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Autore: ArrowVI    18/01/2021    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 10-22: Scontro dentro Camelot [2-2]



 

Nonostante fossero in vantaggio numerico, quell'avversario sembrava essere completamente al di fuori della loro portata.
Xernes non poté fare altro se non guardare con uno sguardo inorridito i corpi immobili di due dei suoi soldati migliori, sconfitti rapidamente da un nemico che, fino a quel momento, il Gran Generale cercò in tutti i modi di bloccare.

Quella velocità e quella forza bruta andavano ben oltre ciò che, fino a quel momento, sentì dire e fu in grado di leggere in vari rapporti inerenti ad Asteroth.

Il demone posò per un istante il suo sguardo sui tre ragazzini, prima di sorridere e dare loro le spalle.


<< Alzati, Nergal. >>
Disse, rivolgendosi a suo fratello.

<< Finiamo quello per cui siamo venuti qui. >>
Concluse subito dopo, dirigendosi ancora una volta verso il Gran Generale.



Xernes osservò la situazione intorno a se per qualche secondo, notando che Nergal, nel mentre, si stesse lentamente rialzando dal terreno.
Era visibilmente provato dallo scontro: ansimava e stava sanguinando.

< Asteroth non considera quei ragazzini una minaccia... >
Pensò, notando come li avesse completamente ignorati.

< La cosa potrebbe giocare a nostro vantaggio. >
In circostanze normali non avrebbe mai fatto affidamento su quel gruppo di ragazzini, ma in quel momento non poteva certamente permettersi il lusso di chiedere a qualcun altro di occuparsi di Nergal. Era compito di Helena e Mikoto, e quelle due si erano fatte cogliere alla sprovvista sul campo di battaglia... Anche se, in fin dei conti, Xernes non riuscì a far loro una colpa.

Dopotutto, Asteroth era il suo avversario. Se quel demone era riuscito ad arrivare alle due ragazze, era anche colpa sua.



<< Come ci comportiamo, adesso? >>
Neptune arrivò alle spalle del generale, ringhiando.
Era visibilmente preoccupato da una situazione che neanche lui avrebbe immaginato sarebbe diventata rapidamente così problematica.

<< Asteroth ha deciso di concentrarsi su di noi e lasciare quei ragazzini a Nergal. Al momento non possiamo fare altro che sperare siano in grado di occuparsi di un nemico indebolito... >> 
Disse il Generale, stringendo l'impugnatura della sua spada.
Era una situazione più problematica di quanto avesse immaginato.


<< Cosa puoi dirmi di quelle due? >>
Domandò subito dopo al ragazzo demone, senza perdere di vista il suo avversario.
Neptune si voltò verso Helena e Mikoto, ancora distese nel terreno, per poi odorare l'aria come un lupo.

<< Sono vive, ma ho paura che rimarranno KO per qualche minuto. >>
Rispose Neptune.

<< Buono a sapersi. >>
Disse Xernes, mostrando una espressione infastidita.

<< Almeno non dovrò incolparmi per le loro morti. >>
Continuò l'uomo.
Neptune non sembrò interessato alle parole del generale, e ben presto cominciò a ringhiare intensamente, attirando la sua attenzione.

<< Non mi hai ancora detto cosa dobbiamo fare, maledetto. Non ho intenzione di morire qui, lo sai vero? >>
Gli domandò ancora una volta. Xernes posò rapidamente il suo sguardo infastidito su Neptune, visibilmente innervosito dal tono con cui quel ragazzino gli stesse parlando.


Prima che Xernes potesse rispondergli, fu qualcun altro ad attirare l'attenzione di entrambi.

<< Potete rallentarlo per qualche minuto? >>
Sentendo la voce di Tesla, Neptune e Xernes si voltarono di scatto, sorpresi e confusi dalle sue parole.

<< Perché ci fai questa domanda, Heiner? >>
Gli domandò Xernes, incuriosito dalle parole del ragazzino.
Stava sanguinando dalla bocca e dalle orecchie: il suo corpo era sicuramente al limite, ormai, e non avrebbe più retto uno scontro prolungato. 

<< Ho un piano... >>
Disse il ragazzo, ansimando.

<< ... Ma non vi piacerà. >>
Aggiunse subito dopo.




Nel mentre Asteroth continuò lentamente a muoversi verso i suoi vecchi avversari, sorridendo sfacciatamente.

<< Andiamo, "Gran Generale". >>
Disse, ridicolizzando l'umano davanti a se.

