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Autore: LadyStone    20/01/2021    3 recensioni
Sono passati diversi anni dagli ultimi fatti di Le Custodi - In Acque Profonde, ma ognuno avrà saputo trovare il suo posto nel mondo? Regnerà davvero la serenità e la pace degli animi?La verità farà di nuovo parte delle loro vite o ancora segreti graveranno sulle loro spalle?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Cancer DeathMask, Cancer Manigoldo, Gemini Saga, Scorpion Milo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il caldo sole di Luglio stava pigramente calando all’orizzonte, attenuando un po’ l’afa di quei pomeriggi sonnolenti, e Claudia, seduta sugli spalti di una delle arene minori, guardava quella piccola scheggia correre e ridere senza freni.
Axia.
La sua inaspettata e bellissima bambina.
La osservò correre dietro a suo fratello Axel tirandogli il mantello, mentre Lucas la prendeva in braccio e la faceva volare in alto per poi riprenderla al volo.
Solo due anni e mezzo ed in lei tutta l’energia del mondo. Lei che non possedeva un cosmo, lei che sarebbe stata libera di decidere della sua vita e fare le sue scelte senza dover tener conto di antichi codici e doveri ultraterreni. Lei che non avrebbe mai dovuto rinunciare alla sua femminilità.
Lei che era giunta come un fulmine nelle loro vite.
“Mamma! Mamma! Assel non mi dà l’emmo!”
“Amore mio, il suo elmo non è un giocattolo, te l’ho detto tante volte.”
La piccola sbuffò e con gesto quasi teatrale si spostò la frangia castana dagli occhi, quelle due perle verdi che facevano sciogliere tutti i suoi innumerevoli zii, ma in primis suo padre.
Osservando  sua figlia, Claudia cominciò, inconsapevolmente,  ad accarezzarsi il tenis che portava al polso.
“Per i nostri venti anni insieme, amore mio. Come allora, anche oggi e per sempre. Ti amo.” Le disse Kanon una volta tornato da quella missione, il giorno dell’investitura di Lucas, e mostrandole un astuccio di velluto blu. Quando lo aveva aperto era rimasta senza parole, emozionata per il gesto romantico del suo uomo, ma anche addolorata per ciò che gli aveva fatto, cedendo alla passione con Saga.
Quel monile era il simbolo del loro amore che era riuscito a durare nel tempo ed allo stesso tempo un ammonimento per ricordarle che cadere in tentazione può costare caro, molto caro.
Un urletto di gioia di sua figlia la distolse dai suoi pensieri, così riposò gli occhi su di lei in tempo per vederla ridere e riempire di baci suo fratello, ed in un attimo rivide se stessa, così come la mostravano le sue foto da piccola, perse ormai per sempre in quel mondo che non le apparteneva più e che non custodiva più nessuna memoria di lei.
Così simili nell’aspetto e nel carattere lei e la sua Axia. 
Claudia si riteneva davvero fortunata. Sarebbero state amiche, complici, confidenti, le avrebbe parlato di tutto, le avrebbe insegnato le regole di quel mondo e l’avrebbe aiutata a trovare la sua strada di donna libera, ma le avrebbe anche raccontato di sé, della sua storia, affinché potesse imparare dai suoi errori, solo una cosa le avrebbe taciuto: La sua angoscia quando aveva scoperto di averla in sé.
Istintivamente, come lo aveva accarezzato, stavolta nascose il braccialetto sotto la manica larga della sua tunica di lino. Ogni qual volta ripensava a quel momento evitava di guardarlo, le faceva troppo male.
Il giorno che aveva scoperto di essere incinta di Axia, il suo cuore si era fermato per un secondo perché, rifacendo i calcoli, il periodo a cui risaliva il suo concepimento coincideva proprio con…Ancora oggi, dopo tre anni e mezzo, le veniva la nausea solo a pensarlo.
Solo due potevano essere stati i momenti esatti, o quella sera in spiaggia in cui si era lasciata completamente andare con Kanon, oppure…oppure…Chiuse gli occhi e si morse la labbra, in quelle maledette terme, in cui non era mai più entrata. 
Scosse la testa come percorsa da un brivido.
No, no, lei ne era certa, la scintilla che aveva permesso a quelle dolcissima creaturina di venire al mondo era solo di lei e Kanon, solo loro, era così, doveva essere così.
“Mamma, mamma! Ucas non mi tira!”
“Ma lascialo un po’ in pace a Lucas” Claudia rise alla faccia corrucciata di quella monella, poi, alzando lo sguardo verso passi che sentiva avvicinarsi “Girati un po’ e guarda chi c’è”
Axia non se lo fece ripetere ancora, così si volto e da quelle labbrucce corrucciate nacque uno splendido sorriso
“Papà!” e corse, trotterellando, verso Kanon.
“Ecco la mia principessa!” la sollevò in alto, abbracciandola forte a sé, mentre con lo sguardo sorrise a sua moglie.
Claudia ricambiò il sorriso e, illuminata dagli ultimi raggi di sole, si perse nel rimirarli. Così stretti, sorridenti e felici erano la personificazione della gioia, di quella famiglia che si era creata e, nonostante gli errori, era riuscita a mantenere salda e felice.
Sì, tanta felicità non poteva nascere da uno sbaglio, ma solo da un amore solido. 
Sì, era così.
Doveva essere così.
   
 
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