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Autore: Its a beautiful day    24/01/2021    0 recensioni
Dopo anni separati Zayn e Giorgia si rincontrano.
O forse, non si sono mai separati. Zayn è stato nella vita di Giorgia una costante, anche quando sembrava averla abbandonata per sempre.
Proprio come un fantasma.
Gli anni sono passati veloci, nulla è rimasto invariato.
Lei è andata avanti, arrivando ad un punto che Zayn non credeva possibile.
Questo è l'epilogo di una storia senza fine.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Pov. Giorgia
Mi guardo allo specchio.
Ho i capelli raccolti, non chissà in quale grande acconciatura, ma almeno mi liberano il viso.
Glitter e mollette li decorano. Mi sembra di essere tornata ai tempi della prima comunione.
Un grosso fermaglio mi blocca i capelli, e fa cadere un lungo velo dietro di me.
Il trucco leggero mi dona un'aria acqua e sapone.
Osservo l'anello di fidanzamento, sulla mano tremante.
Finalmente ci siamo. Finalmente il mio sogno sta diventando realtà.
Sto per sposare l'uomo che amo, sto per creare una vita insieme a lui.
Mi alzo in piedi, e osservo il mio pomposo vestito da principessa, e il mio stomaco si chiude.
Gli occhi diventano lucidi, ma ricaccio dentro le lacrime per evitare di rovinarmi il trucco.
"Due minuti e iniziamo" il prete mi avvisa, rivolgendomi un enorme sorriso
 
"Va bene" annuisco, e torno a guardarmi.
Non potrei essere più fiera di me. Del percorso che ho affrontato, del sorriso che nonostante tutto ciò che ho affrontato è ancora lì sul mio volto.
Ripenso alla droga, a Zayn, a tutte le volte che è andato via per poi tornare e andare via di nuovo, tutto il dolore che passato.
Tutte le volte che ho pensato di non farcela, che non riuscivo ad alzarmi dal letto, quando la mancanza mi ancorava al letto.
Tutto questo mi ha portato fin qui, a guardarmi in piccolo specchio in una stanzetta laterale di una delle chiese più belle di Greenville.
Qualcuno bussa alla porta
"Sei pronta?" mi chiede mia cugina
Annuisco solamente, incapace di emettere qualsiasi suono.
Poco dopo parte la marcia nuziale.
Mio padre mi accompagna lungo la navata, mentre un centinaio di persone mi guardano meravigliate.
Mia cugina e mia madre si asciugano le lacrime con dei fazzoletti, mentre i miei fratelli sono tesi, con le bocca serrata, probabilmente cercando di trattenere la commozione.
E Luke. Oh, Luke quant'è bello.
Stringe nervosamente le mani davanti a sé, mentre mi guarda meravigliato camminare verso di lui.
Sul suo volto, un sorriso che parte da un orecchio, e finisce nell'altro.
Appena sono abbastanza vicino, mi porge la mano, aiutandomi a salire i piccoli gradini posti prima dell'altare.
Mi sposta il velo, e i suoi incantevoli occhi blu mi guardano
"Sei bellissima" sussurra, un leggero luccichio negli occhi.
 
"Anche tu" rispondo, un nodo allo stomaco che quasi mi fa svenire
Il prete inizia a parlare, ma io non lo ascolto. Vedo solo Luke, in tutta la sua bellezza.
Con quello smoking nero, è davvero sexy, e mi convinco sempre di più di aver fatto la scelta giusta.
Luke è la scelta che avrei dovuto fare fin dalla prima volta che Zayn scappò.
Se l'avessi fatto, probabilmente sarei stata ancora più felice di quanto non lo sia ora, ma probabilmente non sarei la persona che sono.
Penso che ogni scelta fatta nella mia vita sia stata una scelta giusta a modo suo, perché mi ha resa la persona che sono oggi.
Responsabile, matura, meno impulsiva, più forte. Non sono più una ragazzina, sono una donna.
Una donna che finalmente sta per sposare l'uomo che ama.
 
