Blu profondo
 
 
 
 
 
 
 
 





Michiru sente il suo sguardo che quasi le perfora la schiena. Si sposta appena, e nello specchio compare, accanto al suo, il riflesso di Haruka.
Fa finta di nulla, e si scosta i capelli dal collo con gesti lenti. Una mano tiene sollevati i capelli, lasciando scoperta la nuca candida; l’altra mano si allunga verso la cerniera dell’abito, e prova a farla scorrere giù senza impegnarsi troppo.
<< Haruka, >> chiama.
L’altra si mette dritta, richiamata dalla voce dell’altra.
<< Mi aiuteresti col vestito? >> chiede in un mormorio basso << questa cerniera non vuole saperne di scendere. >>
Haruka si schiarisce la gola, e si mette in piedi cecando di recuperare un minimo di contegno.
Attraverso il tessuto del vestito sente il calore del corpo morbido della sua amante, e l'unica cosa che desidera è spogliarla e stringerla a sé.
Inspira piano il suo profumo, e le accarezza la schiena. Le sue dita sfiorano qualcosa di duro, rigido: una stecca in plastica.
<< Da quante ore indossi quel corsetto? >>
<< Non saprei, non ci ho fatto caso. Lo trovo piuttosto comodo, sai? >>
<< Mh. >>
Michiru ride, porta le mani dietro la schiena e attende che l’altra le prenda, per poi guidarle lverso di lei. << Si adatta perfettamente al mio corpo. >>
Le mani di Haruka percorrono la sua figura, percependo le stecche del corsetto, il modo in cui fascia il corpo della sua donna. Al centro della schiena percepisce la sagoma dei lacci, a metà c’è il nodo che lo tiene chiuso.
Michiru si abbandona contro il suo petto << è quasi come un abbraccio confortevole, >> mormora.
I loro volti sono vicini, gli sguardi si incrociano nel grande specchio davanti a loro, e la violinista sorride. << Spogliami, >> sussurra poi.
Haruka deglutisce a vuoto, poi le abbassa la cerniera, e l’abito scivola giù, afflosciandosi sul pavimento in morbide onde.
Il corsetto che la violinista indossa è blu, di un blu profondo, con eleganti e ipnotiche decorazioni di una tonalità più chiara. Si stringe attorno al suo busto e lo fa apparire più minuto.
Lungo la schiena si incrociano gli spessi lacci blu scuro.
<< Sciogli il nodo, >> istruisce Michiru, con un leggero sorriso, notando l’incertezza sul volto di Haruka << e allarga i lacci. Così. Ora devi slacciarmelo sul davanti, >> continua << piano, >> ridacchia poi << piano, >> ripete poi, guidando le sue mani. << Ecco, così. >>
Il corsetto cade per terra, sopra il vestito.
Haruka la abbraccia da dietro, le bacia una spalla, il collo. Le sue mani scivolano delicate lungo il corpo di Michiru, risalgono lungo i fianchi e stringono i seni fra le dita.
Calde labbra succhiano il suo collo, la violinista allunga una mano affondandola fra i capelli biondi dell’amante, e inclina la testa da un lato. Si volta con un movimento elegante e spinge Haruka in ginocchio.
Lei obbedisce docilmente. Le rivolge uno sguardo carico di desiderio e, leccandosi le labbra, fa per avvicinare il volto alle cosce di Michiru, ma viene bloccata.
La violinista si inginocchia davanti a lei, e la spinge sul morbido tappeto. Si siede sopra di lei e comincia a slacciarle la camicia.
<< Lascia fare a me. >> Sorride maliziosa, una mano premuta fra i seni di Haruka.