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Autore: MusicAddicted    24/01/2021    10 recensioni
AKA Le Avventure di JJ&KK!
Killgrave si incammina sul lungo e tortuoso sentiero della redenzione, tra uno scivolone e l’altro.
Jessica cerca di mantenerlo sulla retta via, tra un battibecco e l’altro.
Se volete farvi strada fra quintalate di fluff, situazioni tragicomiche e una spruzzata di romanticismo, siete i benvenuti ;)
Teoricamente sarebbe il sequel della miniserie ‘Stupid Christmas Time!’ … ma se volete la reader’s digest version: Kevin sta cercando di rigare dritto. Per lei. Sempre per lei.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Jones, Kilgrave, Malcolm Ducasse, Trish Walker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Questa storia partecipa alla Challenge del superfluo indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp”

Prompt utilizzati: 12 Tappeto macchiato 34 Detersivo alla lavanda

Beh alla fine forse sono riuscita nel mio intento di fare una raccolta, perché udite udite, questa shottina (una delle più comiche che abbia mai scritto con questi due, io vi metto in guardia) non segue più l’ordine cronologico ma è una specie di spin off del precedente, con un missing moment prima che vadano all’aeroporto.




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AKA My little purple disaster

Dopo tutte quelle settimane, ormai è più di un mese, che Jessica è lì fissa a casa di Killgrave, la detective ha capito soprattutto una cosa: lui va estremamente fiero del tappeto orientale che ha in salotto.

Ricorda ancora quando lui le ha fatto fare un tour approfondito dell’intera villa e in quella stanza si sono soffermati per un tempo che lei ha giudicato fin troppo prolungato.

“Proviene dalla città Iraniana di Nain, sai? L’eccellenza in termine di raffinatezza nell’artigianato persiano,” le ha detto la prima volta, chinandosi per accarezzare con mano il tessuto pregiato. “È prodotto con una lana di qualità superiore rispetto alla media, presenta anche intarsi in seta soprattutto quelli riguardanti i disegni di cui è composto.”

La prima volta Jessica ha preferito ascoltarlo, rimanendo zitta.

“Nella città di Nain la produzione iniziò molto tardi, pressapoco a inizio anni ‘30, questo significa che ne sono stati prodotti molti pochi esemplari e ancora meno sono stati esportati,” le ha spiegato Kevin, raggiungendola in salotto un pomeriggio, mentre lei guardava distrattamente una televendita di coltelli, forse immaginando di poterli usare su di lui.

“E da quando in qua sei questo gran esperto di tappeti?”

Stavolta non ce l’ha fatta a rimanere in silenzio.

“Mia cara, ancora mi conosci così poco?” ha ridacchiato Kevin, scivolando più vicino a lei, sul divano. “Si dà il caso che io sia un grande estimatore di tutto ciò che è bellissimo ed elegante,” ha mormorato, accarezzandole la guancia con il polpastrello del suo indice, senza che lei si ritrasse al suo tocco, stranamente. “Ovvio che per la seconda qualità tu sei l’eccezione che conferma la regola!” ha aggiunto subito dopo.

“Invece quando si tratta di essere uno stronzo testa di cazzo tu sei sempre l'emblema vivente!” ha sbottato lei, andandosene.

 

La terza volta Jessica si è recata in salotto per godere del camino acceso, in una giornata particolarmente fredda di inizio Gennaio.

Lui probabilmente deve aver avuto la sua stessa idea ed è così che hanno finito per incrociarsi, scaldarsi allo stesso fuoco e guardare lo stesso tappeto al centro di quella stanza.

 

“Sai, Jessica, la qualità di un tappeto Nain è determinata dal numero di ‘La’ del tappeto: infatti la parola ‘La’ nella loro lingua vuol dire ‘strato’.” ha intavolato nuovamente il discorso lui. “I tappeti possono variare da 4 a 12 La, questo ne ha 6, non è affatto male come risultato. Un Nain 6 La ha tre fili in ogni frangia, con una densità di nodi di circa 850.000-1.000.000 nodi per metro quadrato!” l’ha informata, entusiasta.

