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Autore: Rosmary    24/01/2021    5 recensioni
Petunia era una ragazza, fantasie di adulta e ambizioni da sognatrice, quando incontrò un sorriso furbo e degli occhi vispi in grado di rovistare la monotonia e rivelarle il sapore della lusinga.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: James Potter, Petunia Dursley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I personaggi presenti in questa storia sono proprietà di J.K. Rowling;
la flashfic è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


 
 

c o n f i n i
 
 
«Non mi hai detto il tuo nome.»
«James Potter.»
 
*
 
Petunia era una bambina, fantasie di sognatrice e ambizioni da adulta, quando uno schianto rovistò tutti i suoi desideri e le rivelò di essere solo un volto tra la folla.
Normale.
Questa parola divenne la prima del suo vocabolario, l’unica in grado di rendere accettabile la condizione di volto tra la folla e detestabile tutto ciò ch’era destinato al rilievo. Vi si rifugiò senza pensarci due volte, alimentandosi del proprio livore, abbeverandosi a sorgenti di sensatezza dov’era accettato – persino doveroso – scacciare l’invidia con l’astio.
 
*
 
«Io sono Petunia Evans.»
«Questo lo so!»
 
*
 
Petunia era una ragazza, fantasie di adulta e ambizioni da sognatrice, quando incontrò un sorriso furbo e degli occhi vispi in grado di rovistare la monotonia e rivelarle il sapore della lusinga.
Speciale.
Questa parola era nemica del suo vocabolario, eppure quel ragazzo dai capelli ribelli riuscì a farla sentire più di normale quando si offrì di aiutarla con le pesanti borse che aveva tra le braccia. Iniziò poi a chiederle di lei, a mostrare interesse e d’improvviso non le importava più di essere a un passo da casa in compagnia di uno sconosciuto, né che Vernon potesse anticiparsi come suo solito – perché le persone perbene arrivano prima della puntualità – e trovarla in compagnia di qualcuno capace di fare a pezzi il senno e indurla a ridere di gusto in barba alla stupida etichetta.
 
*
 
«Come fai a saperlo? Mi spii?»
«Sono il ragazzo di Lily, le ho fatto una sorpresa!»
 
*
 
Petunia era una donna, fantasie calpestate e ambizioni realizzabili, quando il giorno del suo matrimonio rivide dei capelli ribelli e un sorriso impertinente.
Anormale.
Questa parola ricopriva ormai un posto d’onore nel suo vocabolario, l’unica in grado di scacciare disagio e delusione, la sola capace di lenire il dolore che martellava il petto quando la realtà schiacciava l’illusione e tracciava barricate tra chi nasceva per confondersi nella folla e chi nasceva per metterla in ombra.
Al riparo da tutti, guardò avida quegli occhi scuri rivolgere cortesie a chiunque – le stesse che tempo addietro aveva rivolto a lei – e li guardò poi sfiorare Lily, illuminarsi di una magia che la rigida normalità della sua vita non contemplava neanche, che lei avrebbe dovuto rigettare a forza e che avrebbe dovuto indurla a stringere soddisfatta e felice il braccio di Vernon.
Si ritrovò invece a serrare le palpebre, ingoiare le fantasie di bambina e dimenticare di aver un tempo riso di leggerezza e danzato di lusinga – di essere stata incauta, come chi s’avventurava nel bosco e affidava la fiducia a un lupo, e di aver sbirciato oltre il confine, lì nella landa degli straordinari.
 
*
 
«Sei solo un altro mostro.»
 
 



 
 

Note dell’autrice: ho scritto questa storia qualche tempo fa nel contesto della Sfida di scrittura, dove Maqry mi ha sfidata a scrivere una James/Petunia (da intendersi anche come amore/attrazione a senso unico).
Grazie a chiunque abbia letto queste righe.
   
 
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