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Autore: Clara_Oswin    18/01/2021    0 recensioni
Storie di pescatori narrano la presenza nelle acque di Deep Alley, di creature dal corpo per metà umano e per metà pesce. Nuotando un giorno in quelle acque Elena, trasferita da poco in quella città con la madre, terrorizzata vede qualcosa, non sa che quell'incontro cambierà per sempre il corso della sua vita. Segreti e verità mai svelate la catapulteranno in un mondo estraneo dal suo, dove alla fine anche lei si ritroverà a scegliere tra la vita e la morte.
Per saperne di più: Pubblico in questa sezione perché la storia si ispira molto ai personaggi originali di Ariel ed Eric, presenti nel corso della trama e durante la loro storia, questo però è un punto di partenza per qualcosa di nuovo, in cui la fiaba originale della disney si intreccia in un racconto di sirene come non l’avete mai letto.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ariel, Eric, Re Tritone, Ursula
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 42 Ciò di cui abbiamo bisogno

 

Quella notte tre ragazzi avrebbero deciso il futuro di due mondi.

Nick aveva preso il posto di Ben, il capo supremo dei cacciatori con i nervi troppo poco saldi parlare con il nuovo Re Tritone fidanzato con la propria figlia. A differenza dell’uomo, lui avrebbe saputo gestire meglio la situazione, conosceva abbastanza bene Elena e aveva avuto già a che fare con il modo di agire di Aris per cui era il candidato perfetto per il ruolo di contrattatore.

“Quegli anelli devono essere distrutti” disse avvicinandosi ai due sulla riva del lago.

Distruggere gli anelli ed eliminare qualunque forma di magia fosse stata usata per crearli era stato il loro piano A, ma adesso che tutto era stato stravolto anche quell’idea era sfumata e i piani sarebbero dovuti cambiare ancora.

“No! Non possiamo distruggere gli anelli!” Elena non aveva alcun dubbio su ciò che andava fatto, distruggere gli anelli o il libro introvabile con tutte le formule magiche non sarebbe stata la soluzione più rapida per tutti i guai che erano già successi.

Nick la guardò stupito, mentre Aris intuì dove lei volesse arrivare.

“Se li distruggiamo,” iniziò calma “l’incantesimo che li lega al tridente sarà sciolto”

“appunto Elena, lo scopo era proprio quello!”

“no Nick, non capisci, se distruggiamo gli anelli, fra cento, duecento o trecento anni a qualcun altro potrebbe venire in mente di riforgiarli.”

“Ha ragione, per quanto io possa giurare di non forgiare mai nessun nuovo anello, non posso prevedere cosa potrebbe accadere nel futuro.” Asserì Aris serio. Poteva giurare su sé stesso, forse persino sulla sua discendenza se mai ne avesse avuta una, ma garantire per cento anni di successori? Sarebbe bastata una sola alga marcia nel futuro per riportare in vita quegli oggetti maledetti, un solo anello debole che avrebbe spezzato tutto quello che stavano costruendo adesso. O almeno, che si augurava di costruire…

Dovevano mettere fine a quella situazione definitivamente e dovevano farlo quella notte. E distruggere gli anelli non sarebbe stata che una soluzione rischiosa e temporanea.

“e se si distruggesse il “sistema” con cui vengono fatti? Il vostro ricettario di formule magiche o quella cosa lì…”

Aris rivolse il suo sguardo ad Elena, ricordando il piano che avevano elaborato quel giorno in piscina, di come un loro addio sembrava così inevitabile e di come lo fosse anche adesso “ci avevamo già pensato, ma nessuno sa dove siano finiti quegli scritti antichi, ci vorrebbero anni per trovarli” e poi non tutto quello contenuto in quel libro poteva per forza essere malvagio.

“andrebbe bene” interruppe timidamente Elena riflettendo “se li nascondessimo qui sulla terra? Potremmo scegliere sette luoghi diversi e disperderli. Nessuno li potrebbe mai ritrovare e nessuno potrebbe crearne altri.” Quella era stata la notte più orribile della sua vita, ne era certa. A stento si reggeva ancora sulle gambe e ad ogni minuto che passava la vista pareva annebbiarsi di più e le gambe tremare sotto il suo peso che non riuscivano più a gestire. Doveva resistere ancora un poco, tenere sotto controllo il dolore e andare avanti, solo insieme avrebbero potuto trovare una soluzione, e conoscendo i trascorsi fra Nick e Aris non si sarebbe sentita sicura di lasciare la sorte dei due mondi in mano a loro due. Ma fino a che quegli anelli sarebbero stati ancora in circolazione nessuno era davvero al sicuro, persino con tritone ridotto ad un pugno di schiuma.

