hai convinto, anzi ti dirò di più, mi hai completamente fracassato le palle!  Quindi che ne dici di tornare nel tuo sgabuzzino e non fare più danni per oggi? - 

- Grazie signor Salvatore! - disse annuendo

- Si si, va bene!  - 

Aprìi la porta per uscire, quando rientrò la signora jakson con l'aspirina che le avevo chiesto


- Signor Salvatore la desidera il signor Gilbert...-
 
- Mio suocero?! - 

- Si proprio lui signore...-
 
- Maledizione...e adesso che vorrà? -  presi di fretta l'aspirina e con passo veloce mi avvicinai al suo ufficio che distava solo due porte più avanti.

Bussai ed entrai, trovando Grayson che dava dei documenti alla sua assistente,  una bionda con gli attributi al posto giusto. Lei mi oltrepassò guardandomi il pacco e sorridendomi chiuse la porta. Sorrisi scuotendo la testa e mi sedetti in una delle due poltrone davanti alla sua scrivania

- Grayson mi spieghi perché io ho la signora Jackson come assistente? - chiesi sorridendo 

- Perché tu hai messo incinta e sposato mia figlia...ti serve sapere altro? - fulminandomi con lo sguardo

- No, sto apposto così! - 

Si alzò avvicinandosi verso di me sedendosi nella poltrona di fronte alla mia

- Damon ti ho fatto chiamare, perché non mi piace come tratti gli stagisti! - 

- Grayson sono un branco di incompetenti con gli ormoni a palla! Io non posso fare loro da Baby Sitter e per di più devo rifare tutto il loro lavoro...ieri ho fatto notte...- 

- Damon...ti sei dimenticato quando eri tu quel ragazzo con gli ormoni a palla? Correvi dietro a tutte le ragazze del piano trovandoti in posizioni innaturali sulla scrivania di turno...non è che adesso i tuoi ormoni si siano addormentati...ma...- 

- Grayson così mi offendi! Sono un papà adesso ed un marito...non faccio più quelle cose! - con il mio solito sarcasmo

- Ed è per questo che devi essere più magnanimo! Gli stagisti sono i futuri avvocati di domani...se io ti avessi buttato fuori, cosa che ho pensato tante volte di fare...non saresti qui adesso. Ti ho dato quelle chances perché sei un asso nel tuo lavoro, e grazie a te abbiamo duplicato il fatturato annuo! -

- Beh ti ringrazio per la fiducia Grayson! C'è altro? - così dicendo mi alzai e mi avviai verso la porta

- No Damon, è tutto...Mi raccomando conto su di te! -  

Annuì sorridendo, ma la mia voglia omicida verso quella categoria cresceva sempre di più

Mi avvicinai al distributore dell'acqua che  non era molto lontano da li, quando intravidi dentro la cucinetta prima che lui chiudesse la porta, il nostro caro Lucas darci dentro con un'altra stagista .
Mi avvicinai con nonchalance e appoggiandomi allo stipite della porta incrociando le braccia la spalancai dicendo

- Va bene che vuoi essere come me, ma adesso stai esagerando!  Beh almeno la fantasia non ti manca...certo potresti usarla per fare bene il tuo lavoro...ma quelli sono dettagli! - dissi sorridendo malefico

- Oddio signor Salvatore! Io non so cosa dire! Io...- cercando di sistemarsi 

- Sai, voi stagisti mi state proprio sul cazzo, ma, oggi, è la tua giornata fortunata! Si dia il caso che voi siate gli avvocati del futuro...- dissi con falsa enfasi

La ragazza, sotto shock uscì dalla stanza senza dire niente, invece Luke passandosi la mano tra i capelli si avvicinò piano all'uscita. Lo fermai un attimo prima di lasciarlo andare

- Ah rubacuori, hai la cerniera aperta! - 

La chiuse e andò via senza fiatare. In realtà era vero. Ne avevo fatte di scopate dentro quegli uffici. Ma erano storie di secoli fa ed io adesso ero cambiato vermente. Era vero, non ero tanto diverso da loro. Ricordo ancora il giorno in cui vidi Stefan e Elena baciarsi appoggiati alla macchina prima di andare a scuola. E quando arrivai qui in ufficio ero nero dalla rabbia, e prima che calasse la sera lo avevo infilato ovunque. Quindi dovevo essere più magnanimo

Ritornai nel mio ufficio chiudendo la porta ripensando a Lucas

- Stagisti del cazzo! - appena girai lo sguardo verso la scrivania trovai Elena appoggiata ad essa, ed il mio sguardo si illuminò in un attimo.

