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Autore: Riry_mar    16/01/2021    2 recensioni
ISPIRATA ALL'EPISODIO 15 DI YASHAHIME
Cap 1: mentre sta partorendo, Rin viene travolta da una serie di pensieri e ricordi
Cap 2: I pensieri di Sesshomaru
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PENSIERI IN UNA NOTTE DI LUNA NUOVA

Era una notte di luna nuova, calma e serena per alcuni ma impegnativa per me. Nei mesi precedenti avevo immaginato a come poteva essere, a cosa si provava e soprattutto se faceva veramente così male. Certo, io avevo assistito numerose volte e già i miei occhi di bambina ne avevano percepito lo sforzo immane che ci voleva.                                     
Mentre tutti dormivano tranquilli a Musashi io affrontavo "la mia notte": i nostri figli stavano per nascere. Avevo un dolore terribile nel basso ventre, sudavo e stringevo con tutta la forza che avevo il futon sotto di me, mentre Kagome mi asciugava la fronte e mi tranquillizzava al meglio che poteva.

"Spingi Rin, forza, ancora un altro po"

Mi sentivo dire, pensavo che a furia di spingere mi sarei strappata da qualche parte. Provavo di tutto in quel momento ansia, paura, gioia, ero travolta da un mix di emozioni. Dovevo tener duro, tra un po' li avrei conosciuti, quei bambini tanto desiderati e che sognavo già prima di sposarmi.

Tra un respiro e l'altro, mi venne in mente di quando Sesshomaru mi portò a visitare la nostra nuova casa, enorme e bellissima poco lontana dal villaggio di Musashi. Non era ancora pronta ma lo sarebbe stato di sicuro per il nostro matrimonio, fissato tra due settimane. 
Più che una casa mi sembrò un reggia, sarà che ero abituata a vivere con Kaede nella sua piccola capanna, mentre per lui invece quell'abitazione era abbastanza modesta. Mi fece fare il giro della casa e mi colpì molto una stanza, quella in fondo al corridoio che affacciava direttamente sul giardino, non ne capii subito l'utilità.

"È per i nostri cuccioli" mi rispose teneramente dandomi un dolce bacio sulla tempia.

Mi sentii una sciocca, come avevo fatto a non pensarci subito.


I nostri cuccioli beh... sono arrivati presto.


Subito dopo sposati siamo andati a vivere lì. Io e lui trascorrevamo la maggior parte del nostro tempo in giardino seduti sull'erba, tra i miei fiori e a volte gli cantavo una delle mie canzoni.

Dopo la cena guardavamo le stelle, poi andavamo in camera e mi univo a lui.

Dopo qualche mese dal matrimonio ero già incinta, sarei diventata madre proprio come speravo.Portavo in grembo il frutto dell'amore immenso tra me e il mio dolce marito, non potevo essere più felice di così. 
I primi mesi furono difficili tra nausea e stanchezza, facevo di tutto per far stare bene me e lui. All'inizio pensavo fosse solo uno, ma invece, come la mia amica Sango, nel mio ventre c'erano due bimbi, o meglio mezzo demoni. Fui doppiamente felice quel pomeriggio quando Sesshomaru mi diede questa notizia: appoggiò la sua testa sulla mia pancia mentre io iniziavo una delle mie irrefrenabili chiacchierate dove immaginavo come fosse, a chi somigliasse e che nome dare, quando lui mi interruppe:


"Sento due odori, sono due. Ora dovrai impegnarti a trovare un nome in più"


Lo abbracciai di getto, due bambini!

Dovevo iniziare a cucire abitini in più e a preparare un'altra culla, chissà se uno poteva somigliare a me e l'altro al padre...


"Vuoi due maschi? Un maschietto e una femminuccia" Gli chiesi una sera prima di andare a dormire.


"Non lo so, a me andrebbero bene anche due principesse, l'importante è che stiate tutti bene" mi intenerì la sua risposta, con la gravidanza era diventato ancora più premuroso.


La sera prima di andare a dormire, faceva aumentare di dimensioni la sua mokomoko che usavamo all'inizio come cuscino, invece durante la mia gestazione mi faceva stendere completamente su di essa per farmi stare più comoda con il pancione. Mi riempiva di ogni premura possibile per farci stare bene, non avrei potuto desiderare qualcuno migliore di lui al mio fianco. 
Finalmente avevo la famiglia che desideravo e che avevo, prima che quei banditi me la portassero via per sempre.
Pensavamo ai nomi sia maschili che femminili, lui voleva farlo decidere solo a me, ma io insistevo imperterrita affinché anche lui partecipasse.