<< Riprendiamo da dove ci eravamo fermati. >>
Continuò subito dopo.

Xernes ringhiò.

<< Quelle due ragazze sono due dei miei soldati d'Élite. Spero vivamente tu non le abbia uccise. >>
Nonostante sapesse che fossero ancora vive, grazie a Neptune, il suo compito adesso era di prendere tempo. Anche solo un paio di secondi sprecati per far parlare Asteroth erano preziosi.

<< "
Élite"? Quelle due? Siete messi davvero male, allora. >>
Li ridicolizzò il demone.
A Xernes non piacque quella risposta.

<< Oh ma non preoccuparti. Non avevo intenzione di ucciderle: quindi, a meno che non siano davvero deboli, non dovrebbero essere finite all'altro mondo.  A differenza di quello che pensate di me, non ho interesse nell'uccidere i deboli. A me interessano solo i forti. >>
Continuò Asteroth, subito dopo.

<< Interessante. >>
Controbatté Xernes, preparandosi all'offensiva, puntando la sua lama verso il demone.

<< Significa, per caso, che mi consideri forte? >>
Gli domandò.
Asteroth sembrò trovare quella domanda molto divertente: cominciò a ridere di gusto, per qualche secondo.

<< Oh, non darti troppe arie, "Generale". >>
Disse il demone, con fare divertito.

<< Solamente perché sei quello più interessante, qui, non significa che tu sia forte. >>
Quelle parole suonarono molto familiari, a Xernes.
Dopotutto era quello che lui stesso disse poco tempo prima a Helena, durante la discussione su suo figlio.

Istintivamente posò il suo sguardo su Xane, impegnato in distanza con Nergal... Realizzando ben presto di aver commesso un grosso errore.

<< Dove stai guardando? >>
Non appena sentì quelle parole, Xernes si voltò di scatto riuscendo a malapena a parare il pugno di Asteroth con la sua lama.


<< Quel giocattolino è davvero duro, "Generale". >>
Ridacchiò Asteroth, calciando via l'uomo davanti a se.

<< O forse sei troppo debole per romperlo. >>
Controbatté Xernes, facendo ridere Asteroth ancora di più.

<< Sei uno spasso, Generale! >>
Continuò il demone.

<< Felice d'intrattenerti. >>
Ringhiò Xernes, infastidito dal tono di scherno con cui Asteroth continuò incessantemente a rivolgersi a lui. Era ovvio che non lo stesse prendendo sul serio, ormai.


Approfittando della distrazione del demone, Neptune corse rapidamente alle sue spalle preparandosi ad afferrarlo in una morsa per poi morderlo con forza nel collo; ma l'attacco non andò a buon fine.

Il demone realizzò ben presto dell'attacco a sorpresa: dopotutto Neptune non era più leggero come prima, e i suoi passi pesanti lo rivelarono prima che potesse raggiungere il suo bersaglio.

Asteroth si voltò di scatto, colpendo il suo avversario in pieno volto con un pugno, seguito da una devastante ginocchiata in pieno ventre.

<< Non mi piacciono i cani che mordono. >>
Disse il demone, afferrando con forza il muso di Neptune, per poi scaraventarlo a terra con forza esattamente come fece con Mikoto pochi istanti prima.

<<  A cuccia, bello. >>
Aggiunse subito dopo, sorridendo, con la mano coperta del sangue del muso rotto di Neptune.


Xernes colse questa opportunità al balzo: scattò verso il suo avversario, cogliendolo alla sprovvista, e preparandosi a colpirlo con un rapido fendente.
Sfortunatamente per lui Asteroth realizzò in tempo dell'attacco nemico, bloccandolo con il suo braccio destro, ancora ricoperto da squame esattamente come la gran parte del suo corpo.

Con un rapido movimento del braccio, il demone deviò quindi la lama di Xernes, preparandosi poi ad afferrarlo per il collo con l'altra mano: il generale, però, indietreggiò rapidamente, evitando la presa del demone e preparandosi per un affondo.


Asteroth sorrise, conscio del fatto che un attacco di quel tipo non sarebbe mai andato a segno, specialmente quando era in grado di vederlo arrivare.
Poi, però, vide un'ombra ergersi sopra di lui: si voltò di scatto, non riuscendo però a reagire in tempo.

Neptune riuscì ad afferrarlo, bloccandolo in una presa e facendo peso con il suo stesso corpo per bloccare i suoi movimenti.

