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Autore: niffler    18/01/2021    0 recensioni
C’è un momento nella vita di ognuno di noi da cui dipenderà la nostra intera vita, una scelta, una parola, un’azione da cui deriverà il nostro futuro. Ma come si fa a seguire la propria strada quando la tua felicità è sulla corsia opposta?
Il futuro di Emma Swan, il presente di Regina Mills.
Inevitabilmente Swanqueen.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE!!!!
Allora, 2 soliti minuti per chiarire due punti. Come avrete inteso la storia si svolge durante la sesta stagione, pre- matrimonio di Emma e Hook.  Un piccolo momento tra loro due.


 
 

 

 

Aver trascorso la sua vita come regina prima  e come Sindaco dopo, aveva dato i suoi lati positivi. Era capace di nascondere perfettamente le sue emozioni e di stamparsi in faccia un sorriso più che convincente. Così aveva fatto poche ore prima. Le aveva sorriso, si era congratulata e l’aveva abbracciata; come se fossero poco più che estranee, come se non fosse successo nulla tra loro, come se non fosse la donna di cui era innamorata. Forse era riuscita a convincere Mary Margaret, Zelena e forse anche se stessa di essere veramente felice per quel matrimonio, ma sapeva di non aver convinto lei. Ma cos’altro avrebbe potuto fare?

Si versò un altro bicchiere di bourbon, era mezzanotte passata, Henry non era a casa, e annegare i suoi dispiaceri nell’alcol non le era sembrata una cattiva idea. Sentì bussare alla porta e istintivamente pensò di non rispondere, ma alla fine la  paura che fosse successo qualcosa vinse e si diresse alla porta.

Ed eccola là, davanti quella porta bianca come tante volte aveva fatto prima, con tanto di cappellino di lana, giacchetta rossa di pelle e occhioni verdi che le squadravano l’anima. Le sembrò per un attimo di rivedere la vecchia Emma, quella ragazzina sfacciata, che non aveva mai avuto problemi a sfidarla o contraddirla. La vide sgranare gli occhi, forse non si aspettava che avrebbe aperto. << Le sembra ora, Miss Swan? Le persone normali dormono >> Era ridicola a chiamarla ancora in quel modo? Forse, ma non aveva la forza di affrontarla e avrebbe voluto solo mandarla via. << Ma tu sei sveglia, Regina, voglio solo parlare>> Era in trappola, non aveva via di scampo. << Beh, entra tanto non te ne andresti comunque>> Si spostó leggermente per farla passare, la bionda aprì la bocca per dire qualcosa, ma ci ripensò e si sedette scompostamente sul divano. << Si accomodi, pure! >> disse ironicamente, sperando che sentitosi attaccata, lo sceriffo sarebbe fuggito lontano da lei e da quel tormento che ululava nel suo cuore. << Allora, che c’è Emma? Hai paura di non entrare nell’abito da sposa?  >> fredda, distaccata e decisa. C’è la poteva fare. Vide la Salvatrice sospirare, prima di iniziare a parlare << Gentile come al solito, eh>> la mora ridusse gli occhi a fessure, la bionda continuò << Ok, allora>> Sembrava che non sapesse da dove iniziare, poi un’idea le balenò in mente. << Beh, ecco; potrà sembrare strano, ma ascoltami. Immagina di avere 2 -ehm-fette di torta; una alla vaniglia e una al cioccolato fondente con la ciliegina; la prima l’hai assaggiata migliaia di volte, l’hai sempre scelta all’altra perché eri sicura al 100% che ti sarebbe piaciuta e che non ti avrebbe potuto causare un’ingestione. Non è niente di eccezionale, ma è sufficiente; insomma te ne puoi accontentare, m->> La mora, sopracciglio alzato e tono furioso, la interruppe << Quindi fammi capire, tu vieni qui nel bel mezzo della notte, entri in casa mia nonostante il mio disappunto nel vederti, per...per parlarmi di due dannatissime torte!>> Beh, guardandola da questa prospettiva la mora aveva ragione, ma doveva parlarle subito, indipendentemente da cosa sarebbe successo. << Va bene, lo so, non è esattamente una cosa normale, ma ne ho bisogno, ti prego.>> Il tono implorante della bionda le fece passare tutta la rabbia in un colpo. E con una mano le fece segno di continuare;  quanto potere avesse quella ragazzina su di lei era stupefacente. << Mh, bene. Allora, dicevo; la prima torta non ha nulla che non va, tutti credono che sia perfetta per te, l’hai sempre mangiata e potresti continuare a farlo per tutta la vita, non farebbe la differenza. Ma l’altra torta,beh è un’altra storia. È perfetta, un profumo e un aspetto delizioso e anche se non l’hai provata sai che  farebbe la differenza nella tua vita. Ma hai sempre resistito alla tentazione perché quella torta è squisita quanto letale, e pochi hanno avuto il coraggio di provarla e hai sempre avuto paura di non meritartela, capisci? Così l’hai sempre guardata da lontano con l’acquolina in bocca, lasciando che gli altri la provassero perché ecco tu non ti sentivi abbastanza. Ma adesso, devi scegliere per l’ultima volta: o l’una o l’altra, non puoi tornare indietro. Quindi cosa faresti? Sceglieresti quella torta mediocre, ma che è una sicurezza per te o tenteresti la sorte, scegliendo l’altra con il rischio che faccia male, che la torta, beh, non gradisca essere mangiata da te.>>  Sottile Swan, molto sottile. Le aveva vomitato la verità, aveva fatto la sua mossa, e ora toccava lei. 

