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Autore: Tale Vivo    23/01/2021    0 recensioni
Lysander ama gridando, Desdemona lo fa in silenzio. Lysander sputa i suoi sentimenti ogni volta, Desdemona li tiene per sé.
Basta una clessidra per cambiare tutto.
Bruna e dagli occhi scuri, Desdemona Lynch era amata e lo sapeva. Lui le aveva detto mille volte che l’amava con tutto se stesso, con il fegato, i polmoni, con l’anima e il cuore. Lei aveva riso di gusto. Poi aveva riso, sorriso e, infine, aveva abbassato lo sguardo. Ogni volta era sempre peggio, perché anche lei aveva imparato ad amarlo. Lo amava in silenzio, senza far battere il cuore in sua presenza, per paura che lui ne sentisse il rumore.
[Questa storia partecipa alla “Challenge delle Parole Quasi Intraducibili” indetta da Soly Dea sul forum di EFP]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Granelli di sabbia e amore

 

 

L’autunno trascorreva lento e Lysander Doyle amava la sua calma. Passeggiava nei cortili del Trinity College ogni giorno, solo per ammirare le foglie cadere. I suoi compagni di corso lo raggiungevano sempre, quando finivano di giocare a basket e lui aveva terminato lo studio. Quel sabato, però, non arrivarono: una partita incombeva e dovevano allenarsi fino allo stremo. Quando l’orologio del college suonò le diciassette, Lysander si sedette a terra, sull’erba verde che gli solleticò i palmi.
Il vento d’Irlanda soffiava dolce e accarezzava le palpebre del giovane, che si lasciò andare al mondo.
Ad un tratto, alle sue spalle, il ragazzo sentì degli scricchiolii gialli, rossi, arancioni: con gli occhi chiusi, lui, dava colore al suono.
«Ciao, Lysander».
Quella voce si posò soffice nelle sue orecchie. Accanto a lui si era seduta una ragazza.
«Ciao, Desdemona».
Bruna e dagli occhi scuri, Desdemona Lynch era amata e lo sapeva. Lui le aveva detto mille volte che l’amava con tutto se stesso, con il fegato, i polmoni, con l’anima e il cuore. Lei aveva riso di gusto. Poi aveva riso, sorriso e, infine, aveva abbassato lo sguardo. Ogni volta era sempre peggio, perché anche lei aveva imparato ad amarlo. Lo amava in silenzio, senza far battere il cuore in sua presenza, per paura che lui ne sentisse il rumore.
«Come stai?»
«Bene, grazie. Tu?»
«Anche».
La brezza autunnale riempiva il vuoto delle parole mancate, mentre gli sguardi assenti si perdevano tra le foglie cadenti.
Desdemona combatteva contro le sue mani, che volevano accarezzare i rossi capelli del ragazzo; Lysander costringeva la sua bocca a non desiderare quella di lei. Si appartenevano e non lo sapevano, troppo impegnati l’uno ad amare gridando, l’altra a sognare di giorno. Lei non cedeva, troppo razionale per darla vinta al cuore,mentre lui traboccava di sentimenti ed era sempre pronto a ricordarle che lei era il suo cuore.
«Ti amo».
«Lo so».
Gli occhi neri della giovane si posarono sulle guance rosee di Lysander, mentre il suo sguardo turchese volteggiava tra i ricci di Desdemona. Si conoscevano da tre anni, ma non erano mai stati così vicini. Il silenzio a volte divide, ma il più delle volte unisce, perché le parole sono di troppo, mentre le emozioni si amplificano, nel silenzio. Loro, nel muto consenso del college, si scambiavano sospiri e pensieri.
«Questa è per te».
Le esili braccia si tesero verso di lui, nelle mani una clessidra. Alta circa venti centimetri, di vetro, con i fondi in mogano e, al centro, dove si stringeva, un piccolo anello di legno scuro, probabilmente ebano. Ciò che attirava l’attenzione di Lysander, però, era la sabbia: piccolissimi granelli di sabbia rossa scivolavano sulle pareti lisce e trasparenti.
