Serie TV > La casa di carta
Ricorda la storia  |      
Autore: Ivy001    22/01/2021    1 recensioni
One shot su Nairobi e Bogotà, in un momento estrapolato dalla quarta serie: una scena che viene mostrata per qualche istante e che ritrae Nairobi allettata, Tokyo seduta accanto a lei che le tiene la mano e Bogotà in piedi che sembra fare da guardia, alquanto distrutto. Ho voluto inventare una storia su quel momento. Spero possa piacere.
PS: avrete capito che sono una fan di Nairobi e che adoro l'idea che abbia trovato l'amore, seppure per troppo poco tempo.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Nairobi, Tokyo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti rieccomi con una storia su Nairobi e Bogotà. Spero vi piaccia.
Non aggiungo altro, vi auguro una buona lettura.
Ivy

Screenshot-31" />

Bogotà è immobile, in piedi, con lo sguardo fisso su un corpo che lotta tra la vita e la morte, con sottofondo il beep costante del monitor che segnala il battito di un cuore, un cuore di mamma, ferito nel suo punto debole, oltraggiato dalla crudeltà di chi è pronto a tutto pur di vincere.

“Hey, guarda che resto io vicino a Nairobi, puoi andare se vuoi” – la voce di Tokyo risveglia l’omone grande e grosso dai suoi pensieri più segreti.

Lui però non risponde. Dopo un respiro profondo, si limita a spostare gli occhi sulla donna allettata e a scuotere il capo.

“Devi tenerci davvero tanto a lei” – commenta la giovane dai capelli corti. Lei sa che Bogotà non è un tipo di tante parole, almeno così pensa. Il massimo del discorso che ha tenuto con lui è stato durante il periodo di addestramento pre-attacco, quando, dopo aver ricevuto l’ennesimo palo da Nairobi, ha commentato ad alta voce qualcosa di ben udibile, di fronte a Tokyo stessa.

“Ricordi quando dicesti “Questa donna mi farà diventare matto”?” – gli ricorda lei, riferendosi proprio al giorno del compleanno di Monica, imitando il suo vocione.

Le gote dell’uomo si colorano di un rosso acceso. Lui aveva dato un significato specifico a quella frase. E la migliore amica di Nairobi quel senso l’ha colto a pieno.

“Quando l’hai detto, eri già pazzo di lei e io l’avevo capito, sai? Si chiama intuito femminile”

“Ragazzina, piantala di dire cavolate. Come posso aver preso una sbandata per Nairobi se lei mi dà solo ordini?” – finge lui, nascondendo per l’ennesima volta la verità sui suoi sentimenti.

“Non me la dai a bere, amico!” – gli sorride Tokyo, dandogli una pacca sulla spalla. Comprende, però, di aver aperto un argomento troppo intimo e si congeda. Se stare accanto alla donna che ama è ciò che Bogotà desidera, non sarà lei ad impedirlo con la sua presenza.

“Allora la affido a te, mi raccomando” – gli cede la sedia, invitandolo a sedersi – “Aprile il tuo cuore! Fallo subito, non perdere altro tempo” – indossa le scarpe che aveva adagiato accanto alla parete e con un bacio veloce alla mano dell’amica, lascia la stanza.

Bogotà la guarda andare via grato del gesto della compagna di squadra.

Sedutosi accanto alla donna le accarezza i capelli, pensando a quanto potesse essere assurdo il consiglio di Tokyo. Come potrebbe confessare il suo sentimento ad una donna che dorme, che non può ascoltare, ma che soprattutto non ricambierebbe mai?

Desideroso però di toccare finalmente anche una sola parte di pelle della donna, le sfiora la mano avvertendo una scossa elettrica che lo costringe a tirare indietro il braccio.

Non sa spiegarselo, però ciò accadde anche quando la conobbe. Una stretta di mano ed ecco che una sorta di scarica ha sugellato il momento.

“E’ la seconda volta che capita!” – parla tra se e se, stupito.

“Evidentemente c’è tensione tra voi…” – è la sua mente a suggerirgli tale opzione.

Bogotà scuote il capo cercando di rimuovere idee strane.

Fissa Nairobi sognando una sua reazione di fronte ad una ipotetica dichiarazione d’amore.

“Conoscendoti ti arrabbieresti, o, mi daresti l’ennesimo due di picche!” – riflette l’uomo, poi però immagina anche ad un finale differente.

“Forse Tokyo ha ragione! Che codardo che sono” – sospirando profondamente, si dà forza e prende la mano di Nairobi intrecciandola alla sua.

“Magari mi dirai di nuovo che non mi toccheresti neanche con un palo, però ci provo ugualmente. Cosa può mai succedere?  Peggio di così…” – a quel punto l’omone grosso dal cuore tenero si fa coraggio e confessa quella che non è più solo attrazione fisica ma che con il tempo si è trasformato in un sentimento intimo e sincero, in amore vero e proprio.