Scegli la torta al cioccolato fondente con la ciliegina.

<< Beh, io non lo so. Non mi piacciono i dolci>> 

Rischia, Emma. Sono qui, vedi? Per te.

<< Ma se ti piacessero, Regina?>>

Baciami, sono innamorata di te, sceglici Emma.

<< Onestamente Emma, non importa cosa sceglierei io, ma cosa dovresti fare tu. E se fossi in te, sceglierei la torta alla vaniglia. Tu credi di desiderare l’altra, ma in realtà è solo una conseguenza del voler dare a tutti un lieto fine, ma non puoi salvare tutti, Salvatrice.>>

Non farlo Emma, non mi lasciare.

<< Forse, hai ragione. Ma se fosse così, perché anche solo il pensiero di perdere quella dannata torta non mi fa respirare?.>>

E io non respiro quando mi sei vicino, che si fa?

<< Emma, sei solo stressata per il tuo matrimonio e stai farneticando. Vai casa, sono stanca e non ho voglia di perdere tempo con te. >>

Non andartene, Emma. Ho bisogno di te

<< Lo sai già, che capisco sempre quando menti. Dannazione, Regina; non è una sfida o la conseguenza di qualche trauma. Sono innamorata di te da anni ormai, e mi so sono fatta da parte perché non potevo rovinarti ancora il tuo lieto fine! >

le parole rimbombarono nell’abitazione. Crude, reali, sincere. Aveva oltrepassato quella linea invisibile, e ora?

Forse in un’altra vita, Miss Swan. Forse saremmo state felici

<< Non ne varrebbe la pena, è troppo tardi. La torta si è sciolta>>  Vide i suoi occhi cristallini luccicare, mentre si ostinava a fissare il pavimento come se ci potesse sprofondare. << Si è fatto tardi, Emma. È meglio che tu vada>> 

Non lo fare, non è troppo tardi. Non andare via. 

<< Forse non sei il mio destino, il mio Vero Amore e io non sono il tuo, ma sei sempre stata tutto quello che volevo >> La vide barcollare e balbettare un buonanotte, prima che letteralmente corresse via da quella casa. Sapeva di averla spezzata, di averla persa, ma se la bionda l’avesse per un attimo guardata negli occhi, avrebbe letto le menzogne della sua bocca.

Si accasciò a terra e pianse; era finita.


 
   
 
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