I ragazzi parvero riflettere un attimo. “potrebbe funzionare”

“È una missione molto delicata, di chi potremmo fidarci? Come sappiamo che voi cacciatori li nasconderete davvero e non li terrete per voi? Non so se avete notato, ma io ho di nuovo pinne e coda…” sorrise forzatamente Aris.

“dovremmo trovare qualcuno di cui si fidano entrambe le parti, magari formare una squadra di sirene e umani che possano portare a termine la missione.” Propose Elena

“persone fidate ovviamente” rimarcò Aris.

“qualcosa mi dice che tu farai parte della squadra” disse Nick ad Elena quasi forzando la voce.

“Solo se lei vorrà ovviamente” lanciò uno sguardo severo a Nick che non ammetteva repliche.

“Nick, tu mi conosci, sai che non farei mai niente che possa nuocere all’una o l’altra gente.”

“Oserei dire che forse sei un ponte fin troppo perfetto per non avere secondi fini” rincarò lui.

Adesso Elena si girò totalmente verso di lui dando le spalle ad Aris, poi bisbigliò in maniera tale che solo loro tre potessero sentirla. “ma io ho dei secondi fini. Voglio stare con Aris dal primo giorno in cui l’ho conosciuto, ma non succederà mai se fra terra e mare ci sarà ancora questa guerra. Non dico che dobbiamo tutti amarci e vivere felici e contenti, ma mantenere dei rapporti di civiltà. Non sarebbe bello se non ci fossero più attacchi da parte delle sirene? Niente più cacce aperte nel mare contro di loro? Tutto questo sarà possibile adesso che Aris è re. Lui sarà il re di cui abbiamo bisogno, porterà il cambiamento, ma non può fare tutto da solo, dobbiamo aiutarlo noi Nick. Ti prego, aiutaci.”

Le sue parole erano molto accorate, Nick non poteva definirsi un cuore di pietra, ma sicuramente si considerava una persona pratica ed effettivamente sarebbe stato bello se quel mondo ideale dipinto da Elena, un mondo dove umani e sirene vivevano insieme, potesse diventare realtà.

“mettimi in squadra,” disse serio guardando quei due.

“cosa ti ha fatto cambiare idea?” chiese lei così sorpresa

“beh, forse anche io ho dei secondi fini” lanciò uno sguardo ad Aris annuendo, Elena gli tornò vicino suggerendogli che forse era l’ora di annunciare la loro decisione al resto del bosco rimasto in attesa.

Aris cercò di sporgersi dall’acqua il più possibile per farsi sentire da tutte le persone presenti “voglio la pace fra i nostri popoli,” scandì bene il giovane re “formeremo una squadra di cacciatori e di sirene che saranno ambasciatori dei nostri popoli con l’incarico di nascondere negli angoli più remoti della terra i sette anelli, affinché nessuno possa più trovarli.” Proclamò con voce ferma. Si voltò per guardare tutti bene in faccia. Non aveva intenzione di iniziare un discorso eppure le parole non facevano altro che fluire dalla sua bocca prima ancora che potesse pensare.

“Non possiamo cancellare gli errori fatti in tutti questi anni da entrambi i nostri popoli, ma possiamo scrivere un nuovo futuro, insieme.  Non sarà facile, ma tutti i cambiamenti richiedono uno sforzo, e io credo nella nostra unione.”  Lanciò uno sguardo carico di significato alla sua ragazza, che aveva sicuramente avuto il merito di aver innescato tutto quello. Lei si fidava ciecamente di lui, aveva sentito spendere parole cariche di speranza per quello che sarebbe stato il suo nuovo regno. Se solo lei fosse stata al suo fianco anche ad Atlantica…

“deponiamo le nostre armi ed entriamo insieme in una nuova epoca, dove il popolo del mare e quello della terra possano vivere in armonia. Per anni abbiamo combattuto gli uni contro gli altri, molti dei nostri sono caduti sotto le vostre torture, così come molti dei vostri nelle cacce selvagge sulla terra. Con il mio regno tutto questo finirà.”