“Ho avuto sette donne, sette figli, sette relazioni andate male. Avrai pensato di me il peggio, scommetto. Chi cambia donna e mette al mondo un figlio con ciascuna che gli viene a tiro?! Uno come me, vero? Uno che cerca di mostrarsi Macho per conquistare e mollare subito dopo. E’ questo che pensi di me, non ti biasimo visto che sono io a mostrarmi così.  Però sono stanco di dare quest’immagine della mia persona perché non sono fatto in questo modo. Ammetto che la maggior parte di queste relazioni sono state frutto di mera attrazione fisica e con il tempo ho pensato che disegnare di me l’idea di playboy fosse una barriera di fronte ad una ipotetica batosta amorosa. Perciò ho avuto numerose storie, ma mai nulla di serio. Nella mia testa pensavo solo “Che sventola, magari per una notte e poi ciao…”, un po' quella teoria di merda di Palermo. Stando con lui e Berlino non potevo pensare a nulla di diverso” – racconta, mantenendo lo sguardo basso, mentre con una mano stringe quella di Nairobi, accarezzandola con tenerezza.

A quel punto, solleva gli occhi e li punta sul viso della donna, riprendendo il discorso dopo alcuni istanti di silenzio – “Poi sei arrivata tu, precisamente è arrivato il Professore con la sua proposta di unirmi alla banda. Ha detto che il mio ruolo sarebbe stato essenziale ai fini dell’attacco. Ha anche precisato “Ci sono donne nella squadra, vorrei non ti distraessi”. Buffo, no? Avevo creato un mostro mostrando a tutti l’immagine di un uomo che pensa soltanto a scopare belle donne e a mollarle l’indomani. Ascoltare le parole di Sergio, mi hanno aperto gli occhi, ho davvero toccato il fondo. Poi ci siamo incontrati e il tuo sguardo mi ha stregato. Giuro che ,quando ti sei presentata, i miei amici hanno temuto potessi saltarti addosso subito. Chi avrebbe mai immaginato che saresti stata tu a mettere i puntini sulle I. Una donna così forte, decisa, con più palle di tanti uomini che ho mai conosciuto nella mia vita. Non c’era giorno che non ti osservassi ammirato dalla tua tempra. È stato Helsinki una sera a raccontarmi che avevi un bambino e tutta la storia legata a lui. La stima che nutrivo verso di te è aumentata ancor di più. E vedendoti all’opera qui, alla banca, ti confesso che ho capito di voler essere ai tuoi ordini tutti i giorni della mia vita” – quell’ultima frase imbarazza Bogotà stesso, stupito di aver detto tali parole.

“Avrai capito che sto girando attorno all’argomento perché fatico a dirlo direttamente, però…. Ecco io…. Nairobi…” – con il cuore a mille, si alza dalla sedia e avvicina il viso a quello della donna.

Dolcemente posa le sue labbra sulla fronte di lei e in tale istante le sussurra – “Mi sono innamorato di te!”

Bogotà non lo nota ma il monitor segnala un aumento del battito cardiaco della donna, come se una forte emozione l’avesse toccata nel profondo.

Probabilmente la sua dolcezza è stata captata da Nairobi stessa.

“Non immagini quanto vorrei baciarti adesso, stringerti a me, non permettendo a nessun altro di farti del male” - continua lui, riprendendo posto sulla sedia.

Senza aggiungere altro, adagia il capo su un lato del lettino cercando di approfittare della vicinanza al corpo della donna per quei minuti di solitudine concessigli. Così, con la mano di Nairobi intrecciata alla sua e il battito del cuore di lei da sottofondo, chiude gli occhi e in pochi istanti si addormenta, ignaro che dietro la porta della stanza è seduta Tokyo, con occhi colmi di lacrime, pentita di aver giudicato male Bogotà sin dall’inizio, senza averne apprezzato la vera natura.

“Quanto vorrei che Rio mi amasse come lui ama Nairobi, evidentemente non tutti hanno quel tipo di cuore” – commenta tra se e se, ancora sofferente per la rottura della sua relazione. Si alza da terra, asciugandosi il viso bagnato dal pianto e si allontana. Spera che Nairobi abbia ascoltato quanto le è stato confessato in quei minuti, perché ha trovato finalmente l’amore perfetto per lei. L’uomo che attende da tutta una vita le ha appena dichiarato un sentimento puro e sincero e non può permettersi di perderlo.

Peccato che da lì in poi il destino è scritto e i sentimenti del povero Bogotà saranno costretti a frantumarsi, così come si frantumeranno i sogni futuri e la vita stessa della sua Nairobi.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La casa di carta / Vai alla pagina dell'autore: Ivy001