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Autore: 33NaLu33    21/01/2021    4 recensioni
Questo è in assoluto l'ultima occasione per Natsu, se verrà espulso anche questa volta saranno guai, dei guai veramente grossi, ma il problema è proprio questo per il ragazzo, lui e i guai sono letteralmente una cosa sola.
Suo fratello l'ha messo in guarda: non deve aiutare nessuno, eppure quando un improbabile bionda finirà sul suo cammino i disastri si susseguiranno uno dopo l'altro.
-*-
-No- sbotta esasperata. –Devi aiutarmi a trovargli una ragazza-
Sollevando le sopracciglia la guardo allibito: -Vuoi che faccia Cupido? – le chiedo scettico –dico, mi hai visto? –
[...]
-Come si chiama tuo fratello? – le domando alla fine.
–Si chiama Gray, Gray Fullbuster-
[AU] [scolastica con un pizzico di fantasy] [Nalu, Gale, Gerza, Gruvia e tante altre]
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajeel/Levy, Gerard, Gerard/Erza, Gray/Juvia, Mavis, Natsu, Natsu/Lucy, Zeref, Zeref/Mavis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il coraggio
 

[Tre anni dopo]
Irrompo nella camera di mio fratello. So che non dovrei farlo, ma questa è letteralmente questione di vita o morte.
-Zeref chiama un’ambulanza- urlo.
Com’è successo? Com’è potuta succede una cosa del genere?
Mio fratello mi guarda: il volto teso ed interdetto. Tra le sue braccia August scoppia a piangere
- Via Draseel civico 33. Adesso!-
Non incrocio lo sguardo di Mavis, a dir la verità non mi soffermo nemmeno, e in un battito di ciglia torno lì dove la tragedia si sta consumando: nella casa della vecchia Ultear, nella stanza di Gray.
Quella testa di cazzo è finito in overdose. Ha inghiottito così tante pillole da aver svuotato l’intero ripiano di flaconi in bagno.
Cazzo. Cazzo. Penso guardando il corpo accasciato e privo di sensi sul letto, è sotto le coperto e sul petto tiene una foto che lo ritrae con Juvia. Sembra sereno, in pace con il mondo intero, quasi addormentato, se non fosse per della schiuma bianca che gli sta uscendo dalla bocca.
È un brutto segno, vero? Un brutto, bruttissimo segno.
Quanto ci mettono i soccorsi?
Non c’è un secondo da perdere, ma in questa forma incorporea non posso fisicamente infilargli due dita in gola per fargli vomitare le porcherie che si è bevuto.
Negli ultimi tre anni le cose andavano bene cazzo!
Gray si è diplomato con il massimo dei voti, si è trovato un ottimo lavoro nel settore della ristorazione e, un paio di volte, l’ho perfino visto uscire con una collega. Una certa Briar. Quindi perché?
Perché si vuole togliere la vita?
-Natsu?-
Ancor prima di voltare lo sguardo so che lo spirito di quell’idiota mi sta fissando.
Cazzo.
Scuoto la testa.
-Perché?- chiedo senza trovare nulla di meglio da dire. 
Ma lui non risponde. Non sembra nemmeno udirmi.
Fissa un punto lontano ed indefinito senza fiatare, e poi, quasi come in trans si incammina in quella direzione.
Che voglia…?
-Gray aspetta!- urlo provando ad intercettare la cazzata più mastodontica che potrebbe mai commettere.
Prima che possa entrare completamente nella luce lo afferro con forza per spalla e lo tiro indietro con decisione, ma oramai è troppo tardi… ha già fatto il primo passo nella pace eterna ed entrambi veniamo scaraventati con forza all’interno di quella voragine luminosa.
Per degli interminabili secondi riesco a vedere solo bianco. Un bianco talmente intenso da accecare.
Eppure con la stessa velocità con cui tutto è iniziato finisce.
