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Autore: Lina Lee    17/01/2021    1 recensioni
Questa raccolta partecipa alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
Cap. 1: Itadakimasu (Laelius e Aiko, miei OC)
Cap. 2: Hoppipolla (Luna)
Cap. 3: Hanami (Laelius e Aiko, miei OC)
Cap. 4: Drachenfutter (Sirius e Remus)
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Hoppipolla: saltare nelle pozzanghere.


Ottery St Catchpole, 1986
Era da diversi giorni che pioveva, e questo impediva alla piccola Luna di poter uscire in giardino a giocare. La bambina non se ne lamentava, ogni tanto osservava fuori da una delle finestre per rendersi conto se il tempo sarebbe migliorato, ma poi si dedicava a osservare la madre nei suoi esperimenti, disegnare, oppure ascoltare il padre parlare di qualche strana creatura. Quando finalmente, una mattina, il cielo decise di dare una tregua, Xenophilius si rivolse alla moglie, in viso un’espressione piuttosto seria.
«Pandora, mia cara, che ne diresti se insegnassimo alla nostra piccola Luna a saltare nelle pozzanghere in maniera tale da evitare le larve di Aquavirius? Prima impara e prima potrà propiziarsi la fortuna» le fece notare, mentre la moglie osservava le pozzanghere che si erano formate non lontano dalla loro casa a causa della pioggia dei giorni precedenti.
«In effetti sarebbe il caso che imparasse, anche se credo che per alcune pozzanghere un po’ troppo grandi dovremo aiutarla noi» rispose, tirando fuori la propria bacchetta e chiamando la loro bambina, che subito li raggiunse dalla propria cameretta. I due genitori la abbracciarono, e dopo averla coperta con un mantello affinché non avesse freddo, la condussero fuori dalla casa, vicino a una pozzanghera, la prima di quelle che Luna avrebbe dovuto saltare. Fu Xenophilius a spiegare alla piccola di appena cinque anni il motivo per cui si erano radunati tutti e tre fuori casa, davanti a delle pozzanghere.
«Osservale bene, Luna, perché all’interno di esse vi sono delle larve di Aquavirius, una creatura magica che possiede dei tentacoli capaci di secernere veleno. Quello che dobbiamo insegnarti è a saltare nelle pozzanghere in maniera da evitare quei tentacoli, perché tutte le volte che ci riuscirai significherà che andrà tutto bene, e che tu potrai stare tranquilla». La bambina aveva ascoltato attentamente la spiegazione del padre, osservando i vari specchi d’acqua davanti a sé, cercando di intravvedere le strane creature di cui l’uomo le aveva parlato.
«E se non dovessi riuscirci?» chiese, osservando entrambi i genitori. Questa volta fu Pandora a risponderle.
«Per ora ti aiuteremo noi, ma mano a mano che crescerai sarai pienamente in grado di riuscirci da sola, per cui non devi metterti di questi problemi, né devi avere paura» rispose la donna, infilando la mano nel cappuccio del mantello e carezzando i capelli biondi della figlioletta. Luna annuì, un pochino più serena, e si predispose a saltare nelle pozzanghere, cercando di poggiare un solo piede per ognuna di esse e di non toccare alcun tentacolo. I genitori si disposero ai lati della figlia, impugnarono le bacchette e, muovendole all’unisono, sollevarono la loro bambina e la fecero planare delicatamente da una pozzanghera all’altra. Luna fece grande attenzione, poggiò un solo piedino per volta e rise, rise tanto dell’acqua e del fango che venivano schizzati a ogni suo salto, bagnando non solo il suo mantello colorato, ma anche i mantelli dei suoi genitori.
Quando superarono l’ultima pozzanghera, Xenophilius abbracciò la figlia, sollevandola in aria per la gioia.
«Bravissima, Luna, hai evitato tutte le larve già dalla prima volta, questo vuol dire che andrà tutto bene, tutto bene fino alla prossima volta che le salterai!» esultò il padre, per poi rimetterla a terra e permettere anche alla moglie di festeggiare la loro figlioletta e abbracciarla.
 

Castello di Hogwarts, 1995
Luna si era svegliata con una strana sensazione addosso, il suo subconscio le aveva riportato alla mente, tramite un sogno, qualcosa di cui lei si era quasi dimenticata. Dopo la morte della madre aveva viaggiato col padre, si era legata ancora di più a lui, aveva poi iniziato a frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ma non aveva più compiuto quella sorta di rito propiziatorio che i suoi genitori le avevano insegnato quando aveva cinque anni. Dopo la morte della madre aveva cercato di dedicarsi ad altro e si era dimenticata di saltare nelle pozzanghere, stando attenta alle larve di Aquavirius e ai loro tentacoli. Ora, però, era giunto il momento di riprovarci, ora che il suo amico Harry Potter veniva bistrattato da tutti, ora che Silente veniva creduto un pazzo, ora che Tu-sai-chi era tornato e aveva ucciso un loro compagno di scuola doveva assolutamente impegnarsi anche lei e aiutarli.
Ferma nel cortile del Castello, la Corvonero osservava con attenzione le pozzanghere che si erano formate in seguito alle ultime piogge, cercando di intravvedere le larve per poter evitare i loro tentacoli.
«Luna, cosa stai facendo?»
La voce incerta di Hermione, che si stava avvicinando insieme a Harry e Ron, le sembrò lontana, troppo concentrata per risponderle subito. Tenendo ben stretta la borsa coi libri, Luna prese a saltare, proprio come allora, poggiando un solo piede per pozzanghera e schizzando fango e acqua un po’ ovunque, portando i tre ad allontanarsi per evitare di venire sporcati. Di contro la biondina non fece caso alla divisa sporca o al mantello sporco, dopo l’ultima pozzanghera sul suo viso si era formato un sorriso di gioia e serenità. Voltatasi verso Hermione, le rispose allegra.
«Saltavo le pozzanghere e cercavo di evitare i tentacoli delle larve di Aquavirius» spiegò con una certa serietà, mentre il viso di Hermione si contraeva in una smorfia contrariata.
«Vedete, se si saltano le pozzanghere e si riesce a evitare i loro tentacoli, vuol dire che andrà tutto bene, almeno fino alla prossima volta in cui si compirà questo rito propiziatorio» spiegò ancora, avvicinandosi a Harry e fissandolo dritto negli occhi.
«Sentivo che avevi bisogno di aiuto e volevo poterti aiutare, così ho ripreso in mano questo rito e sono riuscita nel mio intento, ho evitato tutti i tentacoli, quindi puoi stare tranquillo, andrà tutto bene» concluse sicura, sorridendo e riprendendo a camminare nella direzione delle serre di Erbologia, canticchiando allegramente. I tre Grifondoro la osservarono, non capendo se fosse impazzita del tutto o se fosse vittima di un qualche strano incantesimo; nel dubbio, si dissero che avrebbero evitato di raccontare a qualcuno la stramberia alla quale avevano appena assistito.


Note dell'autrice: A differenza del primo capitolo, questo secondo non solo partecipa alla Challenge, ma anche all'iniziativa "Scrivimi" della pagina Facebook Caffé e Calderotti, creata da Rosmary.
Il prompt mi è stato assegnato da Mari Lance (
https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=501353).
Prompt: "La vita è fatta di attimi vissuti e poi smarriti, pronti a riemergere nei momenti più impensabili".
Genere: kid!fic
Personaggio: uno che in genere non tratti.
Spero di non aver deluso le aspettative.
Alla prossima! <3
Lina Lee

 
  
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