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Autore: God_Eden_Imperial    23/01/2021    0 recensioni
"Se io morissi stanotte...tu cosa faresti?"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Nightray, Vincent Nightray
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era stata una calda giornata d'estate. Gilbert se ne stava seduto sul divano, rilassandosi dopo ore e ore passate al quartier generale di Pandora a sopportare Break e le sue assurdità. Tornato finalmente nel suo piccolo appartamento, nella periferia della capitale, aveva chiesto a Vincent di raggiungerlo. Stranamente si sentiva solo e aveva bisogno di compagnia. 
Il fratellino era sdraiato con la testa appoggiata sulle sue gambe, gli occhi chiusi, sul procinto di addormentarsi a causa del potere del ghiro. Erano poche le occasioni in cui Gilbert lo invitava a casa sua, ma Vincent riusciva a godersele tutte fino alla fine. Anche se non parlavano molto, stare insieme li faceva sentire tranquilli, come se avessero tutto anche se in realtà non avevano niente.
Non appena il più grande chiuse gli occhi, sentì Vincent tirargli un lembo della camicia, come per catturare la sua attenzione. Gilbert gettò uno sguardo a quel viso così delicato, innamorandosi per l'ennesima volta di quei tratti quasi femminili e di quei capelli chiari scompigliati e probabilmente un po' troppo lunghi; per poi guardarlo negli occhi. La frangia gli stava coprendo l'occhio rosso e, vedendo solo quello dorato, uguale al suo, sorrise, pensando che, in fondo, qualche somiglianza l'avevano dopotutto.
"Gil..."
Lo chiamò debolmente non appena i loro sguardi si incontrarono.
"Sì?"
"Perché ho come l'impressione che tu voglia dirmi qualcosa?"
La domanda sorprese il maggiore. Il fratellino era riuscito nuovamente a leggerlo dentro. Riusciva a capirlo bene, al contrario suo. Era vero, sommerso da mille pensieri, iniziò a concentrarsi su uno in particolare, ma lo trovò sciocco quindi lo accantonò subito. Peccato che ora non avrebbe più potuto farlo.
Con un leggero sospiro, sussurrò:
"Se io morissi stanotte...tu cosa faresti?"
Vincent sbarrò gli occhi, estremamente spiazzato, e si chiese per quale motivo il suo amato fratello maggiore stesse pensando ad una cosa simile. Era lui quello che voleva morire, scomparire dal mondo, cancellando così la sua esistenza. Non si sarebbe mai e poi mai aspettato che tale ragionamento si potesse formare nella mente di Gilbert. Avrebbe dovuto tacere. Non voleva che pensasse a certe cose, non lui! 
Non il suo amato Gil! 
I sentimenti che provava non erano più un segreto: lo aveva baciato una volta, ma era successo dopo una festa, quindi Gilbert avrà pensato che fosse ubriaco o troppo stanco, quindi per niente lucido. Forse lo era davvero. Non affrontarono mai la questione, che fosse arrivato il momento giusto? In ogni caso, Vincent doveva distoglierlo da quei pensieri a tutti i costi!
"Facile: mi uccidere, arriverei in Paradiso e ti riporterei qua giù"
Rispose infine, serio. Gilbert accennò una risatina. Non lo stava più guardando negli occhi, ma Vincent riusciva a vedere l'imbarazzo nel suo volto e a sentirlo nella sua voce:
"Come fai a dire che andrei in Paradiso?"
Perché all'inferno non c'è posto per una persona meravigliosa e buona come te.
Avrebbe voluto dirlo da morire, ma non ce la fece; avrebbe tanto voluto dire molte cose diverse, durante quella conversazione, ma non ci riuscì.
"All'Inferno non le vogliono le persone che hanno paura dei gatti"
Il maggiore gli lanciò un'occhiata confusa. Non si aspettava affatto un'affermazione simile, ma lo fece sorridere. Iniziando ad accarezzargli i capelli, facendolo arrossire, disse:
"Chissà...sai anche io farei lo stesso per te, Paradiso o Inferno che sia"
Vincent poté sentire il suo cuore fare mille capriole, prendendo a battere più forte, rimbombandogli nelle orecchie. Doveva aver fumato troppe sigarette per arrivare a dire una cosa del genere, non c'era altra spiegazione.
