Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: FreDrachen    17/01/2021    0 recensioni
[prima storia della trilogia Half-Blood]
Seth è un Mezzo Demone, figlio di un'umana e di un Demone Purosangue, ed é il Principe Ereditario della Landa della Paura, uno dei regni dell'Inferno. All'apparenza dimostra la sua indole feroce e sarcastica, ma in realtà nasconde in sé un animo buono che lo rende ben diverso dai suoi simili.
Ma qualcuno lo vuole morto e per questo sará costretto ad abbandonare l'inferno per nascondersi sulla Terra.
E sarà proprio lí che intreccerà la sua esistenza con quella di Margherita, una ragazza dai genitori separati, timida e introversa, e con il grande sogno di diventare un giorno una scrittrice.
Nulla sarà più come prima.
Riuscirà Seth a scegliere tra l'amore puro e innocente di Margherita e le tenebre annidiate da sempre nel suo cuore?
Ma soprattutto sará capace un Mezzo Demone andare contro la sua natura, e rinunciare a tutto per amore?
Copyright © 2016― È severamente proibito copiare, pubblicare e/o utilizzare in alcun modo i contenuti della storia senza l'espressa e formale autorizzazione da parte dell'autrice.
[trovare la storia anche su Wattpad, nickname FreDrachen]
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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Capitolo 2

Seth
Inferno, Landa della Paura

Correva come se ne andasse della sua vita.

La terra brulla e scura sotto i suoi piedi era scoscesa, piena di sassi sporgenti e buche. Inciampò proprio in uno di esse, e cadde a terra.

La pelle già scorticata e piena di lividi gli mandò una stiletta di dolore.

Ma non demorse.

Si rialzò in fretta per continuare la sua folle corsa contro il tempo. Sapeva che Loro lo avrebbero trovato presto. Ma se avesse raggiunto la Landa della Lussuria, sarebbe stato salvo. Si sarebbe nascosto in una di quelle locande raggruppate nei Villaggi Carnali sparsi per l'intera Landa, e si sarebbe potuto divertire per l'eternità. Molto meglio del posto dove si trovava fino a quel momento, una terra spoglia popolata dai loro peggiori incubi che si materializzavano per perseguitarli, per l'eternità.

Inciampò in un sasso sporgente e per poco non cadde nuovamente. Si riprese subito e ricominciò a correre.

Aveva da poco guadato il Fiume degli Incubi, posto a metà Landa, quando sentì i passi di uno dei suoi inseguitori riecheggiare in lontananza. Passi rapidi in avvicinamento, troppo veloci, si ritrovò a pensare. Aumentò la velocità, eppure continuava a sentire il fiato del suo inseguitore sul collo.

Poi avvertì il sibilo di una frusta al suo fianco, scattante e veloce come un serpente. In un lampo se la ritrovò attorcigliata intorno alla caviglia. Uno strattone improvviso lo fece cadere a terra, sbattendo violentemente con la mascella. L'impatto fu così violento che il mondo si tinse di nero per qualche secondo. A fatica voltò la testa, e non appena riconobbe le fattezze del suo inseguitore, impallidì di colpo.

Di fronte a lui, la frusta stretta nella mano sinistra, un ragazzo che dimostrava diciotto anni, che si scostò un ricciolo pressoché perfetto castano scurissimo con fare annoiato.

«A quanto pare la tua corsa finisce qui, Hugo»gli disse con voce vellutata, gli occhi verdi che scintillarono di malizia.

Hugo provò un patetico tentativo di liberarsi dalla stretta ferrea della frusta, ma il ragazzo gli si fece d'appresso e gli assestò un calcio all'addome, che lo fece barcollare di dolore.

«Sei stato davvero molto cattivo Hugo a lasciare il tuo posto»continuó con lo stesso tono mellifluo il ragazzo.«E tu sai dove finiscono le anime che non si comportano come devono, no?»

Il volto di Hugo sbiancò.«No. Ti prego! La Voragine no!»

Sul volto del ragazzo apparve un sorriso sadico.

«Avresti dovuto pensarci prima insignificante umano».

Abilmente, come se quel gesto lo avesse ripetuto milioni di volte, serrò i polsi con un paio di manette dietro la schiena.

Hugo cercò di sottrarsi dalla sua portata, ma Seth lo recuperò e come nulla fosse, cominciò a trascinarlo. Subito Hugo cominciò a scalciare come una bestia impazzita, puntando i piedi sul terreno brullo.

«Brutto figlio di put...»fece per urlargli, ma il ragazzo fulmineo, troppo veloce per la visibilità umana, lo lasciò di colpo, estrasse la sua spada dal fodero che portava al fianco, e lo trapassò a livello dello stomaco. Le urla agghiaccianti di dolore del dannato riecheggiarono in tutta la Landa della Paura.

Ma ancora tutto ciò non gli bastò di lezione. Fece nuovamente per divincolarsi, ma Seth lo afferrò per i capelli e ruotò di scatto il polso. Si sentì il crack delle ossa del collo che si spezzavano.

