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Autore: G_G_B    20/01/2021    3 recensioni
Alle volte mi meraviglio di come la notte, la parte della giornata dove tutti riposano, sia per gli altri il momento dove la fantasia vola alta, dove le parole prendono vita e dove i pensieri si tessono a mo' di ragnatela.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dentro di me c’è qualcosa.
Qualcosa che mi sembra di aver visto.
Qualcosa che mi sembra di riconoscere.
Qualcosa che mi sembrava di conoscere.
Un qualcosa, o un qualcuno, che credevo di conoscere.
A fondo, come le mie tasche.
 
In fondo alle mie tasche non c’è nulla, solo sporcizia.
Sporche le tasche, come certi pensieri notturni.
Scuri come la notte di una periferia buia.
Abbandonata a sé, alla sua esistenza.
Alla sua resistenza.
A resistere a sé stessa.
Me stesso.
Forse sono io quel qualcuno?
 
Quel qualcuno che mi sembra di vedere.
Di riconoscere.
Ma che non conosco.
Eppure, sembra qualcun altro.
 
Qualcuno che non mi somiglia.
Qualcosa che mi apparteneva.
Ma qualcosa che non mi appartiene più.
E che non si tiene più.
Vedo buio.
 
Cerchi neri attorno a fari oscurati.
Piscine di terra lavica, bruciate dal sonno e dalle notti bianche.
Notti in bianco.
Notti scure, notti non magiche, solo buie.
Notti non limpide, solo buie.
Notti buie, senza stelle.
Forse una, ma è la Luna.
 
Una Luna nera.
Plenilunio inverso.
Mi addormento.
E sognando Sirio, dentro alla mia torre, penso:
“Chissà cosa pensa quel qualcuno?
Quel qualcuno che vedo,
Conosco e non riconosco?”
.
 
L’oblio di sé stessi.
O il ricordo degli altri?
Chi è?
Chi sei?
Chi sono?
   
 
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