Sbatto le palpebre un paio di volte prima di riuscire a distinguere i contorni della stanza in cui siamo finiti. E beh… non mi aspettavo che la pace eterna ci facesse finire in un ufficio scialbo e oltremodo anonimo.
Ma che…?
-Sei impazzito?- urlo invece contro Gray. Ora come ora io sono più incazzato, per il gesto sconsiderato che ha commesso, che curioso per il luogo in cui ci troviamo.  
-Impazzito dici? –
-Si cazzo! Ti sei ammazzato e sei entrato nella luce! -
Prima che possa aprire bocca e rispondermi a tono la stanza trema in modo incontrollato.
Un terremoto?
-Il linguaggio! Ragazzini moderate il linguaggio! -
Una voce roca ci riprende entrambi.
Solo in quell’istante notiamo una donna tanto bella quanto assonnata dell’altro lato della stanza. Ha gli occhi e i capelli neri, il corpo fasciato da un aderente abito pece ed è circondata da pile e pile di documenti.
Con le gambe incrociate se ne sta in mezzo a quel disastro di fogli e scartoffie.
-Ehm…-
Guardo Gray interdetto.
-Lei chi è? – riesco a chiedere al posto suo.
-Io? Io sono Ankhseram è ovvio-
No, non è affatto ovvio!
Senza farglielo notare inizio a spulciare tra i miei ricordi in cerca di qualche illuminazione utile, ma niente… questo nome non mi dice assolutamente nulla di nulla.
-Come possiamo…- Non riesco a finire la frase.
Ankhseram appare davanti alla mia faccia così velocemente e silenziosamente da farmi venire un colpo al cuore. Simile, incredibilmente simile ad un infarto in piena regola.
-Natsu Dragneel- sorride –sei finalmente tornato da me-
Come scusa?
-Ah, no- commenta subito dopo –il tuo corpo è ancora vivo, che sfortuna-
Che sfortuna? Mi sta augurando la morte?
-Non…- incespico –non capisco-
Lei sbuffa corrugando la fronte.
Anche Gray adesso mi fissa con sguardo indecifrabile.
-Non perdevo così miseramente da… secoli- afferma Ankhseram voltandoci le spalle e mettendo in bella vista lo scollo dell’abito che le lascia tutta la schiena scoperta.
-In che senso?- provo a chiedere venendo brutalmente ignorato.
-Gray Fullbuster benvenuto! Prima del previsto devo constatare, ma è comunque un vero piacere averti qui anche se per poco-
Adesso sono io a guardare lui con occhi criptici.
Ma che cazzo sta succedendo?
-Signora…-
-Signorina- ribatte lei.
-Signorina- ritenta Gray –io vorrei incontrare Juvia Loxer e Lucy Heartfilia –
Lei fissa prima lui e poi me.
-Non è possibile. Per quanto mi faccia piacere non è ancora il tuo momento-
-Ma…- inspira bruscamente –Ho provato a voltare pagina, ad andare avanti, ma non ci riesco. Ogni giorno è un’agonia che non riesco più a sopportare-
No! Non posso permettergli di buttare così la sua vita! Devo fermarlo!
Ankhseram fa spallucce.
-Se questo è quello che desideri così sia. Darò il tuo tempo a qualcun altro-
Ed è solo in questo momento che realizzo con chi sto avendo a che fare. Capisco che quella di fronte ai miei occhi non è altri che la morte in persona.
-Un attimo, non puoi farlo- mi intrometto –No!-
Gray mi guarda male mentre Ankhseram mi fissa apertamente alterata.
-È sempre la stessa storia con voi Dragneel! Vi intromettete sempre! Tu e tuo fratello dovevate venire da me un secolo fa, ma nooo i vostri genitori si sono dovuti mettere in mezzo-
-I nostri genitori? – chiedo quasi a corto di parole ma non sembra ascoltarmi persa com’è nei suoi pensieri.