"Non sono bravo con i nomi" ripeteva ogni volta. Ma io volevo coinvolgerlo in qualche modo. Allora facevamo così: io gli dicevo un nome, il primo che mi veniva in mente e che trovavo carino, e lui doveva dirmi se gli piaceva o no.

Passavamo pomeriggi interi in questo modo, lui era sempre indeciso sui nomi e io pure.


La mamma vi ha pensato così tanto in questi mesi... ho spesso sognato di tenervi tra le braccia o mentre vi insegnavo a dire "mamma" e "papà".


Devo soltanto fare un altro piccolo sforzo...


"Vedo la testa, brava Rin continua così"


Il primo stava per venire al mondo, spinsi con tutta la forza che avevo.

Volevo fare il prima possibile. Sesshomaru era li fuori a combattere il nemico con l'ansia per me, per noi. Sapevo che se fossero nati lui li avrebbe sentiti anche se si fosse trovato dall'altra parte del mondo, pure lui non vedeva l'ora di vedere i piccoli.
Anche se durante il parto i mariti non assistono le partorienti, io invece avrei tanto voluto che lui fosse al mio fianco, che mi tenesse la mano, che mi dicesse, tra un respiro e l'altro, che stava andando tutto bene, che non dovevo preoccuparmi di nulla. A pensarci bene, molto probabilmente sarei stata io a dare forza a lui.

Infatti mano a mano che la mia pancia cresceva, aumentava anche la sua preoccupazione per me, lui cercava di nasconderlo ma io avevo già capito. Aveva sentito al villaggio storie di donne che muoiono di parto e lui era andato in allarme.

Una notte mi svegliai, i due bimbi calciavano come non mai nella mia povera pancia, mi voltai e non lo trovai nel nostro letto. Infilandomi la vestaglia guardai in giardino, era lì con lo sguardo perso nel vuoto.

"Tesoro che cosa c'è?" Gli chiesi sedendomi vicino. Lui non mi rispose ma capii dal suo sguardo che riguardava me.


Ormai stavamo insieme da un bel po' di tempo, intuivo ogni suo pensiero solo osservando bene il suo viso.

"Sei preoccupato per me, per noi?"


Non rispose neanche stavolta, nel suo tacito linguaggio voleva dire che avevo fatto c'entro.


"Non stare in pensiero, starò bene vedrai, i nostri figli non mi faranno nulla"


"Tenseiga non potrebbe..."


Non gli diedi il tempo di terminare, sapevo cosa volesse dirmi, lo baciai dolcemente per rassicurarlo.


“Non potrei essere più felice di così, anche se dovessi andarmene mi consolerà sapere che non ti ho lasciato da solo”


Lui mi abbracciò forte e con un rapido movimento del suo braccio, mi ritrovai seduta sulle gambe.


"Dovresti riposare" mi disse, le mie parole lo avevano calmato almeno un po.


"Vorrei tanto dormire ma i piccoli sono dei monelli. Dai calci che mi danno saranno sicuramente dei guerrieri forti ed eccezionali come il loro papà"


"E dolci e belli come la loro mamma"


Anche se non lo diceva apertamente Sesshomaru aveva paura, lo notavo tutte le sere quando andavamo a dormire. Lui rimaneva lì ad osservarmi tutta la notte, facendo chissà quali pensieri funesti. Sapeva già che sposandomi sarebbero nati dei figli hanyou, come suo fratello Inuyasha. Probabilmente era proprio a quest'ultimo che pensava la notte e alla vita che aspettava tutti quella della sua specie. D'altronde lui era stato il primo a disprezzarli, conosceva l'odio dei demoni per gli hanyou e non gli era difficile immaginare quello degli esseri umani.

Stando di più al villaggio aveva sentito anche delle storie di Jinenji e Shiori e soprattutto del loro giorno debole in cui perdono i loro poteri demoniaci.