“Quelli che farei alla tua lingua per impedirti di blaterare ancora su questo fottutissimo tappeto!” ha sbottato Jessica, sempre più convinta che quella sia una nuova forma di tortura escogitata dal sadico persuasore per darle ancora il tormento, ora che non la può più controllare.

“Sai che ti dico, Jess? Fuori ci sono meno dieci gradi ma è nulla confronto al tuo atteggiamento gelido!” ha rimbrottato lui offeso, prendendo il suo cappotto di cachemire per uscire, sotto gli occhi divertiti della ragazza.

 

Mancano solo due giorni alla partenza concordata per la missione che consiste nel riavvicinare una delle ex vittime di Killgrave alla propria famiglia.
Jessica ne ha approfittato per lavorare un po’ alle indagini che ha ancora in corso, questo dopo aver affidato a Kevin un caso di tutto rispetto stavolta.

Ora la detective se ne sta sdraiata sul divano, armeggiando col suo cellulare, cercando di rintracciare dove si possa nascondere un rapinatore e con lui trovare anche la refurtiva.

Sono passate da poco le tre del pomeriggio, ma questo non le impedisce di scolarsi una bottiglia di Amarone di Valpolicella , senza nemmeno utilizzare un bicchiere.

Killgrave non ha poi tutti i torti con le sue frecciatine riguardo l’eleganza della ragazza.

È una delle sue giornate alcoliche, ma ha optato per qualcosa di meno devastante di un superalcolico, tutto sommato sta facendo dei progressi.

Lo sguardo le cade sul tappeto sottostante, quel bellissimo tappeto avorio, con disegni geometrici e floreali.

“‘E, Jessica, non mi crederai ma ogni nodo di questo tappeto è fatto a mano, il che lo porta ad avere un valore di oltre quattordici mila dollari!’” fa il verso a Killgrave, mentre guarda con astio l’oggetto che tanto rende orgoglioso l’incantatore.

“Quattordici mila bigliettoni per questo cazzo di strofinaccio un po’ cresciuto?!” borbotta ad alta voce, scettica, bevendo di nuovo. “Bah, la gente non sa proprio come cazzo spendere i soldi; o beh, non che lui li spenda davvero e se lo fa non sono esattamente soldi suoi!”

Dopo l’ennesima ampia sorsata che la porta ad arrivare a metà del contenuto, posa la bottiglia sul tavolino e continua la sua attività.

Ha la geniale idea di fare una triangolazione degli ultimi avvistamenti di quel malvivente e questo la porta a una brillante deduzione.

“Ma certo! Ho capito dove ti nascondi, brutto figlio di puttana!” si esalta lei, ma nel farlo dà un involontario calcio alla gamba del tavolino, con una forza sufficiente a farlo tremare.

Purtroppo fra i suoi poteri Jessica non ha la supervelocità e non riesce ad afferrare in tempo quella bottiglia di vino che inesorabilmente cade dal tavolino.

L’impatto sulla lana tanto morbida quanto pregiata evita alla bottiglia di frantumarsi, ma non di riversare completamente o quasi il suo contenuto.

Jessica è quasi sotto shock.

“Cazzo, cazzo, cazzo, no, cazzo, che cazzo ho combinato?” scatta in piedi, cominciando a girare avanti e indietro attorno al tappeto.

Raccoglie la preziosa bottiglia anche se ormai serve a ben poco, mentre osserva quella macchia violacea allargarsi impunemente sotto i suoi occhi, profanando la purezza di quell’avorio.

- Cazzo, Jessica, complimenti, hai versato un vino pregiatissimo che arriva dall’Italia e costa circa duemila dollari a bottiglia su un raro tappeto orientale che ne vale almeno quattordici mila, la cosa è quasi ironica!-
 

Infatti, a discapito della situazione, Jessica comincia a ridere, ma è più una risata isterica.
 

- Andiamo, non è successo nulla, puoi rimediare!- cerca di restare positiva, spostando divani, tavolino e mobili circostanti.

Va a prendere degli strofinacci in cucina ma quando prova a tamponare l’enorme macchia peggiora solo le cose, con le fibre che ormai si sono impregnate dell’odore del vino.