Con la testa a penzoloni, che lo faceva somigliare a Nick Quasi Senza Testa della saga di Harry Potter, Hugo crollo in ginocchio, e cominciò a piangere come una femminuccia.

"Patetico"pensó Seth con disgusto crescente.

Tra tutti gli umani, erano quelli come Hugo che disprezzava in assoluto. Subdoli, che in caso di pericolo si comportavano da vigliacchi.

«Ne hai abbastanza?»gli domandò Seth, mentre un sorriso crudele affiorò sulle sue labbra.«O devo continuare?»

Hugo non rispose, chiudendo gli occhi, apparentemente sconfitto.

«Saggia decisione. Dato che ti sei ribellato molto meno di altri tuoi compagni, farò in modo che il tuo soggiorno nella Voragine sia...memorabile».

Hugo riaprì di scatto gli occhi.«No! Preferisco morire che seguirti!»

E con tutta la forza che aveva, riuscì a rompere le manette, aiutato anche dalla sua stazza che faceva concorrenza a quella di un gigante, si gettò su di lui, con la disperazione di uno che non aveva più nulla da perdere, e con soddisfazione riuscì a farlo cadere di schiena.

Il suo cuore si gonfiò d'orgoglio, quando si accorse di aver sconfitto il Mezzo Demone più forte della Landa.

Ma ben presto la gioia si trasformò in paura, non appena incrociò lo sguardo con gli occhi freddi di Seth, che cominciarono a illuminarsi, conferendogli un aspetto quasi spettrale. Le sue iridi verdi parevano vorticare, in un movimento ipnotico, e Hugo si perse nelle loro profondità.

Gli fu fatale.

Si tappò le orecchie, urlando al tempo stesso di terrore. Ma quello che provava non c'entrava nulla con i centri dell'udito e della vista. Era la sua mente, soggiogata dalle illusioni provocate da Seth, a farlo piombare nella follia più pura. Si alzò in piedi, cominciando a strapparsi i capelli, con gli occhi fuori dalle orbite.

«Smettila! Smettila! Smettila!»sbraitò disperato.

Il ragazzi si alzò da terra, poggiandosi sui talloni, fissandolo con sincero divertimento.

«E perché mai? È una situazione così...appagante».

«Smettila!»

«E perché dovrei? Questo è quello che meriti».

«Maledetto!»

Seth alzò gli occhi al cielo, annoiato.

«Mi hanno detto di peggio».

Hugo crollò a terra, sempre tenendosi la testa fra le mani. Il suo corpo cominciò ad essere attraversato da convulsioni violentissime.

«T-ti...pr-preg-go...sm-smet-ti-la...».

Seth sbuffò, e alzò una mano. Con quel gesto ruppe il contatto con la mente di Hugo, che crollò definitivamente, sfinito.

Ma non era finita lì.

Con uno scatto repentino, Seth lo sollevò da terra, manco fosse un sacco di piume, e gli torse il braccio destro dietro la schiena.

«Fine dei giochi»gli sussurro malignamente Seth all'orecchio.«E da adesso in poi niente scherzi. Sai bene che ciò che hai provato non era altro che un assaggio di quello che ti farò provare se non farai come dici. Mi basta poco per indurti alla follia Hugo. La paura può giocare brutti tiri alle sue vittime».

In quel caso, intimidito dal suo tono minaccioso, e da ciò che aveva appena provato, smise di opporre resistenza.

«Avanti. Cammina». Lo strattonò con violenza, e Hugo ubbidì ormai sconfitto.

Seth sorrise. Sapeva che l'Inferno era in grado di rubare la speranza ai dannati lì condannati. Erano tutti come Hugo all'inizio, temerari e arroganti pensavano di farla franca al loro destino, di fuggire dalla Landa a cui erano stati assegnati, e, eh si, alcuni tentavano di uscire dall'Inferno. Solo i veterani, coloro che da anni erano confinati lì, sapevano come stavano veramente le cose. Nessuno poteva fuggire dall'Inferno, né sottrarsi alla sua condanna.

E torturare quelli come Hugo, gli riempiva il cuore di una sorta di ebbrezza. Non poteva fare a meno di infliggere sofferenza a quelle patetiche creature che avevano scelto coscienziosamente di vendersi al male. E quelli come lui avevano il compito di torturarli per l'eternità, come monito della loro scelta. Per l'esattezza, alcun di loro erano dediti a questo compito, altri invece, come lui, dovevano bloccare i possibili fuggitivi. Un compito che lo appagava al massimo.

Chi si comportava come doveva, la pena veniva resa più sopportabile, chi invece era troppo orgoglioso a piegare la testa, come Hugo,veniva gettati nella Voragine, che si trovava nel Centro dell'Inferno.

Per fortuna non distavano molto da lì, e per questo Seth assolse il suo compito abbastanza presto. E in quel momento, il suo sesto senso da Mezzo Demone, captò un altro dannato che tentava la fuga, questa volta verso nord, dalla Landa degli Ingannatori.

Nuovo divertimento, nuova agonia della sua vittima.

Seth sorrise, cominciando a correre.

La giornata si prospettava come una delle migliori mai avute.
 

   
 
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