<< Ti ho preso, bastardo! >>
Ruggì Neptune, infastidito e ancora sanguinante a causa del precedente attacco.
Quando Xernes partì all'offensiva, Asteroth sembrò preoccupato: se non avesse fatto qualcosa, quell'uomo sarebbe riuscito a infilzarlo nel ventre, che era una delle sue poche parti ancora scoperte, e non poteva indurire parti del suo corpo in un momento di stress.


<< Stupido cane, togliti di mezzo! >>
Asteroth ruggì, inferocito, colpendo il mezzo demone nel fianco con una gomitata, facendogli allentare la presa come risultato.
Quindi si liberò rapidamente dalle grinfie di Neptune, mandandolo al tappeto con una seconda e rapida gomitata in pieno volto, evitando subito dopo l'affondo di Xernes, che andò a vuoto.


<< Voi due... Siete abbastanza noiosi. >>
Disse Asteroth, ansimando. 
La sua espressione era cupa e infastidita: quell'attacco era arrivato troppo vicino, per i suoi gusti.

<< Oh, non preoccuparti. Il prossimo attacco non andrà a vuoto. >>
Rispose Xernes, puntando la sua lama ancora una volta verso di lui.


Asteroth cominciò a ringhiare. Aveva abbassato la guardia ancora una volta, e per poco non ci aveva rimesso la pelle. 

<< E va bene. Ne ho avuto abbastanza dei giochi. >>
Disse subito dopo, con un tono infastidito.

<< Non pensate realmente che io non me ne sia accorto, vero? >>
Non appena fece quella domanda, Xernes impallidì.

<< Perché se credete che io sia davvero così stupido, allora mi sottovalutate. >>
Continuò.
In quell'istante Asteroth si voltò rapidamente, posando il suo sguardo su Tesla, dall'altro lato della stanza.

< Maledizione! >
Pensò Xernes, furioso.



<< Che genere di piano? >>
Domandò il Gran Generale al ragazzo, incuriosito dalle sue parole.
In quella situazione, ogni opzione era una possibilità da prendere in considerazione.

<< C'è una magia che mio fratello mi insegnò, anni fa... Non necessita di una formula per essere lanciata, ma piuttosto di un certo arco di tempo per canalizzare l'energia. >>
Disse il ragazzo, esponendo rapidamente la sua idea.

<< In questo modo posso nascondermi in un punto cieco e caricare l'attacco senza attirare l'attenzione di Asteroth... Ma mi serve che voi attiriate la sua attenzione per un po', dandomi abbastanza tempo per caricare l'attacco al massimo. >>
Continuò subito dopo. Sembrava preoccupato per qualcosa.

<< Di quanto tempo stiamo parlando? >>
Gli domandò Neptune, che fu in grado di sentire la preoccupazione del ragazzino.

<< Almeno cinque minuti. >>
Quelle parole colsero Xernes alla sprovvista, e mandarono Neptune su tutte le furie.

<< Cinque minuti?! Tu credi che siamo in grado di tenere a bada quel mostro per cinque minuti, da soli?! Sei pazzo! >>
Ruggì.

<< Ascoltami... Sono stanco, non posso più aiutarvi in ogni caso. Almeno permettetemi di provare! Non serve che voi lo sconfiggiate, ma solo che attiriate la sua attenzione per qualche minuto... Se tutto va bene, dovrei riuscire a fare qualche danno. >>
Continuò Tesla, tossendo.

<< Sei sicuro che questo tuo attacco funzionerebbe? >>
Domandò Xernes, non ancora convinto dalle parole del ragazzino.

<< E' l'attacco che mio fratello usò per scacciare Amon da Asgard... Non sono forte quanto lui, ma posso provare. >>
Rispose Tesla.



<< Ti stai divertendo, ragazzino? >>
Domandò Asteroth, sfottendolo.


Non appena sentì quelle parole, Tesla impallidì di colpo. Non era trascorso abbastanza tempo, e non aveva fatto in tempo a canalizzare abbastanza energia per lanciare il suo attacco. 
Era immobile con le braccia rivolte verso l'esterno: il suo corpo era avvolto da scariche elettriche azzurre che periodicamente sembravano convogliare nei polsi delle sue mani.

< Cazzo, mi serve altro tempo! >
Pensò il ragazzo, cominciando a sudare.

<< Ti dispiace se ti raggiungo e fermo qualunque cosa tu stia facendo, li da solo? >>
Gli domandò Asteroth, sorridendo.


< O la va o la spacca! >
Pensò Tesla, decidendo di giocarsi il tutto per tutto. Aveva un piano e doveva seguirlo fino all'ultimo dettaglio.