“Oh, merda, merda, merda!” ha un crollo di nervi Jessica, tale da attirare anche Ingrid nel salotto.

“Che succed… Oh Mein Gott!”

Lo spavento della cameriera è tale da far trasparire le sue origini svedesi-tedesche. “Cos’ha combinato, Frauline Jones? Herr Killgrave andrà su tutte le furie!”

“Oh, mille grazie, Barbie Mente-Brillante, da sola non ci ero proprio arrivata!” alza gli occhi la detective.

“Possiamo portarlo in lavanderia, no,  non c’è tempo, possiamo chiamare una lavanderia a domicilio, no, non accetterebbero, possiamo…” va nel panico più totale la cameriera, ma Jessica è accanto a lei in un istante, con la sua mano che preme in un punto preciso dell’esile collo della bionda.

“Fammi un favore, Barbie, Mille-Idee-Inutili, chiudi quel cazzo di becco!” borbotta Jessica, attendendo che la giovane le svenga fra le braccia.

La richiude nel guardaroba, augurandosi che resti priva di sensi per un tempo sufficientemente lungo.

 

“Sono una cazzo di idiota, prima dovevo chiederle dove tiene i detersivi!” si maledice la detective, decidendo di fare da sé.

Jessica girovaga un po’ per la villa fino a trovare una sorta di ripostiglio che fa al caso suo.

Agguanta un detersivo alla lavanda, certa che compiacerà qualcuno di sua conoscenza e torna in salotto per darsi da fare.

Non è un gran mistero che Jessica per le faccende domestiche non ci sia granchè portata e non si prende nemmeno la briga di leggere le istruzioni, ma versa direttamente il denso e vischioso liquido detergente a diretto contatto del tessuto, senza nemmeno diluirlo.

Risultato? Se non altro pone rimedio all’odore del vino, dato che ora il tappeto emana un buonissimo e avvolgente profumo di lavanda, però la reazione con la macchia precedente senza il corretto trattamento crea una miriade di sfumature che vanno dal viola più scuro al glicine più tenue.

Quando Jessica, con un’altra delle sue pensate si ricorda che nel ripostiglio c’è anche un’aspirapolvere e la usa nel tentativo di asciugare un po’ il tappeto finisce per far stingere il colore anche su quelle poche parti che miracolosamente erano ancora rimaste intatte.

Anche passarci sopra due asciugacapelli in contemporanea non migliora le cose.

 

“Jessica, hai visto Ingrid? Non la trovo da nessuna parte…” la coglie di sorpresa Daniel, che, a differenza di quella che ormai è la sua fidanzata, è molto meno formale con lei.

“Ma… oh, accidenti, Jessica, cos’hai...”

A Jessica non rimane che una sola cosa da fare.

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Quando, dopo il tramonto, Killgrave fa ritorno trova Jessica ad attenderlo direttamente nell’atrio.

“Tutto bene, com’è andato il caso?” si mostra affabile e pure piuttosto servizievole lei, prendendogli il cappotto.

Questo perché non vuole che lui apra il guardaroba, trovandoci dentro la sua cameriera e il suo cuoco tramortiti.

“Meravigliosamente, mia cara!” le sorride lui, compiaciuto da quel suo atteggiamento così insolito. “I tuoi sospetti erano fondati, in quella missione di protezione testimoni uno dei poliziotti incaricati era corrotto e, come puoi ben immaginare, ci ho messo davvero poco a farlo confessare!” le spiega trionfante.

“Se ci hai messo così poco, come mai sei tornato solo adesso?” si acciglia lei, anche se in cuor suo gli è grata che lo abbia fatto. 

“Perché dopo avermi visto all’opera il detective Costa ha pensato bene di chiedere il mio aiuto per degli interrogatori che aveva in sospeso, con degli ossi duri che non parlavano… ooh lì si che mi sono sentito un sacco come in una puntata di Broadchurch!” ridacchia Kevin. “E Costa è stato così soddisfatto del mio lavoro che non la finiva più di farmi i complimenti… complimenti spontanei, capisci? Non perché io gli ordinassi ‘Dimmi che sono stato bravo.’!” chiarisce lui, col sorriso che non lo abbandona.