-Zeref e Natsu Dragneel- più che parlare con noi, sembra rimuginare con sé stessa -data di morte: ventuno dicembre millenovecento ventinove. Dovevate venire da me quella notta, ma insieme a voi… oh insieme a voi sono arrivati anche i vostri genitori, un fuori programma non da poco! Mi hanno supplicato di lasciarvi andare, e poi, non contenti hanno osato sfidarmi! -
I miei genitori sono sempre stati perseveranti ed ostinati. Caratteristiche che io e Zeref abbiamo ereditato ma: sfidare la morte?
Ankhseram si blocca di fronte ai nostri sguardi allibiti
-Ho parlato troppo- commenta con tono di voce inespressivo.
-Ha perso contro i miei genitori?- chiedo conoscendo già la risposta. Lei stessa l’ha affermato poco prima.
-Si- risponde –mi hanno sfidata e hanno vinto. Ora mi siete intoccabili-
-Siamo immortali? – chiedo incredulo.
-Non essere ridicolo- ribatte –Io non posso venire da voi. Ormai siete fuori dalla mia giurisdizione, ma non temere un giorno sarete voi a venire da me-
Tradotto in: solo se ci uccidono o ci suicidiamo possiamo soccombere. Solo così saremo noi ad andare da lei viceversa non possiamo morire di vecchiaia. Questo spiega il perché non invecchiamo. Se invecchiassimo sarebbe lei a dover venire a mietere le nostre anime e questo non può più farlo.  
-Dove sono adesso? –
-Nella pace ovviamente!-
Sembra vendicativa e permalosa ma in realtà è una persona molto ragionevole che accetta senza problemi la propria sconfitta.
Chiunque si batta per le persone che ama si merita la pace.
-Se avessero perso?-
-La pace gli sarebbe stata negata-
-Sarebbero andati all’inferno? –
Ankhseram mi guarda ancora più storto.
-Il concetto di inferno e paradiso è stupido. Chi non merita la pace viene fatto reincarnare. Nel caso specifico dei tuoi genitori li avrei fatti reincarnare una volta sola, ma credimi sulla parola, non esiste peggior maledizione di dover rinascere ancora, ancora e ancora. Da qui la vostra celebre frase: “L’inferno sulla Terra”-
Non penso che il titolo di quel libro intenda questo, ma non sarò di certo io lo stronzo che si metterà a polemizzare o a sindacalizzare con lei.
-Io e mio fratello siamo gli unici?-
-Si, ho perso solo contro i vostri genitori- sbuffa –ma ventisei anni fa un certo Vermillion ha sfidato il mio volere per far tornare in vita la figlia-
Vermillion, come… Mavis Vermillion.
-Erano annegati durante una gita in barca. Lui aveva ancora molto da vivere e la sua anima sarebbe tornata sulla Terra, ma la figlia no. Lei sarebbe rimasta qui con me, ma quell’uomo ostinato non accettava questo epilogo, così mi ha sfidato e ha pareggiato-
-Quindi Mavis è come noi?-
-Non ha le vostre stesse capacità, ma si, è al di fiori della mia giurisdizione-
Non morirà! Non nell’immediato futuro almeno!
Vorrei chiederle di August e del secondo figlio che Mavis e mio fratello stanno aspettando ma non ne ho la possibilità.
-Ho parlato troppo!- commenta Ankhseram chiudendo così bruscamente la conversazione –Gray sei pronto ad andare? –
Perché con lui usa questo tono affabile?
Lo guardo.
-Amico- non so bene cosa dirgli, vuole solo poter tornare dalla sua ragazza e da sua sorella ma: -penso che dovresti pensarci. Penso che…-
Lui ghigna: -E io penso che sia il momento di sfidarti!-
La parte divertente di tutto ciò? Gray non si sta rivolgendo a me, ma sta parlando a Ankhseram!
L’occhio della morte di fronte a tale dichiarazione ha un lieve tic nervoso.