“belle parole,” il padre di Elena si fece avanti in rappresentanza di tutti i cacciatori scettici “ma chi prende il potere non sempre rispetta la promesse, diviene avido e crudele, come possiamo veramente fidarci?” a braccia spalancate fece un giro su sè stesso in maniera plateale raccogliendo lo sguardo e lo scetticismo di tutti i presenti.

Aris fu colto di sorpresa e il discorso che aveva in mente si dissolse improvvisamente lasciando al suo posto solo il vuoto. Fu ancora una volta Elena a salvarlo “ci vuole un atto di fede”  

“ci vuole molto più che un atto di fede…” la derise il padre.

“ci vogliono i fatti” parlò Aris lasciando tutti a bocca aperta.

Lentamente uno alla volta, stava rimuovendo i quattro anelli di Alimede dalla base del tridente.

 “mi fido ciecamente di te” poi fece scivolare nelle mani della ragazza i restanti quattro.

Elena unì gli anelli che teneva in mano con quelli nella sua tasca, un flebile luce verde fluorescente inizio a circondare i sette cerchietti di metallo. Un lieve tepore iniziò a propagarsi dalle sue mani fin tutto il corpo.

La collezione era finalmente al completo.

Il padre di Elena guardò scioccato la scena, quello era ben più di un semplice atto di fede.

Si avvicinò ai ragazzi “una squadra speciale eh?” i tre annuirono.

“direi che si può arrangiare qualcosa, ne parlerò con gli altri e sceglieremo due persone che accompagneranno Elena nei luoghi che riterrà più opportuni”

“mi sono già offerto volontario, signore” esordì Nick.

L’uomo soppesò la sua affermazione, non era che un ragazzo, eppure aveva gestito molto bene la situazione di contrattazione, ed in più avrebbe potuto sorvegliare e proteggere sua figlia.

“bene, sembra che manchi solo un volontario allora.” Annuì dando il suo benestare.

“per la sicurezza della missione sarebbe bene che solo i membri della squadra conoscessero le destinazioni” aggiunse Aris. “non appena tornerò ad Atlantica sceglierò anch’io due sirene da mandare da voi sulla terra.” Quella sera le azioni di Nick erano state eroiche, ma si sa, il pesce perde le squame ma non il vizio, perciò avrebbe affidato la cura di Elena a due persone di cui poteva fidarsi, che avrebbero potuto proteggerla al suo posto visto che ormai tornare sulla terra sembrava impossibile.

“non avrei mai creduto di dirlo in vita mia, ma direi che abbiamo un accordo…” Ben offrì una mano al ragazzo

“Direi proprio di sì” la prese stringendogliela di rimando.

“è andato tutto bene” sorrise la ragazza, giusto il tempo di riporre in tasca gli anelli che le sue gambe vennero meno, cadde a terra stremata sbattendo la testa contro il terriccio, voci concitate gridavano sopra di lei il suo nome,

ma in un attimo tutto divenne buio.

 

***

 

Un forte odore di disinfettante e mela cotta le fecero storcere il naso, voleva dormire ancora, sprofondare in quel sonno senza sogni e abbandonarsi a quella piacevole sensazione. Voltò la testa e aprì gli occhi ancora intontita, delle voci sopra di lei borbottavano qualcosa.

“ecco, si sta svegliando”

“shh, o ci cacceranno tutti via”

“mamma?” biascicò con la voce impastata dall’anestesia.

“tesoro” sua madre le si avvicinò per bisbigliarle dolcemente “hai avuto un’abbondante trasfusione di sangue, non ti muovere” la bionda provò a tirarsi su ma aveva le braccia piene di tubicini collegati alle flebo e ai vari macchinari e una gamba ricoperta di garza fino al ginocchio.

“la mia…” stava per dire gamba, quando si accorse di avere una benda anche sulla fronte.

“in un mese o due vedrai che tornerai come nuova,” sua madre le sistemò i cuscini amorevolmente, mentre lei metteva a fuoco il resto del suo comitato di accoglienza. C’erano suo “padre”, Nick, Ursula e anche i genitori di Nick.