Ha un entusiasmo tale e quale a quello di un bambino, il che lo rende in qualche modo tenero, ma Jessica non ha tempo per la tenerezza.

“Uh, voglio che mi racconti ogni dettaglio, però andiamo a parlarne sul terrazzo,” prova a spronarlo.

“Dopo che mi hai già tolto il cappotto? E con un freddo tale che manca poco che nevichi?” le fa notare Killgrave.

“Allora andiamo in cucina, sarai affamato, non la vuoi una fetta di torta?” decide lei, trascinandolo con sé, per il semplice motivo che per arrivare alla cucina non deve passare dal salotto.

“Fatta da te? No, grazie!”

“Scemo, intendo da Daniel, ne ha fatta una oggi pomeriggio.” replica lei, aprendo il frigo a due ante.

“Buono a sapersi… e comunque no, tra poco si cena.”

“Ecco, a proposito della cena… stasera ci conviene rivolgerci a un delivery… oppure, ecco, perché non mi porti fuori, in uno di quei ristoranti che ti piacciono tanto?” azzarda lei.

Qualsiasi cosa pur di tenerlo lontano dal salotto.

Killgrave sgrana gli occhi così tanto che potrebbero uscirgli dalle orbite.

“Jessica, sicura di sentirti bene? Magari hai la febbre,” si preoccupa lui, posando le labbra sulla fronte, che però sente fredda.

“Sto benissimo, la verità è che… ho detto a Daniel di prendersi un giorno libero, così non avremo interruzioni.”

“Interruzioni per cosa?” la guarda Kevin, sempre più spaesato, ancora di più quando lei prende l’iniziativa e lo spinge contro il tavolo, avvinghiandosi a lui.

“Per la ricompensa che voglio darti perchè oggi sei stato davvero bravo!” si inventa una scusa che, se non è credibile, di sicuro da lui è più che ben accetta.


Lo bacia, aspettando che lui risponda al bacio, e non ci vuole molto prima che Kevin si scuota dal torpore iniziale, che giochi avido con la sua lingua, che le cinga i fianchi in modo possessivo, che strusciando il bacino contro il suo le faccia sentire quanto la cosa gli sta piacendo.

Che la cosa stia piacendo a lei invece non ha alcuna importanza, Jessica non perde nemmeno tempo a chiederselo.


Qualsiasi cosa per tenerlo lontano dal salotto.

Con sua grande sorpresa, è Kevin il primo a interrompere il bacio, separandosi da lei.

“Mia cara, aspettami qui, queste sono occasioni che vanno festeggiate a dovere, ho proprio la bottiglia di vino adatto.” lascia la stanza prima che lei abbia anche solo il tempo di replicare.

E poi si ricorda che per arrivare alla cantina bisogna passare dal salotto.

“Oh, merda!”

Prova a rincorrerlo ma ormai è troppo tardi.

Kevin ha già raggiunto il salotto, ha visto divani e mobili spostati e ne ha già notato anche la ragione.

“Il mio tappeto!” esclama, attonito. “Cos’è.. cos’è successo?”

“Giuro che non l’ho fatto apposta. Si è rovesciata la bottiglia di Amarone che stavo bevendo … e cercando di pulirlo col detersivo alla lavanda ho solo peggiorato le cose!” confessa la verità nuda e cruda lei, preparandosi al peggio. “Ti prego, non te la prendere con il tuo staff, tra l’altro non è vero che Daniel ha preso il giorno libero, l’ho tramortito assieme a Ingrid perché si stavano impicciando troppo,” gli dà ulteriori informazioni. “Se serve giuro che te li rifaccio io a mano quegli stramaledetti 850.000 nodi, ma…”

Jessica non può più parlare perché Kevin la sta baciando, con ancora più trasporto di prima, se possibile, reggendole il volto con le mani a coppa.

“Non sono arrabbiato Jessica, semmai lo adoro, è ancora più bello di prima!” le rivela, quando si separano.

“Mi prendi per il culo?” bercia lei, confusa.