"D-davvero?"
"Ovvio! Che domande. Non potrei immaginare un mondo in cui tu non sei al mio fianco e se dovesse esistere, allora non è un mondo in cui vorrei vivere"
No! No, non mi dire queste cose! Così...in questo modo stai rovinando tutto!
Pensò Vincent scattando a sedere, improvvisamente pallido e col fiato corto. Gilbert lo guardò preoccupato.
"Cosa c'è, Vince? Stai tremando"
Allungò una mano verso di lui ma il più piccolo la schiaffò via, guardandolo con gli occhi lucidi e ancora spalancati, confondendolo maggiormente.
Quelle parole lo resero immensamente felice ma anche tremendamente triste. Lui sarebbe scomparso, regalandogli una vita piena di luce e gioia come era giusto che fosse. Non poteva permettersi di cambiare idea e vacillare. 
Cosa ne sarebbe stato di tutti i suoi sforzi?
"N-non mi toccare!"
Esclamò alzandosi velocemente e soffocando le lacrime. Gilbert tentò di dire qualcosa, afferrandogli il braccio quando lo vide dirigersi alla porta.
"Ehi, dove vai?"
Lontano da te...perché io rovino sempre tutto...
"Io..."
"Perché adesso piangi, Vince? E' per quello che ti ho detto?"
Gilbert lo teneva fermo per le braccia, guardandolo negli occhi. Il viso di Vincent era arrossato e bagnato dalle lacrime. 
"C-credo...sia meglio...che io vada..."
Balbettò tra i singhiozzi ma senza muoversi. Rimase immobile, sentendosi in imbarazzo sotto lo sguardo severo, ma preoccupato, di Gilbert. Senza starci a pensare, il più grande lo trascinò in camera da letto e lo fece sdraiare con se sotto le coperte.
"G-Gil...no!"
Tentò di liberarsi quando Gilbert lo abbracciò forte, stringendolo a se. Gli accarezzava la schiena e i capelli, cercando di farlo calmare. Vincent sentiva il cuore martellargli nel petto e, alla fine, cedette alla sensazione di felicità che la vicinanza di Gilbert gli dava. 
Smise di dimenarsi e di singhiozzare e, ben presto, anche le lacrime smisero di scendere. 
"Bravo, sta tranquillo. Per stanotte resta qui con me, ok? A quanto pare non solo l'unico ad aver bisogni di compagnia"
Aveva detto Gilbert, lasciandogli un tenero bacio sulla fronte. Vincent si sentì avvampare e si strinse più a lui, affondando il viso nel suo petto, godendosi quel profumo che tanto amava e che non avrebbe mai voluto lasciare.
"Ti amo Gil"
"Sì, lo so, lo so"
Sorrise Gilbert, accarezzandogli la testa. Rimasero abbracciati e in silenzio, a lungo, tanto che il sole tramontò lasciando spazio alla luna. 
Dopo tutto quel tempo, dove il silenzio aveva fatto da padrone, Vincent parlò:
"Davvero...se morissi verresti a prendermi?"
"All'istante"
Rispose il maggiore staccandosi di poco per guardarlo. In quel frangente il suo fratellino gli sembrò un cucciolo bisognoso di tante coccole e affetto e sorrise addolcito.
"Perché, non mi credi?"
"Non...non è quello"
"Allora cosa? Su, non pensarci. Dormi, domani ci aspetta un'altra lunga giornata e ho bisogno di dormire almeno otto ore filate o non riuscirò a sopportare Break"
Chiuse gli occhi, rafforzando la presa su Vincent che lo osservò a lungo, anche dopo che Gilbert si fu addormentato.
Gli accarezzò la guancia, spostando la frangia e incominciando a lasciargli piccoli baci su tutto il viso.
Gli era chiaro...che non appena avesse avuto la possibilità di cancellare la sua esistenza, avrebbe dovuto farlo non in presenza di Gilbert.
"Ti amo tanto...ed è proprio perché ti amo...che ti lascio andare"
Sussurrò e la mattina seguente Gilbert si svegliò trovando il letto vuoto.
   
 
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