«Una clessidra».
«Già».
Sabbia rossa. Come il sangue. Come i suoi capelli. Come le labbra di Desdemona. Come il cielo al tramonto. Come l’amore che affoga le farfalle nello stomaco. Girava la clessidra nelle mani, ammirando i movimenti fluidi della sabbia, che correva veloce, poi lenta, veloce, lenta: era Lysander che ne decideva lo scorrere.
Avere potere su qualcosa lo angosciava, perché portava responsabilità. Tutti i suoi sentimenti andavano a briglia sciolta, purosangue bianchi che correvano nei prati e saltavano i ruscelli. Dichiararsi a Desdemona era stato semplice, dato che lui sputava qualsiasi pensiero ed emozione, senza timore o pudore, e aveva il bisogno fisico di esternare ogni cosa.
Desdemona, al contrario, odiava i sentimenti: la ragione era la sua guida, sempre. Non sopportava i battiti accelerati del cuore, le strette allo stomaco, i brividi, le lacrime e i nodi in gola. Le guance rosse la infastidivano, le mani sudate la nauseavano. Voleva rigore, stabilità, equilibrio. Voleva tranquillità.
«Perché?»
Gli occhi di Lysander si agganciarono a quelli di Desdemona.
«Perché sì».
«Non è una risposta».
«Lo è, invece».
«Ma io non l’accetto».
«Dovrai farlo».
«No, Desdemona, non questa volta».
Il ragazzo poggiò l’orologio a sabbia sull’erba, si mise in ginocchio e lo riprese tra le mani. Continuava a guardare la giovane negli occhi, notando quanto quel nero fosse brillante.
«Dannazione, cosa vuoi da me?»
«Sapere perché mi hai regalato una clessidra».
Desdemona distolse lo sguardo e si sdraiò tra i fili verdi e morbidi.
«Accettalo senza far domande.
È tanto difficile?»
«Voglio sapere».
«Ne sei sicuro?»
«Sì, come non mai».
Gli occhi neri si mischiavano al cielo d’Irlanda e il respiro si confondeva col cinguettio delle ultime rondini.
«Quando la sabbia si bloccherà, il tempo si fermerà ed io cesserò di amarti».
Il volto di Lysander si frappose tra lei e la volta celeste.
«Tu mi ami!»
«Sì, Lysander».
La baciò. Il giovane si chinò e la baciò con tutto il desiderio che aveva in corpo, trattenuto per troppo tempo. Stringeva la clessidra e scoppiava d’amore. Le iridi nere di Desdemona si tinsero di rosso, di tutto quel sentimento provato e mai vissuto. Lo baciò con l’anima sulla lingua e la gioia sulle labbra. Fu Lysander a sciogliere il bacio. Il suo sorriso fu causa di quello di Desdemona.
«Siediti, ti prego».
«Perché dovrei?»
«Devo farti vedere una cosa».
Lei si sedette a gambe incrociate, guardando curiosa il giovane. A quel punto, Lysander si alzò in piedi, sollevò la clessidra sopra la testa e la lanciò a terra: mille pezzi di vetro si dispersero nel verde, ricoperti poi di granelli rossi.
«No!», Desdemona si alzò e gridò invano. Lui non la sentì, intento a cercare qualcosa tra i resti dell’orologio a sabbia appena rotto. Lo seguì, continuando a chiedergli il motivo di quel gesto, ma non ottenne risposta.
«Eccolo!»
Qualche istante dopo, il giovane esultò. Con la felicità negli occhi tornò dalla sua amata, le prese la mano destra e, guardandola negli occhi, le infilò un anello di legno scuro all’anulare.
«La sabbia, adesso, non si fermerà mai e tu m’amerai per sempre».
Desdemona si perse negli occhi azzurri di Lysander. Fino alla fine del tempo.




















 

 


Questa storia partecipa alla “Challenge delle Parole Quasi Intraducibili” di Soly Dea con la parola cinese hai shi shan meng: la promessa di un amore eterno.

 
   
 
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