Nel corso della mia gravidanza gli spiegai i miei dubbi raccontandogli proprio di suo fratello, che durante la luna nuova non dormiva mai per paura che qualcuno sfruttasse la sua debolezza per ucciderlo. Ero sicura che lui non avrebbe mai permesso a nessuno di fare del male ai nostri figli né tanto meno li avrebbe abbandonati a se stessi.


Dobbiamo vivere per loro


Poi si aggiunse quella dannata profezia secondo la quale Kirinmaru sarebbe stato sconfitto da qualcuno che non è né demone né umano.

Mio marito temeva che lui si sarebbe accanito su i nostri figli hanyou e su di me che ero sua moglie, per scongiurare la sua sorte. In cuor mio lui ci avrebbe protetti da ogni male e anche da Kirinmaru e i suoi scagnozzi, avevo fiducia nella sua forza e nella suo senso di protezione.Durante la gravidanza non mi muovevo troppo da casa, rimanevo sempre vicino a lui oppure stavo insieme a Inuyasha e Kagome. Lui sentiva il peso della responsabilità per la sua nuova famiglia e io, nonostante il mio spirito libero e curioso, facevo di tutto per non dargli motivi di apprensione. Mi disse che oltre Kirinmaru c'era pure sua sorella, una certa Zero che voleva mettere fine alla mia vita affinché i nostri figli non nascessero. Lei, in particolare, provava un odio profondo per gli umani e per i mezzo demoni, se avesse attaccato noi saremmo stati di sicuro il suo obiettivo principale e questo Sesshomaru lo sapeva meglio di me.

Spesso pattugliava la zona affinché nessuno di quei demoni si avvicinasse a dove vivevamo, ha fatto di tutto per farci stare al sicuro ma questo per lui non è abbastanza.


Sono davvero preoccupata...


I miei pensieri furono interrotti da un forte pianto, i bimbi erano nati.


"Congratulazioni Rin, due belle femminucce" disse Kagome mettendomele vicino sul futon.


Erano bellissime! Ho visto tanti parti e bambini ma le mie figlie erano meravigliose, avevano due visini angelici e le manine chiuse. Gli stessi colori miei e di mio marito...


"Towa e Setsuna" esclamai quei nomi con le lacrime agli occhi, le nostre piccoline erano nate e non vedevo l'ora di presentarle al padre.


Quei nomi... li ho scelti all'improvviso, non so perché ma durante il travaglio mi è venuta in mente quella volta, quando ci siamo sposati.Ricordo quel giorno come fosse ieri. Quella mattina mi misi il kimono nuziale e accompagnata da Kagome andai al tempio dove mi aspettava Sesshomaru. Aveva deciso di sposarmi come facevano gli esseri umani, fu buffo per me vederlo vestito come uno sposo normale.

Ero emozionatissima e felice, stavo per sposarmi con l'amore della mia vita. Bevemmo il sakè e poi ci scambiammo le promesse. La sua non potrò mai dimenticarla:

"Rin, questo Sesshomaru promette di amarti sempre e proteggerti a ogni costo da questo momento fino all'eternità"

E da lì, Towa e Setsuna.


Non avevo molte forze dopo il parto, volevo tanto prenderle in braccio e coccolarle, ma non mi fu possibile. Non mi fu permesso neanche di finire di gioire. 

La battaglia tra mio marito e quel Kirinmaru non era conclusa, anzi era appena iniziata. Fu proprio il mio sposo che vidi subito dopo, neanche lui poté realizzare la felicità di essere diventato padre.

Sesshomaru mi guardò con profondo dispiacere poi prese le bambine con sé senza dire nulla. Forse si sentiva in colpa per averci messo in pericolo, temeva che io non mi sarei goduta a pieno la mia nuova vita da mamma.

"Rin, ha fiducia in te" piansi, non potevo credere che quel mostro spaventoso volesse uccidere le mie piccoline per una stupida profezia, ma sapevo che il loro papà non avrebbe permesso a nessuno di toccarle.  





_______________

Grazie per aver letto! L'episodio di oggi mi ha trasmesso così tante emozioni che mi è venuta una voglia matta di scrivere qualcosa, forse anche un po per sfogo. Spero che vi piaccia questa mia one-shot, potrebbero esserci degli errori, non l'ho rivista tante volte. Comunque stavo pensando di aggiungere anche un altro capitolo con i pensieri di Sesshomaru, se vi va fatemi sapere!

   
 
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