“cosa ci fa tutta questa gente qui?”

“sono qui per te, ovviamente, sciocchina”

I genitori di Nick tenevano in mano un grosso ciuffo di palloncini ad elio. “noi… siamo molto dispiaciuti per tutto quanto Elena, senza di te tutto questo non sarebbe stato possibile, perciò volevamo ringraziarti, anche a nome dei cacciatori, o meglio dei “guardiani” come ci facciamo chiamare adesso”

“quelli che sono rimasti almeno” si lasciò sfuggire Nick.

Già, dopo la stretta di mano c’era stato il completo black out, cosa era successo dopo? C’erano state proteste? Avevano tutti accettato il nuovo piano? Ma soprattutto, Aris dov’era?

“sicuramente avrai tante domande, Nick potrà aggiornarti su molte cose, ma non preoccuparti di nulla, hai fatto tutto il possibile e sappi che sei stata la vera onda del cambiamento.” La coppia si alzò e dopo uno scambio di sguardi uscì dalla stanza.

“mamma, papà, vorrei rimanere da sola con Nick e Ursula”

“speravo avremmo potuto parlare della nostra situazione familiare, Elena” le rispose il padre in tono scorbutico.

“quello può aspettare, devo essere aggiornata su molte cose.”

“starai inchiodata a quel letto per un bel po', non credo che avrai modo di evitarmi comunque” le rispose Ben piccato.

Rachel le sistemò come meglio poteva lo schienare per farla stare in una posizione quantomeno semi seduta. “ignoralo tesoro, e pensa a non affaticati troppo, se hai bisogno questo è il tasto per chiamare l’infermiera, io vado a prendere un caffè qui al bar.” Le diede un bacetto sulla fronte, poi trascinò fuori Ben che aveva iniziato a protestare, “ignoralo? Sono cose da dire a nostra figlia?! Sono pur sempre il padre io!”

“oh, Ben, non credo tu sia fatto per la paternità” lo stava rimbeccando sua madre mentre erano nel corridoio.

Non appena si furono allontanati abbastanza un fiume di domande travolse Ursula e Nick “quanto ho dormito? Cosa è successo dopo? Aris sta bene? Hanno accettato tutti l’accordo??”

“calma pesciolino,” le sorrise Ursula “sono passati solo tre giorni”

“solo tre giorni?!” era una catastrofe, era un’eternità di tempo da recuperare e di cose da sapere.

“andiamo per ordine” iniziò Ursula. “ovviamente, come puoi vedere, non sono morta, e quindi beh, grazie per l’interessamento…” rise la strega.

Se ne era completamente dimenticata, aveva affidato Ursula a sua madre, l’ultima vola che l’aveva vista era in fin di vita a lago cremisi, si sentiva in colpa per non averle chiesto come stava. Il suo entusiasmo fu leggermente smorzato.

“suvvia non fare quella faccetta adesso, non hai nulla da rimproverarti, anzi, ti faccio i miei complimenti per come hai saputo gestire la situazione l’altra sera. Hai avuto quel che si dice, sangue freddo, e grazie a te è stato possibile evitare un massacro.”

“Aris era molto preoccupato per te.” Disse a bassa voce la strega.

“Preoccupato?” s’intormise Nick “beh preoccupato è un eufemismo, il tuo fidanzato pesce stava dando di matto quando sei svenuta come una bambola a cui hanno tagliato i fili.”

Elena arrossì, le dispiaceva di averli fatti preoccupare tutti.

“a malincuore Aris è dovuto ritornare ad Atlantica, per ora li c’è una bella baraonda” continuò la strega “riceviamo aggiornamenti dal regno tramite messaggeri dalla spiaggia vicino casa tua, non appena ti sarai ripresa meglio ti racconteremo tutti i dettagli ma per adesso è inutile sovraccaricarti di inutili preoccupazioni… e parlando di preoccupazioni,” l’anziana tirò fuori una busta verde alga con il suo nome scritto in dorato in bella grafia. “questa è per te, ci ha chiesto di consegnartela non appena ti fossi svegliata.”

Elena prese la lettera fra le mani, era impaziente di leggere cosa le avesse scritto, ma avrebbe aspettato di essere da sola prima di aprirla.