“E perché dovrei? Inoltre, mi può far solo piacere che parte dell’alcol con cui ti volevi danneggiare se la sia bevuta il tappeto,” ridacchia lui. “E poi, guardalo. È semplicemente meraviglioso: è viola alla vista, odora di viola, con tutta quella lavanda… secondo me è viola anche al tatto… potremmo sdraiarci sopra e proseguire quello che stavamo facendo così bene…” mormora lui, a un soffio dalla sue labbra, il desiderio che arde nei suoi grandi occhi scuri.

“Quello che stavamo facendo prima era un mio puro tentativo di distrarti, nient’altro!” puntualizza acida lei. “Quindi chiudi il becco o giuro che finisci in lavatrice assieme al tuo fottutissimo tappeto, annegando nel tuo amato detersivo alla lavanda, a sessanta gradi!”

Per tutta risposta, lui le mette il broncio.

“No, non è vero, scherzavo.” gli riporta il sorriso lei. “Vi separerei e per te userei un lavaggio delicato,” precisa con tono più soft, dandogli un bacetto veloce.

“Non in una lavatrice, però ho pur sempre una grande vasca da bagno con idromassaggio e potremmo…”

“Nei tuoi sogni, Kevin!” fa per allontanarsi lei, ma lui ha ancora una carta da giocarsi.

“Non così in fretta. Tentativo di distrazione o no, prima hai parlato di una cena fuori… il cuoco me lo hai messo fuori gioco, un’altra volta,” sottolinea lui, ricordando cos’è successo a Natale. “A chiamare un delivery non ci penso nemmeno. Insomma… almeno questo me lo devi, mio piccolo disastro viola!”

Considerando che sarebbe potuta andare molto peggio, Jessica valuta quella soluzione come il minore dei mali.

“E va bene, usciremo a cena.” acconsente lei.

“E ti farai comprare un vestito adatto!” rincara la dose lui.

Jessica è consapevole che fra gli indumenti che si è portata non ce ne sia nemmeno uno minimamente adatto ai ristoranti che di solito piacciono a Killgrave.

“D’accordo, a patto che sia io a poter scegliere il colore, di viola oggi ne ho già visto fin troppo!”

“Mi sembra giusto, mio piccolo disastro viola,” sorride lui.

“Un’altra cosa,” si sente in dovere di precisare Jessica. “Non mi chiamare mai più così!”


--

TBC

Che dire? Ormai ho dei miei headcanon personali:

- fra Jessica e Ingrid non corre buon sangue, a prescindere da gelosie o presunte tali (vado particolarmente fiera dei nomignoli che lei le affibbia!)
- Jessica: faccende di casa = Jessica: cucinare … il che significa epic fail!
- A un certo punto mi è uscito un Killgrave che suonava un po’ come Alberto Angela… ma se poi pensate che il caro David spesso e volentieri presta la voce a molti documentari… vedete che torna tutto?
- Sorry l’easter egg di Broadchurch andava ripetuto, non ho resistito… ma poi , mannaggia agli autori (che poi sono autrici, tutte femmine!), un Killy redento in una seconda e terza stagione quanto utile sarebbe stato?
- Reazione stizzita di Jessica o no, credo proprio che Kevin non smetterà affatto di chiamarla così XD

Io mi sono divertita un mondo a scriverla, spero anche voi a leggerla.

p.s. ma quanto è super bello il mio nuovo avatar by roemesquita on devian Art? <3 

Ah quasi dimenticavo, quel tappeto e tutte le informazioni relative esisstono sul serio, ringrazio questo sito https://carpetavenue.it/oriental-carpets-nain-6-la-258x303-van203440?gclid=EAIaIQobChMIlejx6aOy7gIVE2gYCh2mmgdnEAYYBCABEgLLv_D_BwE

che è stato un toccasana e ringrazio EcateC non solo perché sopporta tutti i miei scleri J/K ma anche perché è stata partecipe della mia ansia di sbagliare a cliccare e diventare la ‘fortunata’ proprietaria di un tappeto che vale un anno di stipendio XDD

 

alla prossima … se tanto mi da tanto riguarderà JJ e... la TARDIS! ;P


Buonanotte <3

   
 
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