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Autore: God_Eden_Imperial    19/01/2021    0 recensioni
Sequel di "Change" ma si potrebbe leggere anche senza aver prima letto l'altra.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Nightray, Leo Baskerville, Vincent Nightray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aveva pianto davanti a lui, davanti a Gilbert, la persona che stava allontanando rinnegando tutto quello che aveva fatto e detto in passato. Aveva pianto e Gil lo aveva stretto in un abbraccio per consolarlo, facendolo solo sentire peggio. 
Eppure era stato così bello essere tra le sue braccia. Si era sentito al sicuro e protetto, proprio come decenni prima. Forse avrebbe potuto smettere di allontanarlo e rafforzare così il loro legame. Da una parte credeva fosse una buona idea, ma dall'altra si diceva di non cedere perché, se l'avesse fatto, avrebbe sofferto sicuramente. 
Ed era così stanco del dolore...
Con quei pensieri in testa, Vincent non riusciva a prendere sonno. Rigirandosi più volte nel suo letto, cercava di rilassare la mente e riposare. Più facile a dirsi che a farsi.
Sospirando, si volse verso la finestra dalla quale riusciva ad intravedere la luna piena. Era così bella.
Si mise a sedere, pensando di scendere in cucina per prepararsi qualcosa di caldo con la speranza di riuscire finalmente a prendere sonno.
Il pensiero di Gilbert non se ne andava. Le loro stanze erano separate da quella di Charlotte. Erano così vicini eppure così lontani...
"Come sempre..."
Sussurrò stringendo le gambe al petto e affondando il viso tra le ginocchia, soffocando le lacrime che minacciavano di nuovo di bagnarli le guance arrossate.
"Che cosa devo fare? Io non lo so più...Gil"
Era bello sapere che Gilbert cercava di avvicinarsi, voleva dire che teneva molto al loro legame e non voleva si spezzasse o si deteriorasse come era già accaduto. Era stata per colpa sua, gli aveva mostrato troppo affetto? E adesso invece? Non gliene mostrava abbastanza?
La sua mente era in piena confusione, non sapeva più cosa fosse giusto o sbagliato.
La sola verità era che gli piaceva il modo in cui Gilbert ora lo voleva.
A distrarlo da quei pensieri ci pensò Leo che, bussando, entrò catturando l'attenzione di Vincent. Alzando il viso verso il suo padrone, non si sorprese più di tanto nel trovarlo con gli occhi gonfi e rossi, segno che aveva pianto.
"Vincent..."
Singhiozzò. Il ragazzo accennò un sorriso, invitandolo a mettersi vicino a lui. Leo non se lo fece ripetere e, fiondandosi nel letto, si rannicchiò accanto al suo servitore, affondando il viso nel suo petto.
"Ha di nuovo sognato Elliot, non è vero?"
Chiese Vincent accarezzandogli i capelli. Conosceva bene la risposta. Leo, infatti, annuì, riprendendo a singhiozzare, bagnandogli il pigiama.
Leo non riusciva a dimenticare Elliot. Era dolce ma anche stressante. Non gli faceva bene pensare tanto a lui...eppure Vincent gli ripeteva di non lasciare andare quei ricordi.
"Se sono felici, allora va bene"
Gli aveva detto la prima volta. Leo, ricordando quelle parole, sorrise tra le lacrime. La maggior parte dei momenti passati in compagnia di Elliot erano stati senza dubbio i migliori della sua vita. Non li avrebbe mai lasciati andare, per nulla al mondo.
Vincent lo coccolò fino a quando il più piccolo non cadde nel mondo dei sogni. Ogni volta la stessa storia: Leo correva da lui che lo consolava e tutto tornava normale. 
Facendo attenzione a non svegliarlo, lo prese in braccio uscendo dalla stanza per riportarlo nella propria. Dopo averlo sistemato sotto le coperte, era pronto a tornare in camera ma, nel bel mezzo del corridoio, incontrò la causa della sua insonnia.
"Vince"
Ebbe un tuffo al cuore quando si ritrovò davanti Gilbert. Assonnato e coi capelli spettinati era ancora più bello. Di nuovo si ritrovò a non saper cosa fare. La sua mente gli urlava di andarsene, di ignorarlo e tornare in camera. Ma il suo cuore batteva così forte...
"Neanche tu riesci a dormire?"
"No...ehm...Leo..."