“lì sul comodino ti ho messo della carta e una penna per tutte le lettere che vorrai scrivere, mi occuperò io di fargliele avere, fintanto che tu sarai qui in ospedale”

La carta era dello stesso colore della lettera che aveva appena ricevuto, e vi era appoggiato di sopra un cilindro dorato con una punta bianca che doveva probabilmente essere la penna.

“sono carta e inchiostro speciali come puoi immaginare, fabbricati ad Atlantica che non sbiadiscono o si rovinano sott’acqua.” Le spiegò sorridendo, poi continuò il suo racconto “a corte c’è molto trambusto per via della morte del Re Tritone, adesso Aris in quanto unico erede maschio dovrà essere incoronato come legittimo nuovo re di Atlantica. Nel momento in cui verrà incoronato la sua parola sarà ufficialmente legge,”

“quando avverrà l’evento?”

“fra poco meno di qualche giorno, si tratta più che altro di organizzare la grande sfarzosa festa che ci sarà subito dopo l’incoronazione.” Liquidò la faccenda con una scrollata di spalle.

Elena guardò la sua gamba fasciata, sentiva tirare i punti attraverso le garze.

“oh tesoro,” le fece eco lei, “mi dispiace moltissimo che non potrai partecipare, so quanto Aris ci tenesse, e quanto tu ovviamente tenevi ad essere presente, ma nemmeno con il mio migliore incantesimo posso guarire la tua gamba così velocemente.”

“i fiori della notte?” chiese lei in ultima speranza.

“ho usato personalmente l’ultima scorta rimasta, e non sarà luna piena che fra due settimane…” le disse delusa la strega.

Non c’era modo di andare a quell’evento. Aris sarebbe stato incoronato e lei non sarebbe stata presente. Che ingiustizia era mai quella? Le salirono le lacrime agli occhi, ma doveva tenere duro e ascoltare il resto della storia.

“tu potrai andare?”

“sì, piccola mia,” le rispose con un sorriso triste la strega “e prometto di raccontarti tutto quando tornerò da te.”

“tornerai da me?” già, com’era possibile? La sera della battaglia aveva visto la strega del mare trasformarsi in un enorme piovra, “non credevo avresti potuto riacquisire la tua forma umana dopo quella trasformazione al lago…”

“non lo credevo possibile nemmeno io, non so bene come, ma nel momento in cui Aris si è disfatto degli anelli, una parte dei miei poteri che mi era stata sottratta da tritone ha ritrovato la strada per tornare da me.”

“significa che puoi trasformarti a tuo piacimento? Come le sirene?” chiedeva sempre più incredula Elena.

“si mia cara, e credo che le sorprese per noi esseri acquatici siano appena iniziate, ho il sospetto che gli anelli non controllassero solamente i mari come avevamo sempre pensato, è come se d’un tratto la parte più primordiale delle sirene si fosse in qualche modo attenuata.”

“pensi che gli anelli controllassero le sirene?” si intromise Nick che fino a quel momento non aveva proferito parola

“non ne siamo ancora sicuri, ma sembra che disfarci di quegli oggetti stia portando più benefici di quel che pensassimo…” rispose lei.

“sarà meglio che vi lasci soli, so che anche voi avete le vostre questioni da discutere,” si alzò dalla sedia con agilità, Elena la guardò come se fosse la prima volta, non c’era quasi più traccia della fragile donna che aveva conosciuto in quella grotta, sembrava in forze, determinata e pronta alla nuova vita che sarebbe cominciata di lì in avanti.

Ursula le si avvicinò al letto per bisbigliarle qualcosa di privato. “Aris mi ha chiesto di vegliare su di te,”

“sono chiusa in ospedale, non credo avrai molto da “vegliare”, se c’è qualcuno con cui dovresti stare quello è lui, non vorrei che stesse da solo ora che ha davvero bisogno di circondarsi di persone di cui si fida.”

“cercherò di dividermi come posso,” le sorrise la strega avvicinandosi per guardarla dritta negli occhi “spero che non rimanga solo a lungo…” poi le indicò la lettera che teneva ancora in grembo. A passi lenti si allontanò verso la porta, sull’uscio si girò “chiamami non appena avrai risposto”, spinse la porta ed uscì, lasciando Elena in completa balia dei suoi pensieri.

 

 

 

 

  
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