-Me?-
-Si!- esclama –Ti sfido in cambio della vita di mia sorella. Io voglio la pace. Voglio stare qui insieme a Juvia. Niente più sofferenza, separazioni o morte, ma Lucy? Lucy si merita una seconda possibilità-
Rimango in silenzio incapace di esprimere un’emozione che non so neanche definire.
-Capisci che non c’è ritorno vero?-
-Si- afferma Gray con solennità.
-Così sia!-
-No!- mi oppongo –Io ho promesso a Lucy e a Juvia che…-
Lui mi dà una pacca sulla spalla: - Prenditi cura di mia sorella-
Prima che possa ribattere Gray si volta verso Ankhseram: -A cosa ci sfidiamo? –
Lei lo guarda con occhi palesemente divertiti.
-Scegli pure- afferma.
Sa di poter vincere qualsiasi tipo di sfida?
-In questo caso direi proprio che possiamo farci una bella partita di basket uno contro uno-
Tutto ciò va ben oltre le mie più recondite fantasie. Perché? Perché la cara Ankhs ha sul volto la più palese delle perplessità.
Senza riuscire a controllarmi, scoppio a ridere in una fragorosa risata.
 
[Trenta tre anni dopo]
Le passo un braccio sulla schiena con fare protettivo.
-A cosa pensi? – le chiedo senza troppi giri di parole. Stiamo insieme da più di trent’anni ormai: i segreti tra di noi non esistono.
Lucy volta lo sguardo verso di me, mentre, con nonchalance, appoggia la testa contro la mia spalla. Ha la fronte corrugata e un’espressione indecifrabile sul volto.
-Sai…- inizia con tono drammatico –siamo proprio diventati i Cullen-
A stento trattengo una fragorosa risata.
-Dici?- domando sorridendo da orecchio a orecchio.
In lontananza mio fratello Zeref, mia cognata Mavis e i miei due nipoti: August e Larcade parlottano tra di loro.
Sta per iniziare un nuovo ed “avvincente” anno scolastico e per questo motivo tutti quanti noi, nessuno escluso, dobbiamo mettercela tutta negli studi e, allo stesso tempo, dobbiamo tenere un profilo basso.
Oramai Mavis ha la bellezza di settanta cinque anni… ma non solo! I miei due meravigliosi nipoti ne hanno rispettivamente trenta sei e trenta tre.
La parte meravigliosa di tutto ciò? Quelle due piccole pesti dimostrano, letteralmente e fisicamente, solo diciotto anni. Perché? Perché a quanto pare anche loro sono: “fuori dalla giurisdizione della morte” tanto quanto noi altri.
-Ancora non riesco a credere che la mia vecchia preside diventerà la mia nuova compagna di classe- mormora.
-E io non riesco a capacitarmi del fatto che i miei due nipoti saranno una classe avanti a noi!- commento atono.
Anzi, forse non troppo atono.
Lucy guarda mio fratello e la sua famiglia. Sono così felici e sereni, così uniti che è un vero peccato non poter avere con noi Zeref durante i prossimi anni di liceo.
Lui ne dimostra venti tre di anni ed è praticamente impossibile spacciarlo per un liceale in piena crisi adolescenziale. Nonostante ciò è tornato a gestire la sua azienda dall’ombra e per l’imminente futuro si è iscritto a un’università di giurisprudenza collocata pochi isolati di distanza dalla nostra scuola.
Mia moglie si sporge e mi posa un bacio veloce sulle labbra.
-Sai…- mormora –penso anche a un’altra cosa. Una cosa che mi frulla in testa già da un po’ di tempo-
Le passo delicatamente le dita tra i capelli biondi.
-A cosa?-
Lei temporeggia un attimo, giusto il tempo necessario per farmi venire l’ansia.
Mi sorride: -Vorrei un figlio-
Un figlio? Con me?
In silenzio la stringo forte contro il mio fianco e le rubo un bacio a stampo.
-Si…- rispondo alla fine -si può fare!-
 





Grazie di cuore per aver seguito e letto questa fanfiction!
33NaLu33
   
 
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