Cercò di dire guardando in direzione della stanza del nuovo Glen, senza notare che Gil gli si era avvicinato e ora si trovava a pochissimo da lui.
Vincent arrossì.
"Capisco. La solita storia"
"G-già...e tu invece? Come mai sveglio?"
Non lo guardava. Se avesse incontrato i suoi occhi dorati, avrebbe ceduto ancora e non poteva permetterselo.
"Io...non mi sento...tanto bene..."
Sussurrò con voce tremante, appoggiandosi al più piccolo che rabbrividì, bloccandosi.
"G-Gil-"
Si interruppe. Il corpo di Gilbert tremava e il suo viso era imbandito di sudore. Toccandogli la fronte, sussultò preoccupato.
"Gil, scotti! Hai la febbre! Devi tornare subito a letto"
Disse cercando di tenerlo in piedi e, sorreggendolo, con un po' di fatica riuscì a riportarlo in camera. Non si preoccupò di accendere la luce e fece attenzione a non inciampare nel tappetto. 
"Vince..."
"Tranquillo, ora ti metto giù"
Rispose facendolo sedere sul letto. Stava per allontanarsi ma Gilbert lo bloccò con mano tremante. Ansimava ed era parecchio pallido.
"N-non andare"
"Vado a prepararti qualcosa di caldo. Ti prendo del ghiaccio e un pigiama puli-"
"No!"
La presa sul polso si era rafforzata e Vincent gemette per il dolore, guardando con sorpresa Gilbert che lo fissava seriamente.
"G-Gil? Mi stai spaventando un po'..."
Sussurrò tentando di liberarsi, ma fu inutile.
"Vieni a letto con me"
Aggiunge Gilbert facendolo sbiancare. In passato si sarebbe fiondato su di lui senza nemmeno dargli il tempo di terminare la frase, ma ora era diverso.
"...sei impazzito! Lasciami!! Stai delirando!!!"
Urlò Vincent tutto rosso in viso e col cuore che gli sarebbe potuto esplodere nel petto da un momento all'altro.
"Dico sul serio. Vieni qui"
Aggiunse Gil tirandolo sul letto. Vincent, nonostante si dimenasse per liberarsi, alla fine si ritrovò con la schiena contro il materasso e Gilbert a cavalcioni su di lui. 
Possibile che da malato la sua forza aumentasse?
I suoi occhi erano spalancati e fissavano Gilbert, scioccati.
"G-Gil...stai male...non sai quello che fai..."
Balbettò scostando il viso quando il maggiore si chinò, cercando di baciarlo. 
Stava impazzendo! 
Che fosse solo un sogno? Un sogno parecchio realistico, forse anche troppo. 
Cercò in ogni caso di liberarsi, ma combatteva debolmente perché in realtà voleva restare e lasciarsi amare da Gilbert . Come aveva sempre desiderato...
Contro cosa sto lottando veramente?
Si chiese smettendo di muoversi, permettendo all'altro di fare quello che voleva. Ogni volta che Gilbert era ubriaco o malato, il giorno dopo non ricordava mai nulla. Quindi sarebbe bastato fingere che non fosse successo niente e convincersi che tutto quello che stava accadendo era solamente un sogno. 
In quel modo sarebbe andato tutto bene...giusto?
Con i polsi bloccati non poteva fare granché, solo sciogliersi sotto i baci e le carezze di Gilbert. Le loro labbra si sfiorarono qualche volta ma Vincent aveva sempre scostato il viso. Stava facendo un enorme sforzo per cercare di restare lucido. Purtroppo stava lentamente cadendo vittima del piacere e del calore che gli invase il corpo, facendolo rabbrividire sotto le attenzioni del maggiore. Gilbert si era sfilato la camicia del pigiama e Vincent avvampò, scoprendo felicemente che quelle brutte cicatrici erano sparite, come se non ci fossero mai state.
"Gil"
Sussurrò, amorevolmente, con un sorriso e, allungando le braccia verso di lui, lo strinse in un abbraccio. 
"Mi manchi"
Aveva sussurrato Gilbert baciandogli il collo e facendolo rabbrividire.
"Non voglio più perderti"
Era un sogno.
"Voglio tenerti con me per sempre"
Un bellissimo sogno.
"Ti amo Gil"
Un sogno...
"Anche io ti amo...Oz"
...che si era appena trasformato in un incubo.
   
 
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