 
Pov. Zayn
Appena il cortile della chiesa si svuota, inizio ad avvicinarmi alle grandi porte.
Non ho il coraggio di entrare, non posso vederla sposare un altro uomo.
Dopo la conversazione avuta quel maledetto giorno, non ho più provato a cercarla.
Non avrebbe avuto senso. Lei ormai è innamorata di lui, perché soffrire ancora?
Se lei fosse stata ancora innamorata di me, avrebbe ceduto alle mie parole.
E invece più parlavo, più lei risultava sicura del suo amore per quel coglione.
E quando ha iniziato a dire quanto lo amasse, che voleva una vita con lui, lì ho capito che non potevo più fare nulla.
Che l'avevo persa per sempre.
E poi è arrivato lui.. Dio se l'avrei ucciso. L'avrei ucciso a mani nude, giuro!
Mi ha cacciato di casa, lei non ha fatto nulla per impedirlo.
Sono andato via, e ho pianto. Come una fottuta ragazzina.
Ho pianto perché ho capito dopo sei anni di averla persa.
Per sei anni ho seguito i suoi movimenti, i suoi cambiamenti. Le sono stato sempre vicino, anche se lei non se n'è mai accorta.
Nemmeno quando mi sono imbucato al suo diciottesimo, dove ho fatto recapitare una torta a forma di tigre creata proprio da Buddy Valastro, quel pasticcere di quel programma tv.
Lei lo desiderava tanto.
Ho cercato di farla stare meglio con queste piccole cose, mi sono assicurato che stesse bene.
Più il tempo passava, più lei migliorava, anche se quasi impercettibilmente.
Da un lato sapevo che stava ricominciando a vedere dei ragazzi, sapevo che stava andando avanti, ma mai avrei pensato potesse andare così avanti.
Forse perché stupidamente pensavo che, come me, lei non mi avrebbe mai dimenticato, e che se fossi tornato lei sarebbe tornata da me, e avremmo avuto anche noi la nostra sorta di 'E vissero per sempre felici e contenti'.
Avevo visto che avesse cominciato a frequentare Luke, ma non mi ero preoccupato, proprio perché lei non aveva mai dimostrato un vero interesse verso di lui.
Ho decido di tornare quando ho cominciato a vederla entrare nei negozi di abiti da sposa con le sue amiche, pensando ingenuamente, che lei fosse solo d'accompagnamento.
Mi è tornata in mente la notte passata a Miami, quando le diedi l'anello, il giorno del suo compleanno.
Le dissi che l'avrei sposata anche in quel momento, e dopo sei anni, avevo ancora voglia di vederla attraversare la navata e venire verso di me, con uno di quei suoi fottuti vestiti da principessa che tanto amava.
Così ho deciso di tornare. L'avrei riconquistata, e nel giro di sei mesi l'avrei sposata.
Ma poi lei mi ha raccontato la verità. Mi disse che si sarebbe sposata con quell'idiota e tutto per un attimo mi è crollato addosso.
Non potevo crederci, ma erano comunque anni che non ci vedevamo, avrei ancora potuto conquistarla prima del matrimonio.
Così l'ho cercata, le ho scritto, senza mai ottenere risultati.
Fino al quel fatidico giorno, in cui tutte le mie speranze sono andate distrutte
Quando ho capito quanto lei lo amasse, tutto mi è crollato addosso, e sì, ho pianto.
Adesso sono fuori dalla chiesa in cui un altro uomo sta sposando la donna che amo e mi sento così vuoto.
La marcia nuziale inizia, così prendo coraggio ed entro.
Mi tengo il cappello per coprirmi in parte il viso, e cerco di non guardarmi in giro, per non destare sospetti.
La osservo camminare, bellissima come sempre, verso di lui, e mi sento sempre più svuotato mano a mano che lei avanza.
Lui le porge la mano, lei la prende. Si guardano, si sussurrano qualcosa, si sorridono.
Mi immagino al suo posto, vederla davanti a me, così bella da togliere il fiato.
Ascolto la funzione, sentendomi sempre peggio, e riesco a malapena a trattenere le lacrime quando le pronuncia "Lo voglio".
Quando si baciano, dopo lo scambio degli anelli, arrivo al limite.
Esco velocemente dalla chiesa, raggiungendo la macchina.
Piango di nuovo, osservando i due neo sposini uscire dalla chiesa, mentre un bagno di folla tira in aria riso e petali bianchi.
Risate, urla di gioia arrivano fino a me, facendomi provare un dolore mai provato.
La osservo scendere le scale impacciata, limitata dal grosso vestito, col sorriso sul volto.
Sorriso che non nasconde nostalgia o pentimento.
Un sorriso vero, quasi come quelli che faceva quand'era con me, ma ancora più bello.
Osservo ancora la massa di gente che si riunisce attorno agli sposi urlando e facendo gli auguri.
Poi, li guardo salire su una ridicola auto d'epoca, e andare via, seguita da una ridicola carovana strombazzante.
Rimango fermo, nella mia auto, maglia e pantaloni macchiati dalle mie lacrime, a fissare il cortile della chiesa dove rimasugli di coriandoli e riso sono la testimonianza che tutto ciò a cui ho assistito è successo davvero.
Mi sento esausto, svuotato da qualsiasi cosa, perché Giorgia mi ha portato via qualsiasi cosa.
Quell'insopportabile diciassettenne si è portata via qualsiasi cosa, e sei anni dopo, ha caricato sulla sua ridicola auto d'epoca quei pochi frammenti di me che rimanevano, togliendomi tutto.
Sono privo di energie, faccio fatica quasi a respirare, perché il peso di tutto ciò che abbiamo passato mi schiaccia, come se fossi sotto un macigno.
Rimango lì, come un fantasma, ad osservare i resti di ciò che avrei voluto fosse mio.

 
Angolo Autrice

Ciao ragazze,
con questo capitolo siamo giunti alla conclusione di un lungo percorso.
Spero che questa storia vi abbia fatte emozionare, sognare, scappare un po' dalle realtà di tutti i giorni, soprattutto in un anno così difficile come quello appena passato.
Sto continuando a scrivere, ho in mente molte idee.
Una storia è già completa, sto aspettando solo di finire la seconda parte per pubblicarla.
Purtroppo sto passando un periodo difficile. Per quanto la scrittura mi aiuti ad isolarmi dai pensieri, riuscire a mettersi davanti al computer e riversare tutto il proprio dolore non è così facile.
Cercherò di sfuttare questo periodo difficile per essere più produttiva, per creare contenuti migliori in grado di trasmettervi qualcosa.
Ringrazio di cuore tutte le persone che dopo anni - perché ho ripreso a pubblicare dopo ben tre anni - hanno sempre atteso con tanta ansia che io pubblicassi i capitoli. È grazie a voi che ho continuato a pubblicare, grazie a voi ho ritrovato la voglia di scrivere.
Vi auguro il meglio, spero di tornare in fretta a pubblicare qualcosa.
   
 
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