- Hey! Che bella sorpresa! Come mai da questa parti? - chiesi avvicinandomi velocemente a lei cincendogli i fianchi

- Ti ho portato queste cartelle che hai dimenticato a casa, non volevo distogliere il tuo nervosismo verso gli stagisti per delle stupide cartelle! -  

- Hai fatto benissimo...- sorridendo

Iniziai a baciarla afferrando il suo fondoschiena facendola sedere sulla scrivania. Indossava una gonna leggera in pelle nera ed un maglioncino panna a collo alto e mezze maniche. Accarezzai le sue gambe fino ad accorgermi che indossava le calze autoreggenti

- Elena...le autoreggenti? - 

- Si...- 

- Sai cosa significa? - 

- Damon, può entrare qualcuno in qualsiasi momento...- 

- Non entrerà nessuno, c'è la signora Jackson per questo motivo...- 

Quelle autoreggenti avevano del tutto offuscato la mia mente. Avevo solo un'idea fissa. E lei aveva capito perfettamente qual era. Mi tolsi immediatamente la giacca e la cravatta e alzai il suo maglione, prendendo il suo seno tra le mani, mi avvicinai con la bocca ed esso baciandolo con foga. Avevo perso la testa, ma con lei capitava sempre . Lei prese i miei capelli, come a volerli strappare, ansimando. Ci guardammo un attimo, e lei afferrò la mia cintura aprendola in tutta fretta, adoravo le sue prese di potere mi facevano impazzire ancora di più. I pantaloni caddero giù, lasciandomi in boxer. Velocemente abbassò anche quelli prendendolo in mano. Cominciai ad ansimare, tra le sue labbra e ricomiciai a baciarla stringendo le sue cosce a me, ero in un'altro mondo.
All'improvviso sentii la porta aprirsi 

- Damon, ho dimenticato di darti questi poco fa...- disse Grayson entrando nella stanza

- Papà! - strillò Elena nascondendosi dentro al mio dorso

- Damon...non avevi detto che non facevi più queste cose? -  

Essendo di spalle lui poteva vedere solo il meglio di me, girai il capo verso di lui e dissi

- Sono un tipo nostalgico! - 

- Elena ti aspetto fuori...- grignò chiudendo la porta

Tornai a guardare lei e incominciai a ridere

- Damon, non c'è niente da ridere! -  cercando di sistemarsi il reggiseno che avevo alzato

- Beh, adesso posso dire che tuo padre a visto ogni lato di me! - 

- Damon! Con quale faccia adesso esco fuori? Oddio che vergogna! -  disse sistemandosi la gonna

Alzai i boxer ed il resto afferandola per il braccio

- Hey, a me non importa! Sei mia moglie, e non devo nascondere proprio niente...a parte il mio sedere... - dissi ricominciando a ridere pensando a suo padre

Sorrise guardandomi rapita

- Dio Damon, sei così...- buttò le braccia attorno al mio collo tornando a baciarmi con passione, facendo scivolare la sua lingua dentro la mia bocca. A quel punto le afferai di nuovo il sedere prima di sentire il colpo di tosse di Grayson...era ancora dietro la porta

Ci guardammo negli occhi e separandoci ci avvicinammo alla porta

- Ci vediamo stasera a casa...- 

- Ok a stasera...- le aprìi la porta per farla uscire, sembrò farlo, quando invece rientrò dentro prendendomi per il collo dandomi un bacio a stampo per poi chiudersi la porta alle spalle.

Ero innamorato pazzo. Non ne avevo mai abbastanza. Poi il nostro bambino in arrivo rendeva tutto più magico.

Passai il resto della giornata riprendendo Lucas e sistemandoni vari documenti che servivano per l'udienza del giorno dopo. Ero stanco mentalmente. Si erano fatte quasi le dieci, ed io ero ancora lì con la testa tra le mani. Quando sentii la porta aprirsi


- Damon, io vado via...ci vediamo in tribunale domani...- tuonò Grayson davanti alla porta

Annuì, la mia parlantina si era spenta qualche ora prima. Fece per uscire quando tornò a guardarmi

- Damon, sono contento per come rendi felice mia figlia... gliel'ho letto negli occhi oggi... - 

Sorrisi a quelle affermazioni...anche se mi aveva visto il sedere.

- Ma...non permettetevi di rifarlo qui! È sempre un luogo di lavoro! - così dicendo chiuse la porta lasciandomi con un sorriso da idiota.

Non si era mai sbilanciato tanto nel esternare i suoi sentimenti verso di me. E potevo anche capirlo, lui avrebbe preferito Stefan per sua figlia. Il dottor Stefan Salvatore.

All'improvviso il suono del mio cellulare fermò i miei pensieri

- Damon sei ancora lì? - 

- Si Elena...ma sto per concludere...finisco di sistemare queste scartoffie e vengo subito da te -

- Bene... perché le bambine dormono e..io e le autoreggenti ti stiamo aspettando...- 

- Beh, se la metti così vengo immediatamente! - alzandomi in piedi

- Fai presto...- chiudendo la chiamata

Ad un tratto un sorriso idiota si impadroní del mio viso, e recuperando i figli a casaccio infilai tutto nella ventiquattrore. Avrei sistemato tutto dopo, adesso avevo un'altra priorità, infilarmi nel letto con mia moglie, l'amore della mia vita. Ero innamorato, innamorato pazzo di Lei.

Note: Allora....sono...Che ve lo dico a fare! Sapete tutti che sono in fase super creativa 🤣🤣🤣🤣 non aggiungo altro! Solo un super ringraziamento a Troi_ontheHellmouth per la bella idea suggerita! ♥️  Prometto di calmarmi un po'! ♥️ Grazie sempre a chi mi segue e alla prossima!
   
 
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