<< Di nuovo come all'istituto, vero? >>
Quella domanda colse il demone alla sprovvista.

<< Di cosa stai parlando? >>
Rispose, non riuscendo a capire a cosa quel ragazzino si stesse riferendo.

<< Avevi così tanta paura di me, anche allora, che hai deciso di attaccarmi di sorpresa. Come biasimarti, sappiamo entrambi chi tra noi due è il più forte. >>
Sentendo le parole di quel ragazzino, uno strano sorriso misto tra divertimento, stupore e fastidio si fece largo nel volto di Asteroth.

<< Deve essere uno scherzo. >>
Disse, tra se e se.



<< Lo sta...? >>
Borbottò Neptune, realizzando quale fosse il piano di Tesla. Era appena tornato nella sua forma umana.

<< Sta cercando di provocarlo... Pensa davvero che Asteroth sia così orgoglioso da abboccare? >>
Disse Xernes.



<< Che c'è, Asteroth? Mi sbaglio, per caso? Se è così, allora non avrai paura a respingere il mio attacco, vero? >>
Le provocazioni di Tesla non bastarono a convincere il demone, che cominciò a ridere.

<< Bel tentativo ragazzo, devo ammetterlo. Se ci avessi provato con Belzebub, probabilmente lui ci sarebbe cascato, orgoglioso com'è. >>
Rispose Asteroth, con fare divertito.

<< Io? No. Non sono così stupido. >>
Continuò subito dopo, sorridendo.


In quell'istante Asteroth scattò verso Tesla, che non si mosse neanche di un millimetro: continuò a caricare il suo attacco senza fermarsi.

<< Addio, ragazzino! >>
Esclamò il demone, preparandosi ad afferrare il volto di Tesla.

Una espressione incredula e confusa si fece rapidamente largo nel volto del demone, quando la sua mano attraversò il corpo del ragazzo come se non fosse effettivamente li.
Tesla sorrise e la sua immagine scomparve in un secondo, rivelando che altro non fosse se non un riflesso causato da uno specchio d'acqua.



<< Cos'altro dovremmo fare? >>
Domandò Neptune al ragazzo.

<< E' semplice. Quando l'attenzione di Asteroth sarà rivolta sul generale, tu tornerai nella tua forma base per creare uno specchio d'acqua capace di riflettere la mia immagine. Puoi fare una cosa del genere? >>

Neptune annuì.

<< Perfetto. Io correrò il più velocemente possibile dietro quel cumulo di detriti... >>
Disse Tesla subito dopo, posando il suo sguardo sui resti del muro che Asteroth mandò in frantumi all'inizio dello scontro.

<< ... E da li dietro comincerò a caricare il mio attacco. Ovviamene dovrete assicurarvi che Asteroth rimanga sulla giusta traiettoria: io non potrò vederlo, dopotutto. Tutto dipende da voi due. >>
Concluse il ragazzo.



<< C-Cosa? >>
Borbottò Asteroth, non riuscendo a capire cosa fosse appena successo.
In quell'istante sentì una forte esplosione provenire dalle sue spalle, seguita da una intensa e abbagliante luce azzurra che sembrava muoversi rapidamente verso di lui.

Il demone si voltò di scatto giusto in tempo per vedere un gigantesco raggio di energia blu elettrico dirigersi verso di lui a una velocità disumana: 

<< Cazz- ! >>
Esclamò, provando a scansarsi dalla traiettoria dell'attacco, ma non fece in tempo.
Il demone venne travolto da quell'intenso raggio elettrico di colore azzurro che lasciò terra bruciata al suo passaggio, collidendo con il muro della stanza di allenamento e distruggendone un altro pezzo.


L'attacco di Tesla aveva colpito il suo bersaglio.



"Blaue Komet" o "Cometa Azzurra", una delle magie più potenti di livello 9.
Un attacco che convoglia tutta l'energia del mago in un singolo punto del corpo, rilasciandola in un devastante raggio di energia azzurro. 
Questa è una delle magie più potenti che gli umani abbiano mai visto su Gaia negli ultimi cento anni, ed è stata creata da Nikola Heiner in persona. La prima volta che venne usata fu durante il suo scontro con Amon: questo attacco richiede un tempo di caricamento dal quale dipende la potenza della magia stessa.
La magia può essere rilasciata in qualunque momento e non possiede alcun limite se non la quantità di mana stessa del mago. Se usata male, può causare danni permanenti.


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Fine del capitolo 10-22, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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